This is the author accepted manuscript. The final version is available from Routledge via the DOI in this record ; Hydraulic fracturing ('fracking') was a controversial issue in the United Kingdom which sparked national and community-led groups to organise protest mobilisations. However, to date, the social science literature has largely focused upon general anti-fracking discourse rather than on the physical, community-led mobilisations that emerged from the frustrations of people directly affected at a local level by threats to their community. The paper develops and applies a novel conceptualisation of political opportunity structures at the nexus of the national and local levels to more fully explore the usually overlooked role of local-level structures in interaction with the national level in shaping protest. It uses protest event analysis with data derived from two key activist-specific sources. The analysis draws on data from over 1,400 protests occurring across sixty-nine counties from 2011-2019. In so doing, this paper observes and accounts for variance in the form and frequency of community-led anti-fracking protest events within and between different areas of England across the life course of the protest episodes. The paper finds that trends in protest frequency and form over time correlate to shifts in opportunity structures, particularly regarding local and national level interaction, and that this can be usefully conceptualised through a local-national-state-nexus. ; Economic and Social Research Council (ESRC)
The permanent and presently rising lava lake at Mount Nyiragongo constitutes a major potential geological hazard to the inhabitants of the Virunga volcanic region in the Democratic Republic of Congo (DRC) and Rwanda. Based on two field campaigns in June 2010 and 2011, we estimate the lava lake level from the southeastern crater rim (~400m diameter) and lava lake area (~46,550m2), which constrains, respectively, the lava lake volume (~9 × 10^6m3) and volume flow rate needed to keep the magma in a molten state (0.6 to 3.5m3 s^-1). A bidirectional magma flow model, which includes the characterization of the conduit diameter and funnel-shaped lava lake geometry, is developed to constrain the amount of magma intruded/emplaced within the magmatic chamber and rift-related structures that extend between Mount Nyiragongo's volcanic center and the city of Goma, DRC, since Mount Nyiragongo's last eruption (17 January 2002). Besides matching field data of the lava lake level covering the period 1977 to 2002, numerical solutions of the model indicate that by 2022, 20 years after the January 2002 eruption, between 300 and 1700 × 10^6m3 (0.3 to 1.7 km3) of magma could have intruded/emplaced underneath the edifice, and the lava lake volume could exceed 15 × 106m3.
Nyamulagira, in the Virunga volcanic province (VVP), Democratic Republic of Congo, is one of the most active volcanoes in Africa. The volcano is located about 25 km north-northwest of Lake Kivu in the Western Branch of the East African Rift System (EARS). The activity is characterized by frequent eruptions (on average, one eruption every 2–4 years) which occur both from the summit crater and from the flanks (31 flank eruptions over the last 110 years). Due to the peculiar low viscosity of its lava and its location in the floor of the rift, Nyamulagira morphology is characterized by a wide lava field that covers over 1100 km2 and contains more than 100 flank cones. Indeed, Nyamulagira is a SiO2- undersaturated and alkali-rich basaltic shield volcano with a 3058 m high summit caldera with an extension of about 2 km in diameter. In November 2014 a field expedition was carried out at Nyamulagira volcano and we report here the first assessment of the plume composition and volatile flux from Nyamulagira volcano. Helicopter flights and field observations allowed us to recognize the presence of lava fountains inside an about 350-meter wide pit crater. The lava fountains originated from an extended area of about 20 to 40 m2, in the northeast sector of the central caldera. A second smaller source, close to the previous described one, was clearly visible with vigorous spattering activity. There was no evidence of a lave lake but the persistence of intense activity and the geometry of the bottom of the caldera might evolve in a new lava lake. Using a variety of in situ and remote sensing techniques, we determined the bulk plume concentrations of major volatiles, halogens and trace elements. We deployed a portable MultiGAS station at the rim of Nyamulagira crater, measuring (at 0.5 Hz for about 3 hours) the concentrations of major volcanogenic gas species in the plume (H2O, CO2, SO2, H2S). Simultaneously, scanning differential optical absorption spectroscopy instruments were applied inside the crater as well as downwind the volcano and active alkaline traps (Raschig-Tube and Drechsel bottle) were exposed. The alkaline solution traps acidic species (CO2, SO2, H2S, HCl, HF, HBr, HI) due to the acid-base reactions. Moreover, filter packs technique have also been used to collect both the volatile phase of the plume (sulphur and halogen species) and the particulate phase (major and trace metals) emitted from the volcano. These new results will add to our lacking knowledge of volcanic degassing in VVP, and will increase constraints on the abundances and origins of volatiles from the mantle source which feeds volcanism in the western branch of the EARS.
