New towns post catastrofe: dalle utopie urbane alla crisi delle identità
In: Filosofie 236
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In: Filosofie 236
In: Leggere il territorio 1
In: Sociologia urbana e rurale, Heft 124, S. 119-137
ISSN: 0392-4939
Il saggio propone l'analisi dei risultati di una ricerca empirica, condotta fra 2011 e il 2015 in Belìce, in particolare nei centri di Gibellina e Santa Ninfa, che ha avuto come focus i processi di ricostruzione materiale e identitaria in seguito al ter-remoto del 1968. In particolare, si vuole porre l'attenzione sul nesso intercorrente fra il grado di vulnerabilità sociale di una comunità e la costruzione sociale della percezione del danno. Infatti, i due casi di studio mostrano come molti fattori di carattere economico, politico-organizzativo e culturale influiscano sulla percezione del danno in seguito a un disastro, anche in modo difforme rispetto al calcolo og-gettivo dei danni subiti.
This paper examines the case study of old Gibellina (Sicily, Italy). In January 1968, the town was hit by a violent earthquake. The resulting devastation was so severe that central government authorities prohibited the inhabitants of Gibellina from returning to their homes, forcing them to move 'en masse' to a different location. It is interesting to note how the scene of the disaster has come to be considered. The topic is the process of re-semanticization of the abandoned center and the connected memory processes. We observed and analyzed three steps: 1- the ruins, that generally embody not only a shared sense of loss, but also individual and collective memories of the place; 2- the building of Burri's Cretto, with all the evocative and semantic power of a monumental artwork; 3- the consecration to the "trauma site". Racconti di un abbandono. Dalle memorie di Gibellina alla memoria del Cretto Il saggio esamina il caso studio di Gibellina vecchia, in Sicilia (Italia). Questa città è stata distrutta da un violento terremoto nel gennaio 1968. I danni conseguenti al sisma furono così gravi che il governo centrale vietò agli abitanti di Gibellina di tornare nelle proprie case, imponendo loro di spostarsi in massa in altro sito. È, dunque, interessante analizzare le modalità di manipolazione del luogo del disastro, ormai destinato all'abbandono. Il focus dell'analisi si riferisce al processo di risemantizzazione del vecchio centro abbandonato e ai processi di ricostruzione memoriale a questo connessi. Si sono identificate ed esaminate tre fasi: 1- la presenza delle rovine, che rappresentano non solo il senso comune della perdita, ma anche una pluralità di memorie del luogo; 2- la realizzazione del Cretto di Burri, con tutto il potere evocativo e semantico di un'opera d'arte monumentale; 3- la consacrazione a "sito del trauma". ; Il saggio esamina il caso studio di Gibellina vecchia, in Sicilia (Italia). Questa città è stata distrutta da un violento terremoto nel gennaio 1968. I danni conseguenti al sisma furono così ...
BASE
In: Sociologia urbana e rurale, Heft 111, S. 95-109
ISSN: 0392-4939