L'obiettivo del presente articolo è stimare gli impatti potenziali della riforma della Pac sul mercato fondiario. Gli impatti sono stati analizzati simulando i cambiamenti nei prezzi ombra del terreno, che possono misurare variazioni nella disponibilità a pagare. L'analisi mette in luce una forte dipendenza dei valori fondiari dai meccanismi di assegnazione dei titoli e dai livelli dei pagamenti.
La promozione di sistemi agricoli sostenibili e resilienti passa necessariamente attraverso il processo di ammodernamento produttivo e tecnologico dei sistemi stessi (Tilman, 2002; Vagnozzi, 2015). Diverse tecnologie attualmente disponibili sono in grado di migliorare in modo congiunto le performance ambientali ed economiche delle aziende agricole, come ad esempio l'agricoltura di precisione e le tecniche di non lavorazione del suolo. Queste tecnologie rappresentano innovazioni chiave per promuovere il processo di intensificazione sostenibile e per migliorare la resilienza del settore agricolo di fronte alle principali sfide future (Buckwell et al., 2014). In particolare, la diffusione di tecnologie di no-tillage possono apportare diversi benefici per l'ambiente come ad esempio la riduzione dell'erosione del suolo, il sequestro del carbonio e la lisciviazione dei nutrienti (Soileau et al., (1994); Holland (2004); Abdalla et al., (2013)). Pertanto la diffusione di tecnologie conservative di gestione dei suoli può coniugare un ottimo privato con un ottimo sociale (Lankoski et al., 2006). L'analisi dell'adozione dell'innovazione e delle nuove tecnologie in agricoltura è un tema ampiamente trattato nella letteratura scientifica. La comprensione delle determinanti e dei enebling factors del processo di innovazione tecnologica nelle aziende agricole è stato affrontato sia nella letteratura economico agraria sia negli studi sullo sviluppo rurale. Diversi articoli hanno evidenziato il ruolo centrale nel processo di adozione delle tecnologie delle aspettative legate ai futuri flussi di costi e benefici, le incertezze e attitudini al rischio, la qualità delle informazioni e delle conoscenze nel determinare costi di accesso alla tecnologia (Sauer and Zilberman, 2012; Klerkx et al., 2012; Esposti 2012). Adrews et al. (2013) ha identificato tre diversi frames coi quali esprimere la propensione ad investire in tecnologie conservative del suolo: a) motivi legati alla redditività dell'investimento; b) esistenza di incentivi che modificano i rapporti tra i costi ed i benefici; c) esperienze e attitudini soggettive. Un'ampia letteratura ha evidenziato effetti positivi della politica agricola comune (ed in particolare i pagamenti diretti) nel ridurre il processo di abbandono nelle aree rurali e la disattivazione delle aziende agricole (Raggi et al., 2013; Bartolini e Viaggi, 2013; Olper et al., 2014) nel promuovere il processo di ammodernamento dei sistemi agricoli, nell'incentivare l'innovazione tecnologica in condizioni di strette creditizie o di incertezza (Esposti, 2014) e nel migliorare l' efficienza e la produttività (Rizov et al., 2013). L'adozione di no-tillage può risentire dell'influenzata di diverse fonti di incertezza tra cui le rese, i prezzi dei prodotti agricoli, il costo degli input (Loughrey et al. 2016). Alti livelli di incertezza possono ridurre la propensione ad investire (Loughrey et al. 2016) o ritardare il processo di ammodernamento tecnologico (Bartolini e Viaggi, 2012). Le simulazioni micro-economiche degli investimenti rappresentato un tema di crescente interesse nella letteratura economico agraria e sono un valido strumento di supporto ai decisori pubblici o privati per supportare la valutazione degli interventi pubblici nel settore (Ramilan et al. 2011; O' Dongue 2013). Mediante l'applicazione di simulazioni micro-economiche, in questo lavoro, sono stati simulati gli effetti di diversi scenari di politica sulla propensione ad adottare innovazioni tecnologiche in condizioni di incertezza. La rimanete parte dell'articolo introdurrà la metodologia e successivamente principali risultati ed infine verranno presentate le considerazioni conclusive.
Literature on innovation adoption mechanism has emphasised the positive effect of Single FarmPayments (SFP) and Rural Development Payments on adoption of new technologies. In thiscontext, the expected process of CAP reforming after 2013 is likely to strengthen the role ofinnovation in the European Union (EU). The objective of this paper is to identify thedeterminants of the adoption of future innovation, in particular in connection to pastinnovation, and to assess the role of agricultural policy in the promotion of innovationadoption. The analysis is applied to two regions (Centre and Midi-Pyrénées) in France. Twoseparate Count models are developed in order to explain famers' stated intention concerningdifferent intensities of innovation adoption under two different policy scenarios. Preliminaryresults highlight that the CAP strongly affects the decision to innovate and the innovationintensity, even if there is no statistical significance for the variable connected to the amount ofpayments or the level of payment per hectare.
