Contrazione consapevole. Una proposta dall'area greco-calabra per la città metropolitana
Visto il persistere di condizioni di spopolamento e condizioni economiche precarie di alcune aree del territorio italiano, forse è necessario trovare un equilibrio tra ambiti da abbandonare definitivamente e luoghi da valorizzare. Le politiche per le aree interne e marginali e la pianificazione in genere tendono invece a cercare di mantenere i servizi e di rilanciare l'economia ovunque. Certamente la scelta condivisa rispetto a quali borghi e paesi abbandonare è difficile, e non trova né criteri né strumenti disponibili per giungere a tali scelte. Il presente contributo prova ad affrontare il quesito in un contesto specifico, l'area grecanica a Reggio Calabria, e in relazione alle proposte in discussione nel primo Piano strategico metropolitano, in corso di definizione a luglio 2020. Innanzitutto si restituiscono la condizione di arretratezza economica e sociale e gli elementi salienti della riscoperta dell'area grecanica, attraverso le progettazioni in corso (banda ultra larga, Patti per il Sud, progetti Leader e Snai), che ne stanno modificando prospettiva e percezione. Successivamente, si presenta la proposta in discussione (Commissione metropolitana per la programmazione della contrazione territoriale) che considera congiuntamente forme di valorizzazione e di programmazione di un abbandono consapevole di alcuni paesi e borghi. In chiusura, si provano a specificare le ragioni di una discussione sul bilanciamento tra abbandono e valorizzazione dei borghi, proprio nel contesto calabro.