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On Publishing
In: Social epistemology: a journal of knowledge, culture and policy, Band 24, Heft 3, S. 191-200
ISSN: 1464-5297
FINESTRE: Sull' ontologia del telefonino
In: Iride: filosofia e discussione pubblica, Band 19, Heft 48, S. 377-384
ISSN: 1122-7893
Cognitive Aspects of Gerrymandering
Some philosochical and cognitive aspects of political gerrymandering are investigated. The basic assumption of gerrymandering practices is that regions be connected. This assumption is questioned, as it seems to result for a cognitive bias for connectedness (a preference for unitary objects).
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Cognitive Aspects of Gerrymandering
Some philosochical and cognitive aspects of political gerrymandering are investigated. The basic assumption of gerrymandering practices is that regions be connected. This assumption is questioned, as it seems to result for a cognitive bias for connectedness (a preference for unitary objects).
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La struttura di uno strumento di scrittura collaborativa per la democrazia partecipata
Versione 2007‐02‐05; questa versione del testo è stata presentata al convegno Documentalità: l'ontologia degli oggetti sociali, Torino, Fondazione Rosselli, 25‐26 gennaio 2007 ; La democrazia partecipata consiste nel coinvolgimento diretto dei cittadini nei processi decisionali a livello locale o nazionale; ma in assenza di strumenti specifici, e non avendo né la possibilità né la pretesa di sostituirsi alla rappresentanza elettorale, la nozione di democrazia partecipata rischia di non avere un contenuto. Il progetto che viene presentato propone la realizzazione di uno strumento di scrittura collaborativa via web – basato sull'uso di una piattaforma wiki integrata da componenti specifiche – per la redazione di testi normativi, e in particolare di progetti di legge. La democrazia partecipata viene in tal modo reinterpretata come un processo di 'go and stop' in grado di produrre contenuti che anticipano e alimentano l'elaborazione normativa svolta nei luoghi deputati (p. es. Commissioni Parlamentari), permettendo ai cittadini di esercitare una funzione di 'consulenza attiva' pienamente compatibile con le responsabilità e i ruoli rappresentativi e decisonali previsti dall'ordinamento vigente. L'intervento illustrerà innanzitutto le caratteristiche essenziali degli strumenti wiki, anche attraverso il riferimento al più noto fra essi, Wikipedia. In particolare, ci si soffermerà sull'idea di negoziazione nella redazione collaborativa di un testo, e sull'uso a questo fine di meccanismi di collaborative filtering. Saranno anche discussi alcuni dei problemi legati all'uso di strumenti wiki: il vandalismo, e la gestione di 'gemmazioni' che portano allo sviluppo parallelo di redazioni alternative del testo. Si passerà quindi alla descrizione delle funzionalità di base di una piattaforma che offra, accanto alle funzionalità wiki e a quelle necessarie alla discussione dei testi inseriti (nelle loro diverse stesure), caratteristiche di repository e tracciamento per le proposte presentate, di raccolta collaborativa della ...
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The anatomy of a collaborative writing tool for public participation in democracy
Two approaches to online collaborative writing for the formulation of norms (laws, bills) are discussed: a Wikipedia-like approach and a structured approach.
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La struttura di uno strumento di scrittura collaborativa per la democrazia partecipata
Versione 2007‐02‐05; questa versione del testo è stata presentata al convegno Documentalità: l'ontologia degli oggetti sociali, Torino, Fondazione Rosselli, 25‐26 gennaio 2007 ; La democrazia partecipata consiste nel coinvolgimento diretto dei cittadini nei processi decisionali a livello locale o nazionale; ma in assenza di strumenti specifici, e non avendo né la possibilità né la pretesa di sostituirsi alla rappresentanza elettorale, la nozione di democrazia partecipata rischia di non avere un contenuto. Il progetto che viene presentato propone la realizzazione di uno strumento di scrittura collaborativa via web – basato sull'uso di una piattaforma wiki integrata da componenti specifiche – per la redazione di testi normativi, e in particolare di progetti di legge. La democrazia partecipata viene in tal modo reinterpretata come un processo di 'go and stop' in grado di produrre contenuti che anticipano e alimentano l'elaborazione normativa svolta nei luoghi deputati (p. es. Commissioni Parlamentari), permettendo ai cittadini di esercitare una funzione di 'consulenza attiva' pienamente compatibile con le responsabilità e i ruoli rappresentativi e decisonali previsti dall'ordinamento vigente. L'intervento illustrerà innanzitutto le caratteristiche essenziali degli strumenti wiki, anche attraverso il riferimento al più noto fra essi, Wikipedia. In particolare, ci si soffermerà sull'idea di negoziazione nella redazione collaborativa di un testo, e sull'uso a questo fine di meccanismi di collaborative filtering. Saranno anche discussi alcuni dei problemi legati all'uso di strumenti wiki: il vandalismo, e la gestione di 'gemmazioni' che portano allo sviluppo parallelo di redazioni alternative del testo. Si passerà quindi alla descrizione delle funzionalità di base di una piattaforma che offra, accanto alle funzionalità wiki e a quelle necessarie alla discussione dei testi inseriti (nelle loro diverse stesure), caratteristiche di repository e tracciamento per le proposte presentate, di raccolta collaborativa della ...
