Le corporazioni professionali nell'Italia romana: un aggiornamento al Waltzing
In: Quaderni del Dipartimento di scienze dell'antichità 25
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In: Quaderni del Dipartimento di scienze dell'antichità 25
In: Gruppi: nella clinica, nelle istituzioni, nella società, Heft 1, S. 56-70
ISSN: 1972-4837
Chi vive, sia dalla parte di chi si sposta che da quella di chi accoglie, esperienze di integrazione all'interno di fenomeni migratori, sperimenta le difficoltà di un lungo, a volte impossibile, sforzo per mediare, con una congiunta assunzione di responsabilità, tra esaltanti emozioni umane e amari compromessi, tra accessi a opportunità e risorse e crisi psicologiche, affettive e culturali. Nella parte introduttiva sono descritte ipotesi relative al ruolo dello straniero rispetto alla terra che lo ospita e alle fantasie che stimola il suo arrivo. L'autore è interessato, in questo scritto, a focalizzare l'attenzione sui fenomeni relativi all'attraversamento dei confini del gruppo da parte di nuovi arrivati e alle dinamiche, nell'ordine, di ospitalità, di acquisizione edi apparentamento; l'autore propone che all'interno del piccolo gruppo psicoterapico sia possibile osservare dinamiche collegate ai fenomeni di ingresso relative non solo alla condizione del nuovo come ultimo nato di una fratria ma, da un altro punto di vista, come straniero portatore di una cultura diversa. Attraverso il contributo di vignette cliniche viene evidenziato l'aspetto relativo al lavoro di ridefinizione dei confini del gruppo che si attiva a ogni nuovo ingresso, ma anche al lavoro, attraverso il confronto con il nuovo arrivato, di ridefinizione e riplasmatura dell'identità e degli elementi della cultura del gruppo. Infine, così come nei fenomeni migratori chi migra acquisisce, dal punto di vista relazionale, una posizione rispetto a chi rimane nella terra di origine, anche nel piccolo gruppo il nuovo arrivato attiva fantasie relative ai fratelli che hanno lasciato il gruppo.
Nell'ambito dei movimenti nati in risposta alla globalizzazione, Slow Food ha costruito, in circa trent'anni di attività, un esempio peculiare e di successo, incentrando la propria azione sulla difesa della biodiversità e dell'agricoltura familiare e, nel contempo, sulla formazione di un consumatore (co-produttore) maggiormente consapevole delle conseguenze delle proprie scelte. Il presente lavoro mira a fornire un contributo conoscitivo sul fenomeno Slow Food, approfondendolo sotto tre diversi aspetti: 1. Il profilo del Movimento e il suo impatto, sulla base dei riscontri della letteratura scientifica; 2. La caratterizzazione del socio Slow Food in Italia; 3. La giusta remunerazione (prezzo giusto) per gli agricoltori impegnati nella salvaguardia della biodiversità, attraverso il progetto dei Presìdi Slow Food. Il dibattito, ormai piuttosto ampio, attorno a Slow Food (capp. 1-4) ha messo in luce un movimento in crescita e in costante evoluzione, in grado di assumere un ruolo di rilievo anche a livello internazionale. Infatti, è ampiamente riconosciuto come Slow Food abbia spesso dettato tendenze che hanno finito per influenzare i consumatori, altri movimenti, ma anche ispirato iniziative a carattere imprenditoriale e, in alcuni casi, i decisori politici. Il successo di Slow Food è testimoniato anche dal fatto che questa influenza si è estesa in settori diversi da quello agroalimentare, dal turismo, all'architettura, fino all'ambito scientifico-tecnologico. Contestualmente, sono andate sviluppandosi diverse critiche al Movimento, le più importanti delle quali sono da ritenersi quelle di elitarismo, mercantilismo ma anche i rilievi relativi ai limiti organizzativi. L'indagine sul socio di Slow Food Italia (cap. 5), svolta mediante un questionario online, ha evidenziato un profilo con un'età media piuttosto avanzata, un livello di istruzione molto elevato e un'origine prevalentemente Settentrionale. Nel rapporto col cibo è emersa una forte condivisione dei valori associativi, la propensione ad informarsi attentamente sui prodotti acquistati ed a privilegiare i prodotti locali, mentre, in merito ai Presìdi Slow Food si è osservato un buon apprezzamento ma una conoscenza non sempre approfondita del progetto. Il socio Slow Food ha mostrato un orientamento aperto e progressista, attento alle esigenze degli altri, ma anche alla tradizione, mentre la propensione all'edonismo è risultata contenuta. Inoltre, è apparso evidente un atteggiamento di forte preoccupazione per il futuro della Terra e di critica al modello di produzione agroindustriale. Tutto