La democrazia è semper reformanda, e per ciò stesso fragile e amica della nostra libertà. I molteplici fattori del suo odierno stato di crisi suggeriscono una riflessione a due livelli. Il primo "apparentemente tecnico" è quello dei sistemi elettorali, della separazione e del bilanciamento dei poteri, ecc. Il secondo riguarda il sostrato profondo delle nostre società divenute sempre più disarticolate e impaurite, e quindi tentate dalla frattura "noi-loro" e dalla "democratura" dell'uomo solo al comando, appoggiato da masse informi. Occorre ragionare ribaltando la concezione classica della sovranità: non vertici assoluti, ma orientati all'ascolto delle formazioni sociali.
Il lavoro prende avvio dai primi tentativi di porre in essere forme di regionalismo differenziato, mossi dalla convinzione che, dopo il fallito tentativo di riforma costituzionale del 2006, fosse più che mai necessario ripartire con una lettura del tema sotto un punto prospettico differente. La ricostruzione svolta nelle Parti II e III e attinente agli anni più recenti è invece finalizzata ad offrire una ricostruzione di quanto è accaduto fino allo scoppio della pandemia, nella consapevolezza che spesso la narrativa sul regionalismo differenziato, fatta propria in sede politica, è stata essenzialmente mossa dalla volontà di ottenere consensi, mancando invece una prospettiva più tecnica – e ad un tempo più realistica – che intenda cioè la differenziazione come uno strumento di efficientamento delle politiche regionali, nel tentativo di ridare alle Regioni stesse la loro dignità di enti non solo capaci di produrre leggi ma anche di porre in essere un'Amministrazione al servizio del cittadino perché più vicina ad esso.
Il saggio ripercorre le tappe che si sono susseguite dall'ottobre 2017 al momento presente nel processo di attuazione dell'art. 116, comma 3 della Costituzione come esempio di una modifica in corso d'opera degli assetti del regionalismo italiano, da sempre un cantiere in cui accentramento e decentramento si sono alternati fino a giungere all'assetto attuale, in cui - su iniziativa di alcune regioni - si va rompendo l'uniformità e si rivendica la necessità di differenziare le competenze delle diverse regioni in ragione della diversa struttura economica, della maggiore efficienza e della decisa volontà politica a rompere il centralismo che da sempre caratterizza il rapporto tra i diversi livelli di governo in Italia. ; The essay deals with the process of creating in Italy a new form of Regionalism that aims at breaking the traditional rule of uniformity between regions in favor of a differentiation of the powers attributed to some Regions, according to the provision of art. 116, alinea 3 of the Constitution. The process, that started in October 2017 with a referendum in Lombardy and in Veneto, is still on going. Nonetheless, an analysis of the different steps and proposals that occurred in the previous 12 months is worth an analysis that shows how problematic will be to get to a sound end of the entire process.
Il presente saggio si propone di offrire alcuni spunti su cosa siano e quale ruolo debbano assumere nel dibattito dottrinale, politico e giurisprudenziale i doveri intergenerazionali, declinati nello specifico ambito della tutela dell'ambiente e della promozione di uno sviluppo sostenibile. Si tratta di spunti che, partendo da generali considerazioni sul profilo costituzionale dei doveri, si concentrano specificamente sui doveri intergenerazionali letti nel più limitato contesto delle modifiche costituzionali in corso e di qualche caso tratto dalla giurisprudenza (italiana e comparata). ; This essay aims at offering some remarks on what intergenerational responsibility is and what role it should play in the doctrinal, political and jurisprudential debate, considered in the specific area of environmental protection and the promotion of sustainable development. These remarks, starting from general considerations on the constitutional dimension of duties, focus specifically on intergenerational duties read in the more limited context of the constitutional changes in progress and of some judgments taken from the Italian and comparative jurisprudence.
ll saggio esamina gli effetti della riforma operata dalla l. cost. 1/20 sulla composizione delle Camere. Dopo un breve riepilogo dei principali argomenti a favore e contro le modifiche alla Carta, si affronta il tema del necessario adeguamento dei Regolamenti parlamentari alla nuova numerosità delle Assemblee, con l'obiettivo, da un lato, di garantire l'efficacia dell'azione parlamentare (permettendo, quindi, il mantenimento delle attuali funzioni), dall'altro, di – potenzialmente – incrementare l'efficienza delle Camere, tramite una razionale riorganizzazione dei poteri e degli organi interni. Si dà conto quindi delle proposte di modifica dei Regolamenti attualmente in esame alle rispettive Giunte e, in particolare, della proposta del Sen. Calderoli, che affronta esplicitamente la situazione. Infine, si illustrano in termini generali e particolari le necessarie modifiche ai due testi regolamentari, esaminandoli sia dal punto di vista degli organi che istituiscono (Commissioni, Giunte, Gruppi…), sia dei poteri di cui investono i parlamentari. ; The essay examines the effects of the recent constitutional reform (l. cost. 1/20) on the composition of the two Houses of Parliament. After a brief recap of the main arguments in favor and against the changes to the Constitution, the paper introduces the issue of the necessary modifications to the Parliamentary Standing Orders, with the objective, on one hand, to ensure the efficacy of the legislative action (by permitting the smooth continuation of the current institutional business), on the other, to – potentially – improve the efficiency of the Houses, through a rational and comprehensive reorganization of internal organs and powers. The essay the presents the numerous amendment proposals currently under scrutiny and, in particular, the one signed by Sen. Calderoli, which explicitly tackles the new situation. Finally, the paper analyzes, in general and particular term, the necessary changes to the Standing Orders, examining them from both the perspective of the organs (Committees, Caucuses etc.) and the powers granted to each Member.
The essay deals with the difficult task of describing the current regulation of the Italian welfare state and its complex constitutional framework, according to which all levels of government are competent for exercising different functions often entangled with one another. Such a fairly confusing situation makes a general legislative decision by the central government and by the regions very urgent, provided that they share the common attitude of cooperation instead of enacting concurrent decisions which leave the citizen in an uncertain situation as to the real breath of their rights toward public powers.