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Nel primo capitolo, la presente tesi si focalizzerà sul modo in cui i principi, strumenti e azioni di human resource management agiscono e si modificano a seconda di una variabile fondamentale: la cultura. La cultura organizzativa infatti si crea spontaneamente, è un processo collettivo di cui l'individuo non è consapevole e tra i principali fattori che possono influire sulla sua creazione vi sono proprio le condizioni storiche, sociali e politiche (e quindi il Paese) in cui l'organizzazione si sviluppa. Il secondo capitolo, facendo propri questi concetti, analizzerà le dinamiche dei processi di internazionalizzazione che interessano le risorse umane, riprendendo fondamenti di cross cultural management, globalizzazione e competitività. A questo proposito, potendo beneficiare dell'esperienza professionale di vari Professori e manager espatriati, ci concentreremo sul percorso che diverse aziende italiane hanno intrapreso, più o meno recentemente, in Cina. Questo ci darà modo di osservare da vicino i tratti dell'identità culturale cinese e mettere a confronto due Paesi radicalmente differenti, verificando l'impatto culturale che ognuno ha sul business. Vedremo come il fattore culturale determini ancora una grande influenza nella società cinese, condizionando il modo di pensare e di agire, il modo di condurre affari, l'atteggiamento e le aspettative degli individui in ambito lavorativo. La conoscenza di questi aspetti, e una corretta gestione degli stessi nella realtà aziendale, è quindi uno strumento fondamentale che favorisce un percorso di successo all'interno del mercato cinese. Di conseguenza è stata avvalorata l'idea, già ampiamente sostenuta da buona parte della letteratura, che un approccio standardizzato alla gestione del personale, il quale non prevede l'integrazione di una sensibilità culturale, si riveli poco efficace per le imprese straniere che operano in territorio cinese. Infine, nell'ultimo capitolo, lasceremo spazio al tema della gestione e valorizzazione della varietà. Rifletteremo su come la diversità (o meglio pluralità, o molteplicità) di generi, generazioni e in particolare etnie e comportamenti culturali, possa essere fonte di problemi ma al contempo di grandi opportunità, se gestita nell'ottica di creazione di un ambiente organizzativo socialmente equilibrato, al centro del quale opera, ancora una volta, la persona nella sua interezza.

Externe Beobachter betrachten Deutschlands vergleichsweise hohe Sparquote und sein relativ niedriges Staatsdefizit häufig mit Skepsis. Dies scheint nicht zuletzt mit dem größeren Einfluss keynesianischer Theorien außerhalb Deutschlands zu tun zu haben. (APuZ)

Dialogando con las problematizaciones antropológicas sobre el cuerpo y los estudios sobre religión material, en este trabajo proponemos enfocar teóricamente a la corporalidad y los objetos bajo una perspectiva más amplia, que podemos denominar la "materialidad de lo sagrado", la cual destaca cómo cuerpos y objetos configuran y posibilitan la relación con lo sagrado. En el seno de estas discusiones analizaremos especialmente el caso de las reliquias, ya que debido a su carácter liminar entre cuerpo y objeto, entre persona y cosa, constituyen a nuestro juicio un campo prolífico donde avanzar en un programa de investigación en el que confluyan los estudios sociales sobre el cuerpo y aquellos sobre la dimensión material del fenómeno religioso. El artículo discute todas estas cuestiones recuperando materiales empíricos provenientes de nuestra investigación etnográfica del movimiento Sai Baba.

La mobilisation à grande échelle de la société ukrainienne est l'héritage le plus important d'Euromaidan et de ses suites tragiques. La société civile est intervenue pour combler le vide créé par l'incapacité de l'État à remplir les fonctions clés de sécurité. Ce faisant, la société civile est devenue de facto un acteur de la sécurité. En proposant un discours de responsabilité collective et en introduisant des méthodes de travail modernes et plus transparentes dans les institutions civiles et militaires, la société civile de l'après-Maïdan a acquis la possibilité d'agir en tant qu'agent de changement capable de contribuer à des réformes substantielles et d'avoir un effet positif sur la qualité de la gouvernance. La condition d'apparition de cette transformation est que les institutions étatiques conservent des espaces de représentation fonctionnelle et garantisse un accès significatif de la société civile à la prise de décision au-delà de l'urgence de la crise.

