Di una riforma d'Italia, ossia Dei mezzi di riformare i più cattivi costumi e le più perniciose leggi
In: Biblioteca del XVIII secolo. Settecento italiano 34
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In: Biblioteca del XVIII secolo. Settecento italiano 34
In: Teoria e politica economica nel pensiero degli economisti campani 2
In: Studi storici Carocci 21
In: Università commerciale Luigi Bocconi. Istituto di storia econommica. [Pubblicazioni] Ser. I: Foutl vol. VII
In: (Univ. commerciale Luigi Bocconi. Ist. di storia economica Ser. 1,3)
In: Università commerciale Luigi Bocconi. Istituto di storia economica. [Pubblicazioni] Ser. I: Fonti vol. IV
Il dibattito internazionale sulla sostenibilità e sui limiti dello sviluppo comporta la necessità di ricercare, individuare, consolidare norme, metodi, strategie e modelli comportamentali capaci di operare sul settore dell'edilizia; esso rappresenta infatti una quota importante (40%) dei consumi energetici nel contesto dell'Unione Europea. La normativa tecnica sta gradualmente recependo le indicazioni provenienti dalle conferenze internazionali sullo stato ambientale del pianeta, individuando nel complesso quadro della so-stenibilità le esigenze (dell'uomo e dell'ambiente, quest'ultimo inteso sia come riserva di materie prime che come ospite di ecosistemi), partendo dagli aspetti energetici, allargandosi poi ai temi ambientali, cominciando a strutturarsi anche in relazione agli aspetti economici e sociali. Si deli-neano, perciò, quadri di requisiti volti a determinare processi edilizi "sostenibili" ed a certificare la qualità degli stessi. In questo ambito si colloca la presente ricerca, volta prima ad esaminare (Capitoli 2, 3, 4 e 5) uno dei possibili quadri di requisiti di ecocompatibilità nel settore edilizio, proposto dalla norma UNI 11277:2008, successivamente a indagare le caratteristiche e le possibilità offerte da strumenti tecnici che, pur partendo come metodi di calcolo per definire, o stimare, determinate prestazio-ni, possono anche essere impiegati come valido strumento di progettazione (Capitolo 6). In base all'ambito di operatività e alla politica amministrativa che li adotta, si configurano infatti come linee guida alla progettazione o come prescrizioni, comunque nella direzione di un processo edi-lizio complessivamente meno impattante sull'ambiente e volto a preservare le limitate riserve di cui il pianeta Terra dispone oggi. La presentazione (2009) del Protocollo VEA della Regione Friuli Venezia Giulia, primo tentativo di rendere obbligatorio per interventi edilizi uno strumento di certificazione delle prestazioni am-bientali, ha offerto l'occasione di studiare attentamente i contenuti di un metodo di valutazione energetica ed ambientale. La collaborazione alla progettazione di un intervento di edi¬lizia pubblica sovvenzionata a Trieste, sviluppato secondo criteri di edilizia ecocompatibile, ha permesso di applicare compiutamente questo strumento, consentendo una valutazione delle potenzialità e delle criticità (Capitolo 8). Con l'emanazione del Protocollo ITACA 2011, giunto alla quarta revisione e parzialmente diverso dalle versioni precedenti che sono state diffusamente recepite in diversi contesti regionali, si concretizza in un unico riferimento nazionale la prassi di certificazione delle prestazioni energe-tiche ed ambientali. Tale opportunità è stata recentemente avallata (ottobre 2012) dalla firma di uno specifico accordo tra l'UNI e ITACA. La ricerca affronta dunque i requisiti connotanti la sostenibilità ambientale e l'efficienza energe-tica, analizzandone l'ampiezza e l'incisività sulle diverse fasi del ciclo di vita dell'organismo edilizio e cercando, pur con inevitabili incertezze, di riconoscerli all'interno di metodi di valutazione consolidati, al fine di analizzarne le tematiche affrontate, la complessità, le criticità e le carenze, i futuri scenari di applicabilità. International debate on sustainability and limits to growth needs researches and processes to ensure robust legislation, methods, strategies and better behaviors able to work on building con-struction context. 40% of European Union energy consumption refers to buildings. Technical reports are gradually receiving issues by international meetings concerning Earth's en-vironmental situation, enquiring in sustainability scheme human and environment requirements. The starting point has been energy performances, thus environment ones; now, these schemes are considering economic and social contents too, underlining the growth of structured requisites about a sustainable building process issue and its validation. This research studies one of the possible requirements schemes on sustainability in buildings, ex-pressed by UNI 11277:2008 guidelines. Then, in Chapters 3, 4 and 5 this scheme is developed in each single requirement, analyzing legislation context and useful techniques. In Chapter 6, this research enquires the structure of rating systems and their dual possible use as project phase check-list and calculation framework to define quality levels in building certification. In Chapter 7 and 8, the Friuli Venezia Giulia experience in building sustainable quality evaluation is described and analyzed referring to a case study that research developer is following since 2009. Protocollo VEA's issues, contents and limits are there considered and evaluated. In 2011, publication of Protocollo ITACA (4th review) is seen as a sensible way to ensure in our country a common, robust, structured standard for certifying energy and environmental quality in buildings. This research aims to fix most important environmental sustainability and energy efficiency re-quirements, to recognize them in sustainability quality rating system, to express a characterization of these systems about scope, requirements included, calculation method and the way they express buildings quality.
