Free-riding in New Zealand: Incidence, Motives and Policy Implications
In: Labour & industry: a journal of the social and economic relations of work, Band 15, Heft 2, S. 47-63
ISSN: 2325-5676
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In: Labour & industry: a journal of the social and economic relations of work, Band 15, Heft 2, S. 47-63
ISSN: 2325-5676
In: Analele Universității București: Annals of the University of Bucharest = Les Annales de l'Université de Bucarest. Științe politice = Political science series = Série Sciences politiques, Band 15, Heft 2, S. 25-37
Food security is one of the most complex problems that the world is facing today. This paper discusses the role of international trade in food security and analyzes whether there is a real option to promote or attract land investments, alongside domestic production and international trade for the nations touched by food insecurity. Considering food security as a common purpose for all nations, independently of their level of development or political ideologies, the research concludes that serious cooperation within international agricultural trade negotiations represents the main step towards resolving the most important world challenges such as achieving global food security alongside "Green Growth". International trade is connected with economic development: free trade brings on medium and long term economic growth. Fighting against poverty requires efficient economic policies and, due to the high degree of economic integration reached by the international economy, this is possible only if governments cooperate with each other and with international organizations, avoiding protectionism.
Since the 1990s, the food supply chain has become increasingly global and complex, with clear repercussions also in terms of the minimum standards and guarantees needed to protect the safety, and quality of food. At the same time, there has been an increased focus on the environmental sustainability of the food chain and on the consequences of climate change on food security. Aim of this paper is to discuss the fundamental aspects underlying the globalisation process of the agri-food system and the specific aspects related to food security, focusing on the measures for consumer protection and environmental sustainability introduced by the European Union. ; A partire dagli anni Novanta le filiere agroalimentari sono diventate sempre più globali e complesse, con evidenti ripercussioni anche in termini di standard e garanzie minime necessarie per tutelare la sicurezza, la salubrità e la qualità del cibo. Al tempo stesso, si è registrata una maggiore attenzione per la sostenibilità ambientale e le relazioni che intercorrono tra cambiamento climatico e sicurezza alimentare. Scopo di questa trattazione è di discutere alcuni aspetti fondamentali che sottostanno al processo di globalizzazione del sistema agroalimentare e degli aspetti specifici legati alla sicurezza alimentare, con particolare attenzione alle misure per la gestione del rischio alimentare e per la sostenibilità ambientale introdotte dall'Unione Europea.
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In: Italian Political Science Review: Rivista italiana di scienza politica, Band 43, Heft 1, S. 158-160
ISSN: 0048-8402
European Council, Doc. 10 June 2013, 47+1(2013)008rev2, Appendix IIl progetto di accordo di adesione dell'UE alla CEDU che qui si riproduce è il risultato di un processo negoziale avviato da un gruppo di lavoro composto di quattordici esperti (7 appartenenti a Stati membri dell'UE, 7 a Stati non membri dell'UE parti della CEDU) incaricato di definire le modalità dell'adesione. Gli strumenti che costituiscono il 'pacchetto' negoziale finalizzato alla adesione dell'UE alla CEDU sono:a) progetto di Accordo;b) progetto di Dichiarazione;c) progetto di disposizioni integrative del regolamento del Comitato dei Ministri per la supervisione dell'esecuzione delle sentenze e dei termini di composizione amichevole laddove l'UE sia parte in causa;d) modello di memorandum d'intesa;e) progetto di rapporto applicativo dell'Accordo di adesione.
