Matteo va alla guerra: la mafia e le stragi del '92 : come tutto ha inizio
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In: Quaderni di ricerche storiche 5
Le disuguaglianze socioeconomiche in salute, intese come differenze socialmente prodotte, evitabili e ingiuste, sono un fenomeno persistente nel tempo, sistematico e ubiquitario. Il loro monitoraggio dipende dalla disponibilità di dati socio-sanitari integrati ed è ritenuto il primo passo per programmare azioni di contrasto. Le disuguaglianze socioeconomiche nella mortalità nella popolazione adulta sono il tema di questa tesi. Nella prima parte si descrivono l'intensità e l'andamento temporale delle disuguaglianze nella mortalità generale e per cause specifiche nello Studio Longitudinale Emiliano (SLEm), una struttura informativa che integra informazioni socio-demografiche e sanitarie per i residenti di Bologna, Modena e Reggio Emilia tra il 2001 e il 2016. Nella seconda parte si analizzano le disuguaglianze per livello di istruzione nella mortalità per malattie cardiovascolari confrontandone andamento e intensità nello SLEm e in 11 coorti europee (Finlandia, Danimarca, Inghilterra&Galles, Austria, Svizzera, Torino, Barcellona, Ungheria, Polonia, Estonia, Lituania). Le disuguaglianze socioeconomiche nella mortalità persistono e costituiscono ancora oggi una problematica rilevante per la salute pubblica nel contesto europeo e locale. I risultati dello SLEm evidenziano che le disuguaglianze nella mortalità sono generalmente di maggiore intensità ma tendenzialmente stabili nel tempo tra gli uomini e di minore intensità ma con una lieve tendenza all'aumento tra le donne. Il ruolo degli indicatori di posizione socioeconomica nello spiegare l'associazione con la mortalità varia in relazione all'esito suggerendo che le azioni di contrasto dovrebbero tenere in considerazione queste specificità per agire sulle situazioni di maggiore vulnerabilità. Il confronto internazionale conferma l'esistenza di un divario geografico: le disuguaglianze nella mortalità cardiovascolare sono minime e stabili nell'Europa meridionale e più accentuate e con tendenza all'aumento nell'Europa settentrionale e centro-orientale e nei paesi baltici. Questi risultati rappresentano una sfida per i sistemi e per le politiche sanitarie europee che individuano come obiettivi centrali il controllo delle malattie croniche e la promozione dell'equità. ; Socioeconomic inequalities in health, defined as avoidable, socially produced and unfair differences between social groups, can be observed regardless of the socioeconomic position indicator used, the outcome measured or the geographic area considered. Their monitoring relies on the availability of integrated health and social data and is considered the first step in planning policies aimed at promoting health equity. Socioeconomic inequalities in mortality in the adult population is the topic of this thesis. The objective of the first part is to describe the magnitude and the evolution over time of socioeconomic inequalities in all-cause and cause-specific mortality in the Emilian Longitudinal Study (SLEm), a system that combines socio-demographic and health information for the residents of Bologna, Modena and Reggio Emilia between 2001 and 2016. The second part focuses on educational inequalities in cardiovascular disease mortality describing and comparing their magnitude and trends between the SLEm and 11 European cohorts (Finland, Denmark, England&Wales, Austria, Switzerland, Turin, Barcelona, Hungary, Poland, Estonia, Lithuania). Socioeconomic inequalities in mortality represent an important public health concern at local and international level. The results from the SLEm showed that inequalities in mortality were greater but stable among men and smaller but slightly on the rise among women. The role of socioeconomic position indicators in explaining the association with mortality varied in relation to the outcome suggesting that actions to tackle inequalities should consider these differences in order to address specific situations of vulnerability. The international comparison confirmed the existence of a geographical divide: inequalities in cardiovascular disease mortality were smaller and stable in Southern Europe and greater and on the rise in Northern and Central-Eastern Europe and in the Baltic countries. These findings pose a challenge for European healthcare systems and policies whose goals are to reduce the burden of non-communicable disease and to promote health equity.
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Il presente lavoro analizza l'importanza e l'influenza del petrolio nelle relazioni internazionali, da sempre considerato come una risorsa e contemporaneamente una fonte di conflitto. Proprio l'importanza del petrolio a livello globale ha costituito un valido punto di partenza per osservare e studiare i cambiamenti nella geopolitica internazionale secondo la prospettiva dell'approvvigionamento energetico. Fin dalla sua scoperta, si è assistito a un'evidente evoluzione degli interessi in gioco: prima la nascita delle grandi compagnie petrolifere statunitensi, poi lo spostamento in Medio Oriente e il massivo sfruttamento delle sue risorse che ha portato di conseguenza alla nascita dell'OPEC, l'Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio, inserendo in quest'ambito anche il caso specifico italiano di Enrico Mattei e la nascita dell'ENI. Successivamente le guerre per il controllo del petrolio e le conseguenti crisi energetiche sancirono definitivamente il passaggio dall'età dell'"oro" a quella dell'"oro nero", dimostrando ormai al mondo intero l'indispensabilità e la centralità di questa risorsa, spostando quindi l'attenzione e l'interesse delle politiche internazionali sulla quantità e sulla possibile durata delle riserve di petrolio ancora disponibili. In seguito, l'improvviso crollo dei prezzi del petrolio cominciato nel 2014 sembra aver riportato incertezza intorno alla sicurezza degli approvvigionamenti energetici, instabilità alla quale hanno contribuito particolarmente anche gli Stati Uniti, che con le loro nuove tecniche di estrazione hanno conseguito un impressionante espansione del petrolio e del gas non convenzionale, e la Russia che tenta di risollevarsi attraverso una maggiore propagazione delle forniture dei suoi enormi giacimenti di gas. Infine, osservando due casi specifici come l'Ucraina e l'Iran si è ancora una volta constatata l'importanza e l'influenza della geografia delle risorse e le relative vie di comunicazione e di trasporto per l'approvvigionamento energetico, proiettando in questa prospettiva la Russia (e l'Asia) come il nuovo centro energetico globale di riferimento.
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In: Universum: revista de humanidades y ciencias sociales, Band 20, Heft 1
ISSN: 0718-2376
In: CEPAL review, Band 1992, Heft 47, S. 95-114
ISSN: 1684-0348
In: Revista CEPAL, Band 1992, Heft 47, S. 101-123
ISSN: 1682-0908
In: Politica internazionale: rivista bimestrale dell'IPALMO, Band 26, Heft 4/5, S. 165-171
ISSN: 0032-3101
World Affairs Online
In: Politica internazionale: rivista bimestrale dell'IPALMO, Heft 4-5, S. 165-172
ISSN: 0032-3101