La diplomazia economica dell'Italia in Asia Centrale dal 1991 ai giorni nostri
Scopo di questo lavoro è analizzare dal punto di vista delle relazioni diplomatico-economiche i rapporti tra l'Italia e le cinque Repubbliche ex sovietiche (Uzbekistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Kazakistan), soprattutto per quanto riguarda la politica energetica promossa dall'Italia nell'area, coadiuvata anche dalla cd. "diplomazia parallela" dell'Eni. Un focus particolare è stato, inoltre, riservato alla regione del Mar Caspio e alle politiche adottate dai suoi Paesi rivieraschi per la spartizione dei fondali e delle risorse ivi contenute, data anche la recente firma della "Convenzione sullo status giuridico del Mar Caspio". È stata, infine, approfondita la posizione nella regione delle compagnie energetiche italiane, prime fra tutte l'Eni, e il continuo adoperarsi di queste ultime affinché il corridoio energetico dal Mar Caspio diventi un nuovo canale d'approvvigionamento nazionale extraeuropeo. This paper aims to analyse the diplomatic and economic relations between Italy and the five Central Asian post-Soviet States (Uzbekistan, Kyrgyzstan, Tajikistan, Turkmenistan e Kazakhstan), with a particular focus on the Italian energy policy, and on the "diplomazia parallela" conducted by ENI. The work also addresses the Caspian Region's energy supply policies, and specifically the partitioning of seabeds and their resources, following the recent signing of the "Convention on the legal status of the Caspian Sea". We then focused on the role of Italian energy companies in the Caspian area, first of all Eni, in their constant effort to turn the Caspian energy corridor in a new extra-European supply channel for Italy.