"Estratto dal vol. XLVII (parte 1.) degli Atti della R. Accademia di scienze morali e politiche di Napoli." ; "Memoria letta all'Accademia di scienze morali e politiche della Società reale di Napoli." ; Mode of access: Internet.
La periferia metropolitana privata multiculturale rappresenta oggi un tema di frontiera per gli studi e le politiche urbane, che mette a dura prova strumenti e approcci sperimentati negli ultimi decenni. Il Quartiere satellite di Pioltello può essere considerato caso paradigmatico di questa periferia, segnata da aspetti sociali di marginalità, da un basso livello di coesione e dallo sviluppo di conflitti, ma anche da fenomeni di degrado fisico del patrimonio abitativo e dello spazio collettivo. Selezionato nell'ambito della competizione di ricerca Polisocial Award 2017 promossa dal Politecnico di Milano come programma d'impegno e responsabilità sociale, "MOST of Pioltello. Migration Over the Satellite Town of Pioltello" si propone di definire un progetto pilota per la rigenerazione urbana della periferia metropolitana di Pioltello attraverso la sperimentazione di azioni innovative volte all'integrazione dei minori immigrati.
Traduites En Francois avec l'Italien à côté Par le Sieur De Veneroni ; Text franz. und ital. ; Volltext // Exemplar mit der Signatur: München, Bayerische Staatsbibliothek -- Eur. 64
Tra il V ed il VI secolo, la città di Ravenna, per tre volte capitale, emerge fra i più significativi centri dell'impero, fungendo da cerniera tra Oriente e Occidente, soprattutto grazie ai mosaici parietali degli edifici di culto, perfettamente inseriti in una koinè culturale e artistica che ha come comune denominatore il Mar Mediterraneo, nel contesto di parallele vicende storiche e politiche. Rispetto ai ben noti e splendidi mosaici ravennati, che insieme costituiscono senza dubbio un unicum nel panorama artistico dell'età tardoantica e altomedievale, nelle decorazioni musive parietali dei coevi edifici di culto dei diversi centri dell'impero d'Occidente e d'Oriente, e in particolare in quelli localizzati nelle aree costiere, si possono cogliere divergenze, ma anche simmetrie dal punto di vista iconografico, iconologico e stilistico. Sulla base della letteratura scientifica e attraverso un poliedrico esame delle superfici musive parietali, basato su una metodologia interdisciplinare, si è cercato di chiarire l'articolato quadro di relazioni culturali, ideologiche ed artistiche che hanno interessato e interessano tuttora Ravenna e i vari centri della tarda antichità, insistendo sulla pluralità, sulla complessità e sulla confluenza di diverse esperienze artistiche sui mosaici di Ravenna. A tale scopo, i dati archeologici e artistici sono stati integrati con quelli storici, agiografici ed epigrafici, con opportuni collegamenti all'architettura, alla scultura, alle arti decorative e alle miniature, a testimonianza dell'unità di intenti di differenti media artistici, orientati, pur nella diversità, verso le medesime finalità dogmatiche, politiche e celebrative. Si tratta dunque di uno studio di revisione e di sintesi sui mosaici parietali mediterranei di V e VI secolo, allo scopo di aggiungere un nuovo tassello alla già pur vasta letteratura dedicata all'argomento. ; Between the Vth and VIth century, Ravenna, three times capital city, stands out among the most important centers of the Empire: it's a bridge between East and West, especially thanks to the wall mosaics of the places of worship, since mosaic art in Ravenna fits perfectly into a cultural and artistic koinè that has the Mediterranean Sea as a common denominator in a similar context of parallel historical and political events. These beautiful and well known mosaics of the Adriatic city, which really look unique in the artistic panorama of the Late Antiquity and the early Middle Ages, can offer an interesting comparison with the contemporary parietal decorations in the various centers of the West and the East, and in particular those located in the coastal areas. It's possible therefore to see differences, and also similarities from the point of view of the iconography, iconology and style. On the basis of the scientific literature and through a polyhedrical examination of the wall mosaic, founded on interdisciplinary methodology, I've tried to clarify the complex network of cultural, ideological and artistic works that have involved and still involve Ravenna and the various centers of Late Antiquity, focusing on the plurality, complexity and the confluence of different artistic experiences. For this purpose, artistic and archaeological data have been integrated with historical, hagiographical and epigraphic ones, with appropriate references to architecture, sculpture, decorative arts and miniatures, in order to witness the unity of intent of different artistic media, which, despite the diversity, are oriented towards the same dogmatic, political and celebratory purposes. In conclusion, the main aim of this study is to offer a review and a synthesis of the Mediterranean wall mosaics of the Vth and VIth century, in order to add another "tessera" to the already vast literature written on this topic.
