Il monarca repubblicano: la figura del capo dello Stato nell'evoluzione costituzionale francese dalla grande révolution alla Quinta Repubblica
In: Collana del Dipartimento di Istituzioni Impresa e Mercato "A. Cerrai" 8
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In: Collana del Dipartimento di Istituzioni Impresa e Mercato "A. Cerrai" 8
Il censimento è un documento cruciale nella dinamica politico-istituzionale statunitense perché la Costituzione prevede che lo si debba utilizzare ogni dieci anni per calcolare il numero dei residenti (e non dei soli cittadini) presenti nel Paese, conteggio necessario poi per ripartire tra gli Stati i seggi della Camera dei Rapresentanti (e quindi anche i Grandi Elettori presidenziali), nonché per allocare i fondi federali. Il census case è nato nel marzo 2018, quando il Segretario al Commercio ha annunciato che il censimento del 2020 avrebbe di nuovo incluso una domanda sulla cittadinanza (non richiesta dal 1950). Tale decisione è stato subito contestata in giudizio da diversi Stati (tra cui New York), da governi locali e soprattutto da molti gruppi per i diritti degli immigrati in quanto avrebbe portato gli Stati con molti immigrati (che tendono a sostenere il partito democratico) a perdere seggi nella Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti e finanziamenti federali. Nel giugno 2019 la Corte Suprema si è pronunciata sulla controversia in Department of Commerce et al. v. New York et al, decidendo di bloccare temporaneamente l'inserimento della domanda, ma l'amministrazione Trump, a causa dei tempi tecnici previsti per la stampa dei questionari, è stata poi costretta a eliminare in via definitiva la citizenship question dal censimento del 2020. ; The census is a crucial document for determining how federal funds are allocated and how congressional districts are drawn for the following 10-year period and it is meant to account for everyone living in the United States, not just US citizens. The dispute arose in March 2018, when Secretary of Commerce announced that the 2020 census would include a question about citizenship (not asked of all recipients since 1950), but the decision drew an immediate legal challenge from New York and other state, local governments and immigrants' rights groups. The challengers contended that could lead States with large immigrant populations – which tend to lean Democratic – to lose seats in the U.S. House of Representatives and federal fundings. In June 2019 the Supreme Court temporarily blocked the plan to add a citizenship question to the 2020 census, but later the Trump administration was forced, due to the time needed to carry out the census, to eliminate definitely the disputed question.
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Questo articolo si propone di fornire una panoramica del sistema elettorale canadese alla luce dell'ultima iniziativa rivolta alla sua riforma. Il sistema maggioritario uninominale a un turno, comunemente chiamato "first past the post", utilizzato in Canada a livello federale fin dalla nascita della Confederazione, ha essenzialmente tre effetti principali sulla dinamica elettorale: converte una minoranza di voti in una maggioranza dei seggi, penalizza i partiti nazionali più piccoli dando loro una quota inferiore di seggi rispetto al voto popolare, incoraggia il regionalismo. Le prestazioni del sistema elettorale canadese sono state spesso valutate criticamente e in merito sono molte proposte di riforma del meccanismo del "first past the post" prese in considerazione. Tuttavia, nonostante la questione della modifica del sistema sia ormai dibattuta in Canada da molti anni, sia a livello federale che provinciale, nessuna proposta di riforma è mai stata finora adottata. ; This paper provides an overview of Canada's electoral system and a review of past Canadian federal and provincial electoral reform initiative. The "single member plurality system", commonly referred to as the "first past the post", used in Canada at the federal level since Confederation, has essentially three major effects on electoral politics: it converts a minority of votes into a majority of seats, it handicaps smaller national parties by giving them a smaller share of seats than their share of the popular vote, it encourages regionalism. The performance of Canada's electoral system has been a frequent subject of discussion and examination and many reforms of the "first past the post" have been considered. The case for electoral reform in Canada is compelling and the issue has been actively debated for many years both federally and provincially, but yet no reform proposals has ever been adopted.