L'adozione di nuove tecnologie e la diffusione dell'innovazione rappresentano due elementi centrali nel processo di sviluppo di tutti i settori dell'economia e sono tra i maggiori drivers della crescita economica. Il settore agro-industriale ed il suo ruolo sono oggetto di forte attenzione nel dibattito scientifico e politico. Gli obiettivi comunitari previsti dalla futura Politica agricola comune (PAC), e quelli dalla strategia programmatica della nascente bio-economia (Commissione europea 2010a; Commissione europea 2010b) puntano ad aumentare la competitività delle imprese che operano nel settore e ad incrementare l'offerta di beni alimentari, di energia da fonti rinnovabili e dei beni con funzioni positive sulla salute umana (per esempio i cosiddetti nutraceutici). Gli stessi documenti programmatici pongono una forte attenzione al problema dalla minimizzazione degli impatti sull'ambiente e all'uso efficiente delle risorse naturali, principalmente cercando di ottimizzare l'uso e il riuso dei substrati biologici (OECD 2009).
CAP-IRE. Assessing the Multiple Impacts of the Common Agricultural Policies on Rural Economies (European Commission FP7) ; Grant 216672 ; L'adozione di nuove tecnologie e la diffusione dell'innovazione rappresentano due elementi centrali nel processo di sviluppo di tutti i settori dell'economia e sono tra i maggiori drivers della crescita economica. Il settore agro-industriale ed il suo ruolo sono oggetto di forte attenzione nel dibattito scientifico e politico. Gli obiettivi comunitari previsti dalla futura Politica agricola comune (PAC), e quelli dalla strategia programmatica della nascente bio-economia (Commissione europea 2010a; Commissione europea 2010b) puntano ad aumentare la competitività delle imprese che operano nel settore e ad incrementare l'offerta di beni alimentari, di energia da fonti rinnovabili e dei beni con funzioni positive sulla salute umana (per esempio i cosiddetti nutraceutici). Gli stessi documenti programmatici pongono una forte attenzione al problema dalla minimizzazione degli impatti sull'ambiente e all'uso efficiente delle risorse naturali, principalmente cercando di ottimizzare l'uso e il riuso dei substrati biologici (OECD 2009).
Literature on innovation adoption mechanism has emphasised the positive effect of Single FarmPayments (SFP) and Rural Development Payments on adoption of new technologies. In thiscontext, the expected process of CAP reforming after 2013 is likely to strengthen the role ofinnovation in the European Union (EU). The objective of this paper is to identify thedeterminants of the adoption of future innovation, in particular in connection to pastinnovation, and to assess the role of agricultural policy in the promotion of innovationadoption. The analysis is applied to two regions (Centre and Midi-Pyrénées) in France. Twoseparate Count models are developed in order to explain famers' stated intention concerningdifferent intensities of innovation adoption under two different policy scenarios. Preliminaryresults highlight that the CAP strongly affects the decision to innovate and the innovationintensity, even if there is no statistical significance for the variable connected to the amount ofpayments or the level of payment per hectare.
The European energy strategy towards 2020 involves increasing the production of renewable energy by agriculture (agroenergy) for moving towards a bio-based economy. The climate deal reached at the COP 21 conference in Paris (2015) supports the position of the EU concerning the sustainable promotion of agroenergy, as it allows save greenhouse gas emissions compared to fossil-based energy. However, the diffusion of agroenery in the Mediterranean area is modest and uneven, compared to northern European countries, may be due to the low endowment of productive factors. Besides policy, the debate around the diffusion of agroenergy is particularly lively within the academy. To date, agricultural economists have mainly approached the process of agroenergy adoption on farm through econometric or mathematical programming models. The former aim at explaining the underlying determinants of farmers' investment choices (revealed or stated). The latter simulate the choices of profit-maximising farmers under different policy or market conditions. Beside rational behaviour, both methodologies assume that farmers can access perfect information, thus missing to investigate knowledge transfer and the role of research and extension services in technology adoption and diffusion. Against this background, this paper deals with knowledge transfer in the agroenergy sector and focuses on the role of networks in that transfer. We also consider the impact of those networks on the transaction costs associated with agroenergy adoption. The aim of this study is understanding the process of biogas diffusion in a region of the Mediterranean area. The paper would add to the literature on innovation in agriculture by depicting the Agricultural Knowledge and Innovation System behind the diffusion of agroenergy and by identifying the structural components of that system. With this objective in mind, we consider the diffusion of biogas in Tuscany, a NUTS3 region in Italy. We selected Tuscany because prospective biogas adopters should radically change the structure of their farms and because geography and farming systems of Tuscany allow use that region as a proxy for northern areas of the Mediterranean basin. The methodology involves social network analysis, which allows pinpoint the role of the different interest groups in knowledge transfer and the extent to which knowledge management has shaped the biogas sector in Tuscany. Preliminary results highlight the central position of few major knowledge producers from the research sector, which, however, poorly interact among them and with intermediary organisations. In turn, knowledge transfer downstream seems a weakness of the network. Apparently, adopters are self-sufficient in terms of knowledge gathering during the innovation-decision phase. Missing significant intermediaries, adopters may become reliant on technical support and face high transaction costs. Given the irreversibility of biogas adoption, disconnection could significantly affect the costs for daily management. When evenly distributed, small biogas-to-electricity plants may help the distributed generation, while allowing comply with EU's Renewables Directive. However, the lack of coordination among the components of the Agricultural Knowledge and Innovation System may hinder the sustainable diffusion of biogas, with the rise of intensive entrepreneurial agro energy farming.