ciò sembrerebbe sottolineare come il passaggio da movimento gastronomico ad ecogastronomico risulti pienamente realizzato, nella base associativa italiana. Lo studio sul prezzo giusto nei Presìdi Slow Food (capp. 6-9) è stato sviluppato a partire da un'indagine di campo che ha riguardato dieci casi studio italiani ed uno brasiliano. In entrambi i contesti, i risultati hanno mostrato come il percorso di valorizzazione innescato dal progetto Presìdi, anche se non sempre compiuto, abbia portato ad una più equa remunerazione del lavoro degli agricoltori familiari. Ciò, soprattutto, a fronte di una palese incapacità dei mercati convenzionali di garantire prezzi giusti per questa agricoltura. (EN) Among movements against the globalisation, Slow Food represent an unique and successful example. During approximately thirty years, it focused on the protection of biodiversity, family farming, on the training of consumers (co-producer) raising awareness about their choices. The present study work aims to improve the knowledge about Slow Food looking further into: 1. The Movement's profile and its impact on the base of scientific literature; 2. The characterization of the Slow Food members in Italy; 3. The fair remuneration (just price) for farmers involved in the protection of biodiversity, through the Slow Food Presidia project. The debate about Slow Food (chapters 1-4) highlights a growing and changing Movement able to take a major international role. In fact, it is widely recognized that Slow Food has often determined trends that influenced consumers, other movements, but also inspired entrepreneurial initiatives and, in some cases, policy makers. The success of Slow Food is also proved by its influence in other sectors out of the agri-food, such as tourism, architecture and scientific technological fields. At the same time, several critics grew up, in particular those about elitism, mercantilism, but also some related to organizational limits. The Slow Food Italy member survey (chapter 5), carried out through an online questionnaire, highlighted a profile with an advanced average age, a quite high level of education and a predominantly Northern origin. A strong sharing of the associative values, the propensity to seek carefully information about products purchased and the preference to local food was observed in relationship with food. As regard to Slow Food Presidia, a good appreciation but not always a thorough knowledge of the project was observed. The Slow Food member showed an open and progressive orientation, attentive to others, but also to tradition, while the propensity to hedonism was limited. Furthermore, an attitude of strong concern for the future of the Earth and criticism of the model of agro-industrial production was evident. All seems to underline how the transition from gastronomic to ecogastronomic movement is fully realized, in the Italian associative base. The study about the just price in the Slow Food Presidia (chapters 6-9) was carried out from a field survey that involved ten Italian and one Brazilian case studies. In both contexts, results showed that the Presidia project represent an added value resulting in a fairer remuneration for the work of family farmers. This particularly, in the face of an evident inability of the conventional markets to guarantee just prices for this agriculture.
BASE
Il presente lavoro si occupa di analizzare l'attuale disciplina della circolazione delle partecipazioni sociali di società a responsabilità limitata . Tale disciplina è incentrata sulla libera circolazione delle partecipazioni sociali sia per atto tra vivi che a causa di morte (v. art. 2469 c.c.). Questa scelta legislativa viene poi però "rinnegata" dalla realtà, stante l'ampio ricorso a clausole limitative della trasferibilità delle partecipazioni. In questa sede ci poniamo l'obiettivo di illustrare gli elementi fondamentali ed alcuni profili, invece, problematici della vigente disciplina.
BASE
In: Argomenti: rivista di economia, cultura e ricerca sociale, Heft 31, S. 65-105
ISSN: 1971-8357
Attribuendo una interpretazione alternativa, rispetto a quella offerta dalla letteratura economica, dei reticoli sociali nel mercato del lavoro, si intende mettere in luce il ruolo che la criminalitŕ organizzata gioca su questo mercato. In tal caso il ricorso alla rete per fini occupazionali non č frutto di una libera scelta ma diventa condizione necessaria per poter accedere al mercato del lavoro: un mercato che diventa cosě il campo sul quale vengono giocate le politiche clientelari e quelle del consenso sociale ed elettorale.
