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Il saggio, che inizia con alcune considerazioni generali sull'atteggiamento delle élite intellettuali e professioniali nei confronti della Prima guerra mondiale, si concentra sui differenti modi in cui Ludwig Wittgenstein e Bertrand Russell reagiorno allo scoppio della guerra. Mentre infatti Russell si oppose tenacemente alla guerra e all'entrata in guerra dell'Inghilterra, Wittgenstein si arruolò immediatamente come volontario nell'esercito austro-ungarico. Nel saggio si cerca di mostrare come l'anti-interventismo di Russell non andasse disgiunto da un forse patriottismo e come l'esperienza della guerra lo portasse verso una sorta tristezza "metafisica" nei confronti della natura umana. Per quanto riguarda Wittgenstein il patriottismo non sembra invece essere stato il motivo preponderante. Nella guerra egli vide piuttosto l'occasione di mettere eticamente alla prova se stesso. In ogni caso né in Russell né in Wittgenstein si possono trovare una valutazione politica e un giudizio storico sulla guerra e la sua genesi.

Résumé Faut-il justifier la croyance religieuse ? Si d'autres croyances peuvent, doivent être justifiées par des arguments rationnels, ce n'est pas le cas, selon Wittgenstein, de la foi. Celle-ci renvoie à la non-raison, à ne pas confondre avec la déraison, car sa « vérité » est d'un autre ordre que celle de la science.