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In: Critical Heritages of Europe
Food Heritage and Nationalism in Europe contends that food is a fundamental element of heritage, and a particularly important one in times of crisis. Arguing that food, taste, cuisine and gastronomy are crucial markers of identity that are inherently connected to constructions of place, tradition and the past, the book demonstrates how they play a role in intangible, as well as tangible, heritage. Featuring contributions from experts working across Europe and beyond, and adopting a strong historical and transnational perspective, the book examines the various ways in which food can be understood and used as heritage. Including explorations of imperial spaces, migrations and diasporas; the role of commercialisation processes, and institutional practices within political and cultural domains, this volume considers all aspects of this complex issue. Arguing that the various European cuisines are the result of exchanges, hybridities and complex historical processes, Porciani and the chapter authors offer up a new way of deconstructing banal nationalism and of moving away from the idea of static identities. Suggesting a new and different approach to the idea of so-called national cuisines, Food Heritage and Nationalism in Europe will be a compelling read for academic audiences in museum and heritage studies, cultural and food studies, anthropology and history. Chapters 1,2,4,6 and 12 of this book are available for free in PDF format as Open Access from the individual product page at www.routledge.com. They have been made available under a Creative Commons Attribution-Non Commercial-No Derivatives 4.0 license
In: 24/ 7
The heritagization of food is based on cultural constructions creating or confirming identity markers. As the topic of heritage is one the most recently addressed within the wide bibliography of food studies, in particular food history has been analysing how societies and groups historically produced food heritages. This essay chooses the UNESCO international food labelling as a lens to analyse limits and critic points of the institutional heritagizazion. Firstly, the essay will examine the place-based identity paradigms involved in UNESCO institutional procedures and their articulation on different spatial levels, which tend to overlap and intersect each other in complex geographies. Secondly, it will analyse risks and problems of the constant recourse to past and history – related to issues of authenticity, tradition, nostalgia – aimed at legitimizing food heritage and identity claim. ; This is Chapter Ii of the book Food Heritage and Nationalism in Europe edited by Ilaria Porciani. This book is a result of the European Union- funded Horizon 2020 research project CoHERE (Critical Heritages: performing and representing identities in Europe). CoHERE received funding from the European Union's Horizon 2020 research and innovation programme under grant agreement no. 693289.
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Nel corso dell'Ottocento il controllo poliziesco si profilò, per il continente europeo, prima come una delle componenti essenziali del sistema internazionale messo a punto da Metternich e poi come una funzione da rimodulare a fronte della crisi politica legata agli eventi del 1848. Nel Mezzogiorno, all'indomani del Decennio francese, la polizia fu al centro di un'intensa riflessione, incline a ripensarla al di fuori del modello napoleonico, il cui esito non era affatto scontato. I nodi problematici emersi in questo contesto riguardo alla natura e ai limiti del potere di polizia erano destinati a restare, nei decenni successivi, oggetto di un dibattito sviluppato nel più ampio quadro della penisola italiana. I fermenti rivoluzionari che attraversarono il Regno delle Due Sicilie, in particolare a seguito delle rivoluzioni quarantottesche, posero tuttavia in primo piano l'urgenza di dispiegare dispositivi e strumenti idonei in primo luogo a fare della difesa dello status quo il compito prevalente del controllo poliziesco. Inoltre, a fronte del respiro globale della minaccia liberal-democratica, la polizia borbonica riarticolò la sorveglianza politica in senso transnazionale, ricorrendo ad agenti segreti e spie, ma anche a consoli e diplomatici, sulle tracce di esuli e cospiratori in una dimensione europea e mediterranea.
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Food labelling procedures, with their focus on geographic origin of food, contribute to shape territorial identities at different spatial levels. International institutions, above all UNESCO and the European Union, become guarantors of local identities linking food traditions to specific places. However, to support in international arena local claims are the nation-states, which end up using international institutions to achieve global recognition for their national branding. The paper aims at analysing the entanglement between local, national and international identities in the process of heritagization of food, related to issues of authenticity, tradition, terroir.
