Pianificazione ecologica dei sistemi forestali
In: Scienze forestali e ambientali
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In: Scienze forestali e ambientali
In: Scienze agrarie e veterinarie 63
In: L'Italia Forestale e Montana, Band 74, Heft 2
Recent international reports and a paper published on Science stresses the lack of evidence about the reduction in the rate of biodiversity decline as expected as a consequence of political agreements on global environment. This decline is of particular concern not only with respect to the intrinsic value of the nature as such but also because it involves the reduction or loss of ecosystem services. This issue is distinctively relevant for forest ecosystems. The Ecosystem Approach proposed by the United Nations Convention on Biological Diversity might be a strategy to reverse the negative trend, promoting a fair conservation and sustainable use of natural resources on an operational level.
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L'articolo è disponibile sul sito dell'editore www.sisef.it ; Recent international reports and a paper published on Science stresses the lack of evidence about the reduction in the rate of biodiversity decline as expected as a consequence of political agreements on global environment. This decline is of particular concern not only with respect to the intrinsic value of the nature as such but also because it involves the reduction or loss of ecosystem services. This issue is distinctively relevant for forest ecosystems. The Ecosystem Approach proposed by the United Nations Convention on Biological Diversity might be a strategy to reverse the negative trend, promoting a fair conservation and sustainable use of natural resources on an operational level.
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In: L' ITALIA FORESTALE e MONTANA, Band 77, Heft 6, S. 229-233
ISSN: 2036-3494
La necessità di gestire il dinamismo del paesaggio forestale italiano, significativamente segnato dalla crescente estensione delle superfici boschive, e, al contempo, la fruizione delle utilità ecosistemiche fornite dal bosco ha condotto all'aggiornamento della legislazione forestale con specifico riferimento anche al tema del paesaggio: in particolare, all'art. 7, comma 2 del decreto legislativo n. 34/2018 è previsto che con i piani paesaggistici regionali, ovvero con specifici accordi di collaborazione stipulati tra le Regioni e i competenti organi territoriali del Ministero della cultura, vengano concordati gli interventi riguardanti la gestione forestale nelle aree soggette a vincolo paesaggistico provvedimentale (art. 136 del decreto legislativo n. 42/2004), nel rispetto di specifiche linee guida che saranno oggetto di un apposito decreto ministeriale. In questa nota vengono fornite alcune riflessioni sul tema, in forma di discussione commentata, unitamente a una disamina esemplificativa della tipologia di interventi da includere nelle linee guida.
In Italia vari fattori contribuiscono a una certa inerzia nell'utilizzazione delle produzioni forestali: la frammentazione dell'offerta, la staticità e fragilità della struttura fondiaria, i vincoli giuridici legati alla natura di bene pubblico del bosco che può garantire una pluralità di utilità anche immateriali, la mancanza di cooperazione commerciale e di politiche settoriali coerenti. Di fatto, l'aumento della domanda di servizi e il progressivo abbandono delle attività agricolo-forestali in molte zone collinari e montane hanno provocato una sostanziale riduzione di interventi colturali e un mutato quadro di riferimento per la gestione. Per quanto riguarda le utilizzazioni legnose, soltanto in riferimento alle aree a ceduo il livello si è mantenuto relativamente sostenuto, anche se le statistiche ufficiali sono spesso incapaci di cogliere il fenomeno. Scopo di questo lavoro è di analizzare le potenzialità di un auspicato incremento dell'approvvigionamento di materiale legnoso nazionale, e di evidenziare gli aspetti di possibile valorizzazione della filiera connessi alla tracciabilità dei prodotti. Si tratta di approcci prevalentemente orientati al processo, più che al singolo prodotto, la cui precisa origine viene spesso oscurata a valle del conferimento in segheria, a causa della difficile praticabilità dei processi di vera e propria segregazione spazio-temporale dei lotti di varie origini. Un'applicazione di metodi di tracciatura automatica appare esigenza sempre più concreta, almeno per le prime fasi di lavorazione (dal bosco alla segheria). Occorre peraltro bilanciare costi e valore del prodotto, e quindi questi metodi sono essenzialmente destinati alla tracciabilità del legname da opera, e in particolare di quello di pregio, spesso non valorizzato anche per carenza di informazione inventariale in sede di pianificazione degli interventi selvicolturali. A partire dalle operazioni di assegno del singolo albero al taglio, le tecnologie esistenti (comprese quelle di georeferenziazione posizionale automatica di precisione) possono consentire di archiviare in remoto una identificazione univoca dell'oggetto primario (albero) con relative informazioni dendrometriche e assestamentali. L'associazione di oggetti derivati (tronchi) può poi avvenire in sede di utilizzazione, veicolando anche ulteriori informazioni di misura, qualità, difetti, tendenti a orientare le successive lavorazioni e a eliminare ulteriori fasi di contabilizzazione all'imposto e relativi rischi per la sicurezza degli operatori. Prodotti legnosi dotati di tracciabilità individuale in ogni fase di lavorazione possono consentire inferenze a ritroso, in termini di messa in relazione dei dati di rendimento e qualità tecnologica dopo le prime lavorazioni con la località di provenienza del materiale.
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In: L'Italia Forestale e Montana, S. 219-224
In: L'Italia Forestale e Montana, S. 149-155
In: L'Italia Forestale e Montana, S. 245-250
In: L'Italia Forestale e Montana, S. 351-358
In: L'Italia Forestale e Montana, S. 359-365
In: L'Italia Forestale e Montana, S. 177-194
In: L' ITALIA FORESTALE e MONTANA, Band 77, Heft 2, S. 61-69
ISSN: 2036-3494
Le reti di imprese possono rappresentare un efficace strumento di promozione e valorizzazione delle potenzialità selvicolturali e delle filiere forestali. Dopo una presentazione del contratto di rete quale strumento di cooperazione tra imprese, questo lavoro analizza la disciplina specifica dettata per le reti agricole, per poi illustrare la risposta del mercato italiano all'introduzione di questo strumento. Vengono inoltre evidenziate le potenzialità di sviluppo di reti di imprese in ambito forestale, anche in riferimento alle opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e dal nuovo strumento degli "accordi di foresta".
In: L'Italia Forestale e Montana, S. 399-410