Un mare di mercanti: il Mediterraneo tra Sardegna e Corona d'Aragona nel tardo Medioevo
In: I libri di Viella 340
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In: I libri di Viella 340
The study proposes early considerations on the horse trade between the Kingdom of Sardinia and the territories of the Crown of Aragon in the second half of the 15th century. The analysis is based on 51 export licenses and allows us to reconstruct the dynamics of a traffic regulated by the public authority, highlighting the officers involved in controlling and issuing of the related authorizations. The profiles of the subjects involved are those of professional merchants, in addition to members of urban high society, with roles in the administration of the city or kingdom, and those who transport horses on an occasional basis. Finally, there are some exponents of the feudal world, often in business with overseas merchants, who can claim franchises, tax exemptions and advantageous links with the officials of the kingdom. Among the places of destination are the great Iberian markets (Barcelona, Mallorca and Valencia) and some Italian cities (Naples, Piombino and Rome), where horses could be bought by high-ranking men (such as the major sacristan Alonso Cortés) and also be used for military reasons or for state service. This shows a risky trade but with large profit margins, carried out by specialized subjects who use vessels with particular technical characteristics. The continuation of the research will make it possible to clarify the knowledge on the tax treatment reserved for horses and raises new questions on the breeding practices, which had to respond to the continuous and regular demand for animals from the Iberian and Italian world. ; Lo studio propone prime considerazioni sul commercio dei cavalli tra il Regno di Sardegna e i territori della Corona d'Aragona nella seconda metà del XV secolo. L'analisi si basa su 51 licenze di esportazione e consente di ricostruire le dinamiche di un traffico regolato dall'autorità pubblica, evidenziando gli ufficiali impegnati nel controllo e nel rilascio delle relative autorizzazioni. I profili dei soggetti coinvolti sono quelli dei mercanti di professione, cui si ...
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Lo studio propone prime considerazioni sul commercio dei cavalli tra il Regno di Sardegna e i territori della Corona d'Aragona nella seconda metà del XV secolo. L'analisi si basa su 51 licenze di esportazione e consente di ricostruire le dinamiche di un traffico regolato dall'autorità pubblica, evidenziando gli ufficiali impegnati nel controllo e nel rilascio delle relative autorizzazioni. I profili dei soggetti coinvolti sono quelli dei mercanti di professione, cui si aggiungono i membri dell'alta società urbana, con ruoli nell'amministrazione della città o del regno, e coloro che trasportano equini in maniera occasionale. Infine, non mancano gli esponenti del mondo feudale, spesso in affari con i mercanti d'oltremare, i quali possono far valere franchigie, esenzioni fiscali e vantaggiosi legami con i funzionari del regno. Tra i luoghi di destinazione si segnalano le grandi piazze commerciali iberiche (Barcellona, Maiorca e Valenza) e alcune città italiane (Napoli, Piombino e Roma), dove i cavalli potevano essere acquistati da uomini di alto rango (si pensi al sacrestano maggiore Alonso Cortés) ed essere utilizzati anche per ragioni militari o per servizio di stato. Emerge un commercio rischioso ma con grandi margini di guadagno, portato avanti da soggetti specializzati che si avvalgono di navigli con particolari caratteristiche tecniche. Il proseguimento della ricerca consentirà di precisare le conoscenze sul trattamento fiscale riservato ai cavalli e pone già nuove domande sulle pratiche di allevamento, che dovevano rispondere alla continua e regolare richiesta di animali proveniente dal mondo iberico e da quello italiano. ; The study proposes early considerations on the horse trade between the Kingdom of Sardinia and the territories of the Crown of Aragon in the second half of the 15th century. The analysis is based on 51 export licenses and allows us to reconstruct the dynamics of a traffic regulated by the public authority, highlighting the officers involved in controlling and issuing of the related ...
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L'articolo propone un primo quadro sull'origine del casato Dessì nella Sardegna medievale e riflette sul ruolo giocato dai suoi esponenti. Le fonti, ancora in fase di studio, consentono di certificare la diffusione dei Dessì almeno a partire dal XII secolo nei territori della Sardegna centrale e meridionale. Nel periodo giudicale i Dessì risultano parte dell'élite locale, un ruolo che tentarono di conservare anche in seguito alla caduta dei due giudicati di Cagliari e Arborea; infatti, sotto l'amministrazione pisana e iberica alcuni rami del casato sembrano essere riusciti a inserirsi nei nuovi contesti politici. Nel Quattrocento, infine, emergono i Dessì nella città di Cagliari, dediti al commercio e autori di un tentativo di ascesa sociale da suggellare con il raggiungimento della carica di vescovo. ; This essay analyses the origin of the Dessì family in the Medieval Sardinia and reflects on the role played by its exponents. The sources allow us to certify the presence of the Dessì in the territories of central and southern Sardinia since 12th Century. During the period of Giudicati, the Dessì were part of the local élite: they tried to maintain this role even after the end of the two kingdoms of Cagliari and Arborea, first during the Pisan administration then during the Aragonese one. Finally, in the 15th Century and in the city of Cagliari, the documents register another branch of the Dessì family; they were merchants inserted in the Catalan commonwealth and were authors of an interesting attempt at social ascent.
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