La concorrenza fiscale tra Stati: atti del convegno tenuto a Roma presso la Sapienza Università di Roma il 9 febbraio 2017
In: Saggi di teoria generale dello Stato e della finanza pubblica 4
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In May, the European Commission lost its second case in the E.U. General Court when Amazon's tax arrangement in Luxembourg was found to be onside as to rules prohibiting illegal state aid among Member States. A companion case was issued the same day in which the penaltyasserted by the European Commission was upheld. These cases bring the Commission's record before the Court to two wins and three losses, with three cases in progress. For those readers asking why Commissioner Vestager continues to bring these cases, the answer is explained by Professor Pietro Boria, of Sapienza University of Rome. A new electorate has arisen in Europe that is multinational in its scope and led by a governing body answerable to all Member States. Parochial interests that existed through the end of the 20th Century no longer control. Tax policy is no longer the realm of national governments.
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L'idea di predisporre un piano di interventi legislativi volto a favorire lo sviluppo delle imprese nella direzione della ricerca e della innovazione tecnologica si è diffuso recentemente in Europa quale strumento per accrescere la competitività del sistema produttivo nel confronto con altri operatori economici internazionali. Le agevolazioni fiscali alla ricerca ed allo sviluppo delle imprese possono essere considerate come strumenti normativi diretti ad esprimere un orientamento di favore verso le imprese (ed in genere verso il sistema produttivo). Invero, le principali misure agevolative introdotte dal legislatore italiano – e cioè la patent box, il bonus alla ricerca e l'iper-ammortamento – sono idonee a costituire benefici tributari, anche di elevata entità, nei confronti delle imprese che assumono una organizzazione aziendale connotata da innovazione tecnologica e che mostrano una propensione per l'acquisizione di nuove conoscenze nella definizione dei prodotti e/o dei processi produttivi. Va peraltro segnalato che tale indirizzo di favore, espresso dalle agevolazioni qui esaminate, sembra allinearsi ad una tendenza generale dell'ordinamento fiscale a sostenere il sistema produttivo attraverso una tassazione preferenziale del reddito di impresa. È così espresso evidentemente il convincimento che l'ausilio al sistema produttivo costituisce una leva dello sviluppo economico del paese in quanto vale a favorire il rilancio della capacità industriale, dell'occupazione ed in definitiva del benessere collettivo.
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La peculiare configurazione del potere tributario lascia lo spazio anche a costruzioni immaginifiche di matrice filosofica, che valgono essenzialmente ad accentuare la connotazione solidaristica di tale funzione primaria della comunità. Sul presupposto di una diffusa e consistente diseguaglianza sociale tra ricchi e poveri nelle società industriali contemporanee, si prende atto che il sistema fiscale di carattere obbligatorio, stabilito dagli ordinamenti legali degli Stati democratici, non contribuisce a risolvere il problema della diseguaglianza. Anzi le tendenze attuali ad ancorare il prelievo sulla base della ricchezza radicata al territorio tende a privilegiare la tassazione dei redditi da lavoro e degli immobili, beneficiando il reddito da capitale dei nuovi ricchi. L'esercizio teorico costantemente ripetuto dalla dottrina giuridica ed economica di progettare riforme fiscali non apporta nessuna seria soluzione ai problemi di tassazione dei redditi su base territoriale ed alla sperequazione in favore del capitale e del profitto. Si propone così di sostituire all'obbligo legale un atto liberale del consociato: l'obbligazione tributaria si trasformerebbe in un dono, sostituendosi l'etica del dare alla soggezione obbligatoria alla legge. Il potere tributario va rimeditato nella dimensione della società circolare per superare la routine di una fiscalità datata e ormai mortificante per valorizzare meccanismi solidaristici in cui il singolo si senta davvero parte di una comunità orientata verso un ordine sociale aperto e coinvolgente. Si tratta, in buona sostanza, di promuovere un'etica fiscale ispirata dalla logica della coesione e dalla solidarietà verso l'altro da sé, nella direzione di una strategia sociale diretta verso l'inclusione e la tutela del bisognoso.
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L'esigenza di prospettare una riforma della fiscalità appare assai rilevante nella dimensione del Welfare state, poiché è in tale ambito che la funzione tributaria assolve ad un compito essenziale del patto democratico, incidendo sulla portata (e sulla fruibilità) dei diritti fondamentali dell'individuo. Si prospetta, pertanto, l'obiettivo di una riforma della funzione fiscale da inquadrare soprattutto nella prospettiva del processo di revisione del moderno Welfare state.
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