La trattazione che seguirà ha lo scopo precipuo di esporre la disciplina della ricchezza illecita, un tema che assume sempre più rilevanza negli ultimi anni, dal momento che la globalizzazione ha favorito la mobilità di persone, capitali, beni e servizi. Questo scenario economico sociale diviene terreno fertile per la nascita e lo sviluppo della criminalità economica1 che sfrutta l'estrema mobilità che caratterizza il sistema degli scambi per poter incrementare i propri profitti. Essa, galvanizzata dal fiorire degli scambi economici, ha sempre più preso piede cogliendo anche la possibilità di far perdere le tracce degli illeciti, tramite operazioni finanziarie di natura transnazionale, che permettono alla criminalità economica, non solo di autofinanziarsi, ma anche di poter ripulire il denaro sporco derivante dalla commissione di reati. Questo fenomeno ha posto i legislatori di tutte le nazioni dinanzi alla necessità di adottare degli strumenti idonei per poterlo arginare. A tal proposito sono stati realizzati degli interventi per impedire il riciclaggio, anche tramite la recente introduzione del reato di autoriciclaggio2; sono state inoltre sfruttate le potenzialità degli strumenti ablatori di natura penale. Il problema della ricchezza illecita, tuttavia, non è confinato al solo diritto penale, ma interessa anche il diritto tributario. La dottrina e la giurisprudenza, infatti, per lungo tempo si sono poste l'interrogativo di quale fosse il regime fiscale di tali ricchezze, se ve ne fosse uno. Ed invero, nelle pagine che seguono verranno ripercorsi questi dibattiti che non sono stati sopiti neppure dall'intervento del legislatore. Quest'ultimo a partire dal 1993 - anno in cui è stato introdotta la legge 537/1993 - ha mostrato sempre più interesse al tema della rilevanza tributaria dei proventi illeciti. V'è da dire che la materia risulta affetta da molti profili di complessità e criticità che la rendono delicata nei suoi contatti con la disciplina penalistica. Infatti, come si vedrà, è in quest'ultimo versante che si palesano le maggiori difficoltà, dal momento che si tratta di conciliare due branche del diritto, profondamente diverse tra loro per struttura e finalità, vale a dire il diritto tributario ed il diritto penale. Il primo è volto a garantire all'Erario che tutti i contribuenti partecipino alla spesa pubblica secondo un principio solidaristico improntato sulla capacità contributiva. Il secondo, invece si presenta come un Giano bifronte che tutela la collettività dalla lesione di beni giuridici rilevanti, nonché il reo dalla forza dello Stato che, se non regolamentata, potrebbe schiacciarlo. Le due discipline si incontrano nel momento in cui il diritto tributario si serve della sua ancella prediletta per sanzionare coloro che, pur essendo tenuti alla contribuzione, vi si sottraggono. Tuttavia in questo incontro tra mondi diversi si generano profonde fratture di difficile composizione. In questo lavoro si cercherà di far emergere queste complessità per poterne dare, se possibile, una soluzione conforme ai principi che improntano il nostro sistema giuridico.

El artículo abordados expresiones religiosas, el movimiento neo-hinduistaSai Baba y la escuela budista "Zendo Betania", y da cuenta de su origen y globalización para concentrarse en suimplantación en la Argentina. Asume que al inscribirse en nuestro país,dichos movimientos lo hacen, si bien de modo diferencial, conforme adeterminadas matrices sociales hegemónicas presentes en el ámbito nacional. A continuación, a partir del examen de lastécnicas corporales practicadas por estos grupos (la meditación), el trabajo avanza en la idea de que dichas prácticas redefinen el esquema corporal de los participantes, promoviendo modalidades alternativas de subjetivación que confrontan aspectosdominantes de la cultura actual; específicamente, la concepción de la persona y sus vínculos con el entorno. En este sentido, el presente artículo se inscribe en una línea de trabajos que problematizanla corporalidad en las sociedades globalizadas contemporáneas, análisis que reconocenquesi bien las prácticas recitan normas hegemónicas,enfatizan a la vez que en esa misma repetición se dan puntos de fuga que operan transformaciones.

Este artículo enfatiza que las cuestiones en materia de salud y enfermedad implicansiempre un trasfondo religioso. Asimismo, puntualizaquetoda doctrina religiosa impone particulares representaciones del cuerpo de las cuales se derivan prácticas terapéuticas estructuralmente relacionadas con aquellas. Como apoyatura empírica de estos argumentos describimos la concepción energética del cuerpo que reina dentro de los grupos argentinos devotos de Sai Baba, para después presentarel uso sanador que adquiere en este contexto la ceniza sagrada conocida como vibhuti. En este punto, destacamos las estrechas relaciones prácticas y simbólicas que el culto Sai asume entre cuerpo y mundo para luego inscribirlasen el marco de una concepción holista de persona que se halla ampliamente extendida en diferentes comunidades. Finalmente, contrastando los datos expuestos con la cosmología doctrinal del grupo que establece la prioridad del alma sobre la materialidad corporal, bosquejamos la doble posición otorgada al cuerpo dentro del movimiento Sai.

The Prince is a work that was visited uninterruptly since its first appearance five centuries ago. Despite, and perhaps partly thanks to numerous convictions, some scholars have defined Machiavelli an author unlucky in many respects, as can be seen, for example, when interpreting negatively the adjective «Machiavellian» in almost all Western languages./nIn the essay the author goes through the different interpretations of the term «machiavellism» from Rousseau to Foscolo, Lenin, De Sanctis, Bobbio, to the interpretation of the term «Machiavellanism» used by some behaviorists American psychologists to indicate a pathology. ; Il Principe, trabajo publicado sin interrupción desde su primera aparición, hace cinco siglos, a pesar y quizás en parte gracias a las numerosas claves, de algunos estudio, a Maquiavelo le han situado como un autor astuto y pérfido, como vemos, por ejemplo, en la interpretación negativa del adjetivo «maquiavélico» en casi todos los idiomas occidentales./nEn el artículo nuestra un camino para sobre las diferentes interpretaciones del término «maquiavélico» utilizado por Rousseau a Foscolo, Lenin, De Sanctis, Bobbio, Cruz. La interpretación del término «maquiavelismo» es utilizado por ciertos psicólogos del comportamiento de Estados Unidos para indicar una enfermedad. ; /n ; Il Principe, opera frequentata in maniera ininterrotta a partire dalla sua prima apparizione cinque secoli or sono, nonostante e forse in parte grazie alle numerose condanne, ma per alcuni studiosi, Machiavelli è stato definito un autore per molti rispetti sfortunato, come si vede, per esempio, nell'interpretazione negativa dell'aggettivo «machiavellico» in praticamente tutte le lingue occidentali./nNel saggio si fa un percorso per le diverse interpretazioni del termine «machiavellismo» da Rousseau a Foscolo, Lenin, De Sanctis, Bobbio, Croce. all'interpretazione del termine «Machiavellanism» utilizzato da taluni psicologi comportamentisti statunitensi per indicare una patologia.