Il predominio dell'Occidente: tecnologia, ambiente, imperialismo
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In: Biblioteca di testi e studi 1354
In this paper, after a brief introduction of Towazugatari (A tale no one asked for, 1306), I focus on a particular scene of this work describing, an unusual kemari game played by a group of young ladies in waiting of the abdicated Emperor GoFukakusa (1243–1304). This scene very skillfully provides a picture of the world of politics in the Kamakura period (1185–1333), when using sex and gender to achieve political goals was a widely acknowledged social standard. Starting from the description of the kemari game, I analyze the role of ladies in waiting, the sexual culture at court, and the personal experience of Lady Nijō, whose sexuality was an exchange commodity among the men and even used as a gift. Her memoir, written in retrospect when she became a nun, presents the dramatic story of a woman whose life took a particular direction because of the dominant roles in the patriarcal society, where she was expected to obey the will of her father and his surrogate, GoFukakusa.
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In: 150 anni di predominio militare spagnolo in Europa Vol. 1
In: 150 anni di predominio militare spagnolo in Europa
In: Dalla battaglia di Pavia a quella di Rocroi: (1525 - 1643) Pt. 2
In: 150 anni di predominio militare spagnolo in Europa
In: Dalla battaglia di Pavia a quella di Rocroi: (1525 - 1643) Pt. 1
Pasolini departs from the diagnosis of a problem: the critical quest stage in contemporary literature, centered on the 1950s; he points out the author´s inability to create the design for a national language. He goes on to analyze the deep mutation in Italian Society, which determineted a new socio-linguistic outlook; to wit, a language clearly marked by strong technicality and instrumentation. Drawing examples from newspapers, TV features, official political speeches and commercials, Pasolini demonstrates that factual communication takes precedence over formal expression. This is ascribed to one principle which sets both rules and approvals for all forms of national language. This fact, according to Pasolini, is the result of an industrial and technological transformation process, which would permite advent of a new linguistic bourgeoisie. The linguistic unification caused by such approving principle would, therefore, imply the social manifestation of the bourgeoisie. ; nulo ; Após diagnosticar a crise da fase de busca da literatura contemporânea, especialmente dos anos 50, incapaz de criar os pressupostos de uma língua nacional, Pasolini analisa as profundas mutações da sociedade italiana, que determinaram um novo panorama sócio-linguístico, e mais precisamente um acentuado tecnicismo e instrumentação de linguagem. Os exemplos citados pelo autor, extraídos do periodismo, da televisão, dos discursos políticos oficiais e da publicidade, mostram o predomínio da comunicação sobre a expressão, remetendo o fenômeno a um princípio único regulamentador e homologador de todas as linguagens nacionais, que procederia do processo de transformação tecnológica e industrial, instituidor de uma nova burguesia hegemônica. A unificação linguística produzida por este princípio homologador subentenderia, por conseguinte, a manifestação social realizada por esta classe.
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In: I saggi 224
Ragazzi poco più che adolescenti, Irene, Marco, Luca e Stella, hanno incrociato la loro vita al G8 di Genova e hanno sentito l'esigenza di riflettere su tutti i temi di un mondo sempre meno appagante e di dialogare con un adulto. Ne è nata una lettera, cui Mario Capanna risponde analizzando le ragioni attuali e lontane di un mondo che è sempre meno di tutti. Ne nascono riflessioni sulla guerra preventiva, l'emergenza ecologica, la vanificazione della democrazia, la biopirateria e le biotecnologie, il predominio delle élite e delle imprese, la voragine scavata nell'ex blocco sovietico.