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[English]:During the nineteenth century, the police control represented, for the European continent, first one of the pivotal components of the international system developed by Metternich and then a function to be reshaped in view of the political crisis due to the events of 1848. In the Kingdom of the Two Sicilies, in the aftermath of the French Decade, the police were the focus of an intense reflection, inclined to rethink it beyond the Napoleonic model, whose outcome was not at all obvious. The issues that emerged in this context concerning the nature and limits of police power were destined to remain, in the following decades, the subject of a debate developed in the broader framework of the Italian peninsula. The revolutionary turmoil crossing the Kingdom, in particular following the 1848 revolutions, nevertheless placed in the foreground the urgency of deploying suitable devices and instruments to make the prevailing task of police control a defense of the status quo. Moreover, facing the global scale of the liberal-democratic threat, the Bourbon police rearranged political surveillance in a transnational sense, resorting to secret agents and spies, but also to consuls and diplomats, on the trail of exiles and conspirators in a European and Mediterranean dimension./ [Italiano]: Nel corso dell'Ottocento il controllo poliziesco si profilò, per il continente europeo, prima come una delle componenti essenziali del sistema internazionale messo a punto da Metternich e poi come una funzione da rimodulare a fronte della crisi politica legata agli eventi del 1848. Nel Mezzogiorno, all'indomani del Decennio francese, la polizia fu al centro di un'intensa riflessione, incline a ripensarla al di fuori del modello napoleonico, il cui esito non era affatto scontato. I nodi problematici emersi in questo contesto riguardo alla natura e ai limiti del potere di polizia erano destinati a restare, nei decenni successivi, oggetto di un dibattito sviluppato nel più ampio quadro della penisola italiana. I fermenti rivoluzionari che attraversarono il Regno delle Due Sicilie, in particolare a seguito delle rivoluzioni quarantottesche, posero tuttavia in primo piano l'urgenza di dispiegare dispositivi e strumenti idonei in primo luogo a fare della difesa dello status quo il compito prevalente del controllo poliziesco. Inoltre, a fronte del respiro globale della minaccia liberal-democratica, la polizia borbonica riarticolò la sorveglianza politica in senso transnazionale, ricorrendo ad agenti segreti e spie, ma anche a consoli e diplomatici, sulle tracce di esuli e cospiratori in una dimensione europea e mediterranea.
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La tesi di dottorato svolge un approfondimento sulla valutazione del rischio di incendio delle strutture metalliche di grande luce, con particolare riferimento alle strutture per hangar dell'Aeronautica Militare, nell'ambito del moderno approccio della Fire Safety Engineering e dell'attuale quadro normativo. L'attività svolta si è quindi articolata nella definizione degli scenari di incendio per la tipologia hangar dell'Aeronautica Militare, nell'analisi dei campi di temperatura all'interno dell'hangar e nell'analisi termo-meccanica delle strutture con modelli di calcolo avanzati che tengono conto degli effetti iperstatici indotti dalle dilatazioni termiche contrastate e del comportamento non lineare meccanico e geometrico. Gli hangar oggetto di studio sono rappresentativi di differenti destinazioni d'uso e possibili scenari di incendio, quali aviorimessa di velivoli militari e stoccaggio di materiali di varia natura. Per le analisi termofluidodinamiche sono stati utilizzati software specifici e di comprovata affidabilità, quali Ozone, CFast e FDS, mentre per le analisi termo-strutturali è stato utilizzato il codice di calcolo SAFIR, che consente analisi con modelli di calcolo avanzati in campo non lineare. In particolare, il sono stati approfonditi anzitutto gli argomenti relativi allo sviluppo del fenomeno fisico dell'incendio in hangar tipo, simulando il comportamento termofluidodinamico di differenti scenari di incendio in hangar, cercando di cogliere la distribuzione dei gradienti di temperatura ai quali sono sottoposte le strutture dell'hangar in caso di incendio, nonché le temperature ed i flussi termici ai quali sono soggetti i vari elementi strutturali. La definizione degli scenari di incendio e dei modelli di incendio nell'hangar tipo è stata sviluppata attraverso analisi accurate dei materiali presenti e delle loro composizioni (ad es. razioni di cibo, velivoli militari, articoli farmaceutici, autoveicoli, pallet di legno, tende per uso militare), nonchè delle loro possibili distribuzioni all'interno dell'hangar tipo. Ciò ha consentito di definire curve di incendio naturali, che caratterizzino con buona affidabilità i possibili scenari di incendio ai fini delle analisi