Mara Morini, La Russia di Putin
In: European review of international studies: eris, Band 9, Heft 1, S. 156-159
ISSN: 2196-7415
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In: European review of international studies: eris, Band 9, Heft 1, S. 156-159
ISSN: 2196-7415
In: The international spectator: journal of the Istituto Affari Internazionali, Band 51, Heft 3, S. 142-143
ISSN: 1751-9721
This paper examines the factors that have contributed to the German-Italian dispute over Nord Stream 2, including their respective relations with Russia. It also analyzes their significance for broader European energy dynamics and geopolitics. Italy has only recently re-emerged as a major player in the EU after more than a decade of political retreat, and it is exploring both the limits and opportunities of a new leadership role. Italy has been willing to challenge Germany on a number of issues, including the economic austerity measures that Berlin insisted on in response to the eurozone crisis as a condition for financial assistance to ailing national banks and economies within the countries that adopted the Euro. Italy has also moved to oppose the German private sector-backed decision by a consortium of German companies to finance and construct Nord Stream 2 and has accused the European Commission of adopting double standards in not blocking the project. Germany has pushed back on both fronts. Meanwhile Russia, for its part, has tried to find ways to take advantage of the disagreement between Italy and Germany and consolidate its position as the primary natural gas supplier to Europe.
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Le sfide più impegnative di politica estera con cui si è misurato il governo Renzi – la crescente instabilità del vicinato, la crisi migratoria, l'acuirsi della minaccia terroristica, le riemergenti turbolenze finanziarie – possono trovare un'efficace risposta solo a livello europeo, in una rinnovata capacità dei membri dell'Ue di agire in modo collettivo e solidale. L'Unione europea è in effetti rimasta il principale campo di azione della diplomazia italiana. Tuttavia, i progetti di riforma delle politiche Ue sostenuti o promossi dal governo, che miravano a rafforzare i meccanismi e gli strumenti di integrazione e solidarietà fra i paesi membri in settori chiave come la governance economica e la politica migratoria, hanno fatto limitati progressi. Vi sono state anche periodiche tensioni con le istituzioni europee, che hanno fatto riemergere una disputa mai sopita sulla ripartizione dei compiti e delle responsabilità tra livello europeo e nazionale. Alcune persistenti debolezze strutturali dell'Italia hanno continuato a limitarne la proiezione internazionale, ma lo sforzo del governo per rafforzare il ruolo del paese in diverse aree di primario interesse nazionale, a partire dal Mediterraneo, ha dato alcuni frutti significativi. L'Italia ha continuato a partecipare a numerose missioni internazionali di natura civile o militare, in alcuni casi anche con responsabilità di comando. La riforma dello strumento militare ha però segnato il passo. Anche nel campo del diritto l'Italia dovrebbe colmare alcune lacune che pesano negativamente sulla sua credibilità internazionale. Presentato alla conferenza "La politica estera del governo Renzi e le opzioni post-Brexit", Roma, 21 luglio 2016.
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This paper is aimed at analysing the EU foreign policy in light of recent events in Ukraine. It suggests three main points on which the EU should focus on: 1) Redefinition of the Eastern Partnership; 2) Rethinking its approach towards the Russian Federation; 3) Build a more effective European Defence.
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