Daniel Meier (éd.) In Between Border Spaces in the Levant . Londres, Routledge, 2021, 146 p
In: Mondes arabes, Band 2, Heft 2, S. 183-184
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In: Mondes arabes, Band 2, Heft 2, S. 183-184
Intro -- Title Page -- Copyright -- Dedication -- Contents -- Acknowledgments -- Timeline of Key Events -- Introduction -- 1. The Ottoman and Mandate Roots of the Parliamentary System -- The Advent of the Parliamentary System in the Ottoman Empire -- 1908-18: An Imperial Parliamentary System -- Inventing New States (1920-46) -- 2. Experimenting with the Parliamentary System, 1946-49 -- Za'ama and the Parliamentary System -- Establishing Real Sovereignty -- The 1947 Elections -- 1948: Calling into Question the Parliamentary Experiment -- 3. Reform and Change: The Parliamentary System in Iraq and Syria, 1949-54 -- Rearranging the Parliamentary Systems -- The Impact of International Relationships -- Reforming the Country -- Putting the Authoritarian Pact in Jeopardy -- 4. Two New Formulas for the Parliamentary System, 1954-58 -- The Heydays of the Parliaments -- Legislative Enterprises: Reshaping Society and the Economy -- Adopting Cold War Vocabulary and the Polarization of the Assemblies -- 5. The Epilogue to the Parliamentary System -- Establishing a True Constitutional Order? -- The End of the Parliamentary System -- 6. The End of the Post-Ottoman Era -- Appendices -- 1: Thematic Discussions in the January 1955 Session -- 2: Parliamentary Activity -- Notes -- Bibliography -- Index.
In: Vierteljahrshefte für Zeitgeschichte: das zentrale Forum der Zeitgeschichtsforschung, Band 70, Heft 4, S. 767-777
ISSN: 2196-7121
In: Revue d'histoire moderne et contemporaine, Band 67-3, Heft 3, S. 190-192
ISSN: 1776-3045
In: Review of Middle East studies, Band 54, Heft 1, S. 107-109
ISSN: 2329-3225
In: Sciences humaines: SH, Band Hors-série, Heft HS23, S. 72-74
In: Annales: histoire, sciences sociales, Band 73, Heft 1, S. 301-303
ISSN: 1953-8146
In: Revue d'histoire moderne et contemporaine, Band 64-4, Heft 4, S. 221-222
ISSN: 1776-3045
In: Relations internationales: revue trimestrielle d'histoire, Band 171, Heft 3, S. 69-84
ISSN: 2105-2654
Le présent article entend montrer comment les mots d'ordre de la Guerre froide, les jeux d'alignements, les ententes stratégiques résultent de processus politiques croisant scènes intérieures et extérieures. Autour de l'analyse d'événements clés émerge une « domestication » de la Guerre froide, c'est-à-dire l'incorporation de la bipolarisation comme cadre mental et cognitif pour penser les tensions internationales. Ce travail comparatif autour de l'Irak et la Syrie vise à pondérer une historiographie qui laisse une large part aux dynamiques propres à l'Égypte. En reprenant les évolutions de ces deux pays, il devient possible de saisir pourquoi et comment neutralité et engagement en faveur du bloc de l'Est finissent au début des années 1960 à dominer dans un grand nombre des pays du Moyen-Orient.
International audience ; The American invasion of Iraq has shaken neighbourhoods societies : it was one of the main factors which sparked a new political generation. Tackling Syrian issues provides insights to understand social and political changes which underpinned the ongoing mobilizations. The present chapter states that the Syrian generation who was borned between 1977 to 1992, awaked as a social group while consequences of the Iraqi war meet other dynamics which undermined traditional social orders. Individualisation results from this meeting : new social sphere gave the opportunity for the "young" to experiment with the urban freedoms. All members of this generation were not impacted by an historical event contrary to their elders, previously to the Iraqi war. I shows how actors reframed their values and their vision of the world when the war impacted their daily life.
BASE
International audience ; Matthieu Rey Dall'Iraq al Medio Oriente: l'Organizzazione dello stato islamico e la creazione di una nuova entità politica A partire dal giugno del 2014, la copertura mediatica delle questioni irachene e siriane è avvenuta principalmente attraverso le lenti dell'Organizzazione dello stato islamico (IS). Sebbene la maggior parte degli interventi ne abbia condannato le azioni e gli scopi, IS è diventato sostanzialmente l'unico attore degno di attenzione. Diversi fenomeni possono spiegare questa situazione. In primo luogo, l'esercizio altamente mediatico della violenza 1 — bruciare un pilota giordano, saccheggiare le rovine di Palmira o i musei iracheni 2 — ha permesso ai suoi video di propaganda di diffondersi in tutto il mondo; la grande elaborazione scenografica spiega in parte il successo di questo materiale. In secondo luogo, la maggior parte delle attività di IS in Iraq e Siria è stata inizialmente messa in ombra da altre narrative e, conseguentemente, le sue più grandi conquiste — come la presa di Mosul — si sono imposte nello scenario locale in modo improvviso e inaspettato. Sicuramente queste battaglie hanno rappresentato un punto di svolta per IS e tuttavia, come Peter Harling ed altri hanno puntualizzato 3 , la sua ascesa è avvenuta grazie un processo più lungo, che non ha ricevuto sufficiente attenzione. Questo è in parte legato alle strategie politiche degli attori locali ed internazionali i quali sostenevano, tra il 2010 e il 2012, che il jihadismo sunnita o la resistenza sunnita contro il nuovo ordine politico iracheno era stato sradicato e che il nuovo stato era diventato ormai pienamente inclusivo. IS ha creato una breccia in questa narrativa, al momento opportuno. Infine, attraverso la sua retorica e le sue modalità di reclutamento — principalmente grazie all'inclusione di foreign fighters nelle sue fila — IS ha costruito un ponte tra interessi interni ed esterni: dall'Asia nord-orientale all'Europa e agli Stati Uniti, IS è emerso come un protagonista centrale nello ...