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In: Salute e società, Issue 3, p. 25-51
ISSN: 1972-4845
The recent accomplishments in the field of biological research are not only exercising an important impact on medicine, but also have the potential to transform the political and legal forms of society, modifying the very destiny of human nature. The scientific revolution in the sphere of the life sciences is resulting in a shift from biopolitics (in the meaning reconstructed by Foucault) to a new, original dimension, where the human species start to dominate living matter, as anticipated by Jürgen Habermas. The developments in biosciences and biotechnologies raise new problems regarding the manipulation of living matter, genetic selection, genetic information and the social legitimisation (in a democratic way) of such possibilities. We are facing a new dimension, both real and conceptual, which can be defined as polis genetica. It is a perspective that includes the influences of gene research on human behaviour and physical performance, new gene and cell therapies, embryo manipulation and the effects of these procedures in the social sphere and on the individual.
In: Salute e società, Issue 3, p. 28-54
ISSN: 1972-4845
La tesi di dottorato di Carlo Antonio Gobbato prende in considerazione e sviluppa, secondo una prospettiva rigorosamente sociologica, i temi e i problemi che discendono dai progressi delle bioscienze e delle biotecnologie con particolare riferimento alla programmazione degli esseri umani con precise caratteristiche. Muovendo dalla riflessione di Jurgen Habermas sui caratteri della genetica liberale, sono stati, innanzi tutto, ripresi alcuni temi fondamentali della storia del pensiero politico e giuridico sviluppatisi in età moderna, considerando con particolare attenzione la ricostruzione epistemologica operata da Michel Foucault in merito alla nozione di biopolitica, ovvero sia al modo con cui si è cercato, a partire dal XVIII secolo, di razionalizzare i problemi posti dalla pratica governamentale nei confronti delle persone (pratiche concernenti la salute, il controllo sociale, l'igiene, la mortalità, le razze, ecc.). La biopolitica è una categoria gnoseologica di spiegazione dell'idea di sviluppo presente nell'età moderna, dove sono iscritti vari saperi e pratiche governamentali, risultando così un concetto storicamente determinato da costruzioni produttive e tecnologiche che consentono, oppure obbligano, la vita ad entrare nella storia. D'altra parte, la biopolitica non produce letteralmente la vita, ma interviene direttamente sulla vita consentendone le condizioni di mantenimento e sviluppo. Se la biopolitica ha determinato l'instaurazione del dominio della specie umana sulla materia inerte, la rivoluzione scientifica in atto, anche in ragione dell'intensità con cui procede lo sviluppo delle bioscienze e delle biotecnologie, sta determinando l'affermazione del dominio sulla materia vivente Il progressivo affrancamento delle bioscienze e delle biotecnologie dal sistema sociale e dal sotto sistema sanitario sta comportando un'intensa proliferazione legislativa e normativa di cui la bioetica è parte, assieme alla costituzione ed allo sviluppo di un polo di apparati tendenzialmente autonomo, anche in ragione delle grandi quantità di trasferimenti finanziari, pubblici e privati, specificatamente dedicati e del nuovo mercato dei brevetti sulla vita. Sono evidenti le preoccupazioni degli organismi internazionali e nazionali, ai loro massimi livelli, per un fenomeno emergente, reso possibile dai rapidi progressi delle bioscienze, che consente la messa a disposizione sul mercato globale di "prodotti" ricavati dal corpo umano impossibili da reperire se tali progressi non si fossero verificati. Si tratta di situazioni che formano una realtà giuridica, sociale e mercantile che sempre più le bioscienze contribuiscono, con i loro successi, a rappresentare e costruire, anche se una parte fondamentale nell'edificazione, cognitiva ed emozionale, di tali situazioni, che interagiscono direttamente con l'immaginario soggettivo e sociale, è costituita dal sistema dell'informazione, specializzata e non, che sta con intensità crescente offrendo notizie e riproduzioni, vere o verosimili, scientificamente fondate oppure solo al momento ipotizzate, ma poste e dibattute, che stanno oggettivamente alimentando nuove attese individuali e sociali in grado di generare propensioni e comportamenti verso "oggetti di consumo" non conosciuti solo fino a pochi anni fa. Propensioni e comportamenti che possono assumere, in ragione della velocità con cui si succedono le scoperte delle bioscienze e la frequenza con cui sono immessi nel mercato i prodotti biotecnologici (indipendentemente dalla loro vera o presunta efficacia), anche caratteri di effervescenza anomica, fino alla consumazione di atti gravemente delittuosi di cui la stessa cronaca e le inchieste giudiziarie che si stanno aprendo iniziano a dare conto. La tesi considera criticamente la nuova realtà che emerge dai progressi delle bioscienze e, dopo aver identificato nella semantica dell'immunità e nel dominio sul movimento del corpo gli orientamenti concettuali che forniscono il significato essenziale alla biopolitica di Foucault, cerca di definire secondo una prospettiva propriamente sociologica la linea di separazione fra le pratiche immunitarie ed altre pratiche che non possono essere fatte rientrare nelle prime o, anche, il limite del discorso di Foucault davanti alle questioni poste da Habermas ed inerenti la programmazione genetica degli esseri viventi. Le pratiche genetiche, infatti, non sono propriamente immunitarie e, anzi, la stessa logica discorsiva intorno al gene non ha carattere immunitario, anche se può apportare benefici immunitari. La logica del gene modifica la forma del corpo, è generativa e rigenerativa, può ammettere ed includere, ma anche negare, la semantica biopolitica, i suoi oggetti e i suoi nessi. Gli oggetti della biopolitica sono ogni giorno di più affiancati dagli oggetti di questa dimensione radicalmente originale, per significati e significanti, dimensione che, con un neologismo, si può definire polisgenetica, ovvero sia una pratica governamentale sui generis, con importanti riflessi sul piano socio – criminologico. L'ultima parte della tesi riporta i risultati di recenti ricerche sociologiche sulla percezione sociale dell'ingegneria genetica e delle biotecnologie, nonché presenta i risultati dell'elaborazione delle interviste effettuate per la tesi di ricerca.
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