Il tema del convegno ha indotto nel mio intervento una preliminare attenzione verso l'analisi dei concetti generali di "guerra" e "pace" e dei significati che hanno assunto nella storia del pensiero ed in particolare nella storia del pensiero d'età moderna. La consapevolezza che gli intellettuali coevi avevano del concetto di guerra, di pace, ma soprattutto direi oggi della categoria più generale di conflitto, può essere una chiave di lettura per interpretare oggi il conflitto d'età moderna, nella società, nelle e tra le città di antico regime. Il tutto per comprendere l'importanza del ruolo assunto dalla guerra nel forgiare la storia del continente europeo nell'età moderna e il ruolo svolto dalla pace nella maturazione della visione politica e culturale dell'Occidente. La risposta a tale interrogativo comporterebbe l'analisi critica di un ampio percorso storico: dalle guerre per il predominio europeo ai progetti di pace perpetua, dalle guerre di espansione coloniale e di conquista spirituale, all'evangelizzazione pacifica e all'affermazione del diritto delle genti, dalla rivendicazione del monopolio della forza da parte dello Stato moderno, almeno così ha creduto la storiografia del passato da Weber in poi, alle visioni di una società senza violenza, dalle ribellioni contro le ingiustizie sociali all'utopia della città perfetta, dalle faide familiari e cittadine alle missioni di riconciliazione. Non potendo trattare estensivamente tali tappe mi limiterò all'analisi di quella particolare forma di conflitto che ritroviamo nei territori della Corona Spagnola nei secoli XVI–XVII. ; peer-reviewed
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Il presente lavoro di tesi si pone l'obiettivo di indagare e comprendere i complessi meccanismi di relazione tra persone, governi ed organizzazioni internazionali, attraverso l'impiego di strategie comunicative che sfruttano Internet, inteso non come mezzo sufficiente e sostitutivo delle tradizionali tecniche comunicative, ma piuttosto complementare ad esse. Questo percorso è stato affrontato partendo dalle diverse tipologie di potere intrinsecamente interconnesse alle differenti forme comunicative, permettendo di cogliere come le differenti strategie comunicative vengano impiegate da alcune superpotenze per esercitare il proprio predominio. Con l'avvento di Internet e dei social network è inevitabilmente e radicalmente cambiato il mondo dell'informazione. Le scoperte tecnologiche hanno certamente giovato alla comunicazione, in termine di velocità e capacità di raggiungere un pubblico sempre più ampio, oltre che di allargamento della partecipazione. Si è partiti da quattro nazioni, nonché dalle loro capitali, rispettivamente Turchia, Cina, Russia ed Iran, per comprendere come le comunità ormai siano attivamente impegnate nella necessità di potenziare la loro propaganda mediatica. Per contrastare l'odierna guerra (dis)informativa la strada sicuramente è ancora lunga, ma comprendere le attitudini psicologiche alla base della disinformazione, specificatamente online, appare necessario, ed anche urgente. Garantire la libera circolazione delle idee è un diritto dei cittadini, come lo è anche avere una corretta informazione, non essendo sottoposti a contenuti ingannevoli e persuasivi. La democrazia si sostiene solo se le persone sono libere di scegliere sulla base di contenuti veri, che non alterano la percezione della realtà che li circonda.
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ITALIANO: Lo scontro dell'imperatore Ludovico il Bavaro con la curia papale nel XIV secolo ebbe un grande impatto storico. Tuttavia, furono storicamente efficaci non solo le prese di posizione politiche, giuridiche o teologiche, ma anche la loro comunicazione pubblica, oggetto di questo articolo. Quest'ultima fu alimentata sia dalle decisioni dei potenti sia dall'accettazione dei governati. Per cogliere la dinamica di questi processi di negoziazione, l'approccio metodologico della "governance multilivello" è particolarmente adatto. Nel processo comunicativo di questa controversia, nella quale il Papa e l'Imperatore lottano con tutti i mezzi per il predominio nella sfera pubblica quanto all'interpretazione dei fatti, si possono elaborare cinque diversi livelli di escalation, che portarono a una svolta storica nella relazione tra i due poteri. / ENGLISH: The struggles of Emperor Louis the Bavarian with the papal curia in the 14th century had great historical impact. However, it was not only the political, legal or theological positions that were historically effective, but to the same extent their public communication, which is the focus of this article. It was fed by both the decisions of the powerful and the acceptance of the ruled. In order to capture the dynamics of these negotiation processes, the methodological approach of "multi-level governance" lends itself particularly well. In the communicative process of this dispute, in which the Pope and the Emperor struggle by all means for dominance in the public sphere regarding the interpretation of facts, five different levels of escalation can be worked out, which led to a historical turning point in the relationship between the two powers.
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The struggles of Emperor Louis the Bavarian with the papal curia in the 14th century had great historical impact. However, it was not only the political, legal or theological positions that were historically effective, but to the same extent their public communication, which is the focus of this article. It was fed by both the decisions of the powerful and the acceptance of the ruled. In order to capture the dynamics of these negotiation processes, the methodological approach of "multi-level governance" lends itself particularly well. In the communicative process of this dispute, in which the Pope and the Emperor struggle by all means for dominance in the public sphere regarding the interpretation of facts, five different levels of escalation can be worked out, which led to a historical turning point in the relationship between the two powers. ; Lo scontro dell'imperatore Ludovico il Bavaro con la curia papale nel XIV secolo ebbe un grande impatto storico. Tuttavia, furono storicamente efficaci non solo le prese di posizione politiche, giuridiche o teologiche, ma anche la loro comunicazione pubblica, oggetto di questo articolo. Quest'ultima fu alimentata sia dalle decisioni dei potenti sia dall'accettazione dei governati. Per cogliere la dinamica di questi processi di negoziazione, l'approccio metodologico della "governance multilivello" è particolarmente adatto. Nel processo comunicativo di questa controversia, nella quale il Papa e l'Imperatore lottano con tutti i mezzi per il predominio nella sfera pubblica quanto all'interpretazione dei fatti, si possono elaborare cinque diversi livelli di escalation, che portarono a una svolta storica nella relazione tra i due poteri.
