Focusing on the prodrome stage of the most famous and significant event of the conflict between monarchy and barons in the aragonese Kingdom of Naples, the so-called Grande Congiura (1485-87), mainly with the help of unpublished diplomatic sources from the Archivio di Stato di Milano, this work aims to provide a more detailed reconstruction of the reasons that prompted the main barons to plot and then openly rebel against Ferrante I, as well as to highlight some interesting elements relating to a common political project and a common strategy, both communicative and of territorial development.
ITALIANO: Il rapporto tra monarchia e baronaggio ha rappresentato, fin dal secolo XVI, un tema fondamentale per l'interpretazione delle complesse dinamiche politico-istituzionali riguardanti il Regno aragonese di Napoli. Per lo più letto in chiave antitetica, alla luce dei ripetuti conflitti armati tra la Corona e i baroni ribelli, questo rapporto merita tuttavia, nell'alveo di una rinnovata storiografia, d'essere ancora indagato, a partire da inediti punti d'osservazione. Questo articolo si focalizza sui principi reali napoletani, impegnati in alti ruoli istituzionali e al contempo titolari di feudi: principi-baroni aragonesi, dunque, attraverso i quali (in particolare Federico d'Aragona, principe di Taranto e di Squillace, il cui caso paradigmatico è più ampiamente analizzato) la Corona sperimenta un superamento dell'antitesi, estendendo la propria prassi politica e la propria ideologia del potere nei territori provinciali, nonché diffondendo e difendendo un proprio modello ideale di barone regnicolo. / ENGLISH: The relationship between monarchy and barons represented, since the XVI century, a fundamental theme for the interpretation of the complex political and institutional dynamics concerning the Aragonese Kingdom in Naples. This relationship was especially seen as antithetical, because of the repeated armed conflicts between the Crown and the rebellious barons, but it deserves, according to a renewed historiography, to be still investigated from unedited observation posts. This article focuses on the neapolitan royal princes, occupied in very important institutional roles and at the same time titulars of feuds: Aragonese princes-barons, therefore, through which (and particularly Frederick of Aragon, prince of Taranto and Squillace, whose paradigmatic case is analyzed more widely) the Crown experiments an overcoming of the antithesis, extending its own political praxis and its own ideology of the power in the provincial territories, as well as spreading and defending its own ideal model of a Neapolitan baron.
The relationship between monarchy and barons represented, since the XVI century, a fundamental theme for the interpretation of the complex political and institutional dynamics concerning the Aragonese Kingdom in Naples. This relationship was especially seen as antithetical, because of the repeated armed conflicts between the Crown and the rebellious barons, but it deserves, according to a renewed historiography, to be still investigated from unedited observation posts. This article focuses on the neapolitan royal princes, occupied in very important institutional roles and at the same time titulars of feuds: Aragonese princes-barons, therefore, through which (and particularly Frederick of Aragon, prince of Taranto and Squillace, whose paradigmatic case is analyzed more widely) the Crown experiments an overcoming of the antithesis, extending its own political praxis and its own ideology of the power in the provincial territories, as well as spreading and defending its own ideal model of a Neapolitan baron. ; Il rapporto tra monarchia e baronaggio ha rappresentato, fin dal secolo XVI, un tema fondamentale per l'interpretazione delle complesse dinamiche politico-istituzionali riguardanti il Regno aragonese di Napoli. Per lo più letto in chiave antitetica, alla luce dei ripetuti conflitti armati tra la Corona e i baroni ribelli, questo rapporto merita tuttavia, nell'alveo di una rinnovata storiografia, d'essere ancora indagato, a partire da inediti punti d'osservazione. Questo articolo si focalizza sui principi reali napoletani, impegnati in alti ruoli istituzionali e al contempo titolari di feudi: principi-baroni aragonesi, dunque, attraverso i quali (in particolare Federico d'Aragona, principe di Taranto e di Squillace, il cui caso paradigmatico è più ampiamente analizzato) la Corona sperimenta un superamento dell'antitesi, estendendo la propria prassi politica e la propria ideologia del potere nei territori provinciali, nonché diffondendo e difendendo un proprio modello ideale di barone regnicolo.
La complessa vicenda esistenziale di Federico d'Aragona, secondogenito di Ferdinando I di Napoli, viene analizzata attraverso un lento lavoro di scomposizione e interpretazione dei dati che attengono alla fisionomia politica, culturale e ideologica di un personaggio fino a ieri considerato marginale nel quadro dei drammatici eventi italiani di fine secolo XV. Federico compendia in sé, invece, nell'ambiguo percorso della sua formazione e nella pluralità dei ruoli ricoperti, i caratteri stessi di quello straordinario esperimento che fu il sistema di governo aragonese, sottoposto da qualche tempo al vaglio di una rinnovata storiografia. Principe e cortigiano, capitano di genti d'arme e ammiraglio, titolare di feudi in patria e all'estero, ma anche luogotenente, governatore di province e colto oratore, re e monarca in esilio, Federico condensa nella sua speciale esperienza esistenziale il senso, anzi, ancora più alto, di un'intera civiltà politica: di quel Rinascimento degli specula principise dell'arte del governo che proprio attraverso la ricostruzione di esperienze come questa, trasversali, uniche e profondamente immerse nella prassi, può mostrare ancora una volta la misura della sua inesauribile originalità.
