Il 24 giugno 2015 si è tenuta a Roma la prima assemblea dei Poli SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale). Durante l'assemblea sono stati discussi diversi argomenti che toccano SBN anche relazione all'organizzazione dei servizi bibliotecari, tra cui gestione delle biblioteche provinciali, risorse economiche, interazioni con ambiti non SBN (quali Wikipedia o biblioteche digitali) anche tramite i Linked Oped Data, politiche delle licenze.Vengono anche riportati i link a documentazione inerente l'assemblea, inclusa la registrazione completa dei lavori.
This chapter is a short essay by one of the leaders of the Italian Co-operative Movement. Why is the nature of co-operative firms questioned? Other types of enterprises don't face such questions. If there is an incident at a joint-stock company or a traditional capital company, nobody questions the entire genus. Obviously when mistakes become very frequent or patently obvious, the debate is re-opened on the need for prevention, by correcting or strengthening governance or regulating corporate offences in another way. By means of what policy (today, a European co-operative policy is needed rather than a national one) high quality co-operation can be sustained? Perché la natura delle imprese cooperative è sempre in discussione? E soprattutto perchè della stessa attenzione non sono oggetto anche le altre tipologie di imprese come ad esempio quella capitalistica? Esiste forse un pregiudizio o altro nei confronti delle imprese cooperative? A domandarselo in questo capitolo è uno dei leader del movimento cooperativo italiano che a queste e altre domande come quale politica (anche europea) sia oggi necessaria per le imprese cooperative cerca di rispondere in questo capitolo.
This study, emerging from workshop activity carried out as part of the course on ECONOMY AND ADMINISTRATION OF CO-OPERATION AND NON-PROFIT, represents an examination of the economic-financial dimension of the work of the Tuscan voluntary organisations. It is inserted within an articulated research process devoted to an analysis of the accountability of these third sector agents, in the awareness that voluntary work has always been an important factor in civil progress. More specifically, the economic and financial information made available to the provinces as a result of the obligation on the voluntary organisations to deposit the annual financial statement has been fully exploited. This compliance has thus been transformed from a mere bureaucratic procedure into an opportunity for a collective cognitive enrichment through collection at regional level, reclassification and the aggregate analysis of the economic and financial data relating to the management reports (profit and loss accounts) of the voluntary organisations for 2004-2005. This has made it possible to underscore the nature and provenance of the economic and financial resources that accrue annually to such bodies, as well as the principal productive factors "consumed" in the performance of their activities. - Il presente studio, frutto di un'attività di laboratorio svolta all'interno dell'insegnamento di ECONOMIA E AMMINISTRAZIONE DELLA COOPERAZIONE E DEL NON PROFIT, rappresenta un esame della dimensione economico-finanziaria di esercizio delle organizzazioni di volontariato toscane. Esso si inserisce in un percorso di ricerca articolato e dedicato all'analisi dell'accountability di tali attori del terzo settore, nella consapevolezza che il volontariato rappresenta da sempre un importante fattore di progresso civile. In particolare, si è voluto far tesoro delle informazioni economico-finanziarie a disposizione delle province grazie all'obbligo di deposito del bilancio annuale da parte delle organizzazioni di volontariato. Si è proceduto a trasformare questo adempimento da semplice onere burocratico in una occasione di arricchimento conoscitivo collettivo attraverso la raccolta a livello regionale, la riclassificazione e l'analisi aggregata dei dati economico-finanziari relativi ai rendiconti gestionali (conti economici) 2004-2005 che caratterizzano il nostro volontariato. Ciò ha permesso di evidenziare la natura e la provenienza dei mezzi economico-finanziari che affluiscono annualmente a tali enti, nonché i principali fattori produttivi «consumati» nella realizzazione delle loro attività.
