Background. The circulatory diseases, in particular ischemic heart diseases and stroke, represent the main causes of death worldwide both in high income and in middle and low income countries. Our aim is to provide a comprehensive report to depict the circulatory disease mortality in Europe over the last 30 years and to address the sources of heterogeneity among different countries. Methods. Our study was performed using the WHO statistical information system - mortality database - and was restricted to the 28 countries belonging to the European Union (EU-28). We evaluated gender and age time series of all circulatory disease mortality, ischemic heart diseases, cerebrovascular diseases, pulmonary and other circulatory diseases and than we performed forecast for 2016. Mortality heterogeneity was evaluated by countries using the Cochrane Q statistic and the I-squared index. Results. Between 1985 and 2011 SDR for deaths attributable to all circulatory system diseases decreased from 440.9 to 212.0 x 100,000 in EU-28 and a clear uniform reduction was observed. Heterogeneity among countries was found to be consistent, therefore different analysis were carried out considering geographical area. Conclusions. We forecast a reduction in European cardiovascular mortality. Heterogeneity among countries could only in part be explained by both geographical and health expenditure factors ; Introduzione Le malattie del Sistema circolatorio, in particolare la cardiopatia ischemica e l'ictus, rappresentano le principali cause di morte nel mondo, sia nei Paesi ad alto reddito che in quelli a medio e basso reddito. Il nostro obiettivo è quello di fornire un'esaustiva descrizione della mortalità per malattie del sistema circolatorio in Europa negli ultimi 30 anni e di analizzare le fonti di eterogeneità tra i diversi Paesi. Metodi Lo studio, realizzato utilizzando gli indicatori presenti nel database dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), riguarda i 28 Paesi appartenenti all'Unione Europea (EU-28). Sono state valutate le serie temporali della mortalità per età e per genere per tutte le patologie circolatorie, per la cardiopatia ischemica, per le patologie cerebrovascolari, per le patologie vascolari polmonari e altre patologie circolatorie e successivamente è stata effettuata una previsione per l'anno 2016. L'eterogeneità per la mortalità è stata valutata utilizzando il test Q di Cochrane e l'indice I-squared. Risultati Tra il 1985 e il 2011 i tassi standardizzati di mortalità per tutte le patologie del sistema circolatorio si sono ridotti da 440.9 per 100.000 a 212.0 per 100.000 nei 28 Paesi e si osserva un chiaro andamento uniforme. Considerando tutti i Paesi nella stessa analisi, l'eterogeneità è risultata importante e quindi sono state effettuate sottoanalisi raggruppando per area geografica. Conclusioni Dalle analisi effettuate è possibile prevedere una riduzione della mortalità per patologia cardiovascolare in Europa. Inoltre, l'eterogeneità tra i Paesi potrebbe essere parzialmente spiegata sia da fattori geografici che da differenze nella spesa sanitaria
Background. The circulatory diseases, in particular ischemic heart diseases and stroke, represent the main causes of death worldwide both in high income and in middle and low income countries. Our aim is to provide a comprehensive report to depict the circulatory disease mortality in Europe over the last 30 years and to address the sources of heterogeneity among different countries. Methods. Our study was performed using the WHO statistical information system - mortality database - and was restricted to the 28 countries belonging to the European Union (EU-28). We evaluated gender and age time series of all circulatory disease mortality, ischemic heart diseases, cerebrovascular diseases, pulmonary and other circulatory diseases and than we performed forecast for 2016. Mortality heterogeneity was evaluated by countries using the Cochrane Q statistic and the I-squared index. Results. Between 1985 and 2011 SDR for deaths attributable to all circulatory system diseases decreased from 440.9 to 212.0 x 100,000 in EU-28 and a clear uniform reduction was observed. Heterogeneity among countries was found to be consistent, therefore different analysis were carried out considering geographical area. Conclusions. We forecast a reduction in European cardiovascular mortality. Heterogeneity among countries could only in part be explained by both geographical and health expenditure factors ; Introduzione Le malattie del Sistema circolatorio, in particolare la cardiopatia ischemica e l'ictus, rappresentano le principali cause di morte nel mondo, sia nei Paesi ad alto reddito che in quelli a medio e basso reddito. Il nostro obiettivo è quello di fornire un'esaustiva descrizione della mortalità per malattie del sistema circolatorio in Europa negli ultimi 30 anni e di analizzare le fonti di eterogeneità tra i diversi Paesi. Metodi Lo studio, realizzato utilizzando gli indicatori presenti nel database dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), riguarda i 28 Paesi appartenenti all'Unione Europea (EU-28). Sono state valutate le serie temporali della mortalità per età e per genere per tutte le patologie circolatorie, per la cardiopatia ischemica, per le patologie cerebrovascolari, per le patologie vascolari polmonari e altre patologie circolatorie e successivamente è stata effettuata una previsione per l'anno 2016. L'eterogeneità per la mortalità è stata valutata utilizzando il test Q di Cochrane e l'indice I-squared. Risultati Tra il 1985 e il 2011 i tassi standardizzati di mortalità per tutte le patologie del sistema circolatorio si sono ridotti da 440.9 per 100.000 a 212.0 per 100.000 nei 28 Paesi e si osserva un chiaro andamento uniforme. Considerando tutti i Paesi nella stessa analisi, l'eterogeneità è risultata importante e quindi sono state effettuate sottoanalisi raggruppando per area geografica. Conclusioni Dalle analisi effettuate è possibile prevedere una riduzione della mortalità per patologia cardiovascolare in Europa. Inoltre, l'eterogeneità tra i Paesi potrebbe essere parzialmente spiegata sia da fattori geografici che da differenze nella spesa sanitaria
