La balanza drita: pratiche di governo, leggi e ordinamenti nel ducato sforzesco
In: Studi e ricerche storiche 368
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In: Nuovi studi storici 42
ITALIANO: La figura di Regina della Scala, consorte di Bernabò Visconti, viene qui riconsiderata sulla base della rilettura di cronache e documenti disponibili. Dal punto di vista dell'agency politica, si constata che spesso Regina fu coinvolta dal marito nel "dominio congiunto" su alcune città e si sottolinea la sua forte e determinata azione nella promozione dei propri figli a danno del nipote e genero Gian Galeazzo Visconti. La Scaligera ebbe in dono o in investitura un complesso di località, fondi e giurisdizioni molto sparsi nel territorio del dominio visconteo, da cui traeva rendite e ricchezza. Non si trattò di un dominio personale, ma indubbiamente Regina coltivò il progetto di conseguire autonomia e risorse per promuovere la discendenza sua e di Bernabò Visconti. / ENGLISH: The figure of Regina della Scala, Bernabò Visconti's wife, is here reconsidered on the basis of available chronicles and documents. About her political agency, Regina was often involved by her husband in a "joint dominion" over some cities. Her strong and determined action in promoting her male sons to the detriment of her nephew and son-in-law Gian Galeazzo Visconti is emphasized. The Scaligera received from her husband, at various times, a complex of localities, funds and jurisdictions very scattered in the territory of the Visconti domain, from which she drew income and wealth. Rather than forming her own domain, Regina cultivate the project of achieving autonomy and resources to promote her and Bernabò Visconti's descendants.
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ITALIANO: La signoria di un ramo dei pavesi Beccaria fu instaurata a fine Duecento su Arena Po approfittando sia delle difficoltà finanziarie del piccolo Comune, sia del potere in città del casato; era destinata a durare per secoli. Gestita in forma consortile, ebbe momenti di crisi anche in relazione alle vicende politiche del ducato. Si esaminano vari documenti per approfondire natura, modalità e realtà dei rapporti tra i signori e la terra nei secoli finali del medioevo, soprattutto dal punto di vista fiscale, economico e fondiario. / ENGLISH: The lordship of the Beccaria, a branch of the great family from Pavia, on Arena Po, was established at the end of the thirteenth century, taking advantage of both the financial difficulties of the small municipality and the power of the family in Pavia. It was meant to last for centuries. Managed in a consortium form by various Beccaria exponents, it encountered difficulties also in relation to the political events of the duchy. Various documents are examined to investigate the nature, modalities and reality of the relations between the lords and the land in the final centuries of the Middle Ages, especially from the fiscal, economic and agricultural point of view.
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ITALIANO: La raccolta di consilia del giurista milanese Signorolo Omodei senior (1300 ca.-1371) è esaminata per mostrare come un reputato uomo di legge, che insegnò con successo in diverse sedi universitarie, fu chiamato a interpretare i cambiamenti che stavano intervenendo nella società e nelle istituzioni del suo tempo. Le concessioni di grazie, le procedure criminali, l'emergere della dinastia signorile viscontea a scapito delle istituzioni comunali, le novità finanziarie, i patti direciproca tutela tra potenze furono tra i temi sottoposti al suo consulto, e analizzati alla luce della sapienza legale. La stessa forma mentis del giurista, plasmata dalla tradizione del diritto romano, fu spesso piegata e adattata a nuove esigenze e bisogni. / ENGLISH: The collection of legal consilia of the Milanese jurist Signorolus de Homodeis senior (c. 1300-1371) is examined to show how a reputed man of law, who successfully taught in various Italian Universities, was called to give an interpretation of the socio-political changes that unravelling during the fourteenth century. The grants of pardon and grace, the criminal procedures, the rise of the Visconti dynasty at the expense of the communal institutions, the changing role of magistrates and officials, the procedures of public debt, the agreements of mutual protection between territorial powers: all of these topics were submitted to the jurist for opinion and examined in the light of legal knowledge. Even the lawyer's mindset, shaped in the tradition of Roman law, was often bent and adapted to suit the new demands and needs.
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The collection of legal consilia of the Milanese jurist Signorolus de Homodeis senior (c. 1300-1371) is examined to show how a reputed man of law, who successfully taught in various Italian Universities, was called to give an interpretation of the socio-political changes that unravelling during the fourteenth century. The grants of pardon and grace, the criminal procedures, the rise of the Visconti dynasty at the expense of the communal institutions, the changing role of magistrates and officials, the procedures of public debt, the agreements of mutual protection between territorial powers: all of these topics were submitted to the jurist for opinion and examined in the light of legal knowledge. Even the lawyer's mindset, shaped in the tradition of Roman law, was often bent and adapted to suit the new demands and needs. ; La raccolta di consilia del giurista milanese Signorolo Omodei senior (1300 ca.-1371) è esaminata per mostrare come un reputato uomo di legge, che insegnò con successo in diverse sedi universitarie, fu chiamato a interpretare i cambiamenti che stavano intervenendo nella società e nelle istituzioni del suo tempo. Le concessioni di grazie, le procedure criminali, l'emergere della dinastia signorile viscontea a scapito delle istituzioni comunali, le novità finanziarie, i patti di reciproca tutela tra potenze furono tra i temi sottoposti al suo consulto, e analizzati alla luce della sapienza legale. La stessa forma mentis del giurista, plasmata dalla tradizione del diritto romano, fu spesso piegata e adattata a nuove esigenze e bisogni.
