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Nel presente contributo è ricostruito il percorso di progettazione, formazione e allestimento della collezione permanente d'arte contemporanea dell'Università degli Studi dell'Insubria di Varese-Como. A partire da riflessioni di carattere generale sul tema del riuso, con mirati sguardi alla normativa, in specifico alla cosiddetta "Legge del 2%" del 1949, e ad analisi comparate fra il contesto dei sistemi museali universitari italiani e gli omologhi europei e statunitensi, viene proposto un raffronto fra i casi delle collezioni permanenti di alcuni Atenei italiani di fondazione novecentesca e il polo accademico insubre, in funzione del rispetto delle politiche della Terza Missione e del Public Engagement. L'Ateneo varesino, a partire dalla sua stessa istituzione, ha avuto un rapporto vocazionale con la produzione artistica contemporanea del territorio: nel 1999 veniva organizzata la prima collettiva, replicata in occasione delle celebrazioni del Ventennale. Il successo dell'esposizione ha incentivato la nascita del Centro di Ricerca sulla Storia dell'Arte Contemporanea (CRiSAC), osservatorio scientifico che, nel biennio 2018-2019, si è fatto promotore di una serie di mostre monografiche di pittura, scultura e design, allestite negli spazi del Rettorato, ubicato presso l'ex Collegio femminile Sant'Ambrogio, e pubblicate sulle pagine di una collana di cataloghi dedicata. Impegno poi estesosi anche all'ambito fotografico, al quale è stato dedicato lo spazio del Padiglione Morselli, situato nel Campus di Bizzozero. Le donazioni di svariate opere, a seguito della chiusura delle due collettive, hanno consentito al gruppo di lavoro del CRiSAC di effettuare uno studio di fattibilità per una loro musealizzazione, concretizzatasi, nel settembre del 2019, nell'inaugurazione della collezione permanente, presentata in occasione dell'edizione annuale della Notte dei Ricercatori. The paper outlines the origin, development and display of the permanent Contemporary Art collection of the Università degli Studi dell'Insubria of Varese and Como. Starting with general reflections on the theme of reuse, focusing on the present legislation, especially to the so called "Legge del 2%" of 1949, and comparative analysis between the framework of Italian University museum systems and the corresponding European and Us ones, the essay presents a comparison among the history and development of the permanent collections of some Italian academic museums founded along the XX century and the Insubria academic center, according to the Third Mission and Public Engagement policies. The Università degli Studi dell'Insubria, since its foundation, had a vocational relationship with the contemporary artistic production of the territory: in 1999 the first collective exhibition took place; it was re-proposed for the celebrations of the twentieth anniversary. The success of the exposition encouraged the foundation of the Centro di Ricerca sulla Storia dell'Arte Contemporanea (CRiSAC), a scholarly center which, in the biennium 2018-2019, promoted a series of monographic exhibitions dedicated to painting, sculpture and design, set up in the spaces of the Rectorate, placed in the former female college of Sant'Ambrogio, and published in a proper catalogue series. The Center effort was also extended to the photography field, with dedicated space in the Morselli Pavillion, placed in the Campus of Bizzozero. The donations of a large number of art works, after the closing of both collective exhibitions, allowed the CRiSAC working team to conduct a feasibility study for they musealization which took shape, in September 2019, with the opening of the permanent collection display in the Rectorate during the annual edition of the yearly European Researchers' Night.