Networking women: subjects, places, links Europe-America: towards a re-writing of cultural history, 1890 - 1939 ; proceedings of the International conference, Macerata, March 25-27, 2002
In: Biblioteca di studi americani
In: Nuova serie 28
3 results
Sort by:
In: Biblioteca di studi americani
In: Nuova serie 28
This is an essay in three parts. The first reconstructs Giovanni Papini's encounter with William James and his contribution to transatlantic Pragmatism as part of an intellectual action aimed at modernizing Italian culture and making it more international. It argues that Papini's early reading of the two volumes of Walt Whitman's Canti scelti shaped his own brand of pragmatism. The second part centers on Papini's 1908 essay, "Walt Whitman", and his cultural and very influential interpretation of Whitman. Apparently reviewing Luigi Gamberale's Foglie d'erba (1907), Papini not only pragmatically used Whitman's poetry to show Italian artists how to write modern literature, but created an image of the poet/Whitman as a hybrid, avant-gardist and pragmatist, Übermensch. Through Whitman, Papini also participated in the cultural debate of the time, when Nietzsche and his Zarathustra were quoted, interpreted and used for their own aims by feminists like Sibilla Aleramo, syndicalists like Benito Mussolini, and artists like F.T. Marinetti. The third part of my essay centers on the image of the 'newborn' modern man and its machinistic Futurist incarnation, to show how its spiritualist version in Papini's work and its dynamically futurist image project in-human and anti-human visions of a future humanity, totally different from that of full-bodied, sentient and democratic human beings imagined by Whitman. ; Walt Whitman fu uno dei poeti più letti e amati da Giovanni Papini, che in occasione della prima traduzione italiana, ed europea, di Foglie d'erba (1907), dedicò un lungo e significativo saggio al poeta americano apparso su La Nuova Antologia nel 1908. Il suo saggio, intitolato Walt Whitman, è in parte una recensione delle Foglie d'erba di Gamberale del 1907, in parte testimonianza autobiografica della sua risposta emotiva ai Canti scelti del 1887 e 1890, in parte ancora lo strumento da lui usato per invitare i letterati e filosofi italiani a rinnovarsi leggendo Whitman. Nel corso del suo lungo discorso, tuttavia, Papini intraprende una analisi dell'opera e del poeta americano sviluppando le sue argomentazioni attraverso citazioni non solo frammentarie, ma spesso arbitrariamente accostate, fino a travisarne quasi completamente il messaggio. Papini, in sintesi, ricompone Whitman come il precursore della "filosofia della vita" che si va allora diffondendo in Europa e trova nell'élan vital di Henri Bergson e sopratutto nella dottrina di "affermazione vitale" estrapolata dal Zarathustra di Nietzsche. Papini, che all'epoca della sua collaborazione con il Leonardo aveva introdotto il pragmatismo americano in Italia, dimostra così di essere consapevole della vicinanza di Whitman al Trascendentalismo di R.W. Emerson, che a sua volta era stato un riferimento filosofico importante per il filosofo tedesco. Il contributo si propone non solo di offrire una nuova lettura critica del saggio di Papini –mai analizzato in questa prospettiva-- e del suo uso tutto 'nazionale' della poesia di Whitman, ma di mettere in evidenza il meccanismo ibridante – a livello linguistico, testuale, filosofico, ideologico-- che se da un lato presiede alla sua interpretazione di Whitman, dall'altro rende evidente quali fili intrecciano il suo discorso a quello di politici come Mussolini e di avanguardie come i Futuristi di Marinetti.
BASE
In: Proceedings of the ... biennial conference 19