Fino alla presente riforma della Pac, il perseguimento di finalità ambientali passava principalmente attraverso i finanziamenti dei Psr, mentre, ell'ambito del primo pilastro (pagamenti diretti, PD), la condizionalità assicurava il rispetto di regole ambientali minime. Con il Regolamento (UE) 1307/2013, la Pac 2014-2020 ha esteso gli obblighi di natura ambientale a tutte le aziende che ricevono PD. Infatti, il nuovo PD aziendale è costituito da varie componenti, tra cui "pagamento base" (58%) e "greening" (o inverdimento) (30%) sono maggioritarie. Il pagamento base è calcolato su base "regionalizzata" tenendo conto dei pagamenti storici, secondo un meccanismo di convergenza parziale verso il valore medio nazionale dei titoli (circa 179 euro all'ettaro (Frascarelli, 2014)). Il greening prevede il contemporaneo rispetto di tre pratiche benefiche per il clima e l'ambiente sulla superficie a seminativo, ossia diversificare le colture, mantenere i prati permanenti esistenti ed avere aree di interesse ecologico. La diversificazione colturale si applica ad aziende con più di dieci ettari a seminativo; in particolare, fino a 30 ettari sono richieste due colture diverse, tre oltre quella soglia. Per quanto riguarda la seconda condizione, in base al Regolamento, gli Stati membri assicurano che il rapporto tra gli ettari investiti a prato permanente nel 2012 (più quelli dichiarati dagli agricoltori investiti dall'obbligo del greening nel 2015 e non dichiarati nel 2012) e quelli dichiarati come superficie agricola totale nel 2015 non diminuisca più del 5%. Infine, le aree di interesse ecologico sono obbligatorie per aziende con oltre 15 ettari a seminativo; in particolare, tali aree devono occupare almeno il 5% della superficie a seminativo. Le superfici agricole investite a colture permanenti o certificate biologiche sono esentate dall'obbligo di inverdimento. Inoltre, il Regolamento prevede un'ampia lista di pratiche equivalenti alla diversificazione colturale ed alle aree di interesse ecologico, le più rilevanti delle quali consistono nel lasciare a riposo almeno il 75% della superficie a seminativo ammissibile oppure dedicarlo a colture sommerse, prato permanente, erba o altre colture erbacee da foraggio. Il 25% residuo non deve eccedere i 30 ettari. Il mancato rispetto del greening comporterà la perdita della componente d'inverdimento (2016) e graduali decurtazioni del PD, fino ad un massimo del 25% (dal 2018) (Regolamento (UE) 1306/2013). Data la variabilità agricola inter- ed intra-nazionale (ad esempio tra le province italiane), l'applicazione delle nuove regole a livello comunitario comporterà costi differenziati ed avrà diversa efficacia negli stati membri. Infatti, alcuni Autori sottolineano l'importanza di mettere a punto norme ad hoc e non generiche per l'UE. D'altro canto, la crescente domanda di trasparenza della spesa pubblica e le pressioni per la riduzione delle risorse da destinare all'agricoltura richiedono maggiore efficienza nel disegno delle politiche comunitarie. In fase di approvazione del disegno definitivo della nuova Pac, sono state pubblicate molte valutazioni sul probabile impatto della riforma. Ad esempio, Hart and Little (2012), Matthews (2013, 2014) e Hauck et al. (2014) hanno analizzato l'adeguatezza di strumenti di politica alternativi a quelli proposti, mentre Schulz et al. (2014) si sono concentrati sulle preferenze degli agricoltori tedeschi in merito a diversi progetti di greening. Più recentemente, Lizin et al. (2015) hanno valutato i costi subiti dagli agricoltori per le restrizioni sulla scelta dell'uso del suolo introdotte dalla nuova Pac, determinando la loro disponibilità a pagare per l'acquisto di terreni agricoli affetti od esenti da tali obblighi di legge. Tuttavia, nessuno studio confronta meccanismi alternativi di greening con la possibilità, per gli agricoltori, di rinunciare alla componente d'inverdimento del PD. Quest'ultima opzione consente di valutare la sola convenienza per le aziende agricole ad adottare le pratiche previste dal greening, considerando contemporaneamente la diversa incidenza del relativo pagamento dovuta al meccanismo di convergenza parziale. Difatti, aziende appartenenti alla stessa classe di ampiezza possono ricevere pagamenti significativamente diversi pur dovendo attenersi alle stesse prescrizioni. In questo quadro, il presente lavoro è stato realizzato con l'obiettivo di compiere un'analisi costi efficacia del greening e di diverse combinazioni di pagamento di base, al fine di isolare il contributo addizionale della sola misura alle creazione di aree ad alto valore naturalistico.