Introduzione La Consulta dei Medici in formazione specialistica (già Consulta degli Specializzandi) è un organo della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (S.It.I.). Nasce nel 1998 e nel 2012 viene riconosciuta come componente ufficiale nello statuto della Società. E' composta da due rappresentanti per ciascuna Scuola di Specializzazione; attualmente sono rappresentate tutte le 33 Scuole italiane. Fin dalla sua istituzione la Consulta si è impegnata per favorire lo sviluppo di una rete tra colleghi, promuovere il miglioramento del percorso formativo degli "specializzandi" igienisti attraverso il confronto e la crescita delle Scuole di Specializzazione e favorire la discussione su diverse problematiche di competenza igienistica, di Sanità Pubblica e di management sanitario anche attraverso la produzione scientifica. Nell'ultimo biennio, i lavori della Consulta si sono orientati all'indagine delle conoscenze e dei bisogni formativi degli specializzandi riguardo tematiche fondamentali per la formazione (Igiene Edilizia, Prevenzione sui luoghi di lavoro e ruolo del Medico Competente, Ruolo dell'empatia nella formazione e nella pratica), all'individuazione dei punti di forza e debolezza del percorso formativo (Difformità dei percorsi formativi in ambito nazionale, monitoraggio delle esperienze formative internazionali), nonché all'implementazione della rete tra specializzandi attraverso strumenti come social network e mailing-list. Nello specifico le tematiche trattate nella presente relazione sono così suddivise: Durata e modalità di accesso al percorso formativo del medico in formazione specialistica in Igiene e Medicina Preventiva; gradimento e possibili vantaggi della riforma delle scuole di specializzazione di area Sanitaria Con la conversione in Legge del Decreto Carrozza, avvenuta nel novembre 2013, le Scuole di Specializzazione di Area Sanitaria subiranno una razionalizzazione e riorganizzazione, sia nelle tipologie che nella durata dei corsi. La Consulta dei Medici in formazione specialistica (S.It.I) ha ritenuto rilevante promuovere un'inchiesta conoscitiva al fine di ottenere una fotografia il più rappresentativa possibile delle opinioni dei medici in formazione in Sanità Pubblica su tale riforma. Hanno partecipato all'indagine 343 specializzandi (circa il 50% dei medici in formazione in Igiene italiani). Il 70% dei rispondenti ritiene che l'attuale durata del corso di specializzazione sia eccessivamente lunga rispetto agli obiettivi formativi della Scuola. La quasi totalità (90%) è d'accordo con la riduzione della durata del percorso formativo. Per quanto riguarda l'istituzione del concorso di accesso alle Scuole su base nazionale è favorevole il 77% degli specializzandi, di cui il 56% ritiene opportuna la strutturazione dell'ammissione con un unico test per tutte le scuole e il restante 44% con un test specifico per ciascuna scuola. Come abbattere le disparità formative ed affrontare le criticità emerse nella formazione medico specialistica in Igiene e Medicina Preventiva in Italia Il percorso formativo dello specialista in Igiene e Medicina Preventiva dovrebbe garantire adeguate conoscenze tecnico-scientifiche e professionali nei campi della medicina preventiva, della promozione della salute e della programmazione dei servizi sanitari secondo quanto indicato anche dal Decreto Ministeriale 285/2005. La Consulta dei Medici in formazione specialistica S.It.I, nel periodo tra marzo e maggio 2013, ha condotto un primo studio per valutare l'omogeneità delle proposte formative tra le diverse sedi italiane, non solo per segnalare le criticità, ma anche per evidenziarne le opportunità. L'obiettivo che si vuole raggiungere è infatti quello di far comprendere ai medici in formazione specialistica ed ai rispettivi direttori quali sono le possibilità formative, stimolando il confronto tra le varie Scuole italiane. Lo strumento di valutazione è un questionario costituito da 28 domande organizzate in quattro sezioni: informazioni generali, attività formativa universitaria suddivisa in attività didattica e attività professionalizzante, attività formativa extra-universitaria nazionale ed internazionale, attività formativa intersettoriale. Delle 32 Scuole di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva presenti sul territorio nazionale sono stati raccolti i dati relativamente a 28 Scuole. I risultati evidenziano come, nonostante la maggior parte delle attività sia svolta in tutte le scuole, la proposta formativa risulta estremamente difforme. Il master per Medico Competente: sbocchi occupazionali, compatibilità con le attività di medico di Sanità Pubblica e difformità nell'attivazione sul territorio nazionale Il Decreto Interministeriale (MIUR – Ministero della Salute) del 15 novembre 2010 ha istituito il Master abilitante per lo svolgimento delle funzioni di Medico Competente rivolto ai medici in possesso dei titoli di specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva o in Medicina Legale che non possiedono il requisito di aver svolto le attività di medico competente per almeno un anno nell'arco dei tre anni anteriori all'entrata in vigore del decreto legislativo n.81/2008. La Consulta ha condotto un'inchiesta conoscitiva tra gli specializzandi di Igiene