Work life balance 2.0: stress, tempo, lavoro e benessere nell'era dei social network
In: Scienze e tecniche psico-sociali per il lavoro, l'impresa, le organizazzioni 13
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In: Scienze e tecniche psico-sociali per il lavoro, l'impresa, le organizazzioni 13
1ères lignes : A partire dal processo di costituzione degli Stati-nazione in Europa, le relazioni so-ciali si sono intrecciate e delineate intorno al complesso ambito di confini politici e culturali non sovrapponibili tra loro (Fiamingo e Giunchi 2009). L'elaborazione d'iden-tità nazionali ha così costruito le categorie di insider ed outsider edificandole principal-mente sulla base di confini impressi sulla carta geografica. Non si tratta d'immaginare un costante scontro tra maggioranze nazionaliste e minoranze culturali, linguistiche, di genere e religiose all'interno degli Stati, perché in realtà le une e le altre hanno sempre abitato e vissuto in uno spazio necessariamente condiviso, sebbene con tensioni com-petitive e conflitti. È invece utile, senza scadere nelle facili generalizzazioni, analizzare le forme di governance attivate dagli Stati europei per il controllo delle minoranze ed i contrapposti tentativi fatti dagli outsider per proteggere la propria specificità e la pro-pria permanenza su territori di cui anche le minoranze si sentivano legittimamente parte (Le Galès e Vitale 2015, 7-17). Ricostruire una storia sociale dell'educazione relativa a questi percorsi permette di analizzare più approfonditamente il punto d'incontro tra elementi di dipendenza/con-trollo e quelli legati all'emancipazione, perché entrambi questi processi hanno operato attraverso politiche educative esplicite o implicite, messe in atto per omologare, assimi-lare, integrare oppure per resistere (Betti et al. 2009). In Spagna, a partire dal 1492, musulmani ed ebrei erano stati espulsi e perseguitati, alcuni di loro si convertirono in modo fittizio alla religione cattolica per permanere sui territori in cui avevano sempre vissuto. In Russia dal 1792, le comunità ebraiche, prima espulse dall'impero, furono ammassate nella parte occidentale del territorio. In alcuni contesti europei, la fine del Settecento segnò l'introduzione progressiva di legislazioni più tolleranti verso specifiche minoranze: nel 1781 nell'impero austroungarico, ...
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1ères lignes : A partire dal processo di costituzione degli Stati-nazione in Europa, le relazioni so-ciali si sono intrecciate e delineate intorno al complesso ambito di confini politici e culturali non sovrapponibili tra loro (Fiamingo e Giunchi 2009). L'elaborazione d'iden-tità nazionali ha così costruito le categorie di insider ed outsider edificandole principal-mente sulla base di confini impressi sulla carta geografica. Non si tratta d'immaginare un costante scontro tra maggioranze nazionaliste e minoranze culturali, linguistiche, di genere e religiose all'interno degli Stati, perché in realtà le une e le altre hanno sempre abitato e vissuto in uno spazio necessariamente condiviso, sebbene con tensioni com-petitive e conflitti. È invece utile, senza scadere nelle facili generalizzazioni, analizzare le forme di governance attivate dagli Stati europei per il controllo delle minoranze ed i contrapposti tentativi fatti dagli outsider per proteggere la propria specificità e la pro-pria permanenza su territori di cui anche le minoranze si sentivano legittimamente parte (Le Galès e Vitale 2015, 7-17). Ricostruire una storia sociale dell'educazione relativa a questi percorsi permette di analizzare più approfonditamente il punto d'incontro tra elementi di dipendenza/con-trollo e quelli legati all'emancipazione, perché entrambi questi processi hanno operato attraverso politiche educative esplicite o implicite, messe in atto per omologare, assimi-lare, integrare oppure per resistere (Betti et al. 2009). In Spagna, a partire dal 1492, musulmani ed ebrei erano stati espulsi e perseguitati, alcuni di loro si convertirono in modo fittizio alla religione cattolica per permanere sui territori in cui avevano sempre vissuto. In Russia dal 1792, le comunità ebraiche, prima espulse dall'impero, furono ammassate nella parte occidentale del territorio. In alcuni contesti europei, la fine del Settecento segnò l'introduzione progressiva di legislazioni più tolleranti verso specifiche minoranze: nel 1781 nell'impero austroungarico, ...
