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Emilio Bussi, Libero docente di storia del diritto: Intorno al concetto di diritto comune
In: Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte. Romanistische Abteilung, Band 56, Heft 1, S. 396-402
ISSN: 2304-4934
L' uso del tempo: il lavoro, il diritto, il tempo libero
In: Qualità della vita 22
Il misterioso eliotropismo: filosofia, politica e diritto in Walter Benjamin
In: Culture 169
Teologia del diritto canonico: fondamenti storici e sviluppi sistematici
In: Pro manuscripto 8
Personale uguale libero e segreto: il diritto di voto nell'ordinamento costituzionale italiano
In: Nuove autonomie. Monografie 11
Prova legale e libero convincimento del giudice
In: Biblioteca di diritto processuale civile 65
Il libero accesso ai servizi pubblici: un diritto sociale discendente dal concetto di cittadinanza europea
In: Collana di diritto internazionale e diritto dell'Unione europea 6
Come superare il socialismo municipale: dalle municipalizzate al libero mercato
In: Diritto economia società
Piero Rasi, Libero Docente di storia del diritto italiano, "Exercitus Italicus" e milizie cittadine nell'alto medio evo
In: Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte. Germanistische Abteilung, Band 59, Heft 1, S. 411-415
ISSN: 2304-4861
L'età dei diritti e dei doveri: per un costituzionalismo libero e responsabile
La presente tesi compie un'analisi scientifica sullo stato attuale del costituzionalismo in modo da fornire spunti propositivi per affrontare alcune dei suoi fattori di crisi. Le verifiche operate partono da una visione iniziale del fenomeno del costituzionalismo, di cui ne sono state date definizione, classificazione e caratteristiche proprie. Tra le classificazioni presentate, si evidenziano due fasi: il pre-costituzionalismo e il costituzionalismo, che viene diviso tra costituzionalismo moderno e costituzionalismo contemporaneo. Dopo aver concentrato l'attenzione sull'analisi del costituzionalismo contemporaneo, si sottolinea l'importanza della nascita delle Costituzioni democratiche, l'affermazione dell'Età dei diritti e della istituzione paradigmatica dello Stato costituzionale di diritto per la caratterizzazione di questa attuale fase del costituzionalismo. Tra le costituzioni democratiche, vengono esaminate le realtà dell'Italia e del Brasile. Per quanto riguarda l'età dei diritti, si mette in evidenza il crepuscolo dell'età dei doveri e l'attuazione della nuova età dei diritti. Invero, nel paradigma dello Stato costituzionale di diritto, dopo aver illustrato alcune delle sue caratteristiche principali, si prendono in esame i tre filoni di pensiero teorico: il costituzionalismo positivista, il costituzionalismo principialista e il costituzionalismo garantista. Fatte queste considerazioni, la ricerca si avvia verso alcune delle ragioni della crisi del costituzionalismo contemporaneo, orientando gli studi sugli effetti prodotti dalla globalizzazione per l'esercizio inadeguato della giurisdizione costituzionale e il generarsi di un individualismo "egoista". Dalla costruzione di alcuni dei problemi attuali del costituzionalismo, si passa a sostenere la necessità di sviluppare una nuova età dei diritti e dei doveri, in modo da consentire l'evoluzione del costituzionalismo contemporaneo verso un paradigma che riconosce l'importanza della libertà e della responsabilità. L'età dei diritti e dei doveri viene prospettata, allora, ben comprendendo l'essenza dell'affermazione dei diritti e dell'importanza dei doveri, come un modo per consentire l'evoluzione del sistema stesso per la possibile equivalenza tra diritti e doveri. Attraverso queste considerazioni, la riflessione è fatta al fine di costruire un'idea di costituzionalismo libero e responsabile. In questo nuovo paradigma, si esprime la necessità di portare avanti un piano principiologico fondamentale dove la libertà e l'uguaglianza dialogano al meglio con la solidarietà. I fondamenti ideologici vengono presentati, con la riflessione su poteri e controllo, in relazione a libertà, uguaglianza e solidarietà e, in ultimo, alla democrazia. In questo senso, vengono fornite tre proposte aventi impatto considerevole sul costituzionalismo contemporaneo. La prima, formale-spaziale, che si occupa di diritto transnazionale. La seconda, sistematico-interpretativa, che cerca di difendere l'integrità del diritto; la terza, sostanziale-temporale, che pone una visione di maggiore responsabilità del diritto. Le ripercussioni teoriche finali sono fatte tenendo in particolare attenzione la solidarietà e la connessione tra diritti e doveri. Le conclusioni vengono tratte al fine di sostenere la tesi della possibile equivalenza tra diritti e doveri. Parole-Chiavi: Costituzionalismo. Età dei diritti. Costituzionalismo contemporaneo. Crisi. Età dei diritti e dei doveri. Costituzionalismo libero e responsabile.