L'aumento del livello del mare è ancora uno degli effetti meno conosciuti del riscaldamento globale. Le conseguenze di questo fenomeno interessano oltre 400 milioni di persone in tutto il mondo e le stime dicono che questo numero potrebbe aumentare considerevolmente nei prossimi anni. Si tratta di un fenomeno che ha la capacità di modificare la geografia delle coste di tutto il pianeta, come già avvenuto più volte nel passato. Tuttavia oggi sta accadendo qualcosa di diverso: i dati di centinaia di studi sintetizzati nei Rapporti dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), mostrano in maniera inequivocabile che l'attuale riscaldamento globale, principalmente causato dalle attività umane a partire dal 1880 con l'inizio dell'era industriale, ha innescato un aumento del livello del mare molto rapido. Nell'arco di tempo di una sola generazione potrà avere un impatto socio-economico senza precedenti sulle popolazioni costiere. Sebbene i dati scientifici ottenuti da molteplici studi che abbracciano varie discipline che spaziano dal clima, alle scienze della Terra e alla biologia siano concordi nel mostrare la scala globale del fenomeno, tuttavia i rischi connessi non sono ancora ben compresi, né ancora tali da suscitare un'adeguata consapevolezza per intraprendere opportune politiche di mitigazione e adattamento. ; Published ; 2TM. Divulgazione Scientifica
Luigi Villari's book Fire and Sword in the Caucasus, published in London in 1906, is widely quoted by scholars working on the history of Transcaucasia, in particular in respect to the Armenian-Tatar war. Yet neither this text nor its author have been so far studied in detail. The Italian Luigi Villari (1876-1959) is a figure of considerable interest; he was a diplomat, traveler, and journalist. His father, Pasquale Villari (1827-1917), was an accomplished historian and politician who played an important role in nineteenth-century Italy; Villari's mother was the British writer Linda White (1836-1915). It is remarkable that the author wrote a book an English at a time when this was not a popular language in Italy. He wrote extensively both in English and Italian about different topics, mainly related to history and international politics. It has been shown that, after the First World War, Villari joined Fascism and contributed actively to the regime's propaganda in Great Britain. The present paper examines Luigi Villari's book on the Caucasus, especially the author's attitude towards the Armenians. I shall demonstrate that in his work, he handles negative stereotypes of the Armenians ("one of the most unpopular races of the East"), which were common in the Russian empire at the beginning of the twentieth century, in a rather interesting way.
Il presente lavoro è una tesi di laurea magistrale che ha per oggetto il primo dramma – Betrayed – nel repertorio del giornalista e scrittore statunitense George Packer. Le origini del dramma pubblicato nel 2008 sono da ricercare nella pubblicazione precedente dell'articolo intitolato "Betrayed: 'The Iraqis who trusted America the most'", che appare sulle pagine del New Yorker nel 2007. Il dramma Betrayed, inserendosi nel filone denominato teatro documentario, rappresenta una delle numerose risposte teatrali che seguono l'evento dell'undici settembre, da parte di scrittori e giornalisti che si cimentano in un'avventura creativa, avvalendosi dalle risorse offerte dal teatro per cercare di opporsi allo spin politico e alla reciproca complicità del giornalismo moderno. Il dramma, inoltre, si aggiunge a una lunga lista di opere teatrali che si servono dell'argomento della traduzione per affrontare il tema della guerra e le sue conseguenze, ponendo l'accento sulla figura dell'interprete in zone di conflitto. Lo scopo principale di questo lavoro è, da una parte, fornire una traduzione integrale del testo, evidenziando le relative problematiche che esso pone e, dall'altra, partendo dal testo drammatico, tentare di tracciare una guida generale sull'importanza della figura dell'interprete di guerra che assume sfumature sempre più variegate. In aggiunta, la tesi offre una traduzione parziale del testo Black Watch di Gregory Burke allo scopo di evidenziare il diverso approccio con cui i due autori affrontano la figura dell'interprete di guerra e la sua rilevanza.
