Media e immigrazione tra stereotipi e pregiudizi: la rappresentazione dello straniero nel racconto giornalistico
In: Criminologia 32
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In: Politiche e servizi sociali 196
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The purpose of this work is to represent and critically analyse the perception about organized delinquency and, in particular, about Camorra's phenomenon. In order to reach this task, we decided to study this perception between the young people of Campania: 250 students attending the last three years of secondary education (high, technical and professional schools) and living in the cities of Miano, Arzano and Casoria. The research was realized using a questionnaire. First, we picked up general information about our sampling, then we asked the students to answer to many questions on different topics such as: criminal behaviours, typical camorristic attitudes, Italian State's reaction, relationship and connivance between public authorities and organized delinquency, precautionary measures, conspiracy of silence and tendency of camorristic criminals to turn State's evidence and dissociate themselves from their past views. We underline an important limit of this research: the number of people interviewed is too small to consider it representative of the total population, nevertheless we consider the results of the research worthy of consideration for some interesting informations about camorristic phenomenon in the perception of Neapolitan adolescents. First of all, we must notify that the 28% of students refused any kind of answer. All the other students showed a sharp knowledge about Camorra's typical delinquency, its characteristic crimes, law's broken contents and, finally, about camorristic regional control, purposes and means. In particular, there is a general and diffused disapproval of camorristic way of life: system of values, power aims, violent behaviours and unlawful activities. There is also a great disapproval about "omertà" – the conspiracy of silence –, even if it is a predictable attitude in front of the risk of dangerous consequences for complaint behaviour. Students expressed to have no confidence in public power and control: they're afraid of collusion, of complicity between State and organised delinquency, but they're also afraid of public inability to control and repress Camorra's crimes. In conclusion, our students signify an hostile attitude with Camorra's reality and politics, but on the other hand they showa worrying resignationanda forced and inevitable cohabitation with it. ; Obiettivo del presente lavoro è la presentazione e l'analisi critica della percezione in tema di delinquenza organizzata, e specificamente della camorra, manifestata da alcuni gruppi di studenti campani frequentanti gli ultimi tre anni delle scuole medie superiori (licei, istituti tecnici, scuole professionali). A tale fine si è proceduto alla somministrazione di un questionario, all'uopo predisposto, a 250 giovani della provincia napoletana, residenti nei comuni di Miano, Arzano e Casoria. Raccolte in via preliminare le informazioni anagrafiche e socio-ambientali relative agli intervistati, i ragazzi sono stati successivamente coinvolti sulle tematiche al centro del nostro interesse, spazianti, tra l'altro, dalle questioni definitorie e nominalistiche, alle attività delinquenziali più tipicamente camorristiche, alle modalità di risposta dello Stato, ai rapporti tra delinquenza organizzata e apparato statale, ai suggerimenti di carattere preventivo, alle considerazioni sulle spinose questioni inerenti l'omertà e i collaboratori di giustizia. Pur con gli ovvi limiti legati alla ridotta rappresentatività del gruppo di soggetti intervistati, dai dati emersi è stato possibile identificare alcune linee guida circa l'attuale percezione sociale della camorra da parte dei giovani napoletani. Premesso che ci si è trovati di fronte ad un tasso elevato di rifiuto a rispondere (pari al 28% sul totale delle risposte) – dato questo comunque significativo e oggetto di specifica analisi –, emerge primariamente una informazione piuttosto dettagliata in relazione alla delinquenza camorristica, ai contenuti normativi che le sono propri, alle tipologie di reato per lo più messe in atto,al controllo sul territorio,alle finalità e agli strumenti utilizzati per perseguirle. In relazione alle linee guida evidenziatesi,si rileva unanimità nella disapprovazione della camorra,dell'apparato valoriale che la caratterizza, delle finalità di potere, dell'esercizio della violenza, della costante pratica di attività illecite. Forte riprovazione emerge anche nei confronti dell'omertà, atteggiamento questo, d'altro canto, in buona parte anche giustificato, in ragione delle conseguenze che potrebbero scaturire da scelte non allineate a quanto dalle camorra imposto con la minaccia. Altro momento fondante nelle opinioni degli intervistati è l'assoluta sfiducia manifestata nei riguardi del potere pubblico:ciò sia nella direzione di una situazione di collusione, collaborazione, complicità tra Stato e delinquenza organizzata,sia in quella della incapacità e inettitudine del sistema pubblico nel predisporre controllo e prevenzione-repressione nei confronti della camorra. Si appalesa infine un inquietante vissuto come rassegnato, di contiguità coatta ma inevitabile, di forzata inania, emergendo, ora della fine, un atteggiamento di fondo sicuramente nemico e ostile alla realtà camorristica, ma, nel contempo, ormai aduso alla convivenza con essa
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