Introduzione La Consulta dei Medici in formazione specialistica (già Consulta degli Specializzandi) è un organo della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (S.It.I.). Nasce nel 1998 e nel 2012 viene riconosciuta come componente ufficiale nello statuto della Società. E' composta da due rappresentanti per ciascuna Scuola di Specializzazione; attualmente sono rappresentate tutte le 33 Scuole italiane. Fin dalla sua istituzione la Consulta si è impegnata per favorire lo sviluppo di una rete tra colleghi, promuovere il miglioramento del percorso formativo degli "specializzandi" igienisti attraverso il confronto e la crescita delle Scuole di Specializzazione e favorire la discussione su diverse problematiche di competenza igienistica, di Sanità Pubblica e di management sanitario anche attraverso la produzione scientifica. Nell'ultimo biennio, i lavori della Consulta si sono orientati all'indagine delle conoscenze e dei bisogni formativi degli specializzandi riguardo tematiche fondamentali per la formazione (Igiene Edilizia, Prevenzione sui luoghi di lavoro e ruolo del Medico Competente, Ruolo dell'empatia nella formazione e nella pratica), all'individuazione dei punti di forza e debolezza del percorso formativo (Difformità dei percorsi formativi in ambito nazionale, monitoraggio delle esperienze formative internazionali), nonché all'implementazione della rete tra specializzandi attraverso strumenti come social network e mailing-list. Nello specifico le tematiche trattate nella presente relazione sono così suddivise: Durata e modalità di accesso al percorso formativo del medico in formazione specialistica in Igiene e Medicina Preventiva; gradimento e possibili vantaggi della riforma delle scuole di specializzazione di area Sanitaria Con la conversione in Legge del Decreto Carrozza, avvenuta nel novembre 2013, le Scuole di Specializzazione di Area Sanitaria subiranno una razionalizzazione e riorganizzazione, sia nelle tipologie che nella durata dei corsi. La Consulta dei Medici in formazione specialistica (S.It.I) ha ritenuto rilevante promuovere un'inchiesta conoscitiva al fine di ottenere una fotografia il più rappresentativa possibile delle opinioni dei medici in formazione in Sanità Pubblica su tale riforma. Hanno partecipato all'indagine 343 specializzandi (circa il 50% dei medici in formazione in Igiene italiani). Il 70% dei rispondenti ritiene che l'attuale durata del corso di specializzazione sia eccessivamente lunga rispetto agli obiettivi formativi della Scuola. La quasi totalità (90%) è d'accordo con la riduzione della durata del percorso formativo. Per quanto riguarda l'istituzione del concorso di accesso alle Scuole su base nazionale è favorevole il 77% degli specializzandi, di cui il 56% ritiene opportuna la strutturazione dell'ammissione con un unico test per tutte le scuole e il restante 44% con un test specifico per ciascuna scuola. Come abbattere le disparità formative ed affrontare le criticità emerse nella formazione medico specialistica in Igiene e Medicina Preventiva in Italia Il percorso formativo dello specialista in Igiene e Medicina Preventiva dovrebbe garantire adeguate conoscenze tecnico-scientifiche e professionali nei campi della medicina preventiva, della promozione della salute e della programmazione dei servizi sanitari secondo quanto indicato anche dal Decreto Ministeriale 285/2005. La Consulta dei Medici in formazione specialistica S.It.I, nel periodo tra marzo e maggio 2013, ha condotto un primo studio per valutare l'omogeneità delle proposte formative tra le diverse sedi italiane, non solo per segnalare le criticità, ma anche per evidenziarne le opportunità. L'obiettivo che si vuole raggiungere è infatti quello di far comprendere ai medici in formazione specialistica ed ai rispettivi direttori quali sono le possibilità formative, stimolando il confronto tra le varie Scuole italiane. Lo strumento di valutazione è un questionario costituito da 28 domande organizzate in quattro sezioni: informazioni generali, attività formativa universitaria suddivisa in attività didattica e attività professionalizzante, attività formativa extra-universitaria nazionale ed internazionale, attività formativa intersettoriale. Delle 32 Scuole di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva presenti sul territorio nazionale sono stati raccolti i dati relativamente a 28 Scuole. I risultati evidenziano come, nonostante la maggior parte delle attività sia svolta in tutte le scuole, la proposta formativa risulta estremamente difforme. Il master per Medico Competente: sbocchi occupazionali, compatibilità con le attività di medico di Sanità Pubblica e difformità nell'attivazione sul territorio nazionale Il Decreto Interministeriale (MIUR – Ministero della Salute) del 15 novembre 2010 