I centri storici minori, convenzionalmente definiti dalla soglia demografica di cinquemila abitanti, costituiscono un universo problematico.Essi differiscono per storia, qualità urbana, livelli di autonomia o dipendenza da altri insediamenti, e variamente condividono condizioni di spopolamento, invecchiamento e arretratezza, scarse opportunità di lavoro e di welfare e "distanza" dalle aree più dinamiche del Paese: categoria quest'ultima oggetto di una particolare attenzione a livello istituzionale.Questo contributo esplora la dimensione statistica del fenomeno, e si focalizza sulle pratiche che hanno ad oggetto il recupero – per necessità o nella dimensione del tempo libero – di un patrimonio costruito secondo regole tradizionali che ha manifestato una resilienza al rischio sismico superiore alle nuove costruzioni.Rimane tuttavia ancora molto da fare, stante lo iato tra propensione delle elite urbane a una generica riappropriazione di stili di vita evocati dai borghi storici e l'esperienza del presente che ci consegna luoghi e patrimoni in condizioni di degrado e abbandono spesso irreversibili.Di fatto, non ostante le tematiche di riuso siano contese tra conservazione e pianificazione, sono le politiche ad essere carenti. La rivitalizzazione richiede una programmazione a livello regionale e un plausibile ancoraggio alle politiche territoriali e alle tecniche di recupero urbano, chiamando in causa la dimensione del comfort in una chiave profondamente rinnovata. ; Els centres històrics de menor importància, convencionalment definits pel llindar de població de cinc mil habitants, constitueixen un món problemàtic.Es diferencien en la història, la qualitat urbana, els nivells d'autonomia o dependència d'altres assentaments, i la participació de diverses condicions de despoblació, l'envelliment i l'endarreriment, les escasses oportunitats d'ocupació i el benestar i la "distància" de les zones més dinàmiques del país: l'última categoria el focus d'atenció especial a nivell institucional.Aquest article explora la dimensió estadística del fenomen, i se centra en les pràctiques que tinguin per objecte la recuperació - per necessitat o en la dimensió del temps lliure - un patrimoni construït d'acord a les regles tradicionals que han mostrat una major resistència al risc sísmic a la nova construcció.Però encara hi ha molt per fer, donada la bretxa entre la propensió de l'elit urbana amb una assimilació general d'estil de vida evocada per pobles històrics i l'experiència del present que ens dóna els llocs i actius sota condicions de deteriorament i l'abandonament sovint irreversibles.De fet, tot i els problemes de reutilització són els conflictes entre la conservació i la planificació, són les polítiques per a ser deficients. La revitalització requereix una planificació regional i una àncora plausible polítiques territorials i tècniques de regeneració urbana, posant en qüestió la dimensió de la comoditat en una clau renovada. ; Smaller historic towns, conventionally defined by a population threshold of five thousand inhabitants, differ in history, urban quality, levels of autonomy or dependence on other settlements. Despite their relevance - they are home to 17% of the population over a territory corresponding to approximately 54% of our Country – only fairly recently they have achieved an important role in the institutional agenda.This paper focuses on depopulation conditions, ageing and backwardness, poor employment and welfare opportunities, and, above all, "distance" from the most dynamic areas of the Peninsula, highlighting several scattered re-use and regeneration practices dealing with the built environment – either out of necessity or for holiday use - which has recently shown much greater resilience to seismic risk than new structures.Still, the gap between propensity of the urban elite in a general re-appropriation of lifestyles evoked by the historic towns and the decay and often irreversible abandonment affecting most of them could not be greater.As a matter of fact, being part both of urban planning and cultural heritage concerns, re-use and regeneration policies of such huge underused stock stand as imperative strategies, and conservation programming should meet both regional planning issues and urban renewal techniques. ; Peer Reviewed
I centri storici minori, convenzionalmente definiti dalla soglia demografica di cinquemila abitanti, costituiscono un universo problematico.Essi differiscono per storia, qualità urbana, livelli di autonomia o dipendenza da altri insediamenti, e variamente condividono condizioni di spopolamento, invecchiamento e arretratezza, scarse opportunità di lavoro e di welfare e "distanza" dalle aree più dinamiche del Paese: categoria quest'ultima oggetto di una particolare attenzione a livello istituzionale.Questo contributo esplora la dimensione statistica del fenomeno, e si focalizza sulle pratiche che hanno ad oggetto il recupero – per necessità o nella dimensione del tempo libero – di un patrimonio costruito secondo regole tradizionali che ha manifestato una resilienza al rischio sismico superiore alle nuove costruzioni.Rimane tuttavia ancora molto da fare, stante lo iato tra propensione delle elite urbane a una generica riappropriazione di stili di vita evocati dai borghi storici e l'esperienza del presente che ci consegna luoghi e patrimoni in condizioni di degrado e abbandono spesso irreversibili.Di