Secondo il Rapporto Speciale dell'IPCC Oceano e Criosfera in un clima che cambia, il livello dei mari è cresciuto a un ritmo di 3,6 mm all'anno nel periodo compreso tra il 2005 e il 2015, aumentando più velocemente nel corso dell'ultimo secolo a causa dello scioglimento delle calotte di ghiaccio e dell'espansione termica dell'oceano. Questo aumenta i rischi per le popolazioni che vivono nelle zone costiere ed in particolare per quelle che abitano le regioni artiche e gli atolli come le isole di Kiribati che, entro la metà del secolo potrebbero diventare inabitabili. I sistemi di protezione delle coste e i processi di adattamento che utilizzano gli ecosistemi e soluzioni derivate dalla natura prevedono tempi di realizzazione piuttosto lunghi e la popolazione di Kiribati rischia in breve tempo di essere costretta a trasferirsi altrove. Da queste premesse trae spunto lo studio condotto presso il Dipartimento di Architettura dell'Università di Palermo, volto all'individuazione di nuovi modelli abitativi in grado di affrontare le emergenze imminenti e scongiurare l'abbandono delle terre di origine. Soluzioni abitative sostenibili, concepite nel rispetto della tradizione insediativa locale e atte a soddisfare le esigenze di una comunità che, pur non avendo alcun ruolo nella produzione di gas serra, deve adeguarsi alle nuove condizioni ambientali imposte da politiche di sviluppo industriale dalle quali è totalmente estranea. ; According to the Special Report on the Ocean and Cryosphere in a Changing Climate, the sea level has grown at a rate of 3.6 mm per year in the period between 2005 and 2015, increasing faster over the last century due to the melting of ice caps and the thermal expansion of the ocean. This increase the risks for populations living in coastal areas and in particular for those living in arctic regions and in the atolls, like the islands of Kiribati which, by the middle of the century, could become uninhabitable. The coastal protection systems and the adaptation processes that use ecosystems and solutions derived from nature (ecosystem-based adaptation), foresee rather long realization times and the population of Kiribati in a short time risks being forced to move elsewhere. From these premises, the study conducted at the graduate laboratory of environmental design of Department of Architecture of the University of Palermo takes its cue, aimed at identifying new housing models capable of facing imminent emergencies and avoiding the abandonment of the lands of origin. Sustainable housing solutions, designed in accordance with the local settlement tradition and able to satisfy the needs of a community that, although not having no role in the production of greenhouse gases, it must adapt to the new environmental conditions imposed by industrial development policies from which it is totally foreign.
Dottorato di ricerca in Economia e territorio ; L'oggetto della tesi è la ricerca e la sperimentazione in campo di un modello interpretativo degli impatti prodotti dal cambiamento climatico sulla sicurezza alimentare e nutrizionale delle popolazioni residenti del Nicaragua. L'obiettivo specifico è lo sviluppo e la sperimentazione di una metodologia di analisi della vulnerabilità/stabilità all'insicurezza alimentare dei sistemi agroalimentari locali in Nicaragua in relazione agli effetti del cambiamento climatico, finalizzata alla identificazione di politiche di mitigazione. Il raggiungimento di questo obiettivo ha comportato un'amplia ricerca bibliografica e un'indagine di campo in Nicaragua di circa due mesi tra il Marzo e l'Aprile del 2010. Durante la permanenza in Nicaragua sono state realizzate numerose interviste e focus group con stakeholders sia istituzionali che del settore privato. L'analisi degli impatti generati dal cambiamento climatico sull'ambiente e sulle attività economiche è tanto più difficile e incerta quanto più si procede all'interno di un ambito territoriale ristretto. A livello locale, le dinamiche sociali e l'incidenza dell'azione antropica sull'ambiente possono risultare infatti determinanti nella creazione di condizioni favorevoli o avverse rispetto al benessere della popolazione insediata, ben più della variabilità climatica. La complessità dei fenomeni che legano il clima alle attività umane è ancor più manifesta quando si pretende di mettere in relazione i cambiamenti del clima indotti dal riscaldamento globale col tema della sicurezza alimentare di una determinata comunità. Quest'ultimo tema infatti riunisce aspetti sociali ed economici molto diversificati, come la produzione degli alimenti, la loro conservazione e l'accessibilità in base ai redditi familiari, le condizioni igienico-sanitarie e la proporzione con cui gli alimenti stessi vengono consumati. Investigare sulla relazione economica tra sistemi complessi, come il sistema climatico da una parte e la sicurezza alimentare dall'altra, comporta quindi l'attivazione di modelli interpretativi altrettanto complessi, così come di strumenti analitici di tipo sia quantitativo che qualitativo, tanto più preponderanti questi ultimi, quanto maggiore è la carenza di dati e serie