necessarie per la valutazione della sicurezza strutturale con l'approccio ingegneristico. Sono stati quindi implementati modelli di calcolo termostrutturale dell'hangar tipo in grado di tener conto della della riduzione di rigidezza e di resistenza dei materiali strutturali in funzione della temperatura, degli effetti non lineari geometrici e meccanici e degli effetti delle dilatazioni termiche sul comportamento strutturale. Per approfondire gli aspetti di verifica di resistenza di elementi strutturali soggetti ad incendio, è stato anche sviluppato dall'autore un software specifico per il calcolo del dominio di resistenza di sezioni di acciaio, calcestruzzo armato e composte acciaio-calcestruzzo, che utilizza i legami costitutivi dei materiali in condizioni di incendio forniti dagli Eurocodici. La definizione dei possibili scenari di incendio, le corrispondenti analisi termofluidodinamiche e le analisi termo-meccaniche effettuate per la verifica di sicurezza delle strutture dell'hangar tipo nell'ambito dei criteri della Fire Safety Engineering (FSE) hanno consentito di individuare gli scenari di incendio più pericolosi in termini di distribuzione delle temperature e di sicurezza strutturale sotto incendio di hangar tipici dell'Aeronautica Militare. Il confronto tra i risultati ottenuti applicando i criteri della FSE e quelli del classico approccio prescrittivo ha poi fornito importanti indicazioni che evidenziano l'utilità di valutare la sicurezza strutturale antincendio di edifici di importanza strategica, quali gli hangar dell'Aeronautica Militare, mediante l'approccio della FSE, in generale più completo ed affidabile. In particolare questi metodi sono in grado di delineare le vulnerabilità strutturali e consentono una progettazione efficace ed ottimale degli interventi, su strutture esistenti e nuove, considerate le prestazioni attese per profili di rischio corrispondenti a strutture strategiche
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In: Histoire_372Politique: politique, culture, société ; revue électronique du Centre d'Histoire de Sciences Po, Band 30, Heft 3, S. 167
ISSN: 1954-3670
Le responsabilità dei liquidatori, degli amministratori e dei soci delle società di capitali disciplinate dall'art. 36 del D.P.R. n. 602/1973 scaturiscono da obbligazioni di natura civile di tipo risarcitorio, in conseguenza di condotte contra legem imputabili alle prime due figure e per i soci a seguito di un indebito arricchimento. Il legislatore ha realizzato in tal modo una garanzia di natura patrimoniale a favore dell'Amministrazione finanziaria in relazione ai debiti d'imposta della società in liquidazione rimasti insoluti a causa di quelle condotte. La natura civile di siffatte obbligazioni ha riflessi sul procedimento di accertamento, qualificato quale mero atto ricognitivo-liquidatorio, nonché sulla natura del relativo giudizio.Il tema di ricerca è stato oggetto di recenti interventi normativi, con l'introduzione di presunzioni legali a favore del Fisco e di una fictio iuris, in virtù della quale la società estinta si considera in vita per altri cinque anni.
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The increasing impact due to urban population's food supply causes a series of negative externalities related to food production, transformation and transportation. FAO and other institutions are trying to integrate traditional models of food supply with alternative ones like Urban and Peri-Urban Agriculture (UPA). Defining the drivers that motivate the participation in different types of UPA could be useful to plan more participated and effective UPA development policies. Barcelona (Spain) hosts a number of cases representing different declinations that UPA can assume. This work aims at describing the differences in terms of motivations to enter the various typologies of Urban Agriculture (UA) in Barcelona. Data were collected through semi-structured interviews to 4 groups of users representing 3 of the most widespread models of UA initiatives in Barcelona (Allotment Gardens, Community Gardens, Pla Buits.)The results showed that participation in UA is mainly motivated by relational aspects and knowledge exchange and differences exist among the various UA models. Political reasons are mostly influencing the Community Gardeners while Pla Buits users' mains motivations are related to socialising and Allotment gardeners are mainly motivated by environmental aspects. Differences in the participants' demographic characteristics also emerged. Better targeted public policies contents and communication strategies for UPA development can thus be derived by the results obtained; to this end, recommendations have been provided. Further research should broaden the range of case studies and the sample size, in order to provide a more effective and comprehensive tool for tailoring UPA developing strategies to different contexts.
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