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Uno dei profili caratterizzanti l'attuale regime francese è la preminenza del Capo dello Stato nel settore della difesa nazionale, affermatasi nella prassi politico-istituzionale nonostante le rilevanti prerogative nella materia riconosciute dalla Costituzione al Primo Ministro e al Governo. La Carta del 1958 prevede che il Governo disponga delle forze armate e riconosce il Primo Ministro come il «responsabile della difesa nazionale», mentre il Presidente della Repubblica, quale «garante dell'indipendenza nazionale, dell'integrità del territorio e del rispetto dei trattati», è «il Capo delle forze armate» ed è autorizzato a concentrare nelle proprie mani i poteri dello Stato in circostanze eccezionali. L'ambivalenza del testo costituzionale e la pratica istituzionale adottata dal Generale de Gaulle hanno tuttavia consentito al Presidente della Repubblica di esercitare in modo sostanziale le proprie prerogative costituzionali, attribuendo al titolo di «Chef des armées» una consistenza riconducibile a quella di un «autentico Commander in chief». Così, tutti i Presidenti della Repubblica eletti dopo de Gaulle – da Pompidou a Macron – hanno esercitato le proprie prerogative di Chef des armées, mantenendo tanto il potere supremo di comando dell'arsenale atomico quanto un ruolo decisionale riguardo la direzione della politica di difesa, l'impiego delle forze armate e, più recentemente, la definizione della più articolata strategia di sicurezza nazionale contro le nuove minacce, di natura non strettamente militare, rivolte contro il Paese. ; The essay aims to put in evidence the position of the President of the Fifth Republic in the field of defence policy. The distribution of competences among the President and the Prime Minister organised by the constitution of 1958 appears to be rather ambigous. Indeed, according to the wording of the constitution, on one side, the President of the Republic is the "Commander in Chief of the Armed Forces" (art. 15) and is responsible for ensurring that national independence and the country's integrity are maintained and that treaties are respected (art. 5); on the other, the Prime Minister is "responsible for national defence" (art. 21). Originally, the Prime Minister was mean to take on the leading role in the field of defence, but the istitutional pratice adopted after 1958 by General de Gaulle (as first President of the Fifth Republic) and later by all the other Presidents altered the original scheme of constitution: the competences of the President have become more substantial (he is the only person empowered to give the order to engage nuclear forces), while the prerogatives of the Prime Minister, also during the political situation of cohabitation, have been shown to be merely formal.
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Nel luglio 2017, Emmanuel Macron, da poco eletto Presidente della Repubblica, ha annunciato di fronte al Parlamento riunito in Congresso l'avvio di una nuova stagione di riforme istituzionali per la Francia. Il pacchetto di riforme, presentato poi ufficialmente dal Primo ministro il 9 maggio 2018, comprende tre distinti progetti di legge (costituzionale, organica e ordinaria), tutti egualmente intitolati Pour une démocratie plus représentative, plus responsable et plus efficace. Il primo progetto prevede, tra l'altro, una serie di interventi sulla disciplina costituzionale del procedimento legislativo rivolti a un più efficace utilizzo del tempo parlamentare (irricevibilità degli emendamenti, introduzione dell'esame dei testi in Commissione, modifica della navette e dell'ordine del giorno parlamentare, riduzione dei tempi per l'esame delle leggi finanziarie). Negli altri due progetti rientrano invece la riduzione di un terzo il numero dei parlamentari, il divieto del cumulo dei mandati elettivi nel tempo e l'introduzione di una dose di proporzionale nell'elezione dell'Assemblea nazionale. Le riforme, tuttavia, riducendo soprattutto la portata della revisione del 2008, determinano un ridimensionamento del ruolo del Parlamento. L'opposizione del Senato rende molto incerta l'approvazione delle modifiche costituzionali, la cui discussione peraltro è stata rinviata già due volte dal Governo alla luce degli sviluppi della situazione politica francese. ; The aim of this paper is to explain the institutional reforms that the french Prime minister, Philippe has presented to Parliament in may 2018 (measures already announced by the President Macron in july 2017, immediately after his election). The reforms concern the efficency of parliament work, a 30% decrease of the number of deputies and senators, the limitation of the holding of several mandates for members of parliament, the introduction of a dose of proportionality for 15% of deputies' seats. The Government needs the support of both Houses of Parliament to pass the reforms, but the Senate, led by the opposition, has been critical of parts of the plan.
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