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Alle origini del copyright e del diritto d'autore: spunti in chiave di diritto e tecnologia
Nonostante le molte voci critiche alzatesi dalla dottrina giuridica, negli ultimi trent'anni dominati dalla rivoluzione digitale i legislatori occidentali hanno costantemente rafforzato il copyright/droit d'auteur, riducendo significativamente il pubblico dominio. Le leggi sul diritto d'autore si sono trasformate in documenti lunghi, complessi, enigmatici e pieni di sanzioni criminali. In questo scenario, guardare alle origini copyright/droit d'auteur nella prospettiva di "diritto e tecnologia" rappresenta un esercizio fondamentale per comprendere la necessità di limitare il potere di controllo esclusivo dell'informazione e preservare ampia spazi di libero accesso da parte del pubblico. ; Trento LawTech Research Paper nr. 2
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IL LIBERO CONVINCIMENTO DEL GIUDICE NELL'IMPATTO CON LA PROVA SCIENTIFICA
Molto si è discusso intorno ai rapporti tra scienza e diritto. Invero, il dibattito intorno alle relazioni intercorrenti tra conoscenza giudiziaria e conoscenza scientifica è alquanto risalente, se si pensa che uno degli scritti di riferimento in materia - il saggio "Scientificità della prova e libera valutazione del giudice" di V. Denti - appare già nel 1972. In quella sede, l'Autore offriva alcune riflessioni con cui poneva le basi del dibattito odierno e ne preconizzava, per certi versi, le conclusioni, giungendo ad affermare che "i metodi scientifici non possono offrire nuove categorie di prove, ma possono servire ad una migliore ricerca della verità". Per questa via, veniva individuato come uno dei punti salienti della problematica afferente ai rapporti tra scienza e processo quello vertente sulla classificazione della prova cd. scientifica – intesa come esperimento probatorio che si vale di un metodo scientifico nella ricostruzione della regiudicanda – all'interno del catalogo tipizzato dal legislatore. La questione assumeva il carattere di un nodo nevralgico nella sistematica del rapporto tra sapere scientifico e processo, in quanto condizionante la fenomenologia del primo all'interno delle sequenze procedimentali del secondo. Nel rinnovato vigore assunto dal dibattito sull'interazione tra dinamiche probatorie e metodo scientifico di accertamento dei fatti, acuito dal progressivo aumento del novero di strumenti ad alta tecnologia offerti dalla scienza agli operatori forensi, tale impostazione conserva inalterata la sua attualità. Nondimeno, essa esige un ripensamento alla luce del libero convincimento del giudice, garanzia ineludibile del processo penale. In questa prospettiva, due sono i fattori determinanti al fine della rivisitazione dei rapporti tra scienza e processo.
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Dialoghi a distanza in tema di socialità e storicità del diritto. Italia, Francia e Germania tra fine Ottocento e primo Novecento
L'intreccio di trasformazioni che tra Otto e Novecento cambia il volto dell'Europa fa da sfondo a uno dei momenti più alti della storia della cultura giuridica. Un comune afflato sembra ispirare gli indirizzi che in Italia, Francia e Germania sollecitano un rinnovamento del metodo e un ripensamento della stessa nozione di diritto. Le fibrillazioni della «Scuola sociale del diritto», già attiva in Italia negli anni Ottanta, incrociavano le inquietudini del "rinascimento giuridico" francese e le provocazioni del gius-liberismo tedesco, sovrapponendosi le une alle altre, percorrendo itinerarii contigui, attingendo a un patrimonio scientifico comune. Le componenti eterodosse della cultura giuridica condividevano il disagio verso ogni forma d'immobilismo, l'insofferenza per un quadro "assolutizzato" dalla fonte legislativa, la critica verso un diritto improntato all'individualismo. Instauravano dei«dialoghi a distanza», non perché tra luoghi geograficamente lontani, ma perché in buona parte maturati senza la piena consapevolezza dei protagonisti. ; The significant transformations that took place in Europe during the end of the 19th and the beginning of the 20th century provided the background for one of the most intense periods in the history of the legal culture. The legal movements which in Italy, France and Germany led to changes in the concept and in the method of law seemed to be inspired by a common mood. The energies of the Italian «Social School of Law» crossed the apprehensions of the French judicial "renaissance" and the challenges of the German «Freirechtsbewegung», entwining one with the other, following congruent paths, drawing from the same scientific believes. The non-orthodox elements of the European legal culture shared a common intolerance towards paralysis, a system of legal sources monopolyzed by the statute-law and a law shaped around individualism. They established «dialogues in parallel», for the most part independently of each other.
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