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The anatomy of a collaborative writing tool for public participation in democracy
Two approaches to online collaborative writing for the formulation of norms (laws, bills) are discussed: a Wikipedia-like approach and a structured approach.
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La struttura di uno strumento di scrittura collaborativa per la democrazia partecipata
In: http://hdl.handle.net/2067/161
Versione 2007-04-04; seconda versione, con alcuni cambiamenti che tengono conto della discussione svoltasi nell'ambito del convegno di Torino. Sostanzialmente analoga alla versione pubblicata su 'Rivista di Estetica' n.s., n. 36 (3/2007), anno XLVII, pp. 59-80. Versione 2007-02-05; prima versione, come presentata al convegno Documentalità: l'ontologia degli oggetti sociali, Torino, Fondazione Rosselli, 25-26 gennaio 2007 ; La democrazia partecipata consiste nel coinvolgimento diretto dei cittadini nei processi decisionali a livello locale o nazionale; ma in assenza di strumenti specifici, e non avendo né la possibilità né la pretesa di sostituirsi alla rappresentanza elettorale, la nozione di democrazia partecipata rischia di non avere un contenuto. Il progetto che viene presentato propone la realizzazione di uno strumento di scrittura collaborativa via web – basato sull'uso di una piattaforma wiki integrata da componenti specifiche – per la redazione di testi normativi, e in particolare di progetti di legge. La democrazia partecipata viene in tal modo reinterpretata come un processo di 'go and stop' in grado di produrre contenuti che anticipano e alimentano l'elaborazione normativa svolta nei luoghi deputati (p. es. Commissioni Parlamentari), permettendo ai cittadini di esercitare una funzione di 'consulenza attiva' pienamente compatibile con le responsabilità e i ruoli rappresentativi e decisonali previsti dall'ordinamento vigente. L'intervento illustrerà innanzitutto le caratteristiche essenziali degli strumenti wiki, anche attraverso il riferimento al più noto fra essi, Wikipedia. In particolare, ci si soffermerà sull'idea di negoziazione nella redazione collaborativa di un testo, e sull'uso a questo fine di meccanismi di collaborative filtering. Saranno anche discussi alcuni dei problemi legati all'uso di strumenti wiki: il vandalismo, e la gestione di 'gemmazioni' che portano allo sviluppo parallelo di redazioni alternative del testo. Si passerà quindi alla descrizione delle funzionalità di base di una piattaforma che offra, accanto alle funzionalità wiki e a quelle necessarie alla discussione dei testi inseriti (nelle loro diverse stesure), caratteristiche di repository e tracciamento per le proposte presentate, di raccolta collaborativa della relativa documentazione (saggi ed interventi rilevanti, normativa degli altri paesi, ecc.), nonché strumenti specifici di formazione e autoformazione dell'utenza (guide e template per la stesura di testi normativi, materiale di reference sull'iter dei processi normativi e in particolare del processo legislativo, ecc.). Inoltre, dovrebbe essere possibile l'aggiunta guidata di metadati descrittivi, strutturali e gestionali in maniera rispondente agli standard esistenti nel campo della marcatura di testi normativi. Il progetto comprende l'identificazione di un workflow dettagliato che parta dalla prima presentazione delle proposte in piattaforma, per prevedere poi una fase di verifica minimale della sua realizzabilità, che porti all'assegnazione alla proposta di uno o più tutor professionalmente qualificati – con la funzione di 'facilitatori' del successivo processo redazionale – e alla discussione e redazione collaborativa di un testo formalmente corretto, ma anche consistente e difendibile dal punto di vista del contenuto. Durante tale processo, saranno previsti strumenti specifici per la gemmazione di testi alternativi, così come per la convergenza negoziale in un unico testo di redazioni orginariamente diverse, e per l'abbandono 'documentato' di proposte che si rivelassero non realizzabili o incapaci di raccogliere consenso. Gli strumenti offerti si fermerebbero comunque alla fase della negoziazione redazionale del testo, mentre l'eventuale iter successivo dei progetti così redatti resterebbe affidato esclusivamente ai soggetti che ne hanno titolarità, e alle procedure previste dalla normativa vigente. Sosterremo due tesi: (1) uno strumento quale quello ipotizzato permetterebbe un allargamento nel coinvolgimento e nella partecipazione dei cittadini al processo di elaborazione normativa, ma (2) permetterebbe anche un miglioramento nella qualità di tale elaborazione, e nella trasparenza e documentabilità del processo stesso. I valori dell'apertura, della trasparenza, della documentabilità, sembrano in tale quadro non solo conciliabili ma funzionali rispetto al rigore argomentativo e formale del processo di elaborazione documentale, e dunque alla qualità dei testi normativi prodotti.
