Ecstatic Mimes. The Ethics of Bodies in Judith Butler: From Gender Performativity to the Performative Politics of Allied Bodies ; Mimi estatici. L'etica dei corpi in Judith Butler: dalla performatività del genere alla politica performativa dei corpi alleati
This paper focuses on the thoughts about the body in Judith Butler's works. It observes how the core theme of corporeality, when merged with Hegelian idealism, can become the driving force of ethics that originate from bodies, cross-domain and active. We will start our analysis from gender-related problems – that is, from a corporeality affected by sexual differentiation; then we extend the range of analysis to political minorities. This drifting from a properly feminist thinking to a political reflection with much wider resonance, has led to a reinterpretation of the scene of acknowledgement in a post-Hegelian view: it becomes purely ek-static, the mark of a process by which the I, immersed naturally in a social consortium, is continually deprived of itself. More so, the ek-static structure becomes a pervasive model, endemic even to the corporeal dimension: in Notes Toward a Performative Theory of Assembly bodies emerge as entities marked by a constitutional vulnerability and, in our opinion, this is nothing but the exstatic datum of the self, moved to the corporeal dimension of existence. ; L'intervento s'incentra sulla corporeità nella riflessione di Judith Butler. Si osserva come tale nucleo tematico possa profilarsi, intersecato con la matrice idealistica hegeliana, divenga il motore propulsivo di un'etica che si dirami dai corpi, trasversale e militante. Dallo svisceramento dei nuclei problematici sul genere - su un corpo attraversata dalla differenziazione sessuale -, si giungerà a estendere il campo d'analisi al versante delle minoranze politiche. Questo slittamento graduale da un pensiero propriamente femminista a una riflessione politica con uno spettro d'incidenza più ampio, comporta una rilettura in chiave post-hegeliana della scena del riconoscimento: quest'ultimo diviene peculiarmente ek-statico, il contrassegno di un processo per cui l'io, immesso naturalmente nel consorzio sociale, è continuamente spossessato da se stesso: la struttura ek-statica risulta infine un modello pervasivo, endemico persino rispetto alla dimensione corporea. I corpi emergono, ne L'alleanza dei corpi, come enti segnati da una vulnerabilità costitutiva e quest'ultima, per chi scrive, non è altro che il dato ek-statico del sé traslato alla dimensione corporea dell'esistenza.