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ITALIANO: Gli ultimi anni del duca Filippo Maria Visconti furono attraversati da vari elementi di crisi, pur in un contesto di prosperità e di istituzioni stabilizzate. Le scelte di politica estera poco lucide da parte dell'anziano duca, gli aumenti della richiesta fiscale a comunità e sudditi e gli episodi di abuso da parte del personale del governo e della corte provocarono un diffuso malcontento. Per far fronte alle spese crescenti, fu utilizzata in prevalenza l'alienazione di possessioni e di beni camerali dati in pegno ai prestatori. Tuttavia, più che per l'aggravamento della richiesta fiscale, l'esasperazione di sudditi e comunità aumentò per la severità esecutiva che sostituiva la relativa tolleranza degli anni precedenti. Il malcontento si manifestò con rivolte localizzate, con rinnovate pretese di capitani e condottieri e con le diffuse lamentele verso i funzionari e i cortigiani giudicati corrotti e disonesti. / ENGLISH: Duke Filippo Maria Visconti's last years were troubled by many signs of crisis, although the duchy of Milan enjoyed a large prosperity and consolidated his political structures. Less lucid foreign politics, growth of fiscal pressure on subjects and communities, some abuses of power by courtiers and ducal officials produced a large discontent. The alienation of fiefs and ducal properties was largely used to cope with the increase of the current expenses: lands, estates and castles were utilised as pledges given to the main lenders. Nevertheless, more than the growth of the tax burden, subjects and communities complained about the authoritarian decision-making style that replaced the previous tolerance. Some local revolts, new pretentions by the condottieri and harsh complaints against corrupted officials and courtiers were the consequences of this crisis.
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Bianca Maria Visconti, duchessa di Milano, lasciò una enorme quantità di corrispondenza depositata negli archivi milanesi, sia di carattere privato, sia pubblico e politico. Il suo coinvolgimento negli affari di stato non si limitò ai brevi periodi di reggenza, e grazie a un manipolo di segretari esperti e fedeli, che erano una parte della sua vasta "domus", potè dialogare a distanza con molti interlocutori: membri della sua famiglia e parenti, cortigiani devoti, nobili amici, e con con tutti coloro che facevano parte del suo personale reticolo di protetti e fedeli: dame di corte, servitori, fornitori, ecclesiastici e anche persone umili che si affidavano alla sua protezione. In particolare, viene qui riconsiderata e riletta la corrispondenza degli ultimi mesi di vita con il figlio duca Galeazzo Maria Sforza: da queste lettere traspare la profondità degli affetti tanto quanto il duro scontro tra i due principi circa la conduzione degli affari di stato. Alcune osservazioni sono infine dedicate allo stile, agli schemi di scrittura, alle soluzioni letterarie: per esempio, l'uso dell'autografia come mezzo per stabilire un contatto più intimo con il corrispondente.
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Bianca Maria Visconti, duchessa di Milano, lasciò una enorme quantità di corrispondenza depositata negli archivi milanesi, sia di carattere privato, sia pubblico e politico. Il suo coinvolgimento negli affari di stato non si limitò ai brevi periodi di reggenza, e grazie a un manipolo di segretari esperti e fedeli, che erano una parte della sua vasta «domus», potè dialogare a distanza con molti interlocutori: membri della sua famiglia e parenti, cortigiani devoti, nobili amici, e con con tutti coloro che facevano parte del suo personale reticolo di protetti e fedeli: dame di corte, servitori, fornitori, ecclesiastici e anche persone umili che si affidavano alla sua protezione. In particolare, viene qui riconsiderata e riletta la corrispondenza degli ultimi mesi di vita con il figlio duca Galeazzo Maria Sforza: da queste lettere traspare la profondità degli affetti tanto quanto il duro scontro tra i due principi circa la conduzione degli affari di stato. Alcune osservazioni sono infine dedicate allo stile, agli schemi di scrittura, alle soluzioni letterarie: per esempio, l'uso dell'autografia come mezzo per stabilire un contatto più intimo con il corrispondente. ; Bianca Maria Visconti duchess of Milan left behind her «a flood of correspondence», composed by either private letters, either dispatches of public interest. Her involvement in public affairs was not limited to the periods of regency, and she could dispose of a group of skilful secretaries (a part of her large household) to which she committed the writing of her letters. Her correspondents belonged either to her family − her husband, sons and daugters, relatives, more devote courtiers − either to her impressive patronal network, as ladies-in-waiting, friends, servants, retainers, nobles and aristocrats, prelates and even common people. In particular, the article reconsiders the last correspondence between the duchess and her son Galeazzo Maria, then duke of Milan: these letters reveal a warm personal affection, as much as a deep disagreement about the ruling of public affairs, and fully enlighten the strong temperament of this passionate Renaissance lady. The analysis finally focuses on some comments about the style, the formats, the literary solutions of the letters: for example, the use of autography to establish a closer contact with the correspondent.
