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The twentieth century, that Hobsbawm defined as "the short century" (Hobsbawn, 1995), was characterized by a high incidence of political, economic and social events, that determined the progressive identification of society with the immediate present, to the detriment of the past and memory mechanisms. This led to the establishment of a sort of "permanent present", which influenced the way of considering and organizing the places of social life: the cities.One of the elements having had the highest impact on the twentieth century approach to the city has to be found in the close relationship that developed between space management and ideology. For Western society, this is, indeed, a well-known issue from its very origins: the relationship between "the system of beliefs and opinions that represent a particular social group", namely ideology, and the consequent shape of the space, is a fact that has accompanied the birth of the city itself. It is precisely in the light of this gap that the Greek pòlis was born, namely in the very moment when «rationality identifies itself with politics» (Vegetti, 1977: 25). More specifically, the management of public affairs and space (politics), becomes expression of an ideology (lògos).The evolution of the city during the last century led to a condition of growing complexity, where finding new proper tools for interpreting and managing urban transformations is getting increasingly hard. Therefore the issue of urban decentralization, as a possible solution to face the alienation of contemporary metropolitan areas through processes of participation and social cohesion, is nowadays again particularly relevant both in Italy and internationally. Italy has recently launched a major reform (Law n. 56/2014) in the field of metropolitan areas regulation, calling for public attention to the issue. The approach presented in this paper, based on the concept of multisensoriality as a key element for the urban landscape reading, represents a complementary methodology running parallel to the traditional tools.

Il tema del recupero e della rigenerazione dei brownfield, ambiti rilevanti che derivano dalle dinamiche di crescita della città post-industriale, rappresenta un argomento di grande attualità, che offre delle occasioni uniche per il ripensamento strategico dello sviluppo urbano. Su questi contesti si riversano aspettative divergenti, che includono la domanda delle comunità locali, le attese economiche degli stakeholder e dei developer e gli interessi delle pubbliche amministrazioni. Coniugare in un'unica visione progettuale la molteplicità di questi approcci rappresenta una sfida decisiva per la riflessione architettonica contemporanea, per favorire ambienti urbani in sintonia con le attese pubbliche. Il testo si concentra sull'area dello scalo di Porta Romana a Milano. La rilevanza della localizzazione, gli interessi di operatori internazionali che confluiscono nella zona, lo sviluppo di nuovi insediamenti terziari e residenziali limitrofi, caratterizzano l'area come una delle più interessanti del tessuto cittadino, dove si giocherà una partita fondamentale per l'intero sud-est di Milano. L'analisi punta a evidenziare il nesso imprescindibile, e non sempre riscontrabile nei progetti in corso, tra i processi di trasformazione, le nuove ipotesi insediative e le condizioni di contesto. Nell'ottica di sottolineare un possibile approccio metodologico da perseguire, che sappia mettere in luce peculiarità e potenzialità del comparto. Il testo si pone come l'esito di una ricerca avviata da anni in varie sedi: dall'insegnamento universitario, alla formulazione di ipotesi progettuali; dall'organizzazione di incontri e dibattiti pubblici, al confronto diretto con stakeholder ed esponenti politici locali.