Resistenze agli impianti eolici nell'Appennino Settentrionale (1995 - 2012)
In: PArtecipazione e COnflitto: PACO = PArticipation and COnflict, Heft 1, S. 40-58
ISSN: 2035-6609
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In: PArtecipazione e COnflitto: PACO = PArticipation and COnflict, Heft 1, S. 40-58
ISSN: 2035-6609
In: Rivista trimestrale di scienza dell'amministrazione: analisi delle istituzioni e delle politiche pubbliche, Heft 1, S. 33-38
ISSN: 1972-4942
L'articolo, dopo una breve premessa sulle fasi ascendenti e discendenti del ciclo politico, affronta gli aspetti critici del modello liberale di democrazia e propone lacome valido correttivo. Alla ricerca di un modello in grado di attuare le promesse della democrazia partecipativa č l'approccio accolto dalla legge n. 3/2010 della Regione Emilia-Romagna, in cui si propone un "modello misto", in cui i livelli territoriali di governo sono i soggetti "legittimatori dei processi decisionali partecipativi su determinate questioni", mentre gli attori organizzati sul territorio partecipano al fine di risolvere i nodi critici dei problemi sottoposti dalle amministrazioni. In questo processo nel corso della trattazione si chiarisce il ruolo di soggetti terzi che rivestono il ruolo di tecnici di garanzia e del "comitato di pilotaggio", indicando anche le possibili soluzioni a situazioni di stallo e di conflitto tra i diversi attori coinvolti.
This article investigates the politics of waste from an Italian perspective as part of a European and Mediterranean space. Waste is a contested field where several ideas, interests and governance patterns have been producing different management models and, despite the European Union's harmonization targets, "waste wars" continue. The division of North and South is often explained by the "Mediterranean Syndrome," but the article challenges the view of South European countries as environmental laggards with weak environmentalist movements. Differences among countries are strong – Camorra's waste traffic is an emblematic case – but the political spacing is more complex and requires a trans-scalar view. Historical legacies and geographical sets must be taken into account too. The modernization process however is dynamic, and three shifts have been detected as groups articulate more participatory governance of waste management.
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This article investigates the politics of waste from an Italian perspective as part of a European and Mediterranean space. Waste is a contested field where several ideas, interests and governance patterns have been producing different management models and, despite the European Union's harmonization targets, "waste wars" continue. The division of North and South is often explained by the "Mediterranean Syndrome," but the article challenges the view of South European countries as environmental laggards with weak environmentalist movements. Differences among countries are strong – Camorra's waste traffic is an emblematic case – but the political spacing is more complex and requires a trans-scalar view. Historical legacies and geographical sets must be taken into account too. The modernization process however is dynamic, and three shifts have been detected as groups articulate more participatory governance of waste management.
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I rifiuti come oggetti impegnano tutte le istituzioni umane in una lotta di definizione del posto che occupano e quindi del valore che assumono. In tale dinamica la gestione dei rifiuti diventa un fatto sociale totale che coinvolge tutte le istituzioni umane in una lotta di definizione territorializzata. La storia del movimento ambientalista ci mostra come partendo dal disagio nei confronti dell'oggetto si è passati ad un disagio nei confronti delle idee che lo generano. Modernizzazione ecologica e modernizzazione democratica sembrano andare per un certo periodo d'accordo. Nei casi di conflittualità recente, e nello studio di caso approfondito di un piano provinciale della gestione rifiuti, il carattere anticipatore dell'attivismo ambientalista, sta rendendo sempre più costosi e incerti, investimenti e risultati strategici . Anche i principi delle politiche sono messi in discussione. La sostenibilità è da ricercare in una relativizzazione dei principi di policy e degli strumenti tecnici di valutazione (e.g. LCA) verso una maggiore partecipazione di tutti gli attori. Si propone un modello di governance che parta da un coordinamento amministrativo territoriale sulle reti logistiche, quindi un adeguamento geografico degli ATO, e un loro maggior ruolo nella gestione del processo di coordinamento e pianificazione. Azioni queste che devono a loro volta aprirsi ai flussi (ecologici ed economici) e ai loro attori di riferimento: dalle aziende multiutility agli ambientalisti. Infine è necessario un momento di controllo democratico che può avere una funzione arbitrale nei conflitti tra gli attori o di verifica. La ricerca si muove tra la storia e la filosofia, la ricerca empirica e la riflessione teorica. Sono state utilizzate anche tecniche di indagine attiva, come il focus group e l'intervista. ; Wastes as objects ask for every human institutions to be involved in a struggle on definition of their room and value. From this perspective waste management becomes a social total fact which involves human institutions in a localized social conflict of definition. Environmental movement history shows how an annoyance of object has outweighed by an annoyance of the idea which has been generating it. In our recent history cases, one of them deeper, the anticipatory kind of environmental activism has been making strategic outcomes and investments more and more expensive and uncertain. Policy principles are questioned as well. Sustainability can be found in a discursive and participatory way amongst all territorial actors to deal with policy principles and technical assessment instruments, such as Life Cycle Assessment. Territorial administrative optimal waste management areas should be adjusted towards a better geographical shaping as well as enforced coordination capabilities. This asset should open to ecological and economical flows as represented by waste management companies to environmentalist NGOs. Finally, a direct democratic momentum as dispute arbitrage or social audit is needed.
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