Libera nos: epidemie e conflitti sociali in Sicilia (secc. XVI-XXI)
In: I libri di Viella 408
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In: I libri di Viella 408
In: I libri di Viella 42
Il saggio tratta dei Grandi di Spagna italiani. Un tema vasto e sfuggente ad ogni categorizzazione formale laddove s'intenda coglierne gli intrecci con la storia politica, la storia sociale del potere, la storia culturale. Sullo sfondo della complessa questione della società cerimoniale in età moderna, il saggio procede così dal ruolo del Grandato nella riformulazione degli equilibri della nobiltà italiana tra Cinque e Settecento, al suo divenire meta ambita di quei casati che, prima di altri, aspirarono ad accedere alla ristretta élite transnazionale che mosse le fila della prima monarchia globale. E, quindi, una superba chiave di accesso per la comprensione delle competizioni che mossero la nobiltà italiana alle prese con onori, fedeltà, nazioni, impero. ; Il saggio tratta dei Grandi di Spagna italiani. Un tema vasto e sfuggente ad ogni categorizzazione formale laddove s'intenda coglierne gli intrecci con la storia politica, la storia sociale del potere, la storia culturale. Sullo sfondo della complessa questione della società cerimoniale in età moderna, il saggio procede così dal ruolo del Grandato nella riformulazione degli equilibri della nobiltà italiana tra Cinque e Settecento, al suo divenire meta ambita di quei casati che, prima di altri, aspirarono ad accedere alla ristretta élite transnazionale che mosse le fila della prima monarchia globale. E, quindi, una superba chiave di accesso per la comprensione delle competizioni che mossero la nobiltà italiana alle prese con onori, fedeltà, nazioni, impero.
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Il Seicento fu il secolo delle storie familiari. Una passione dilagante tra l'aristocrazia di un'Europa che ricercava nel passato e nel mito, radici possenti su cui fondare le ragioni del presente e le ambizioni del futuro. Ne derivò una messe di storie spesso fantastiche, spesso poco credibili ad eccezione di quelle fondate sui documenti che pure ci furono e rimasero come esempio di metodo prima che di memoria. Tra di loro le genealogie commissionate dal duca di Montalto, Luigi Guglielmo Moncada che tra il 1643 e il 1667, avviò un progetto storico ed iconografico di immensa portata per promuovere la sua ascesa nelle file della grande aristocrazia mediterranea, di cui il saggio approfondisce alcune fasi in cui la competizione politica giunse al punto da impedire l'edizione di un libro ritenuto "pericoloso" e solo recentemente ritrovato.
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In: I libri di Viella 342