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Nell'ambito della "storia documentaria delle istituzioni" ci si propone di esaminare il carteggio interno del Fondo Sforzesco dell'ASMi e di metterne in luce la ricchezza, le potenzialità per la ricerca e anche qualche possibile insidia interpretativa. A partire da un dossier di documenti, che in parte sono forniti come corredo iconografico al testo, si analizza la centralità della lettera all'interno di questo corpus di carte. La forma epistolare è prima di tutto un medium di comunicazione interpersonale, poco formalizzata e libera nell'espressione: chi scrive al principe segue certe regole e stili, ma può anche utilizzare toni confidenziali e personali, in una commistione tra pubblico e privato particolarmente congeniale alle relazioni politiche dello stato principesco. Le lettere sono costruite come testi narrativi e vanno attentamente interpretate e contestualizzate. Le stesse dimensioni del carteggio, che costituisce una raccolta imponente, condizionano il lettore che è tentato di vedervi un'immagine della pervasività e della potenza dello stato ducale.
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In this study, we are concerned with the "carteggio interno" of the Fondo Sforzesco, preserved in the State Archive of Milan. This huge documentary deposit can provide the historian both with an unprecedented amount of data and sources of outstanding heuristical potential and with some possible deception, like the lack of information or the complete silence about important events. Starting from a dossier of documents (parts of them enclosed in a digital appendix), we will analize the centrality of the letter. The flexible format of the letter is suitable to express personal feelings, emotions, and also a certain degree of informality and confidence. Writing to the prince, the correspondent is normally inclined to go beyond the rules and to use confidential terms or remember personal acquaintance, in a characteristic mixture between the political sphere and the private and personal dimension. As narrative texts, letters require a careful exegesis and interpretation. Finally, the huge dimensions and the narrative appeal of the "carteggio" may give the wrong impression of a pervasive and powerful State, where the relationship with the prince dominates the political life. ; Nell'ambito della "storia documentaria delle istituzioni" ci si propone di esaminare il carteggio interno del Fondo Sforzesco dell'ASMi e di metterne in luce la ricchezza, le potenzialità per la ricerca e anche qualche possibile insidia interpretativa. A partire da un dossier di documenti, che in parte sono forniti come corredo iconografico al testo, si analizza la centralità della lettera all'interno di questo corpus di carte. La forma epistolare è prima di tutto un medium di comunicazione interpersonale, poco formalizzata e libera nell'espressione: chi scrive al principe segue certe regole e stili, ma può anche utilizzare toni confidenziali e personali, in una commistione tra pubblico e privato particolarmente congeniale alle relazioni politiche dello stato principesco. Le lettere sono costruite come testi narrativi e vanno attentamente interpretate e contestualizzate. Le stesse dimensioni del carteggio, che costituisce una raccolta imponente, condizionano il lettore che è tentato di vedervi un'immagine della pervasività e della potenza dello stato ducale.
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In: War and Competition between States, S. 9-36
In: Reti Medievali E-Book
The domination of Filippo Maria Visconti in Lombardy (1412-1447) was the result of an attempt, only partially successful, to recompose the vast territories already dominated by the first duke, Giangaleazzo Visconti. For thirty-five years, the third duke of Milan governed a large, rich and prosperous state, strengthened its institutions, cultivated high monarchical ambitions and proclaimed ideas of peace, concord and justice. The use of force and diplomacy and the close confrontation with the political, social and economic actors of the domain were the tools adopted to strengthen and consolidate the ducal domination. The authors of this volume illustrate the political models underlying the exercise of the duke's authority, the ways of establishing relationships between authorities and subjects, the construction of the symbolic and ideological apparatus, the artistic commission of the prince, ecclesiastical politics and the religious events of the duchy against the background of the councils of Constance and Basel. Some specific moments of ducal politics are also analyzed: the deeds of dedication of 1412, the geopolitical set established in 1435 after the victory of Ponza, the crisis of the last years of the duchy characterized by the ruthless execution of the government practices. Ultimately, the book aims to offer a more in-depth and problematic view of the domination of the third duke of Milan, which in its chiaroscuro turns out to be an important moment in the stabilization of the structures of the Lombard regional state.
In: The Journal of Military History, Band 64, Heft 1, S. 184
In: The journal of military history, Band 64, Heft 1, S. 184-185
ISSN: 0899-3718