Attraverso lo stato di diritto: crisi e prospettive
In: Pubblicazioni del Dipartimento di giurisprudenza, Università degli studi di Messina 286
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In: Pubblicazioni del Dipartimento di giurisprudenza, Università degli studi di Messina 286
In: Biblioteca di testi e studi 773
In: Filosofia
In: Pubblicazioni della Facoltà di giurisprudenza, Università di Catania
In: Nuova serie 241
In: Pubblicazioni della Facoltà di Giurisprudenza N.S., 211
SintesiL'articolo propone di inquadrare i provvedimenti di natura giuridica adottati a livello locale dagli Stati nazionali, a fronte delle contemporanee situazioni di emergenza, nel contesto irreversibile, e politicamente non governato, della tecno-economia globale. Un contesto che sancisce l'assenza della categoria della sovranità e che mostra come ciò che stiamo vivendo rappresenti una condizione di emergenza permanente e non uno stato di eccezione. Siamo dinanzi ad uno scenario nel quale le scelte politiche non sono in grado di determinare nuovi ordini volti a normalizzare una situazione anormale (sarebbe questa la situazione tipica dello stato di eccezione). Piuttosto, assistiamo alle reazioni strutturali e impersonali degli ordini dati (o meglio degli ordinamenti) di fronte a minacce permanenti che sono tali proprio perché indissolubilmente intrecciate con l'incessante (permanente) processo di globalizzazione che le alimenta. Reazioni che hanno determinato, nel tempo, una pericolosa tendenza verso una peculiare forma di Stato di sicurezza. Tali meccanismi di reazione ordinamentale vanno compresi nella loro portata concettuale se s'intende provare a governarne, per quanto possibile, il funzionamento, ridimensionando gli effetti violenti che essi producono in relazione alla tutela delle nostre libertà fondamentali. AbstractThe article proposes to frame the present legal acts, enacted at a national level in order to face with contemporary emergency situations, within the irreversible and politically ungoverned context of global techno-economy. Such a context determines the absence of the category of sovereignty and shows that our situation has to be read as a condition of permanent emergency and not as a state of exception. Indeed, we are dealing with a scenario where political choices are not able to establish new orders devoted to normalizing an abnormal situation (that would be the typical situation expressed by a state of exception). We are observing structural and impersonal reactions of given political ...
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In questo lavoro, traendo spunto dall'antropologia filosofica di Arnold Gehlen, s'intende indagare il rapporto tra la concezione dell'uomo come animale simbolico e la grammatica fondativa e legittimante delle istituzioni politico-giuridiche. Presuposto dell'analisi è il nesso tra la capacità simbolica dell'uomo e l'umanesismo inteso, al di là di una precisa dimensione storica, quale prospettiva realista di comprensione delle potenzialità umane.
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The aim of this paper is to explore the relationship between the democratic experience and the legitimacy of an institutional context. In this exploration, John Dewey's concept of the aesthetic experience plays a key role. The main thesis is the possibility to conceive of citizens' recognition of democratic legitimacy as Dewey envisages the feeling of consummation completing the aesthetic experience. This approach gains plausibility when we link Dewey's concept of the aesthetic experience to his concept of experimental democracy, that is, democracy as a cooperative problem-solving practice in which actors try out provisional solutions by means of social communication
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In questo articolo si intende vagliare la validità concettuale di un'opzione significativa, qual è quella dell'Europa intesa come spazio sociale, evidenziata da un'ampia letteratura anche di orientamento culturale e scientifico eterogeneo. Si tratterebbe infatti di comprendere come l'Unione Europea potrebbe e dovrebbe porsi quale istituzione in grado di rigenerare i meccanismi di protezione dello Stato sociale, promuovendo la partecipazione democratica e il lealismo civico attraverso forme inedite di solidarietà sociale. Si tratterebbe cioè di affrontare la sfida di un'Europa sociale postnazionale. Occorrerebbe dunque pensare ad una idea di modello sociale europeo quale espressione di una sfera d'azione condivisa che non corrisponda a uno Stato sociale in senso classico, quanto piuttosto a un quadro istituzionale di solidarietà extranazionali affidate alla politica comune dell'Unione. Un modello sociale europeo istituzionalizzato dovrebbe comportare allora una devoluzione effettiva all'Unione Europea delle competenze giuridiche, politiche ed economiche in materia dei diritti sociali, in funzione di una politica comune, e per rendere così la politica sociale a livello europeo autonoma dai bilanci nazionali.
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In: U. of Pittsburgh Legal Studies Research Paper No. 2023-08
SSRN