Social accounting is a way of measuring and assessing the economic and social results achieved by a non-profit body. It is in the light of this observation that the project "SOCIAL ACCOUNTING OF THE NON-PROFIT BODIES" has been launched, involving the Tuscan Regional Authority, the Provincial Authorities of Florence and Pistoia, Cesvot, Le Reti di Kilim association and the Department of Business Science of the University of Florence. An important phase of theoretical research resulted in the publication PISR no. 2, "Observations on the issue of social accounting" in May 2002. Following this, the research approach finalised at the identification of a model of reference for the social accounting process of third sector organisations highlighted the need to concretise what had been elaborated. In other words, to apply the previous theoretical conclusions to certain "pilot" bodies and to report on the experience. More specifically, this work reports several processes of social accounting in which the authors have taken part. For each of these a grid of summary and comments has been prepared, with the purpose of facilitating a comparative reading. - Attraverso il bilancio sociale si misurano e si valutano i risultati conseguiti da un ente non profit sotto il profilo economico-sociale. Alla luce di questa osservazione è stato avviato il progetto «BILANCIO SOCIALE DEGLI ENTI NON PROFIT», che vede coinvolti Regione Toscana, Province di Firenze e Pistoia, Cesvot, associazione Le Reti di Kilim e Dipartimento di Scienze Aziendali dell'Università degli Studi di Firenze. Il percorso di ricerca, finalizzato all'individuazione di un modello di riferimento per il processo di rendicontazione sociale delle organizzazioni del terzo settore, dopo una signifi - cativa fase di ricerca teorica che ha dato luogo al quaderno PISR n. 2, Alcune considerazioni in tema di bilancio sociale del maggio 2002, ha reso evidente l'opportunità di procedere ad una concretizzazione di quanto elaborato. In altre parole, si è trattato di applicare le conclusioni teoriche precedenti ad alcuni enti «pilota» e di raccontare questa esperienza. Nello specifico, vengono riportati alcuni bilanci sociali alla cui realizzazione hanno partecipato gli autori del presente quaderno. Per ciascuno di questi è stata elaborata una griglia riassuntiva e di commento, con la finalità di facilitarne una lettura comparata.
Co-operative Law has a long tradition in European countries, like the Industrial and Provident Act in the United Kingdom in1852 or the Prussian Co-operatives Act in 1867. The European Union was no born to create a common law but to remove restrictions on the freedom of establishment. In 2003 the Statute for a European Co-operative Society was approved, but harmonization of European co-operative legislation was never carried out, not even for its most importante distinctive elements. In 2012 the European Commission presented a report about the application of the SCE Statute showing that the SCE Regulation has had relatively little success. The differences between the different legal systems are considerable, both in forma and in content. European Commission expressed its intention not to carry out the harmonization of the European co-operative legislation directly, but to support the harmonization proposals that the co-operative sector presented to it. El derecho cooperativo tiene una larga tradición en los países europeos, desde la Industrial and Provident Act de 1952 en Reino Unido o la Ley prusiana de cooperativas de 1867. La Unión Europea no nació para crear un derecho común sino para surprimir las restricciones a la libertad de establecimiento. In 2003 se aprobó el Estatuto de la Sociedad Cooperativa Europea, pero nunca se ha llevado a cabo una armonización de la legislación cooperativa en Europa, ni siquiera en relación con sus elementos más característicos. En 2012, la Comisión Europea presentó un informe sobre la aplicación del Estatuto de la SCE que mostraba que esta regulación había tenido relativamente poco éxito. Las diferencias entre los diferentes sistemas legales son considerables, tanto formalmente como por su contenido. La Comisión Europea ya manifestó su intención de no llevar a cabo la armonización de la legislación cooperativa europea directamente, pero sí apoyar las propuestas de armonización presentadas por el sector cooperativo.
V (Venture Capital for Co-operatives), by Giustino Di Cecco presents surprising data on the Italian case. A lack of cultural development in Italian corporate finance is to blame for disappointing results in Venture Capital. Surprisingly, the development of Venture Capital in the non-profit sector is more successful. This paradoxical success of mutual venture capital lies with a clever, albeit somewhat fortuitous, intuition of a law. V (VENTURE CAPITAL FOR CO-OPERATIVES), di Giustino Di Cecco, evidenzia i sorprendenti dati italiani del finanziamento di rischio alla imprese cooperative. Nonostante la scarsa diffusione, sia culturale che economica, del venture capitalin Italia, lo sviluppo delle modalità di reperimento di capitale di rischio da parte delle società cooperative si deve ad una sorprendente intuizione normativa del legislatore del 1992 e alla successiva attuazione della mutualità di sistema. Da leggere insieme ai capitoli paragrafi A, F ed L.