storiche attendibili. Lo spunto iniziale della tesi consiste nella ricostruzione critica a posteriori del modello di interpretazione dell'impatto del cambiamento climatico sui sistemi ecologici e sociali sul quale si fonda l'attuale assetto delle politiche promosse dal governo nicaraguense in tema di sicurezza alimentare e di mitigazione dell'impatto del cambiamento climatico. In questo quadro si è analizzato in particolare l'Indice Aggregato di Insicurezza Alimentare e Nutrizionale elaborato da un'agenzia delle Nazioni Unite (il Programma Mondiale per l'Alimentazione), attualmente utilizzato in Nicaragua nella identificazione delle aree più esposte al rischio di sicurezza alimentare. A fronte delle critiche che si avanzano nei confronti di questo indice, si propone un modello di riferimento più completo per la misurazione della vulnerabilità delle realtà locali, ovvero l'Indice Aggregato Dinamico di Insicurezza Alimentare e Nutrizionale (IADIAN). Questo indice utilizza variabili dinamiche (tassi di variazione) riferite ai fattori socio-economici che determinano l'insicurezza alimentare e al tempo stesso cattura i fattori ambientali locali che maggiormente incidono sulle potenzialità produttive. Purtroppo una esemplificazione applicativa dell'IADIAN è impedita dalla mancanza dei necessari dati in serie storica, ma la sua formulazione fornisce comunque una direttrice operativa che si ritiene utile alla pianificazione della raccolta dei dati statistici (attualmente scarsi e mal organizzati) e all'ordinamento delle fonti statistiche. A fronte delle criticità metodologiche emerse nel corso delle analisi precedentemente illustrate, si passano in rassegna modelli interpretativi alternativi accreditati in letteratura, identificando nel modello concettuale classico, il "DPSIR" (Drivers, Pressures, State & Trends, Impacts and Responses) il più adatto allo sviluppo del tema in oggetto. Il DPSIR è finalizzato, oltreché all'interpretazione dei fenomeni, all'elaborazione di policies volte alla prevenzione e alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico. L'applicazione del modello DPSIR, una volta adattato al tema specifico della sicurezza alimentare e nutrizionale, si è rivelato particolarmente utile alla identificazione delle attuali carenze conoscitive, soprattutto per quanto riguarda gli impatti (impacts), e le risposte (responses). Nel quadro dell'analisi degli impatti si è sviluppato una Matrice Multicriteriale degli Impatti e della stabilità dei sistemi agro-alimentari rispetto al cambiamento climatico di due regioni agrarie del Nicaragua. Questa matrice disaggrega i sistemi agro-alimentari nelle loro componenti strutturali (produzione, distribuzione e consumo), mettendole in relazione con gli elementi ("pilastri") costitutivi della sicurezza alimentare e nutrizionale, ovvero: la disponibilità, l'accessibilità e l'uso biologico degli alimenti. La matrice è costruita sulla base di valutazioni di tipo prevalentemente qualitativo, ma offre anche un sistema si "scoring" che consente una priorizzazione dei problemi e, per via comparativa, anche una priorizzazione dei sistemi più vulnerabili. La regione dove si sono potuti apprezzare processi di adattamento e mitigazione degli effetti del cambiamento climatico non è tanto quella che dispone di maggior capitale naturale bensì quella che, contando su comunità di più antico e stabile insediamento, ha sviluppato nel tempo un maggior capitale sociale (come la Regione Agraria delle "Pianure agro-industriali della Costa Pacifica"). La regione agraria della "Nuova Frontiera Agricola e Costa Caraibica", pur contando su un elevato capitale naturale e su un alto potenziale produttivo, è caratterizzata invece da tipologie produttive altamente distruttive e sostenute da una popolazione pioniera che non ha sviluppato ancora modelli di aggregazione comunitaria stabili né un tessuto sociale collettivamente reattivo. L'analisi delle "risposte" si è concentrata su 6 modelli di intervento adottati attualmente dalle istituzioni nazionali (centrali e locali) con l'appoggio della comunità internazionale. Questa analisi ha evidenziato come nessun modello di intervento, considerato isolatamente, riunisca tutte le caratteristiche di efficienza ed efficacia necessari a innescare processi sostenibili di "resilienza" e sviluppo. Nessun intervento si può considerare dunque come una "buona pratica", soprattutto se non inserito in un quadro coordinato e coerente di interventi identificati in ragione di un contesto locale specifico. La durata di tutti gli interventi analizzati è inoltre insufficiente a garantire il successo delle azioni intraprese, tantomeno la loro sostenibilità. In molti casi infatti le iniziative analizzate sollevano aspettative di continuità che nella maggior parte dei casi restano frustrate. E' emersa dunque la necessità di promuovere azioni di sostegno alla sicurezza alimentare e alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico che assumano come criteri guida: - l'integralità, ovvero l'inserzione del tema della sicurezza alimentare nei processi di sviluppo del territorio, evitando che queste rimangano sganciate da