ITALIANO: La complessa vicenda esistenziale di Federico d'Aragona, secondogenito di Ferdinando I di Napoli, viene analizzata attraverso un lento lavoro di scomposizione e interpretazione dei dati che attengono alla fisionomia politica, culturale e ideologica di un personaggio fino a ieri considerato marginale nel quadro dei drammatici eventi italiani di fine secolo XV. Federico compendia in sé, invece, nell'ambiguo percorso della sua formazione e nella pluralità dei ruoli ricoperti, i caratteri stessi di quello straordinario esperimento che fu il sistema di governo aragonese, sottoposto da qualche tempo al vaglio di una rinnovata storiografia. Principe e cortigiano, capitano di genti d'arme e ammiraglio, titolare di feudi in patria e all'estero, ma anche luogotenente, governatore di province e colto oratore, re e monarca in esilio, Federico condensa nella sua speciale esperienza esistenziale il senso, anzi, ancora più alto, di un'intera civiltà politica: di quel Rinascimento degli specula principise dell'arte del governo che proprio attraverso la ricostruzione di esperienze come questa, trasversali, uniche e profondamente immerse nella prassi, può mostrare ancora una volta la misura della sua inesauribile originalità. / ENGLISH: The complex life of Frederick of Aragon, second-born of Ferdinando I of Naples, is analyzed through a work of decomposition and interpretation of the data that concern to the political, cultural and ideological physiognomy of a character considered marginal in the the dramatic Italian events of the end of the XV century. Frederick represents instead, in his formation and his roles, the extraordinary experiment that was the Aragonese system of government, and the meaning of a whole political civilization: the Renaissance of the specula principis, of the political art, that can show once more the measure of its inexhaustible originality through the reconstruction of lives as this, transversals, uniques and deeply absorbed in the practice of the power.
Questo studio può essere collocato a metà strada tra una biografia principesca in senso stretto, e la parziale ricostruzione del profilo politico-ideologico non solo del singolo personaggio storico, ma di una dinastia regnante del XV secolo. Utilizzando come punto d'osservazione le vicende del figlio secondogenito di Ferrante I d'Aragona, Federico – che fu sovrano del Regno di Napoli dal 1496 al 1501, e ancor prima principe inserito a fondo nelle istituzioni regnicole e nei disegni politici dei precedenti monarchi –, si indagano infatti le modalità della costruzione e rappresentazione del potere, i sistemi di governo e le strutture ideologiche degli Aragonesi del ramo napoletano, interrogandosi anche sulle cause della loro caduta. Il largo uso delle fonti diplomatiche, integrato con gli apporti di fonti giuridiche, letterarie, cronachistiche e storiografiche, permette inoltre di inserire le dinamiche aragonesi nel contesto serrato della politica del Quattrocento, non solo italiana, ma europea.
[English]:The complex life of Frederick of Aragon, second-born of Ferdinando I of Naples, is analyzed through a work of decomposition and interpretation of the data that concern to the political, cultural and ideological physiognomy of a character considered marginal in the the dramatic Italian events of the end of the XV century. Frederick represents instead, in his formation and his roles, the extraordinary experiment that was the Aragonese system of government, and the meaning of a whole political civilization: the Renaissance of the specula principis, of the political art, that can show once more the measure of its inexhaustible originality through the reconstruction of lives as this, transversals, uniques and deeply absorbed in the practice of the power./ [Italiano]:La complessa vicenda esistenziale di Federico d'Aragona, secondogenito di Ferdinando I di Napoli, viene analizzata attraverso un lento lavoro di scomposizione e interpretazione dei dati che attengono alla fisionomia politica, culturale e ideologica di un personaggio fino a ieri considerato marginale nel quadro dei drammatici eventi italiani di fine secolo XV. Federico compendia in sé, invece, nell'ambiguo percorso della sua formazione e nella pluralità dei ruoli ricoperti, i caratteri stessi di quello straordinario esperimento che fu il sistema di governo aragonese, sottoposto da qualche tempo al vaglio di una rinnovata storiografia. Principe e cortigiano, capitano di genti d'arme e ammiraglio, titolare di feudi in patria e all'estero, ma anche luogotenente, governatore di province e colto oratore, re e monarca in esilio, Federico condensa nella sua speciale esperienza esistenziale il senso, anzi, ancora più alto, di un'intera civiltà politica: di quel Rinascimento degli specula principise dell'arte del governo che proprio attraverso la ricostruzione di esperienze come questa, trasversali, uniche e profondamente immerse nella prassi, può mostrare ancora una volta la misura della sua inesauribile originalità.