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International audience ; The American invasion of Iraq has shaken neighbourhoods societies : it was one of the main factors which sparked a new political generation. Tackling Syrian issues provides insights to understand social and political changes which underpinned the ongoing mobilizations. The present chapter states that the Syrian generation who was borned between 1977 to 1992, awaked as a social group while consequences of the Iraqi war meet other dynamics which undermined traditional social orders. Individualisation results from this meeting : new social sphere gave the opportunity for the "young" to experiment with the urban freedoms. All members of this generation were not impacted by an historical event contrary to their elders, previously to the Iraqi war. I shows how actors reframed their values and their vision of the world when the war impacted their daily life.
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International audience ; Matthieu Rey Dall'Iraq al Medio Oriente: l'Organizzazione dello stato islamico e la creazione di una nuova entità politica A partire dal giugno del 2014, la copertura mediatica delle questioni irachene e siriane è avvenuta principalmente attraverso le lenti dell'Organizzazione dello stato islamico (IS). Sebbene la maggior parte degli interventi ne abbia condannato le azioni e gli scopi, IS è diventato sostanzialmente l'unico attore degno di attenzione. Diversi fenomeni possono spiegare questa situazione. In primo luogo, l'esercizio altamente mediatico della violenza 1 — bruciare un pilota giordano, saccheggiare le rovine di Palmira o i musei iracheni 2 — ha permesso ai suoi video di propaganda di diffondersi in tutto il mondo; la grande elaborazione scenografica spiega in parte il successo di questo materiale. In secondo luogo, la maggior parte delle attività di IS in Iraq e Siria è stata inizialmente messa in ombra da altre narrative e, conseguentemente, le sue più grandi conquiste — come la presa di Mosul — si sono imposte nello scenario locale in modo improvviso e inaspettato. Sicuramente queste battaglie hanno rappresentato un punto di svolta per IS e tuttavia, come Peter Harling ed altri hanno puntualizzato 3 , la sua ascesa è avvenuta grazie un processo più lungo, che non ha ricevuto sufficiente attenzione. Questo è in parte legato alle strategie politiche degli attori locali ed internazionali i quali sostenevano, tra il 2010 e il 2012, che il jihadismo sunnita o la resistenza sunnita contro il nuovo ordine politico iracheno era stato sradicato e che il nuovo stato era diventato ormai pienamente inclusivo. IS ha creato una breccia in questa narrativa, al momento opportuno. Infine, attraverso la sua retorica e le sue modalità di reclutamento — principalmente grazie all'inclusione di foreign fighters nelle sue fila — IS ha costruito un ponte tra interessi interni ed esterni: dall'Asia nord-orientale all'Europa e agli Stati Uniti, IS è emerso come un protagonista centrale nello ...
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International audience ; The American invasion of Iraq has shaken neighbourhoods societies : it was one of the main factors which sparked a new political generation. Tackling Syrian issues provides insights to understand social and political changes which underpinned the ongoing mobilizations. The present chapter states that the Syrian generation who was borned between 1977 to 1992, awaked as a social group while consequences of the Iraqi war meet other dynamics which undermined traditional social orders. Individualisation results from this meeting : new social sphere gave the opportunity for the "young" to experiment with the urban freedoms. All members of this generation were not impacted by an historical event contrary to their elders, previously to the Iraqi war. I shows how actors reframed their values and their vision of the world when the war impacted their daily life.
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International audience ; Matthieu Rey Dall'Iraq al Medio Oriente: l'Organizzazione dello stato islamico e la creazione di una nuova entità politica A partire dal giugno del 2014, la copertura mediatica delle questioni irachene e siriane è avvenuta principalmente attraverso le lenti dell'Organizzazione dello stato islamico (IS). Sebbene la maggior parte degli interventi ne abbia condannato le azioni e gli scopi, IS è diventato sostanzialmente l'unico attore degno di attenzione. Diversi fenomeni possono spiegare questa situazione. In primo luogo, l'esercizio altamente mediatico della violenza 1 — bruciare un pilota giordano, saccheggiare le rovine di Palmira o i musei iracheni 2 — ha permesso ai suoi video di propaganda di diffondersi in tutto il mondo; la grande elaborazione scenografica spiega in parte il successo di questo materiale. In secondo luogo, la maggior parte delle attività di IS in Iraq e Siria è stata inizialmente messa in ombra da altre narrative e, conseguentemente, le sue più grandi conquiste — come la presa di Mosul — si sono imposte nello scenario locale in modo improvviso e inaspettato. Sicuramente queste battaglie hanno rappresentato un punto di svolta per IS e tuttavia, come Peter Harling ed altri hanno puntualizzato 3 , la sua ascesa è avvenuta grazie un processo più lungo, che non ha ricevuto sufficiente attenzione. Questo è in parte legato alle strategie politiche degli attori locali ed internazionali i quali sostenevano, tra il 2010 e il 2012, che il jihadismo sunnita o la resistenza sunnita contro il nuovo ordine politico iracheno era stato sradicato e che il nuovo stato era diventato ormai pienamente inclusivo. IS ha creato una breccia in questa narrativa, al momento opportuno. Infine, attraverso la sua retorica e le sue modalità di reclutamento — principalmente grazie all'inclusione di foreign fighters nelle sue fila — IS ha costruito un ponte tra interessi interni ed esterni: dall'Asia nord-orientale all'Europa e agli Stati Uniti, IS è emerso come un protagonista centrale nello ...
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