La Pace di Versailles; note e documenti (con 20 carte etnografiche e politiche)
In: http://hdl.handle.net/2027/wu.89095830642
At head of title: Umberto Zanotti-Bianco e Andrea Caffi. ; Mode of access: Internet.
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In: http://hdl.handle.net/2027/wu.89095830642
At head of title: Umberto Zanotti-Bianco e Andrea Caffi. ; Mode of access: Internet.
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In: Il politico: rivista italiana di scienze politiche ; rivista quardrimestrale, Band 69, Heft 1, S. 77-94
ISSN: 0032-325X
The 1920s were crucial in the history of Italian politics & in the life of Benedetto Croce, whose theories on liberalism reached great fame during this period. During the government led by Giovanni Giolitti, Croce was nominated Minister of Education & he became famous not only for his commitment to promote school system reform, but also for his innovative ideas on liberalism & his strong ideas on freedom of religion. He refined his theories analyzing liberalism in the context of relations between ethics & politics, emphasizing his dislike of any dangerous form of ethical state & outlining the relationship between liberism & liberalism. M. Williamson
In: Civitas: rivista mensile di studi politiche, Band 27, Heft 9, S. 17-40
ISSN: 0009-8191
In: Affari esteri: rivista trimestrale, Band 41, Heft 162, S. 250-253
ISSN: 0001-964X
In: Il politico: rivista italiana di scienze politiche ; rivista quardrimestrale, Band 67, Heft 2, S. 349-370
ISSN: 0032-325X
In a round-table discussion held at the U of Pavia on 22 April 2002, in collaboration with the Foreign Affairs Ministry & the university's political science department, the following participants offered their opinions on the effort to reconstruct Afghanistan & Italy's place in it: Enrico De Maio (special envoy to Afghanistan), Anna Dell Croce (embassy adviser), Sergio Romano (Corriere della Sera), Giovanni Porzio (Panomrama), & Giampaolo Calchi Novati (U of Pavia). They offered overviews of Afghanistan's history & the colonial experience in Central & South Asia, US foreign policy, & the war on terror. A. Siegel
Dal 22 al 24 settembre 2021 si è svolto a Napoli, presso la prestigiosa cornice di Castel dell'Ovo, il III Simposio scientifico internazionale organizzato dalla divisione Ellenico-romana del gruppo di esperti in toponomastica delle Nazioni Unite in collaborazione con l'Istituto Geografico Militare e con il Consiglio Regionale della Campania – Direzione Generale per il Governo del Territorio. I lavori sono constati in oltre 25 relazioni tenute da studiosi provenienti da tutto il mondo e in una mostra cartografica dal titolo Naples, land and sea. From ancient to contemporary toponymy, rimasta aperta per tutta la durata del Simposio.
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[Law and Army. Late Antiquity Profiles. Parma, 22 and 23 November 2018] The essays collected in the present volume reproduce the contributions presented at the Conference Law and Army. Late Antiquity Profiles, held in Parma on 22 and 23 November 2018. They allow the reader to understand more closely the status of the military, the impact of their role in legal life and their link with civilian life.
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In: http://hdl.handle.net/2027/hvd.32044061959573
At head of title: Estratto dagli Atti del Collegio Veneto degli Ingegneri. Ingegneri L. Marangoni, G. Minio, M. Oreffice. ; Mode of access: Internet.
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A ridosso di un periodo in cui la comunità musulmana di Roma ha affrontatola chiusura di cinque luoghi di preghiera per alcune irregolarità, si sono svolti presso la Galleria Nazionale tre incontri per discutere sulle politiche urbane volte a favorire il pluralismo religioso. Il laboratorio "Una moschea per Roma?", organizzato dal geografo Giuseppe Carta dell'Università di Bristol con la collaborazione di Bath SPA, dell'Università di Tor Vergata edel Gran Sasso Science Institute, nonché patrocinato dal Tavolo Interreligioso di Roma come parte integrante del progetto NEW2US, si è posto l'obiettivo di coinvolgere la cittadinanza nella discussione della presenza islamica nel contesto romano.
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ITALIANO: Il testo ripercorre la vita di Vittorio Poggi, sulla base del suo archivio, in particolare del carteggio. Dopo un breve cenno alla famiglia si esaminano i suoi studi giovanili, l'inizio della professione forense e l'ambiente in cui maturano i suoi ideali; nel 1859, con la seconda Guerra di Indipendenza, l'entusiasmo patriottico lo spinge ad arruolarsi volontario e, successivamente, alla decisione di rimanere nell'esercito. La carriera militare lo porterà nei luoghi, soprattutto in Toscana, dove approfondisce lo studio dei reperti e della lingua etrusca; è in contatto con i maggiori studiosi tedeschi e italiani, fino a essere considerato un'indiscussa autorità in materia. Al termine della carriera, ritornato in Liguria, ricopre numerose cariche in ambito culturale a Genova e a Savona, intensificando l'attività di studio e di edizione di testi. / ENGLISH: The text reviews the life of Vittorio Poggi, based on his archives, in particular his correspondence. After brief reference to his family, it describes his early studies, the beginning of his legal profession and the setting within which his ideals take shape; in 1859, with the Second War of Independence, his patriotic zeal encourages him to sign up for military service as a volunteer and, subsequently, to remain in the army. His military career leads him in locations, especially in Tuscany, where he deepens further his study of Etruscan remains and language; he builds contacts with the foremost German and Italian scholars, so as to become an undisputed expert in the field. At career end, he returns to Liguria, where he holds numerous cultural appointments in Genoa and Savona, further concentrating on his studies and editing of texts.