fatto, non ostante le tematiche di riuso siano contese tra conservazione e pianificazione, sono le politiche ad essere carenti. La rivitalizzazione richiede una programmazione a livello regionale e un plausibile ancoraggio alle politiche territoriali e alle tecniche di recupero urbano, chiamando in causa la dimensione del comfort in una chiave profondamente rinnovata. ; Els centres històrics de menor importància, convencionalment definits pel llindar de població de cinc mil habitants, constitueixen un món problemàtic.Es diferencien en la història, la qualitat urbana, els nivells d'autonomia o dependència d'altres assentaments, i la participació de diverses condicions de despoblació, l'envelliment i l'endarreriment, les escasses oportunitats d'ocupació i el benestar i la "distància" de les zones més dinàmiques del país: l'última categoria el focus d'atenció especial a nivell institucional.Aquest article explora la dimensió estadística del fenomen, i se centra en les pràctiques que tinguin per objecte la recuperació - per necessitat o en la dimensió del temps lliure - un patrimoni construït d'acord a les regles tradicionals que han mostrat una major resistència al risc sísmic a la nova construcció.Però encara hi ha molt per fer, donada la bretxa entre la propensió de l'elit urbana amb una assimilació general d'estil de vida evocada per pobles històrics i l'experiència del present que ens dóna els llocs i actius sota condicions de deteriorament i l'abandonament sovint irreversibles.De fet, tot i els problemes de reutilització són els conflictes entre la conservació i la planificació, són les polítiques per a ser deficients. La revitalització requereix una planificació regional i una àncora plausible polítiques territorials i tècniques de regeneració urbana, posant en qüestió la dimensió de la comoditat en una clau renovada. ; Smaller historic towns, conventionally defined by a population threshold of five thousand inhabitants, differ in history, urban quality, levels of autonomy or dependence on other settlements. Despite their relevance - they are home to 17% of the population over a territory corresponding to approximately 54% of our Country – only fairly recently they have achieved an important role in the institutional agenda.This paper focuses on depopulation conditions, ageing and backwardness, poor employment and welfare opportunities, and, above all, "distance" from the most dynamic areas of the Peninsula, highlighting several scattered re-use and regeneration practices dealing with the built environment – either out of necessity or for holiday use - which has recently shown much greater resilience to seismic risk than new structures.Still, the gap between propensity of the urban elite in a general re-appropriation of lifestyles evoked by the historic towns and the decay and often irreversible abandonment affecting most of them could not be greater.As a matter of fact, being part both of urban planning and cultural heritage concerns, re-use and regeneration policies of such huge underused stock stand as imperative strategies, and conservation programming should meet both regional planning issues and urban renewal techniques. ; Peer Reviewed
Il principale obiettivo della tesi è dimostrare come la connessione tra i differenti livelli giuridici che riguardano le relazioni tra Stati membri dell'UE richieda un'interpretazione sistematica delle convenzioni contro le doppie imposizioni intracomunitarie, ed in particolare richieda l'applicazione della clausola della nazione più favorita. ; The main goal of this thesis is to demonstrate how the connections between different juridical levels in the relationship between Member States of the European Union requires a systematic interpretation of the intra-EU double tax conventions, in particular the obligation of the most-favoured-nation treatment. The starting point is a dualistic interpretation of the non-discrimination principle; considered both as an obligation of equal treatment on the national level and an application of the most-favoured-nation clause. These principles are investigated in the context of intra-EU relationships and furthermore in the light of the main objective of the EU, i.e. to build an Internal Market. The analysis of the above-mentioned principle is considered in relation to the network of intra-EU double tax conventions, which are inspired by reciprocity due to their bilateral nature and other legal levels which operate in such context, namely the EU and the WTO. In fact, the exclusion of the direct taxation from the competences of the EU and, consequently, exclusive competence that the EU Member States have to negotiate and sign double tax conventions, cannot give to them the opportunity to provide every kind of rules. In particular, according to the CJEU case law, EU Member States must comply, on one side, with EU law and especially with the four market freedoms that cannot be restricted by international bilateral agreements based on reciprocity and, on the other side, with international obligations derived from the WTO (whose parties are EU Member States and the EU too). By contextualizing intra-EU double tax conventions in a EU internal market law-logic, this thesis has demonstrated that the existence of a most-favoured-nation clause enforceable to the provisions of such double tax conventions is the obvious consequence of a systematic EU interpretation.