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Because woman empowerment and improving her condition in society at all political, economical, social, cultural, health and educational fields are considered the base of sustainable development and promoting society, Egypt now lives an important stage whereas woman participation did not become related to social, political and economical equality only, but this participation became a vital necessity to achieve development and equilibrium. Although the gains that woman attained lately, the ratio of registering women in election schedules are still lower than the prospected level. Egypt now in an important historical stage and Egyptian woman became asked everywhere of positive and effective political participation and to be more responsible than any other past time. Woman participation is vital to achieve the prospected progress, and this study will try to show that. The study is divided into two Categories, each includes many chapters
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In Italy, Law 112/2016 regulates independent living projects for people with disabilities. It is part of a cultural and social policy scenario in transformation. The reductive and technocratic perspective of social educational work is in crisis while a paradigm based on housing and its ecosystem of relations is emerging. This paper draws inspiration from the generative grammar offered by the landscape metaphor (Morelli, 2020) and from the main results of a cooperative enquiry carried out in a system of services for people with disabilities in the District of Lecco, during the months of the pandemic emergency. The evolutionary potential of the crisis and the creation of spaces of thinking in the midst of uncertainty favoured the start of a process of systemic reflexivity (Rigamonti & Formenti, 2020) in which to imagine and design new landscapes of living for people with disabilities. ; La legge 112/2016 sul "Dopo di Noi" si inserisce dentro uno scenario culturale e di politica sociale in trasformazione. Ciò che sembra essere entrata in crisi è una prospettiva riduttiva e tecnocratica del lavoro educativo sociale mentre si fa strada un paradigma fondato sull'abitare e il suo ecosistema di relazioni. Il presente contributo trae ispirazione dalla grammatica generativa offerta dalla metafora del paesaggio (Morelli, 2020) e dai principali risultati di una ricerca cooperativa realizzata in un sistema di servizi per la disabilità nel Distretto di Lecco durante i mesi di emergenza pandemica. Le potenzialità evolutive della crisi e la creazione di spazi di pensabilità nell'incertezza hanno favorito l'avvio di un processo di riflessività sistemica (Rigamonti & Formenti, 2020) in cui immaginare e progettare nuovi paesaggi dell'abitare per le persone con disabilità.
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The article proposes a brief enrichment of the vicende economiche e sociali negli anni di Sociologia del Trabajo. The first paragraph is a subject of economic change, elaborated from the point of view of economic sociology, it is worth saying with reference to the institutional assets that have regulated the interaction of interest in gioco in successivi moment; The second paragraph proves to render an account of how the company has changed in that process, showing the evolution of its structure with reference to its social distancing. The last part is a review of the type of sociology useful to practice now, in the change described above. With the knowledge of all the references available in a vast literature of research, close to segnavia or indizi, I propose a journey in the direction of a rational sociology, it is worth saying a sociology that has a sense of the measurement, is realistic, reformist, impegnant. In a moment when I am aware of the institutional withdrawal, I am responsible for sociology and will collaborate in the strengthening and innovation of the democratic institutions that have been built, and I will contribute, for the part, to the joint asset project for regulation in the change. ; El artículo propone una reconstrucción breve de los cambios económicos y sociales durante los años de Sociología del Trabajo. El primer apartado es un resumen del cambio econónimo, elaborado desde el punto de vista de la Sociología Económica, es decir con referencia a los medios institucionales que han regulado la interacción de los intereses en juego en momentos sucesivos. El apartado segundo intenta en cambio dar cuenta de como ha cambiado, en cambio, la sociedad y muestra la evolución de su estructura en relación con la investigación de la desigualdad social. La última parte es una reflexión sobre el tipo de sociología útil para la práctica hoy, en medio del cambio mostrado anteriormente. Con la elección de algunas referencias disponibles, a partir de una vasta literatura de investigación, buscadas como ...
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In: Condivisione del sapere nel servizio sociale
The persistence of a separation in work roles and tasks between men and women, which reproduces the partition between the private sphere, linked to the feminine, and the public sphere, unbalanced on the masculine, is particularly evident in the social, health and educational professions even in the most economically advanced countries, regardless of the welfare structures. Starting from the unequivocal evidence of the numerical prevalence of women in social work - a feature common to all the different conjugations in which the profession is expressed from State to State - the authors discuss the issue of gender in social work from different angles, offering the reader a rich plurality of themes, theoretical concepts and research approaches. National and international researches show the persistence of cultural matrices and gender stereotypes with regard to the division of labour, noticeable already during training, in the mentality of students and trainers, and often also in professionals themselves. The critical reflections of the authors are oriented towards the search for an antidote to the permanence of the status quo, and at the same time towards the development of an advanced mode of social intervention and gender-aware attention, both among professionals and with users and clients of the services. These research paths are offered as a contribution towards developments of a different kind in the multiple fronts of training (university education and lifelong learning), collective and mass media narration, research and reflexivity produced by the professional community of social workers themselves.