una strategia di lotta contro la povertà, di rimozione delle sue cause strutturali e di tutela ambientale, - la coerenza istituzionale, in modo che le azioni di sicurezza alimentare e di mitigazione si coordino sempre con le istituzioni di riferimento, per armonizzare le metodologie di lavoro in vista di una possibile continuità delle azioni intraprese, - coerenza spaziale, ovvero una focalizzazione delle azioni in base a criteri che mettano in relazione le priorità di sicurezza alimentare con quelle ambientali. Dall'insieme delle analisi condotte sembra che si possa affermare dunque che l'insostenibilità ambientale delle pratiche agricole attuali (deforestazione, avanzamento incontrollato della frontiera agricola mediante l'uso del fuoco e dell'apertura di pascoli estensivi, agricoltura nomadica, ecc.) e la debolezza del capitale sociale siano le cause determinati del perpetuarsi di condizioni croniche di insicurezza alimentare. Anche se non suffragata da misurazioni quantitative, sembra credibile inoltre l'ipotesi che le variazioni micro-agro-climatiche a livello locale, originate dalla cattiva gestione delle risorse naturali, incidano attualmente molto più sulla insicurezza alimentare di quanto non facciano gli effetti del cambiamento climatico dovuto al riscaldamento globale. Le attuali politiche di intervento nel campo della sicurezza alimentare e le strategie di mitigazione degli effetti del cambiamento climatico non considerano sufficientemente gli aspetti sopra richiamati e la loro integrazione operativa è ancora insufficiente. Per evidenziare questa discrepanza si è elaborato una matrice degli interventi di mitigazione dell'impatto del cambiamento climatico sulla sicurezza alimentare e nutrizionale. La matrice proposta mette in relazione le carenze politiche e le priorità emerse dall'analisi DPSIR con una serie di proposte di azione politica, riferite in particolare alle due regioni agrarie selezionate. La comunità internazionale dei donanti (UE in primis), che sostiene le politiche ambientali e di sicurezza alimentare del governo nicaraguense, ha la responsabilità di promuovere interventi sinergici e coordinati, volti soprattutto a rimuovere gli ostacoli di carattere strutturale che impediscono l'equità d'accesso al capitale terra e all'alimentazione. Nell'ambito dell'aiuto internazionale dovranno essere inoltre maggiormente considerati gli studi volti al miglioramento delle conoscenze dei fenomeni che legano la variabilità climatica, la sicurezza alimentare e lo sviluppo economico. Il coinvolgimento della società civile nella gestione delle reti di solidarietà (ad esempio le reti di allerta precoce) e nella raccolta dei dati socio-economici e agro-climatici locali è inoltre di cruciale importanza. Solo uno sforzo congiunto delle comunità locali, delle istituzioni nazionali e della comunità internazionale, col supporto di adeguate conoscenze e di più efficaci strumenti di analisi, potrà invertire il processo di riproduzione delle condizioni ambientali e socio-economiche che determinano oggi l'esposizione al rischio di insicurezza alimentare per vasti strati della popolazione nicaraguense. ; The thesis deals with a research and an on-field testing of an impact interpretation model of climate change on food security in Nicaragua. The specific purpose is the development and testing of a vulnerability/stability analysis method of the effects of the climate change on two sample food systems in Nicaragua. The method is also aimed at the identification of prevention and mitigation policies. The achievement of this objective is based on a wide bibliographical research and a two months field survey in Nicaragua (March and April 2010). During the field survey a large number of interviews and focus groups with both private and institutional stakeholders was carried out. The more an impact analysis of climate change on environment and economic activities is focused on a restricted area, the less it results easy and reliable. Social dynamics and human action on environment at local level can be more crucial in creating adverse or favourable living conditions to people than climate variability. The complex relationship between climate and human activities is even more apparent when attempting to relate climate changes and food security of a specific community. Food security concept gets together different meanings, such as food production and conservation, income based food accessibility and biological use of food (diet patterns and hygienic conditions of food consumption). Therefore, dealing with economic relations between complex systems, as climate and food security, involves the use of articulated interpretation models as well as quantitative and qualitative analytical tools, being the latter prevalent in a condition of scarce or unreliable data and time series. The starting point of the thesis is a critical analysis of the current interpretation model of the impact of climate change on ecological and social systems on which the present food security and climate change impact mitigation policies of the Government of Nicaragua are based. In this framework the