ha istituito il Master abilitante per lo svolgimento delle funzioni di Medico Competente rivolto ai medici in possesso dei titoli di specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva o in Medicina Legale che non possiedono il requisito di aver svolto le attività di medico competente per almeno un anno nell'arco dei tre anni anteriori all'entrata in vigore del decreto legislativo n.81/2008. La Consulta ha condotto un'inchiesta conoscitiva tra gli specializzandi di Igiene e Medicina Preventiva sull'interesse verso tale percorso dei medici in formazione in Sanità Pubblica e ha parallelamente valutato l'offerta. Dei 265 medici in formazione specialistica che hanno partecipato all'indagine, l'85% ha espresso il proprio interesse a frequentare il Master in oggetto; essendo la grande maggioranza disposta a frequentarlo anche in un'altra sede rispetto alla propria. La principale motivazione che spinge al conseguimento di tale titolo è risultata essere l'aumento delle possibilità lavorative. A dispetto dell'interesse mostrato dai Medici in Formazione, l'offerta delle Università italiane risulta essere carente: nell'anno accademico 2013-2014 il Master è stato attivato in sole due sedi (Napoli Federico II e Roma Tor Vergata); per l'anno accademico 2014-2015 è prevista l'attivazione in tre sedi (Napoli Federico II, Roma Tor Vergata, Pavia), per un totale di 48 posti. Il giovane igienista di direzione sanitaria: quali competenze e quali conoscenze necessarie per affrontare le nuove sfide professionali L'evoluzione dei bisogni e delle aspettative della popolazione e il dibattito sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale pongono oggi le Aziende Sanitarie di fronte alla necessità di affrontare importanti cambiamenti a livello organizzativo, potenziando gli strumenti di analisi e governo dei processi logistico-produttivi. La sfida di questo studio è operare una riflessione su quali debbano essere oggi le conoscenze e competenze proprie del medico di Direzione, come tale figura si coordini e integri con altre professioni essenziali all'interno di una Direzione Sanitaria efficiente, e come l'Università debba ripensarne la formazione alla luce delle profonde trasformazioni in corso. Il progetto EURONET Lo European Network of Medical Residents in Public Health (EuroNet MRPH) è una rete che collega e riunisce le associazioni nazionali di medici in formazione specialistica in Sanità Pubblica in Europa. Si tratta di un'ONG, indipendente e senza fini di lucro, ufficialmente attiva dal 2011. L'idea nacque già nel 2008 dai medici in formazione francesi e italiani, che iniziarono a collaborare per promuovere l'eccellenza professionale tra i futuri specialisti europei attraverso lo sviluppo di collaborazioni e attività comuni (progetti scientifici, scambi formativi). Il successo di queste esperienze ha portato all'estensione delle collaborazioni ad altri paesi. Attualmente Euronet MRPH riunisce sei associazioni nazionali da: Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Regno Unito, Irlanda. La Consulta dei Medici in Formazione Specialistica S.It.I. è membro particolarmente attivo di questo network ed è efficacemente impegnata nei suoi progetti internazionali.
L'igiene ospedaliera in Italia ha una lunga e solida storia che però richiede una necessaria riflessione per poter restare al passo con quelle che sono le innovazioni e gli sviluppi dei sistemi sanitari anche connessi a quelle che sono le attività dell'Unione Europea. A livello europeo infatti esistono diverse tradizioni nazionali che riguardo l'igiene ospedaliera e per questo motivo l'European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) ha adottato il termine "controllo delle infezioni e igiene ospedaliera" per poter così includere tutti i professionisti sanitari dei singoli Paesi. La nostra proposta è sia quella di modificare il termine di "igiene ospedaliera" in "igiene delle organizzazioni sanitarie" per poter focalizzare l'attenzione anche ai numerosi livelli di cura non ospedalieri, sia di adottare la seguente definizione: "tutte le attività volte a garantire, in modo appropriato, scientificamente valido ed efficiente, l'assistenza in un ambiente sicuro, confortevole e salubre per i pazienti, i caregiver e gli operatori sanitari". L'igiene ospedaliera ed i suoi professionisti sono un pilastro necessario per garantire la qualità e la sicurezza dell'assistenza sanitaria in Italia. ; Although hospital hygiene has a long history in Italy it is necessary to reflect about it because of the innovation in healthcare systems and because of the evolution due to European Union related activities. Different traditions exist in European countries about hospital hygiene and European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) adopted the term of "infection control and hospital hygiene" which includes all the engaged European healthcare professionals. We propose to modify hospital hygiene as "healthcare organisation hygiene" in order to focalise the attention to all care settings not only hospitals and to adopt the following definition: "all activities aimed to guarantee, in an appropriate, scientifically sound and efficient way, that structures and processes support healthcare practices in a safe comfortable and healthy environment both for patients, caregivers and healthcare workers". Hospital hygiene and its professionals, besides the long tradition, still remain a relevant pillar in guaranteeing quality and safety of healthcare in Italy.