In: Biblioteca massonica
In: L' educazione sentimentale: rivista semestrale, Heft 37, S. 116-124
ISSN: 2037-7649
Gli autori in questo scritto focalizzano l'attenzione sugli aspetti fisici e simbolici del setting, evidenziando in particolare la centralità della dimensione del confi-ne. A partire da vignette cliniche riferite a sedute di supervisione ad équipe di lavoro in Comunità terapeutica e con riferimenti teorici ad autori che hanno evidenziato la dimensione "istituzionale" della personalità, vengono sottolineati gli aspetti più significativi dei confini del setting e della loro cura. L'attenzione rivolta agli aspetti di confine del setting rappresenta la condizione che permette l'emergere e la leggibilità di fenomeni relativi alla vita emotiva del gruppo di la-voro e pone le basi per la tensione verso la manutenzione del contenitore istituzionale, obiettivo finale del lavoro di supervisione.
In: Forum for social economics, Band 45, Heft 2-3, S. 193-212
ISSN: 1874-6381
In: Waste management: international journal of integrated waste management, science and technology, Band 9, Heft 4, S. 231-237
ISSN: 1879-2456
In: Gruppi: nella clinica, nelle istituzioni, nella società, Heft 2, S. 42-53
ISSN: 1972-4837
In questo scritto dialogano alcuni esperti di formazione con matrici culturali e impostazioni teoriche e tecniche diverse. Il loro obiettivo è aprire un dibattito su che tipo di competenze dovrebbero avere gli operatori della salute mentale che si occupano di migranti e migrazione. Le attuali grandi trasformazioni sociali stanno determinando dei cambiamenti nella pratica clinica, nell'organizzazione dei servizi di cura e sulle opportunità di lavoro: tutto ciò comporta un inevitabile ripensamento della formazione. Tutti sono d'accordo nel riconoscere il dispositivo gruppale come una delle principali risorse per far fronte a queste difficoltà. L'accoglienza dei migranti porta a importanti vissuti di smarrimento verso il nuovo e incertezza verso i propri paradigmi culturali. È fondamentale imparare nozioni di antropologia ed etnopsicologia per poter ascoltare l'altro e capire i suoi reali bisogni all'interno della sua personale e specifica cornice culturale e di senso, fatta di registri simbolici peculiari.
In: Gruppi: nella clinica, nelle istituzioni, nella società, Heft 2, S. 13-31
ISSN: 1972-4837
In: Reproductive sciences: RS : the official journal of the Society for Reproductive Investigation, Band 28, Heft 1, S. 228-236
ISSN: 1933-7205
AbstractPreterm birth is a leading cause of infant morbidity and mortality. Decorin and biglycan are proteoglycans that play key roles in maintaining the connective tissue matrix and tensile strength of human fetal membranes and have been previously linked to PPROM. Extracellular matrix proteins, such as matrix metalloproteinase 2 (MMP-2), matrix metalloproteinase 9 (MMP-9), TIMP metallopeptidase inhibitor 1 (TIMP-1), TIMP metallopeptidase inhibitor 2 (TIMP-2), and collagen VI (COL-6), have also been linked to PPROM and may have utility in a serum-based screening model for this condition. To define the natural course of serum decorin and biglycan expression throughout the duration of healthy pregnancy, to explore patterns of serum decorin and biglycan expression in serum of asymptomatic women who go on to develop spontaneous preterm labor, and to investigate the potential role for matrix metalloproteinases, their inhibitors, and collagen VI in a serum-based screening model to predict PPROM. Serum decorin level decreases less than 1% per week, and serum biglycan decreases by 2.9% per week over the duration of healthy pregnancy. Serum decorin and biglycan concentrations do not differ in spontaneous preterm labor cases compared with those in controls. Mean concentrations of MMP-2, MMP-9, TIMP-1, TIMP-2, and COL-6 do not differ in PPROM cases compared with those in controls. We have demonstrated that serum decorin and biglycan concentrations remain stable throughout the duration of normal pregnancy and are not early indicators of preterm labor, while common MMPs, TIMPs, and collagen VI are not early indicators of PPROM.
In: The Journal of sex research, Band 41, Heft 1, S. 82-93
ISSN: 1559-8519