Cette étude ethnographique présente les résultats d'une enquête menée dans deux banques italiennes sur l'influence des conseillers bancaires sur les ménages endettés. Le matériel a été collecté lors de 73 entretiens conduits auprès de détenteurs de prêts immobiliers à taux variables et de leurs conseillers bancaires. L'objectif est de décrire quels ont été les choix et les motivations des emprunteurs lorsque le montant de leurs mensualités de remboursement a grimpé en flèche au moment de la crise financière de 2008. Les éléments recueillis durant l'enquête montrent quelques-uns des moyens par lesquels les banques influencent les clients et reconfigurent les ressources disponibles pour les familles, ainsi que les instruments qu'elles peuvent utiliser, facteur nouveau et crucial d'inégalités dans la société contemporaine.
Le filiere del cibo sono state al centro di profonde trasformazioni nei decenni passati, a fronte di un debole interesse degli studi sociologici da un lato e di un basso impatto sull'opinione pubblica dall'altro. Il dibattito sviluppato all'interno delle scienze sociali italiane negli ultimi anni presenta però elementi di notevole originalità, collegandosi con la letteratura internazionale nell'analisi delle dinamiche globali della distribuzione di valore a sfavore delle realtà locali e portando alla luce l'intensificazione dei processi di sfruttamento dei lavoratori e dell'ambiente. Il ruolo fondamentale rivestito dalle filiere nella tenuta del sistema socio-economico durante il periodo di lockdown iniziato a marzo 2020, inoltre, ha riattivato nell'opinione pubblica l'interesse sulle modalità e sulle condizioni con cui i prodotti agricoli e i loro derivati vengono prodotti e distribuiti. Temi centrali a questo proposito sono la lunghezza e l'articolazione delle filiere, la qualità delle materie e il tipo di regime agricolo, questioni che vengono fortemente impattate dalla politica agricola di riferimento: nel frame del contesto europeo, le direzioni su cui insiste la regolamentazione nazionale sono rivelatrici di priorità e criticità dell'agenda politica italiana nei confronti della questione agricola. Al proposito, nel decreto rilancio (DL. 34/2020) sono stati destinati fondi pari a 1.150 milioni di euro per sostenere l'agricoltura del nostro paese, con una specifica voce a favore delle filiere. ; Le filiere del cibo sono state al centro di profonde trasformazioni nei decenni passati, a fronte di un debole interesse degli studi sociologici da un lato e di un basso impatto sull'opinione pubblica dall'altro. Il dibattito sviluppato all'interno delle scienze sociali italiane negli ultimi anni presenta però elementi di notevole originalità, collegandosi con la letteratura internazionale nell'analisi delle dinamiche globali della distribuzione di valore a sfavore delle realtà locali e portando alla luce l'intensificazione dei processi di sfruttamento dei lavoratori e dell'ambiente. Il ruolo fondamentale rivestito dalle filiere nella tenuta del sistema socio-economico durante il periodo di lockdown iniziato a marzo 2020, inoltre, ha riattivato nell'opinione pubblica l'interesse sulle modalità e sulle condizioni con cui i prodotti agricoli e i loro derivati vengono prodotti e distribuiti. Temi centrali a questo proposito sono la lunghezza e l'articolazione delle filiere, la qualità delle materie e il tipo di regime agricolo, questioni che vengono fortemente impattate dalla politica agricola di riferimento: nel frame del contesto europeo, le direzioni su cui insiste la regolamentazione nazionale sono rivelatrici di priorità e criticità dell'agenda politica italiana nei confronti della questione agricola. Al proposito, nel decreto rilancio (DL. 34/2020) sono stati destinati fondi pari a 1.150 milioni di euro per sostenere l'agricoltura del nostro paese, con una specifica voce a favore delle filiere. Partendo da questo quadro, attraverso una rassegna puntuale dei principali contributi teorici internazionali e delle più recenti ricerche realizzate in Italia sul tema delle filiere agroalimentari e sulle variegate forme in cui l'agricoltura locale si sta riconfigurando, il saggio si propone di fornire una cornice teorica di ragionamento che analizzi i rapporti tra agricoltura locale e filiere agroalimentari globali nel caso italiano. L'obiettivo è mettere in evidenza la tensione tra le pressioni esercitate nelle agri-food global chains e i processi di transizione ecologica in atto che stimolano a ripensare le forme di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Nella ricostruzione di questi aspetti, particolare risalto verrà posto agli ambiti che emergono come particolarmente critici agli occhi dell'agenda politica, in cui la governance nazionale ha giocato un ruolo rilevante nell'impattare lo sviluppo del settore.
Il paper descrive un caso studio analiticamente iscrivibile nel frame dei nested market: una cooperativa per l'avvio all'imprenditorialità agricola di rifugiati e richiedenti asilo situata nel sud Piemonte. L'area è caratterizzata dalla produzione di Moscato, un vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (Docg) ed è stata recentemente insignita a Patrimonio Unesco, ma presenta elementi di criticità dal punto di vista dell'integrazione economica e della coesione sociale. La cooperativa studiata intende valorizzare le risorse locali innescando modalità di produzione e circuiti di vendita alte rnativi, rispettosi della remunerazione del lavoro in tutte le fasi della filiera e dell'ambiente. La progettazione e la messa in pratica del progetto, gli attori coinvolti, i finanziamenti ricevuti e gli strumenti utilizzati sono presentati nell'articolo, mettendone in luce elementi di originalità e eventuali criticità anche al fine di discutere la loro scalabilità.