The normative content of the article 6 of the Italian Constitution, which establishes the protection of linguistic minorities, is one of the most beautiful expression of democracy and inclusion in our country. It guarantees positive protection in order to preserve the linguistic and cultural heritage of minorities in accordance with the principles of pluralism and tolerance. Protection, cannot disregard the uses and customs that characterize it, from the history it has behind, it, from the particular use of public and private space. The characteristics and ways of experiencing the places of the house or town by the Arbëreshë minorities are unique and very interesting. It is unthinkable that the urban aspect of the settlements, the spatial and architectural differences that characterize them is left out in a project for the Arbëreshë minorities. It is essential to protect these places that are the theatre of all those artistic and cultural expressions that belong to this population and that need integrated conservation and safeguard projects. The knowledge of the territory is fundamental to understand the historical-geographical conditions that led to those forms of habitation and that today are disappearing due to a lack of urban planning of the villages that values the inhabited area rather than devaluing it. Thanks to the exclusive relationship with their natural environment, these places are very interesting in terms of biodiversity and landscaping. Gli insediamenti urbani delle comunità arbëreshë. Tutela e salvaguardia di un significativo patrimonio storico-culturale ed urbanisticoIl contenuto normativo dell'articolo 6 della Costituzione, che sancisce la tutela delle minoranze linguistiche, costituisce una delle più belle espressioni di democrazia e di inclusione del nostro paese. Esso garantisce una tutela positiva al fine di conservare il patrimonio linguistico e culturale delle minoranze in conformità ai principi di pluralismo e tolleranza. La tutela, non può prescindere dagli usi e costumi che lo ...
The essay explores the phenomenon of low-density city. It is divided into three main parts in which are described the characters, the changes and the forms of the phenomenon in different contexts. In the first part are highlighted character and evolution of the phenomenon in several European and North American contexts, while the second describes the transformation and evolution of a specific context: the territorial system of the central Veneto region. It is a particular example of sprawl occurred in the last forty years that a profound changes in physical, morphological and socio-economic characteristics of the area. In the third part of the essay some examples of policy and planning tools for containing the land consumption and resources in a sustainable way. ; Il saggio indaga il fenomeno della città a bassa densità. Si articola in tre parti principali nelle quali si declinano i caratteri, le evoluzioni, le forme assunte a seconda dei diversi contesti considerati dai fenomeni di dispersione insediativa ma anche alcune misure di contenimento della crescita dispersa. Nella prima parte vengono messi in evidenza caratteri ed evoluzioni del fenomeno in diversi contesti europei e nord americani; nella seconda viene descritto nella sua trasformazione ed evoluzione un contesto peculiare, il sistema disperso del Veneto centrale: area che ha registrato nell'arco di quarant'anni profonde trasformazioni di carattere fisico, morfologico e socio-economico, che sono alla base del modello territoriale stratificatosi; nella terza si riportano alcuni esempi di politiche ed interventi di pianificazione finalizzati al contenimento della dispersione urbana in un'ottica di contenimento del consumo di suolo e delle risorse e di sostenibilità.
The essay explores the phenomenon of low-density city. It is divided into three main parts in which are described the characters, the changes and the forms of the phenomenon in different contexts. In the first part are highlighted character and evolution of the phenomenon in several European and North American contexts, while the second describes the transformation and evolution of a specific context: the territorial system of the central Veneto region. It is a particular example of sprawl occurred in the last forty years that a profound changes in physical, morphological and socio-economic characteristics of the area. In the third part of the essay some examples of policy and planning tools for containing the land consumption and resources in a sustainable way. ; Il saggio indaga il fenomeno della città a bassa densità. Si articola in tre parti principali nelle quali si declinano i caratteri, le evoluzioni, le forme assunte a seconda dei diversi contesti considerati dai fenomeni di dispersione insediativa ma anche alcune misure di contenimento della crescita dispersa. Nella prima parte vengono messi in evidenza caratteri ed evoluzioni del fenomeno in diversi contesti europei e nord americani; nella seconda viene descritto nella sua trasformazione ed evoluzione un contesto peculiare, il sistema disperso del Veneto centrale: area che ha registrato nell'arco di quarant'anni profonde trasformazioni di carattere fisico, morfologico e socio-economico, che sono alla base del modello territoriale stratificatosi; nella terza si riportano alcuni esempi di politiche ed interventi di pianificazione finalizzati al contenimento della dispersione urbana in un'ottica di contenimento del consumo di suolo e delle risorse e di sostenibilità.