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In: http://hdl.handle.net/11573/916953
open ; Tesi di Dottorato: STORIA E CULTURA RELIGIOSA NELLA SPAGNA DEL SIGLO DE ORO: L'AUTO SACRAMENTAL COME STRUMENTO DI (CONTRO) RIFORMA CATTOLICA – dott.ssa Maria Pilar Nogues Bruno La ricerca di tesi intende delineare alcuni risultati di studio sull'auto sacramental come genere letterario e di mobilitazione teologica - per il rafforzamento dell'ortodossia cattolica e contro l'eresia - che ha caratterizzato una fase importante della storia e della cultura della Spagna moderna, tra XVI e XVII secolo. Il neo-cattolicesimo tridentino, "controriformistico" e "riformatore" insieme, trova infatti nella Spagna degli Austria (marcata fortemente dalla passione religiosa del re Filippo II) un esempio straordinario per inquadrare quali strumenti le élite misero in campo per mobilitare il popolo alla riscoperta della fede "contro" l'eresia. Proprio nel genere degli autos si cimentarono infatti grandi autori del tempo, che entro i limiti del genere diedero un'impronta particolare alle proprie opere del genere. Tra questi Lope de Vega, di grande notorietà e influenza a quel tempo, ne è uno degli esempio più autorevoli. Il Cinquecento è il secolo che alimenta con il suo pensiero e la sua azione alcuni eventi che stanno alla base del mondo moderno. Esso introduce, con il Rinascimento,un nuovo modo di sentire, di pensare e quindi di agire, dà all'uomo fiducia nelle sue forze, cambia il modo in cui questi percepisce il mondo terreno e dunque anche il rapporto con l'aldilà. Sul piano politico, con la formazione dello Stato moderno, assoluto, laico e territoriale, lacerà le pastoie sociali e politiche del Medioevo, svuotando di significato le strutture politiche caratteristiche di quel mondo, l'Impero e il Papato, libera forze sociali nuove dalla dipendenza ecclesiastica e spinge alle guerre di predominio. D'altra parte con la Riforma protestante si risponde a un diffuso bisogno di fede cristiana che la Chiesa di Roma, con il suo formalismo rituale e il suo rigore gerarchico non sa e non può più soddisfare, è altrettanto vero che ...
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A partire dal II secolo a. C., soprattutto a cominciare dalle offerte della cittadinanza romana alle comunità latine ed italiche come contraccambio per la perdita di terre dovuta alle riforme agrarie disposte a Roma, il desiderio di questi gruppi di entrare a far parte del corpo civico romano andò facendosi sempre più forte, assieme alla volontà di vedersi riconoscere anche sul piano politico quell'importanza già evidente in campo commerciale e militare. Dopo le prime proposte avanzate senza esito da C. Gracco e da M. Fulvio Flacco, suo collega nel tribunato, fu il tribuno della plebe M. Livio Druso a prospettare nuovamente ai socii l'ingresso nel corpo civico romano e ad essere in ragione di ciò presentato dalla storiografia come "campione degli Italici". Una più attenta ricostruzione della cronologia dell'anno di tribunato di Druso permette tuttavia di smentire l'appiattimento subìto dalla sua figura e dalla sua opera e di mettere in evidenza come alla concezione di una rogatio de sociis Druso arrivò solo tardivamente e soltanto quando ciò divenne indispensabile alla sopravvivenza delle altre sue proposte di legge. Da dopo la Guerra Sociale, risposta violenta degli Italici di fronte alle proprie aspirazioni prima sollecitate e poi deluse da Roma, che permise loro di conquistare finalmente la cittadinanza romana, l'utilizzazione delle istanze italiche come strumento della lotta politica divenne a Roma quasi una costante. P. Sulpicio Rufo, C. Mario e L. Cornelio Cinna seguirono l'esempio di Druso, ricercando a vantaggio della propria factio l'appoggio delle comunità italiche e offrendo in cambio il loro sostegno nel perfezionamento dei diritti civili da essi appena acquisiti. Anche l'azione di Silla si inserì in questa tendenza, allorché egli, di ritorno dalla campagna Mitridatica e in prospettiva della finale lotta per il predominio a Roma, ebbe un vitale bisogno che le comunità italiche gli fossero favorevoli o quantomeno non ostili. La novità che vediamo apparire in epoca sillana è costituita dal fatto che anche le élite italiche cominciarono a sfruttare e a riprodurre a livello municipale gli schieramenti della lotta politica romana al fine di regolare conti interni alle proprie comunità. L'integrazione tra Roma e l'Italia poté dirsi da quel momento in poi sempre più compiuta.
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