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In: Affari esteri: rivista trimestrale, Band 6, S. 101-119
ISSN: 0001-964X
In: http://hdl.handle.net/2027/hvd.hnptrt
Attributed by H.N. Gay, to Gabriele Carnazza. ; Mode of access: Internet.
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[The European Directive 2001/20/EC on clinical trials in Italy]The European Directive 2001/20/EC legally ensured the implementation of the principles of good clinical practice in clinical trials on medicinal products in Europe. The Directive establishes, specific provisions regarding clinical trials conduction in all Member States, including multicenter trials on human subject involving medicinal products and harmonizes the practice of Independent Ethics Committees (IEC) and administrative provisions. In Italy, the European Directive was implemented by the Legislative Decree 211/2003 that considers three subsequent phases in the activation procedure of multicenter clinical trials: first, the clinical trial application submission to the IEC of both the coordinating and the participating centres as well as the administrative agreement submission to the Competent Authority of participating centres; second, the issuance of the "single" opinion by the IEC of the coordinating centre and, in case of positive opinion, the acceptance or refusal by the IEC of each participating centre; third, in case of acceptance, the trial contracts signature between the coordinating and each participating centre. Moreover, the European Directive defines the time required for issuing of opinion by the IEC. However, the high variability of documentation "centre-specific" required by independent ethics committee (IEC) plays a critical role in the time required for activation of participating centres of multicenter clinical trials. The harmonization of IECs practice in Italy and the reduction of the total number of IECs are the first step to facilitate multicenter clinical trials. Similar efforts should be made to standardize administrative procedures concerning the approval of clinical trials.
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Il conflitto israelo-palestinese è sin dal suo scoppio uno dei temi più trattati dai media occidentali; con una cadenza costante, che diventa quotidiana durante le frequenti fasi di crisi, Palestina e Israele entrano nelle nostre vite attraverso le immagini trasmesse dalla televisione, le analisi radiofoniche, i lunghi articoli stampati sui giornali. Attraverso l'analisi degli articoli comparsi sui due maggiori quotidiani italiani, La Repubblica e Il Corriere della Sera, nel ventennio compreso tra il 1993, anno della conclusione degli Accordi di Oslo, e il 2014, anno della morte di Ariel Sharon, questo lavoro tenta di comprendere quali siano stati i termini utilizzati dalla stampa italiana per narrare il conflitto israelo-palestinese. Partendo dal presupposto che la lingua utilizzata dai media non sia mai neutrale e la narrazione abbia un'influenza sulla realtà, si analizzano in queste pagine parole e concetti che, con cadenza regolare, sono stati scelti per descrivere il conflitto nel ventennio, e che, per il loro utilizzo, possono essere ritenuti fuorvianti o partigiani dopo essere stati contestualizzati. Per effettuare l'analisi, sono stati consultati e catalogati circa quattordicimila articoli, settemila per testata. Nel primo capitolo, "Un ventennio in Israele e Palestina attraverso i quotidiani italiani", seguendo un percorso cronologico che si sviluppa dall'agosto '93 al gennaio 2014, vengono accennate le problematicità riscontrate nell'utilizzo di alcuni termini, poi approfondite nei successivi tre capitoli. Nel secondo capitolo, "Religione, Olocausto, conflitto: una narrazione complessa", l'attenzione si concentra sui riferimenti alla Shoah e al nazismo all'interno della stampa italiana, uso da considerarsi strumentale in quanto volto a supportare la tesi della ricerca di "sicurezza" da parte di Israele e a perorare il progetto sionista della creazione di uno "Stato Ebraico". Nel terzo capitolo, "Narrare il terrorismo nel conflitto israelo-palestinese", si accenna alla complessità nell'affrontare l'argomento del terrorismo quando ci si trova coinvolti all'interno di un conflitto asimmetrico. Mentre il termine "terrorista" è utilizzato frequentemente in riferimento ai palestinesi, esso viene sostituito o ignorato nel caso l'esecutore di atti di terrore sia lo Stato israeliano o un ebreo israeliano. Particolare attenzione è qui riservata agli atti di terrorismo perpetuati dai coloni israeliani. Nel quarto capitolo, "Il caso Shalit e la comunicazione deviata", si deduce come, durante il sequestro del caporale israeliano, tenuto prigioniero cinque anni all'interno della Striscia di Gaza, non esistesse proporzione tra l'interesse mediatico per una vita umana dai tratti occidentali e quello per migliaia di palestinesi morti durante attacchi militari nella Striscia, definiti spesso "rappresaglie" a causa del lancio di razzi qassam. Come se il valore della vita umana fosse differente, a seconda dell'etnia di appartenenza. Questa tesi, nata da una riflessione sulla parte che può avere nell'evoluzione di un conflitto la parzialità dell'informazione, in particolar modo rispetto alla percezione del pubblico sulle crisi estere, per loro stessa natura distanti dal contesto quotidiano dello stesso e per questo motivo più complesse da comprendere, vuole essere solo un primo passo verso l'utilizzo di un linguaggio corretto e specialistico all'interno dei media nella narrazione dei conflitti odierni.
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In: http://hdl.handle.net/2027/hvd.32044059401398
At head of title: Gino e Fausto Trespioli. ; Mode of access: Internet.
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