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Computer generated images (CGIs) are nowadays the main tool for communicating architectural projects: digitally produced in a photorealistic style, they depict both the spaces to be built and the people who will inhabit them. Far from being simple atmospheric visualisations, CGIs are subliminal images that are often sold on the real estate market and flaunted by media and public actors to legitimise urban planning policies. This paper therefore aims to investigate the influence that renderings can have on urban regeneration processes, investigating the case-study of Aurora, a multiethnic and stigmatised neighbourhood in Turin. Here, real estate developers build and market a different, exclusive and exclusionary, image of the present social reality. The iconographic analysis of these renderings then leads us to reflect, in a climate of consensual urban planning, on the management of urban processes by the public sector. ; Le Computer Generated Images sono oggi lo strumento principale per comunicare i progetti architettonici: prodotte digitalmente in stile fotorealistico, queste raffigurano sia gli spazi da costruire che le persone che li abiteranno. Lungi dall'essere semplici visualizzazioni atmosferiche, le CGI sono immagini subliminali spesso già in vendita sul mercato immobiliare e ostentate da media e attori pubblici per legittimare le politiche urbanistiche. Questo contributo vuole quindi indagare l'influenza che i rendering possono avere nei processi di rigenerazione urbana, approfondendo il caso studio di Aurora, un quartiere multietnico e stigmatizzato di Torino. Qui gli attori immobiliari costruiscono e commercializzano un'immagine diversa, esclusiva ed escludente, rispetto alla realtà sociale del presente. L'analisi iconografica di questi rendering conduce allora a riflettere, in un clima di urbanistica contrattata, sulla gestione dei processi urbani da parte dell'attore pubblico.