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How can you be surprised? The case for volatile expectations
In: Phenomenology and the cognitive sciences, Band 6, Heft 1-2, S. 171-183
ISSN: 1572-8676
LIBRI IN DISCUSSIONE: Lexical Competence, di Diego Marconi
In: Iride: filosofia e discussione pubblica, Band 11, Heft 24, S. 389-402
ISSN: 1122-7893
The cognitive advantages of the notebook
In: Cognitive semiotics, Band 16, Heft 1, S. 3-21
ISSN: 2235-2066
Abstract
Notebooks are widely used in a large number of professional and everyday life contexts. The notebook has been widely mentioned in the context of distributed cognition, the extended mind hypothesis and the study of cognitive artefacts. Despite its ubiquity and almost paradigmatic status, to date, there is no dedicated analysis of the notebook qua cognitive artefact, to explain its success and its resilience. Our aim is to fill this gap in the literature by studying a set of cognitive advantages of the notebook. For our analysis, we employ the methodological framework of distributed cognition. Using this framework, we find a series of cognitive advantages at both an individual and at a group level. At an individual level, these include external non-biological memory, the consolidation of long-term biological memory encoding, effects on attention modulation, an enhancement in metacognition and the graphication of thought. At the group level, the cognitive advantages include collaboration, the transference of content from one user to another, group-level metacognition, coordination, and the transformation of the overall epistemological setting in which notebook use takes place.
The collective disorientation of the COVID-19 crisis
In: Global discourse: an interdisciplinary journal of current affairs and applied contemporary thought, Band 11, Heft 3, S. 441-462
ISSN: 2043-7897
One of the chief features of this global crisis is that we find ourselves in a shifting landscape. The resulting disorientation extends beyond health research and into many domains of our individual and collective lives. We suffer from political disorientation (the need for a radical shift in economic thinking), from social disorientation (the rearrangement of social dynamics based on distancing measures), and from temporal disorientation (the warping of our sense of time during lockdown), to name but a few. This generalised state of disorientation has substantial effects on wellbeing and decision making. In this paper, we review the multiple dimensions of disorientation of the COVID-19 crisis and use state-of-the art research on disorientation to gain insight into the social, psychological and political dynamics of the current pandemic. Just like standard, spatial cases of disorientation, the non-spatial forms of disorientation prevalent in the current crisis consist in the mismatch between our frames of reference and our immediate experience, and they result in anxiety, helplessness and isolation, but also in the possibility of re-orienting. The current crisis provides a unique environment in which to study non-spatial forms of disorientation. In turn, existing knowledge about spatial disorientation can shed light on the shifting landscape of the COVID-19 pandemic.
The collective disorientation of the COVID-19 crisis
International audience ; One of the chief features of this global crisis is that we find ourselves in a shifting landscape. The resulting disorientation extends beyond health research and into many domains of our individual and collective lives. We suffer from political disorientation (the need for a radical shift in economic thinking), from social disorientation (the rearrangement of social dynamics based on distancing measures), and from temporal disorientation (the warping of our sense of time during lockdown), to name but a few. This generalised state of disorientation has substantial effects on wellbeing and decision making. In this paper, we review the multiple dimensions of disorientation of the COVID-19 crisis and use state-of-the art research on disorientation to gain insight into the social, psychological and political dynamics of the current pandemic. Just like standard, spatial cases of disorientation, the non-spatial forms of disorientation prevalent in the current crisis consist in the mismatch between our frames of reference and our immediate experience, and they result in anxiety, helplessness and isolation, but also in the possibility of re-orienting. The current crisis provides a unique environment in which to study non-spatial forms of disorientation. In turn, existing knowledge about spatial disorientation can shed light on the shifting landscape of the COVID-19 pandemic.
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