Aggregated Food and Nutritional Insecurity Index - elaborated by the World Food Programme and presently adopted in Nicaragua in the identification of the areas mostly exposed to food insecurity – is also analysed and discussed. As a consequence of this analysis a more complete model is proposed, named Dynamic Aggregated Food and Nutritional Insecurity Index. This index uses dynamic variables (rates of variation) referring to socio-economic factors which determine food security. At the same time this index captures the most production-related environmental factors at local level. Unfortunately a sample application of this index is impeded by the lack of the necessary time series. Nevertheless its formulation offers a useful operational direction to data collection planning and organization. As a consequence of the critical methodological issues emerged in the previous analysis, a review of alternative interpretation models is proposed and discussed. The "DPSIR" (Drivers, Pressures, State & Trends, Impacts and Responses) model is then identified as the most suitable for the achievement of the thesis objective. The DPSIR model is aimed at interpreting environmental and human contexts as well as at focusing policies makers on prevention and mitigation measures. Once specifically adjusted to food and nutritional security issues, the DPSIR model resulted particularly useful to identifying the existing knowledge deficiencies, about impacts and responses in particular. The "impact analysis" is complemented with a multi-criteria matrix of impacts of climate change on food systems of two different agricultural regions of Nicaragua (stability analysis). This matrix relates the food systems components (food production, distribution and consumption) to the corresponding pillars of the food security concept (availability, accessibility and biological use). The matrix converts quantitative and qualitative assessments into a scoring system allowing for identifying the most relevant problems and comparing stability / vulnerability levels of different food systems. The agricultural region where adjustment and mitigation processes are more visible is not the one counting with a more consistent natural capital (New Agricultural Frontier and Caribbean Cost) but the one relying on old and stable human settlements and more consistent social capital (Agro-industrial lowlands of the Pacific Cost). The first agricultural region, even if provided with a consistent natural capital and a high production potential, is characterised by the highly destructive production patterns of a pioneer population which has not yet developed either aggregative community models or collective resiliency experiences. The "response analysis" is focused on 6 different prevention/mitigation models presently adopted by the national authorities (both central and local) with the support of the international donors community. This analysis stresses that none of the models gets together all the necessary characteristics of efficiency and effectiveness for trigging resiliency and development processes. None of the models can be considered as a "good practice" per se, mainly if not included in a locally focused, coordinated and coherent framework of measures. Furthermore, the duration of the institutional actions applying these models is generally too reduced for ensuring their success and sustainability and fulfilling the expectations of the beneficiaries. From the "response analysis" clearly emerged the need to adopt the following general criteria in the effort to support food security and mitigate the effects of climate change: - Wholeness of the approach: the insertion of any food security action (programme, project, initiative) in the framework of land development process, including actions against poverty and environmental protection, - Institutional coherence: both food security and climate change impact mitigation actions should be always coordinated with the competent institutions, in order to harmonise working methods, - Spatial coherence: the identification of priority action areas should consider food security problems and environmental vulnerability simultaneously. The environmental unsustainability of the present agricultural practices (deforestation, advance of the agricultural frontier by slashing and burning the natural cover, nomadic agricultural patterns, etc.) and the weakness of the social capital perpetuate chronic food insecurity conditions. Even though not supported by quantitative evaluations, it seems apparent that micro-agro-climatic changes due to the mismanagement of local environmental resources affect food security much more than the effects of global climatic change. Present food security policies and climate change impact mitigation strategies do not consider the analysis above and their harmonisation is insufficient and not operational. In order to highlight this discrepancy a comparative policy matrix is presented ad discussed. This matrix shows a comparative analysis between the political deficiencies and priorities emerged thanks to the DPSIR approach and a number of action proposals