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I Magazzini Generali, creati su modello dei docks inglesi e dei magazzini francesi -e regolamentati da una legge del 1871- si diffusero nelle maggiori città italiane, con alterna fortuna: comune era lo scopo di provvedere alla custodia delle merci, rilasciando speciali titoli di commercio, e di agevolare l'incontro tra produttore e acquirente, riducendo i tempi di negoziazione.Essi sono, dunque, da annoverare fra gli strumenti commerciali con cui si intendeva intensificare e favorire i traffici di merci nel periodo in cui il commercio internazionale su larga scala andava riducendo le barriere tra paesi, accompagnato dallo sviluppo e ammodernamento delle infrastrutture.Nell'ambito del dibattito sul tentativo italiano di ritagliarsi un ruolo durante la prima globalizzazione -con la crescita della liberalizzazione del commercio internazionale e, nello stesso tempo, lo sviluppo del protezionismo moderno- la presente ricerca mette a fuoco l'esperienza della costituzione dei Magazzini Generali di Napoli, per alcuni decenni i più importanti d'Italia. La Società Meridionale dei Magazzini Generali ne assunse la gestione nel 1874 e -attraverso lo studio di testimonianze dell'epoca, degli Atti del Consiglio Comunale e della Camera di Commercio, di dati di bilancio presenti nell'Archivio di Stato di Napoli- questo saggio ne ripercorre l'iter costitutivo e le vicende dei primi anni. Oltre a offrire un quadro della situazione politica ed economica del Mezzogiorno d'Italia, ed in particolare di Napoli, nella congiuntura economica tra fine '800 e inizio '900, emergono spunti interessanti relativi all'ammodernamento delle infrastrutture portuali cittadine, e alla questione della creazione di un punto franco (uno degli ipotetici cardini dello sviluppo industriale della città): in un quadro di occasioni mancate ed ostacoli legati alle caratteristiche del processo storico, dal confronto con economie di differenti realtà europee.The Magazzini Generali, created on the model of the British docks and of the French magasins généraux -and regulated by an Act of 1871- became widespread in major Italian cities, with varying success: common purpose was to provide for the custody of the goods, issuing special bonds trade, and to facilitate the meeting between producer and buyer, reducing the time of negotiation. They are -therefore- to be counted among the commercial tools with which it was intended to intensify and facilitate the traffic of goods in the period in which international trade -on a large scale- was reducing the barriers between countries, accompanied by the development and modernization of infrastructure. In the debate on the Italian attempt to carve out a role during the first globalization -with the growth of international trade liberalization and, at the same time, the development of modern protectionism- the present research focuses on the experience of the constitution of Magazzini Generali of Naples, for several decades the most important ones in Italy. The Società Meridionale of Magazzini Generali took over the management in 1874 and -through the study of contemporary testimonies, of the Acts of the City Council and of the Chamber of Commerce, of balance sheet data present in the State Archives of Naples- this essay traces its incorporation process and the events of the early years. In addition to providing an overview of the political and economic situation of Southern Italy, especially in Naples, during the economic situation between the end of '800 and '900, interesting ideas emerge relating to the modernization of port infrastructure, and about the question of creating a free point (one of the hypothetical cornerstones of the industrial development of the city): in a framework of missed opportunities and of obstacles related to the characteristics of the historical process, by comparing with the economies of different European realities.
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La Sicurezza Sociale assolve ai principi generali di tutela degli indigenti mediante l'assistenza sociale e la previdenza sociale, specifica per garantire i lavoratori. In Italia, in base al principio della territorialità dell'obbligo assicurativo, il lavoratore non comunitario è assoggettato alla legislazione previdenziale e assistenziale del Paese. Il 7 dicembre 1984 viene firmato a Tunisi un accordo amministrativo per l'applicazione della convenzione in materia di sicurezza sociale, tra la Repubblica italiana e la Repubblica tunisina, che dà la possibilità al cittadino tunisino di lavorare in Italia, pur rimanendo sotto la competenza della normativa in materia di sicurezza sociale del proprio Paese di origine. A causa dell'alternanza politica dei Governi Italiani si è giunti ad orientamenti più restrittivi, con l'introduzione della limitazione a equiparare agli italiani solo gli immigrati non comunitari titolari di permesso di soggiorno CE come lungosoggiornanti, oltrepassando, anche quanto previsto dagli accordi bilaterali, tra cui quello italo - tunisino. Ciò ha subordinato l'erogazione di determinate prestazioni previdenziali - assistenziali, discriminando i cittadini tunisini e limitando il godimento dei diritti fondamentali riconosciuti invece ai cittadini italiani. ; Social