e Medicina Preventiva sull'interesse verso tale percorso dei medici in formazione in Sanità Pubblica e ha parallelamente valutato l'offerta. Dei 265 medici in formazione specialistica che hanno partecipato all'indagine, l'85% ha espresso il proprio interesse a frequentare il Master in oggetto; essendo la grande maggioranza disposta a frequentarlo anche in un'altra sede rispetto alla propria. La principale motivazione che spinge al conseguimento di tale titolo è risultata essere l'aumento delle possibilità lavorative. A dispetto dell'interesse mostrato dai Medici in Formazione, l'offerta delle Università italiane risulta essere carente: nell'anno accademico 2013-2014 il Master è stato attivato in sole due sedi (Napoli Federico II e Roma Tor Vergata); per l'anno accademico 2014-2015 è prevista l'attivazione in tre sedi (Napoli Federico II, Roma Tor Vergata, Pavia), per un totale di 48 posti. Il giovane igienista di direzione sanitaria: quali competenze e quali conoscenze necessarie per affrontare le nuove sfide professionali L'evoluzione dei bisogni e delle aspettative della popolazione e il dibattito sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale pongono oggi le Aziende Sanitarie di fronte alla necessità di affrontare importanti cambiamenti a livello organizzativo, potenziando gli strumenti di analisi e governo dei processi logistico-produttivi. La sfida di questo studio è operare una riflessione su quali debbano essere oggi le conoscenze e competenze proprie del medico di Direzione, come tale figura si coordini e integri con altre professioni essenziali all'interno di una Direzione Sanitaria efficiente, e come l'Università debba ripensarne la formazione alla luce delle profonde trasformazioni in corso. Il progetto EURONET Lo European Network of Medical Residents in Public Health (EuroNet MRPH) è una rete che collega e riunisce le associazioni nazionali di medici in formazione specialistica in Sanità Pubblica in Europa. Si tratta di un'ONG, indipendente e senza fini di lucro, ufficialmente attiva dal 2011. L'idea nacque già nel 2008 dai medici in formazione francesi e italiani, che iniziarono a collaborare per promuovere l'eccellenza professionale tra i futuri specialisti europei attraverso lo sviluppo di collaborazioni e attività comuni (progetti scientifici, scambi formativi). Il successo di queste esperienze ha portato all'estensione delle collaborazioni ad altri paesi. Attualmente Euronet MRPH riunisce sei associazioni nazionali da: Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Regno Unito, Irlanda. La Consulta dei Medici in Formazione Specialistica S.It.I. è membro particolarmente attivo di questo network ed è efficacemente impegnata nei suoi progetti internazionali.
Nyamulagira, in the Virunga Volcanic Province (VVP), Democratic Republic of Congo, is one of the most active volcanoes in Africa. The volcano is located about 25 km north-northwest of Lake Kivu in the Western Branch of the East African Rift System (EARS) with a distance of only 15 km to Nyiragongo, which is well known for its decades-old active lava lake. Nyamulagira is a shield volcano with a 3058 m high and 2000 m wide summit caldera. The volcano is characterized by frequent eruptions, which occur both from the summit crater and from the flanks (31 flank eruptions over the last 110 years). Due to the low viscosity lava, although significantly higher than the one of Nyiragongo, wide lava fields cover over 1100 km2 and lava flows often reach > 20 km length. More than 100 flank cones can be counted around the summit crater. A part from its frequent eruptions Nyamulagira had a long period of lava lake activity in the past, at least from 1912 to 1938. During the past decades, gas emissions from Nyamulagira have been only reported during eruptions. This changed in 2012, however, when Nyamulagira began emitting a persistent gas plume above its crater. By the end of 2014, and beginning in 2015, a lava lake was born, a feature that—as of the time of this writing—is still growing. To date, very little is known about gas emissions of Nyamulagira volcano with the only exception for SO2. Very few studies have been conducted regarding the volatile chemistry of Nyamulagira. We try to fill this gap by reporting gas composition measurements of Nyamulagira's volcanic plume during the birth of the lava lake, and in the first year of the lake's activity. Two field surveys have been carried out, the first one on November 1st, 2014 and the second one October 13th – 15th, 2015. Applying the broad toolbox of volcanic gas composition measurement techniques offered us the opportunity to characterize Nyamulagira's plume in excruciating detail. Nyamulagira is known to be a significant emitter of SO2 but shows, perhaps counterintuitively, low CO2/SO2 ratios (min. CO2/SO2 below 0.4). In contrast to Nyiragongo the H2O contribution to the volatile budget of Nyamulagira is high (> 92 % of total gas emissions in 2014). We further determined that molar plume gas ratios of Cl/S, F/S and Br/S all decreased by a factor of two or even more between 2014 and 2015. We will discuss the changes of plume composition in the light of the visually observed evolution of the lava lake and an interpretation on the volcanic system is attempted.