referred to the two sample agricultural regions. The international donors community (UE first) supporting both food security and environmental policies of the Government of Nicaragua has the responsibility to cooperate in order to remove the structural constraints impeding an equitable access to fertile farming land and food. In the framework of the international aid, more investments in research should be considered in order to improve the knowledge of all factors relating climatic variability to food security and economic development. The involvement of civil society in the management of social solidarity networks (i.g.: food crisis early alarm networks) and the collection of basic socio-economic and climatic data at local level ore of crucial importance. Only a joint effort of the local communities, the national institutions and the international donors' community, supported by adequate knowledge and more effective analytical tools, will revert the process that determines the adverse environmental and socio-economic conditions which currently expose a large number of Nicaraguan people to food insecurity.
The paper presents the results of qualitative field research about the phenomenon of NEETs - Not (engaged) in Education, Employment or Training - investigated with the constructivist Grounded Theory methodology. The research, which involved 82 young people aged between 18 and 24 years, began in November 2015 and ended with the analysis of data collected in December 2018. In line with the methodological indications of the constructivist Grounded Theory (GT) (Charmaz, 2000, 2006, 2014), field research was immediately accompanied by open coding, using all that was useful for saturation of the categories.The constant critical reflection, conducted throughout the process of my research, has led to detect and define 3 core categories that are fundamental to the definition of a substantive theory. The permanent orientation emerges as a social need because it promotes and increases the psychological well-being of NEETs. The comparison between the "initial" questions of research and the 3 core categories, conceptually valid, allowed me to start the process of focusing and analyzing the possible correlations. Correlations capable of supporting a scientifically strong definition, for the proposal of a substantive theory, emerging from the three initial questions of the research.1. How do you "selfassess" NEETs with respect to the world of work? Psychological area: to understand the characteristics of the NEET individual. How to contribute to its identity awareness about operating (occupying and acting) a role. To train him/her to reflect on his/her own interests, in accordance with his/her own authentic purposeful Self (Di Fabio, 2014). The question aims to understand how:a) to increase the capacity to make choices (Self confidence in decision making);b) to make them feel/perceive that they are ready (Self efficacy and Self capability);c) to raise the skills to manage problems (Self-empowerment and problem solving).2. How do NEETs live their "condition"? Psychosociological area: to investigate the context and environment of NEETs' life. The answers to this question must allow them to understand what they are, first and foremost:a) the causes to which they attribute their current NEET situation (external/internal);b) the roads they would like to take to move towards work (Self orientation);c) their thoughts and attitudes towards current social policies (active/passive).3. How do you represent the labour market? Sociopsychological area: relationship aspect; ability to stay in relationships. In the answers you want to understand:a) what they thought when they were at school in the world of work (imagination about their own future);b) how their thoughts on the world of work are today compared to those years (alignment to their own reality).c) what knowledge, what information they possess of the working possibilities of their territory (awareness of employment opportunities). Keywords: NEETs, Self-empowerment, purposeful Self, Self orientation, resiliency, decision making. Abstract in italiano Il documento presenta i risultati della ricerca sul campo qualitativa sul fenomeno dei NEET - Non (impegnati) nell'istruzione, nell'occupazione o nella formazione - indagati con la metodologia costruttivista della Grounded Theory. La ricerca, che ha coinvolto 82 giovani di età compresa tra 18 e 24 anni, è iniziata a novembre 2015 e si è conclusa con l'analisi dei dati raccolti a dicembre 2018. In linea con le indicazioni metodologiche della Grounded Theory (Charmaz, 2000, 2006, 2014), la ricerca sul campo è stata immediatamente accompagnata da una codifica aperta, utilizzando tutto ciò che è stato utile per la saturazione delle categorie.La costante riflessione critica, condotta durante tutto il processo della mia ricerca, ha portato a rilevare e definire 3 categorie fondamentali che sono fondamentali per la definizione di una teoria sostanziale. L'orientamento permanente emerge come un'esigenza sociale perché promuove e aumenta il benessere psicologico dei NEET. Il confronto tra