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The philosophical and general cultural contribution of Philip Auslander's work to music, media, and the arts considered as performance is the radical, critical, and self-critical questioning of cultural dichotomies that often trap our thoughts exactly when they seem to help us think more clearly. Intervewed by Alessandro Cecchi, Auslander reflects on the exploration of the "continuum" between sound and vision, technique and technology, performance and media, music and the arts considered in their continuously and mutually changing relationships. Philip Auslander is a Professor of Performance Studies and Popular Musicology in the School of Literature, Media, and Communication of the Georgia Institute of Technology (Atlanta, Georgia, USA). He is the author of numerous scholarly articles and seven books, including Presence and Resistance: Postmodernism and Cultural Politics in Contemporary American Performance (University of Michigan Press, 1992), From Acting to Performance: Essays in Modernism and Postmodernism (Routledge, 1997), Liveness: Performance in a Mediatized Culture (Routledge, 1999; 2nd ed. 2008),Performing Glam Rock: Gender and Theatricality in Popular Music (University of Michigan Press, 2006), Reactivations: Essays on Performance and Its Documentation (University of Michigan Press, 2018), and In Concert: Performing Musical Persona (University of Michigan Press, 2021). In addition to his scholarly work on performance and music, Prof. Auslander has written art criticism for ArtForum and other publications and regularly contributes essays to exhibition catalogs for museums in Europe and North America, including Tate Modern, The Whitney Museum of American Art, the Migros Museum, and the Walker Art Center. He is also a screen actor and writer. "Dr. Blues," a short film Auslander wrote, produced, and acted in, premiered at the Peachtree Village International Film Festival in Atlanta in October of 2019.

Introduction to the thematic session of issue 10 (2017) of the journal "Analitica –Rivista online di studi musicali" entitled "Music, Politics, Society: The Role of Analysis".

Analitica dedica gran parte del suo decimo volume (2017) all'indagine della teoria e dell'analisi musicale in quanto prassi influenzata da scelte politiche e pragmatiche, e pienamente inserita in specifici contesti ideologici e sociali. Recentemente, infatti, il dibattito sulle motivazioni e gli scopi della musicologia, considerata come pratica sociale, ha portato a una nuova consapevolezza dei presupposti ideologici e politici dell'analisi musicale [Broman-Engebretsen 2007; Buch-Donin-Feneyrou 2013] e a una storicizzazione delle contrapposizioni introdotte dalla New Musicology nell'ultimo ventennio del Novecento [Agawu 2004; MacCutcheon 2014]. Allo stesso tempo, la progressiva convergenza delle metodologie impiegate nei diversi campi degli studi musicali – dalla musica d'arte alle musiche di tradizione orale, dalla popular music alla musica nel contesto della comunicazione audiovisiva, dall'uso del suono nei nuovi media alle culture non-musicali del suono – ha messo in piena evidenza la stretta relazione tra le pratiche dell'analisi musicale e i loro fondamenti epistemologici, che riflettono, in modo più o meno evidente, precise scelte di politica culturale [van den Toorn 1996; Scherzinger 2001; Schuijer 2008, Campos-Donin 2009; Guilbault 2014; Earle 2015].Analitica dedica gran parte del suo decimo volume (2017) all'indagine della teoria e dell'analisi musicale in quanto prassi influenzata da scelte politiche e pragmatiche, e pienamente inserita in specifici contesti ideologici e sociali. Recentemente, infatti, il dibattito sulle motivazioni e gli scopi della musicologia, considerata come pratica sociale, ha portato a una nuova consapevolezza dei presupposti ideologici e politici dell'analisi musicale [Broman-Engebretsen 2007; Buch-Donin-Feneyrou 2013] e a una storicizzazione delle contrapposizioni introdotte dalla New Musicology nell'ultimo ventennio del Novecento [Agawu 2004; MacCutcheon 2014]. Allo stesso tempo, la progressiva convergenza delle metodologie impiegate nei diversi campi degli studi musicali – dalla musica d'arte alle musiche di tradizione orale, dalla popular music alla musica nel contesto della comunicazione audiovisiva, dall'uso del suono nei nuovi media alle culture non-musicali del suono – ha messo in piena evidenza la stretta relazione tra le pratiche dell'analisi musicale e i loro fondamenti epistemologici, che riflettono, in modo più o meno evidente, precise scelte di politica culturale [van den Toorn 1996; Scherzinger 2001; Schuijer 2008, Campos-Donin 2009; Guilbault 2014; Earle 2015].