Suchergebnisse
Filter
2 Ergebnisse
Sortierung:
Perception of security and the media. Analysis and reflection ; Media e percezione della sicurezza. Analisi e riflessioni
Scientific literature on the perception of security has shown a lack of correlation between official crime statistics and people's perceptions. In planning security policy it is therefore important not only to study crime rates in a given area but also to analyse "uncontrollable" feelings of insecurity. Here we examined the role played by the media in this phenomenon. In recent years, the Italian media have paid special attention to security as an individual or collective state to safeguard against risks arising from crime and deviance. The attention of public opinion has concentrated largely on insecurity related to certain types of crime and certain well-defined social categories, underestimating others and risk factors with much graver implications for individual safety. We found two basic contradictions in the way the media has recently constructed the topic of security: 1. an increased sense of insecurity is not justified by an increase in crime rates which are actually in general decline; 2. certain concrete risk factors for personal safety are underestimated in favour of excessive emphasis on insecurity arising from certain types of criminality and the presence of certain social categories. It is therefore plausible that the media played a role in imposing and aggravating this distorted perception, both quantitatively and with regard to its causes. ; La letteratura scientifica riguardante la percezione della sicurezza ha evidenziato come non vi sia correlazione tra dato statistico ufficiale sulla criminalità e percezione di sicurezza dei cittadini. Nelle progettazione delle politiche di sicurezza appare allora importante non soltanto lo studio del quantum di pressione criminale in un determinato luogo, ma diventa almeno altrettanto importante l'analisi accurata delle "incontrollabili" logiche dei sentimenti di insicurezza. Lo studio qui presentato si interroga sul ruolo dei media su tale questione. Negli ultimi anni, infatti, i media italiani hanno enfatizzato il discorso sulla sicurezza attraverso l'adozione di una particolare attenzione di tale termine: quello di uno stato individuale e collettivo da tutelare dai rischi derivanti dalla criminalità e dalla devianza. In tale ottica, l'attenzione dell'opinione pubblica si è concentrata soprattutto sull'insicurezza derivante da alcune particolari fattispecie di reati e da alcune categorie sociali ben definite, sottovalutando invece altri e ben più gravi fattori di rischio per la safety individuale. Si evidenziano così due contraddizioni di fondo relative al modo in cui è stato costruito negli ultimi anni il tema della sicurezza da parte dei medi: da un lato, l'impossibilità di giustificare l'aumento del sentimento di insicurezza con un aumento della criminalità (smentito da un trend generalmente in calo) che normalmente viene associato ad esso; dall'altro, la sottovalutazione di alcuni concreti fattori di rischio per la safety a favore di una eccessiva enfatizzazione dell'insicurezza derivante da un particolare tipo di criminalità e dalla presenza di particolari categorie sociali. È dunque lecito ipotizzare che i media abbiano rivestito un ruolo decisivo nell'imporre questa idea di sicurezza e nell'alimentare una percezione distorta dell'insicurezza, sia dal punto di vista quantitativo che delle cause che la originano.
BASE