Security fulfils the general principles of protection of the needy through social assistance and social security, specific for the protection of workers. In Italy, according to the principle of territoriality of the insurance obligation, the non community worker is subject to the country's social security and welfare legislation. On 7 December 1984 an administrative agreement is signed for the application of the convention on social security signed in Tunis between the Italian Republic and the Tunisian Republic, with the possibility for the Tunisian citizen to work in Italy, while remaining under the responsibility of the legislation on social security in your country of origin. Because of the political alternation of the Italian Governments, more restrictive guidelines have been reached, with the introduction of the limitation to equating to Italians only non-EU immigrants holding EC residence permits as long-staying guests, exceeding even the provisions of bilateral agreements including the Italy - Tunisian one. This has subordinated the provision of certain social security benefits, discriminating against Tunisian citizens and limiting the enjoyment of the fundamental rights recognized to Italian citizens. ; La Seguridad Social cumple con los principios generales de protección de las personas desfavorecidas a través de la asistencia y los subsidios sociales, específicos para velar por los trabajadores. En Italia, de acuerdo con el principio de la territorialidad del seguro obligatorio, el trabajador no perteneciente a la EE.UU. está sujeto a la legislación de prestaciones sociales italianas. El 7 de diciembre de 1984 se firmó un acuerdo administrativo en Túnez para la aplicación del convenio sobre seguridad social entre la República Italiana y la República de Túnez, el cual brinda al ciudadano tunecino la oportunidad de trabajar en Italia, aunque seguirá bajo la competencia de la normativa de su país de origen. Debido a la alternancia política de los gobiernos italianos, se han llegado a crear unas directrices más restrictivas. Se ha introducido la limitación de equiparar con los italianos solo a los inmigrantes no comunitarios que tengan permiso de residencia de la EE.UU. como residentes de larga duración, obviando las disposiciones de los acuerdos bilaterales, incluido el italo-tunecino. Esto ha subordinado la concesión de ciertos beneficios de prestación y asistencia, discriminando a los ciudadanos tunecinos y limitando el disfrute de los derechos fundamentales reconocidos, en cambio, a los ciudadanos italianos.
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"Questo lavoro si occupa del lobbying da un punto di vista giuridico, e in particolare giuridico-costituzionale (comparato): analizza cioè come questa pratica, il cui impatto sul processo democratico è molto elevato e in costante crescita, sia disciplinata, e soprattutto quale sia il quadro costituzionale in cui tale regolamentazione si muova, e che cosa questo ci dica sul sistema giuridico nel suo complesso in alcuni ordinamenti particolarmente significativi: Usa, Europa (UE e Consiglio d'Europa) e Italia".
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This work deals with lobbying from a legal point of view, and in particular legal-constitutional (comparative): it analyzes that is how this practice, whose impact on the democratic process is very high and constantly growing, is regulated, and above all which both the constitutional framework in which this regulation moves, and what this tells us about the legal system as a whole in some particularly significant systems: USA, Europe (EU and Council of Europe) and Italy.
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In: http://hdl.handle.net/2027/hvd.hx6yjg
In Scrittori classici italiani di economia politica. Milano, 1805. 22 cm. [v. 46] Parte moderna, v. 39, p. [7]-76. ; Mode of access: Internet.
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In: Italian Political Science Review: Rivista italiana di scienza politica, Band 33, Heft 1, S. 31-69
ISSN: 0048-8402
Starting from the origins of the Liberal tradition of political thought, this article traces the roots of the link between trade & democracy. They are to be found in the idea of "economic commerce" from the writings of Montesquieu & Olson's political economy work on the nexus between regime representativeness & fiscal policy choices to the most recent empirical literature on the "democratic difference." The assumption that, for causes of both fiscal optimization & policy constraints exerted by a protectionist legislative branch on the executive, democracies are more prone to engage in free trade than nondemocracies. This study proves that domestic political regimes have an impact on the level of bilateral trade among great powers, while also endowing with robust empirical evidence the proposition according to which pairs of democratic states tend to trade more with each other than do mixed pairs (eg, pairs composed of a democracy & an autocracy). Further, this research stands as the first empirical test of the relevance of the difference for trade made by democracy after the end of the Cold War & the democratization of Russia. 2 Tables, 1 Appendix, 48 References. Adapted from the source document.
In: Jus gentium 4