Le piume di cristallo: indigeni, nazioni e Stato in America Latina
In: Contaminazioni 13
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In: Contaminazioni 13
In: Archivio Antropologico Mediterraneo: Semestrale di Scienze Umane, Band 25, Heft 1
ISSN: 2038-3215
In: Anuac: Rivista dell'Associazione Nazionale Universitaria Antropologi Culturali, Band 11, Heft 2, S. 3-66
ISSN: 2239-625X
Il saggio intende ricostruire, da un punto di vista storico-critico, il processo continuo di crescita dell'interesse per l'antropologia pratica, il problema della politica nella ricerca antropologica e il rapporto con il colonialismo, in Bronislaw Malinowski, a partire dalle sue prime esperienze di campo e fino al suo finale trasferimento negli Stati Uniti. Ma intende anche valutare i commenti e le critiche che sono stati pubblicati negli ultimi decenni, tenendo soprattutto conto del fatto che gli approfondimenti documentari da parte dei commentatori spesso sono stati modesti. Soprattutto, i commenti e le critiche al rapporto con il colonialismo britannico sono spesso molto severi, rapidi e approssimativi, con poca considerazione per il difficile contesto socio-politico delle colonie, e manifestano spesso un carattere "proiettivo" di idee e scelte politiche contemporanee. Vengono invece valorizzati gli studi accurati e ben documentati di E. Gellner, B. Berman, I. Niehaus, F. Focks, e infine i saggi generali di sintesi di H. Kuklick e di G. Stocking. E viene attribuita molta importanza ai due volumi postumi di Malinowski, The dynamics of culture change. An inquiry into race relations in Africa (del 1945) e Freedom and civilization (del 1947).
In: Anuac: Rivista dell'Associazione Nazionale Universitaria Antropologi Culturali, Band 11, Heft 1, S. 161-166
ISSN: 2239-625X
Recensione di Maria Beatrice Di Brizio, Histoire du concept de couvade: Edward B. Tylor et l'ethnologie victorienne, Paris, L'Harmattan, 2021, pp. 640.
The legitimate pretension to the "return" of the lands traditionally owned by indigenous peoples, and occupied by different social actors, to the original owners, has gained a growing importance in the context of the general topic of "restitution". This general obligation, self-imposed by anthropologists collaborating with indigenous people, concerns not only the results of their investigations, but also the objects of material culture collected and accumulated in European and American museums. A number of studies and researches conducted by anthropologists and jurists stressed the fundamental importance of the material and spiritual links with the land occupied in all the indigenous societies of Latin America as well as other continents; therefore the establishment of specific rights of use of the land also includes the social links with some localities, in terms of memory of past events, as well as daily activities, contributing finally to the construction of the identity conscience of those populations. The International Institutions and the Court of International Justice have recently made active interventions in defense of the territorial rights of the indigenous peoples, admitting the numerous violations occurred in the past and the corresponding right to restitution in the present. Some specific case studies of controversies regarding the restitution of the lands are examined, concerning countries such as Belize, Colombia, Paraguay, Argentina and Brazil. In conclusion, it is proposed a theoretical-conceptual discussion about the juridical topic of "Law of Property", as it developed in the long history of Western culture. The author thinks that frequently the un-critical adoption of the western concept of "individual and exclusive property" has negatively influenced both the investigation and the political treatment of the topic of the rights of indigenous peoples. Some conclusive references to recent critical points of view, stressing the "plurality" of the forms of property relations among the different societies, are discussed. The general suggestion coming from this study is the necessity of treating those important topics adopting a method of full and balanced collaboration between anthropologists and jurists. ; All'interno del grande tema della "restituzione", non tanto dei risultati delle ricerche da parte degli antropologi, ma di alcune categorie di "oggetti" che sono stati allontanati, in complessi processi storici, dai loro originari proprietari, si è guadagnata recentemente una rilevante importanza la pretesa di restituzione delle terre sottratte alle popolazioni indigene nel corso dei processi di colonizzazione. Una serie di studi e ricerche di antropologi e di giuristi ha posto in grande evidenza la centralità dei legami, materiali e spirituali, con la terra in quasi tutte le società indigene dell'America Latina (come anche di altri continenti); e anche il contributo che il legame con i luoghi, in termini di memoria, nonché di uso quotidiano, ha apportato alla costruzione dei sistemi identitari di queste popolazioni. Le istituzioni internazionali e le corti di giustizia internazionali sono recentemente intervenute attivamente in difesa dei diritti territoriali di queste popolazioni, riconoscendo le spoliazioni del passato e il diritto ad una restituzione nel presente. Sono esaminati alcuni casi specifici di controversie riguardanti la restituzione delle terre in Belize, Colombia, Paraguay, Argentina, Brasile. Viene infine proposta una discussione teorico-concettuale sul tema giuridico del "diritto di propriet " così come si è costituito nella lunga storia dell'Occidente. E si sostiene che spesso l'adozione acritica del concetto giuridico della "proprietà individuale ed esclusiva" ha influenzato negativamente sia le ricerche che il trattamento politico del tema dei diritti delle popolazioni indigene. Alcuni riferimenti a recenti e non recenti impostazioni critiche, che mettono in evidenza la "pluralità" delle forme di proprietà, concludono l'intervento, ribadendo anche la opportunità che questi argomenti siano affrontati in una piena collaborazione paritaria tra antropologi e giuristi.
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Dopo una breve introduzione dedicata ai caratteri e agli obiettivi di ricerca della nuova antropologia dei processi di sviluppo (incentrata soprattutto sulla studio dei cambiamenti sociali e culturali pianificati, sulla formazione antropologica destinata ai tecnici operatori dello sviluppo e su forme di consulenza interna a iniziative di pianificazione), l'A. presenta dettagliatamente quattro recenti volumi sull'argomento, riguardanti l'Africa, editi a cura dell' Institute for Development Anthropology di Binghamton.Egli presenta quindi una valutazione critica dell'attività di ricerca e consulenza dell' I.D.A. soffermandosi sul problema della capacità di quegli studi di influenzare le decisioni politiche riguardanti la pianificazione dello sviluppo. Il saggio si conclude con alcune considerazioni sulle resistenze che questo settore di ricerche ha incontrato in tempi recenti, e sulle sue prospettive di potenziamento futuro.
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In: Anuac: Rivista dell'Associazione Nazionale Universitaria Antropologi Culturali, Band 5, Heft 2, S. 231-233
ISSN: 2239-625X
Recensione di Ludger Müller-Wille, eds, Franz Boas, Diari e lettere (1883-1884) tra gli Inuit dell'Isola di Baffin, edizione italiana a cura di Enzo Vinicio Alliegro, Firenze, SEID Editori, 2014, pp. 438.
In: Anuac: Rivista dell'Associazione Nazionale Universitaria Antropologi Culturali, Band 1, Heft 1, S. 90-103
ISSN: 2239-625X
In memory of Vittorio Lanternari (1918-2010).
In: Anuac: Rivista dell'Associazione Nazionale Universitaria Antropologi Culturali, Band 11, Heft 2, S. 67-112
ISSN: 2239-625X
Commenti a "Bronislaw Malinowski, l'antropologia pratica, la politica e il colonialismo" di Antonino Colajanni, con contributi di Marco Bassi, Valeria Ribeiro Corossacz, Antonio De Lauri, Frederico Delgado Rosa, Andrea E. Pia, Leonardo Piasere, Daniela Salvucci, Ivan Severi, Barbara Sorgoni, Jaro Stacul, Giuseppe Tateo, Elisabeth Tauber, Dorothy L. Zinn, Pier Paolo Viazzo e una risposta dell'autore.