Questa raccolta di saggi, dedicata alle corts del regno di Sardegna in età moderna, intende approfondire – sulla scia di recenti ricerche sulla rappresentanza – il tema del parlamento quale "teatro della parola", palcoscenico dove progressivamente si sedimentano specifiche regole di comportamento e dove tenta di radicarsi una comunità politica. Tenendo come filo conduttore il rapporto fra oralità e scrittura, fra parola parlata e parola scritta, si valorizza la centralità politica del parlamento sardo e si approfondiscono questioni fino a questo momento analizzate solo dal punto di vista storico-istituzionale.
Le vicende occorse in Sardegna nella seconda metà del XVII secolo sono contestuali alla delicata fase di passaggio dell'Europa dall'egemonia asburgica a quella borbonica. In tal senso, il quadro internazionale e il rapporto tra Madrid e Parigi rappresentano un elemento centrale - benché necessariamente relegato sullo sfondo al fine di dare ampio spazio alla trattazione delle vicende del Regno di Sardegna -, per una comprensione non superficiale degli stessi fatti sardi.
La trayectoria biográfica de Luigi Guglielmo Moncada-Aragón y La Cerda, príncipe de Paternò, VII duque Montalto y, a partir de 1667, mejor conocido como cardenal Moncada revela de forma tajante la multiplicidad de fidelidades con las cuales un ministro tenía que enfrentarse en la época barroca. En el caso concreto del Duque-Cardenal cada papel político ejercido durante su larga carrera corresponde a una diferente forma de lealdad o, más bien, a una renovada interpretación de la misma: tanto su inicial aspiración militar, como los encargos de virrey, el capelo cardinalicio y, en fin, su sueño hacia el valimiento le obligaron a una fidelidad, por así decir, multifacética y, quizás, algo ambigua en los estrictos términos de lealdad hacia la Corona ; The career of Luigi Guglielmo Moncada-Aragón y La Cerda, Prince of Paternò, VII Duke of Montalto and, starting from 1667, better known as cardinal Moncada unequivocally shows the multiplicity of loyalties able to compromise ministers political activities. About the concrete case of the Duke-cardinal, he changed the meaning of loyalty, or, better, he maked a refreshed sense of it, in correspondence to each political charge he ruled: his previous attitude towards military field, such as his rule as a viceroy, or as a cardinal, and, finally, his dream of becoming Charles II's prime minister made him do a free, maybe ambivalent or really ambiguous, interpretation of loyalty to the Crown