In recent years, the pressing environmental, social, and economic problems affecting cities have resulted in the integration of the disciplines of landscape architecture and urban forestry via a transdisciplinary approach to urban planning and design. Now, new urban forestry approaches and concepts have emerged for more sustainable city planning. The discipline is using different methods and approaches to address many pressing issues such as human well-being and also food security. But, research on these topics is still limited and not available for many cities in the world. To fill this gap, we present this thematic issue "From Smart Urban Forests to Edible Cities: New Approaches in Urban Planning and Design". The findings from this thematic issue offer new insight to policymakers and practitioners, as well as contribute to the emerging literature on edible and forest cities. Furthermore, the findings spanning different cities from different geographies can be used towards achieving the 2030 Agenda and Sustainable Development Goals of making cities and human settlements more resilient, inclusive, safe, and sustainable, as well as ending hunger, achieving food security, and improving nutrition. However, further studies are still needed, especially in developing countries and the Global South.
[Italiano]: Il volume, che riprende il titolo di quello pubblicato nel 2011, presenta alcune ricerche sul lungo regno di Ferrante, secondo re aragonese di Napoli, utilizzando in maniera privilegiata lo straordinario patrimonio informativo costituito dalle corrispondenze diplomatiche. Alcuni cruciali eventi del Quattrocento italiano risultano irradiati di nuova luce (la battaglia di Ponza, le vicende regnicole del condottiero Giacomo Piccinino, il viaggio di Lorenzo il Magnifico a Napoli, la guerra di Ferrara), mentre emergono spunti stimolanti su temi afferentia originali ambiti di espressione del potere: i rapporti tra monarchia, società e istituzioni fiscali del regno napoletano; l'uso dell'italiano nelle lettere autografe del catalano Lluís Dezpuig; l'esercizio del "potere al femminile" da parte della duchessa di Ferrara. ./[English]: This volume has the same title of the one published in 2011. It collects a series of studies on the long reign of the second Trastàmara King of Naples, Ferdinand of Aragon (1458-1494), using mainly the great mass of information offered by diplomatic correspondences. The authors study some key events and protagonists of Italian history in the Quattrocento (the battle of Ponza, the condottiero Giacomo Piccinino, the journey of Lorenzo de' Medici to Naples, the war of Ferrara) and important topics about politics and political communication: the relations between the Crown, the society and the fiscal institutions; the use of italian language in the autograph letters written by Lluís Dezpuig, a catalan; the "queenship" of the duchess of Ferrara.
Economic, social and environmental sustainability are becoming more important in urban and territorial development policies in Europe and internationally. Recently, the United States and Europe have put forth the green deals proposing programmatic provisions for achieving territorial sustainability through the redevelopment of brownfield land into Sustainable Industrial Areas (SIAs). This opinion paper presents the benefits of the European Green Deal (EGD) policies as support for brownfield land redevelopment, SIA implementation and urban regeneration in light of the experiences of many countries in the European Union (EU). Moreover, this paper makes policy recommendations and discusses future research directions.
Hypothetical research into how the introduction and utilization of Environmental Management Systems (EMS) could be instituted into Nigeria's higher education scheme, as a means to improve environmental awareness and sustainable development practices on university campuses, is explored. Qualitative methodologies are utilized based on reviewed literature, semi-structured interviews, personal experiences and structured questionnaires. Reported two-year findings illustrate that effective potential EMS for Nigeria's higher education, demands policy-oriented government directives and commitments in terms of strict regulatory legislation and coordination of related management support. While EMS implementation blockage is due to a lack of government initiative and managerial commitment accompaniment throughout Nigeria's overall education sector. This blockage includes inadequate salary structures, lack of funding, insufficient academic curriculum and disconnect between universities and society at large. The research posits a preliminary platform towards creating EMS practices and processes, and its significant role in the definition of sustainable campuses and research via educative activities. It highlights the need for re-evaluation of Nigeria's higher education scheme and its academic curriculum to create room for improved environmental awareness and performance.
Hypothetical research into how the introduction and utilization of Environmental Management Systems (EMS) could be instituted into Nigeria's higher education scheme, as a means to improve environmental awareness and sustainable development practices on university campuses, is explored. Qualitative methodologies are utilized based on reviewed literature, semi-structured interviews, personal experiences and structured questionnaires. Reported two-year findings illustrate that effective potential EMS for Nigeria's higher education, demands policy-oriented government directives and commitments in terms of strict regulatory legislation and coordination of related management support. While EMS implementation blockage is due to a lack of government initiative and managerial commitment accompaniment throughout Nigeria's overall education sector. This blockage includes inadequate salary structures, lack of funding, insufficient academic curriculum and disconnect between universities and society at large. The research posits a preliminary platform towards creating EMS practices and processes, and its significant role in the definition of sustainable campuses and research via educative activities. It highlights the need for re-evaluation of Nigeria's higher education scheme and its academic curriculum to create room for improved environmental awareness and performance.