le domande "iniziali" della ricerca e le 3 categorie fondamentali, concettualmente valide, mi ha permesso di iniziare il processo di focalizzazione e analisi delle possibili correlazioni. Correlazioni in grado di supportare una definizione scientificamente forte, per la proposta di una teoria sostanziale, che emerge dalle tre domande iniziali della ricerca.1. In che modo NEET "selfassess" rispetto al mondo del lavoro? Area psicologica: comprendere le caratteristiche dell'individuo NEET. Come contribuire alla consapevolezza dell'identità sull'operare (occupare e recitare) un ruolo. Formarlo per riflettere sui propri interessi, in accordo con il proprio Sé autentico e propositivo (Di Fabio, 2014). La domanda mira a capire come:a) aumentare la capacità di fare delle scelte (fiducia in se stessi nel processo decisionale);b) farli sentire / percepire di essere pronti (autoefficacia e capacità di auto);c) aumentare le competenze per gestire i problemi (auto-responsabilizzazione e risoluzione dei problemi).2. In che modo i NEET vivono la loro "condizione"? Area psicosociologica: indagare il contesto e l'ambiente della vita dei NEET. Le risposte a questa domanda devono consentire loro di capire cosa sono, innanzitutto:a) le cause alle quali attribuiscono la loro attuale situazione NEET (esterna / interna);b) le strade che vorrebbero percorrere per spostarsi verso il lavoro (orientamento personale);c) i loro pensieri e atteggiamenti nei confronti delle attuali politiche sociali (attivo / passivo).3. Come rappresenti il mercato del lavoro? Area socio-psicologica: aspetto relazionale; capacità di rimanere in relazione. Nelle risposte che vuoi capire:a) cosa hanno pensato quando erano a scuola nel mondo del lavoro (immaginazione per il proprio futuro);b) come sono oggi i loro pensieri sul mondo del lavoro rispetto a quegli anni (allineamento alla propria realtà).c) quali conoscenze, quali informazioni possiedono delle possibilità di lavoro del loro territorio (consapevolezza delle opportunità di lavoro). Parole chiave:NEETs, orientamento, resilienza, Self efficacy, decision making, Self empowerment, Self orientation. ; The paper presents the results of qualitative field research about the phenomenon of NEETs - Not (engaged) in Education, Employment or Training - investigated with the constructivist Grounded Theory methodology. The research, which involved 82 young people aged between 18 and 24 years, began in November 2015 and ended with the analysis of data collected in December 2018. In line with the methodological indications of the constructivist Grounded Theory (GT) (Charmaz, 2000, 2006, 2014), field research was immediately accompanied by open coding, using all that was useful for saturation of the categories.The constant critical reflection, conducted throughout the process of my research, has led to detect and define 3 core categories that are fundamental to the definition of a substantive theory. The permanent orientation emerges as a social need because it promotes and increases the psychological well-being of NEETs. The comparison between the "initial" questions of research and the 3 core categories, conceptually valid, allowed me to start the process of focusing and analyzing the possible correlations. Correlations capable of supporting a scientifically strong definition, for the proposal of a substantive theory, emerging from the three initial questions of the research.1. How do you "selfassess" NEETs with respect to the world of work? Psychological area: to understand the characteristics of the NEET individual. How to contribute to its identity awareness about operating (occupying and acting) a role. To train him/her to reflect on his/her own interests, in accordance with his/her own authentic purposeful Self (Di Fabio, 2014). The question aims to understand how:a) to increase the capacity to make choices (Self confidence in decision making);b) to make them feel/perceive that they are ready (Self efficacy and Self capability);c) to raise the skills to manage problems (Self-empowerment and problem solving).2. How do NEETs live their "condition"? Psychosociological area: to investigate the context and environment of NEETs' life. The answers to this question must allow them to understand what they are, first and foremost:a) the causes to which they attribute their current NEET situation (external/internal);b) the roads they would like to take to move towards work (Self orientation);c) their thoughts and attitudes towards current social policies (active/passive).3. How do you represent the labour market? Sociopsychological area: relationship aspect; ability to stay in relationships. In the answers you want to understand:a) what they thought when they were at school in the world of work (imagination about their own future);b) how their thoughts on the world of work are today compared to those years (alignment to their own reality).c) what knowledge, what information they possess of the working possibilities of their territory (awareness of employment opportunities). Keywords: NEETs, Self-empowerment, purposeful Self, Self orientation, resiliency, decision making.