This paper aims to reflect on the relationship between global and interculturaleducation. According to the "Global Education Charter" of the EuropeanCouncil, Global Education can be defined as the possibility/ability toeducate people to participate during their lives actively and responsibly inbuilding a global future in peace, in realizing an intercultural dialogue, insupporting education to beauty, and to the protection and preservation ofthe environment and of all living species. It means that Global Education isboth a theoretic perspective wider than "simple" intercultural education,and more directly connected with a global sensibility and with a deeperknowledge of planetary problems like migrations, wars, famine, structuralviolence, climatic change, ecologic disasters, human rights. It also implies atrue interdisciplinary approach which is really able to connect educationtheories to anthropological, sociological, political and epistemologicalmodels. ; Questo scritto intende riflettere sui rapporti tra la Global Education e lapedagogia interculturale. Partendo dalla "Global Education Charter" elaboratadal Consiglio Europeo, la Global Education può essere definite come lacapacità di educare le persone nel corso della loro vita a partecipare attivamentee responsabilmente alla costruzione di un futuro planetario all'insegnadella pace, del dialogo interculturale, dell'educazione al bello, dellatutela e della salvaguardia dell'ambiente e di tutte le specie viventi. Daquesto punto di vista è necessario sviluppare una sensibilità e unaconoscenza verso tematiche di ordine planetario – le migrazioni, le guerre,la fame, la povertà, la violenza strutturale, i disastri ambientali, il cambiamentoclimatico, i diritti umani, la democrazia – utilizzando una prospettivainterdisciplinare, capace di evidenziare fattori cruciali nella teorizzazionedella pedagogia: antropologico-formativi, socio-politici, epistemologico-culturali.
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The pedagogic thought of Paulo Freire, often defined as a Rousseau of the XX century, recalls in its contents to the theology of liberation. Some of the pillars of this new theological theory, born in South America, are the roots of the theoretical and practical approach of the Brazilian educationalist,academically born with some conceptions close to Marxist-Gramscian ideals, associated to Christianism. His work on the field is addressed to the Brazilian working class, poor and illiterate, that thanks to the educational method applied by Freire, manage to conquer their own rights.So, not only the conventional educational praxis, not culture as a mean of democracy, but as a mean to reach freedom and democracy. The Christian doctrine of the theology of liberation, is for Freire this way an important pillar for the social struggle that aim to eliminate class differences and removeall those obstacles to freedom and equality. The movement was created the great dictatorial regimes that during the XX century have oppressed people in South America, which was a direct expression of the colonial period brought on by the Europeans and that, during the '900, found a fertile groundto install dictatorships closely tied to the economic powers of that time.The new way of spreading culture, modern and anti-colonial (in the sense to cut ties with the colonialists) propose a new social scheme of liberation of the populations, especially South American, from the chains of ignorance and dependence from the dominator. We may also propose a pioneering outlookof Freire towards education and the formulation of a collective and unitary people conscience. ; Il pensiero pedagogico di Paulo Freire, spesso definito un Rousseau del XX secolo, si rifà nei suoi contenuti alla teologia della liberazione. Alcuni dei pilastri di questa nuova teoria teologica, nata proprio in Sudamerica, sono alla base dell'operato teorico e pratico del pedagogista brasiliano, nato accademicamente con delle concezioni di stampo marxista gramsciano associate al ...
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Il presente lavoro di tesi ha approfondito una tematica particolarmente attuale e dibattuta in letteratura riguardante il "Benessere lavorativo" approfondito attraverso un costrutto di snodo quale il "Coinvolgimento lavorativo" (Work Engagement, cfr. Bakker, 2011). La ricerca, con valenza esplorativa, mette in relazione, principalmente, la configurazione delle "aree di tensione organizzativa" delineate a partire dal modello "Valutazione dei Rischi Psicosociali" (VARP; Aiello et al, 2012) e il costrutto del Work Engagement, definito come una condizione psicologica associata al lavoro, positiva e soddisfacente, caratterizzata da tre componenti principali "vigore", "dedizione" e "assorbimento". L'obiettivo generale della ricerca è stato dunque quello è quello di affrontare queste tematiche, con una particolare riflessione sulla professione assistente sociale, approfondendo parimenti una prospettiva di psicologia sociale del lavoro focalizzata sui comportamenti delle persone nella varietà dei contesti e delle attività lavorative e professionali, e dunque sulle "comunità di pratiche" delle relazioni interpersonali, interguppo e organizzative. Il contributo si articola in due parti; la prima, affronta una rassegna teorica delineando un quadro quanto più possibile aggiornato della letteratura sull'argomento, mentre la seconda presenta lo specifico studio condotto. In particolare, il primo capitolo ripercorre criticamente la nascita della psicologia del lavoro e delle organizzazioni, le teorie principali a suo fondamento e le attuali e più recenti prospettive, affrontando una disamina di modelli e paradigmi sul Benessere organizzativo, concettualizzato come l'insieme dei nuclei culturali, dei processi e delle pratiche organizzative che animano le convivenze nei contesti di lavoro promuovendo, mantenendo e migliorando il benessere fisico, psicologico e sociale delle organizzazioni (Avallone e Paplomatas, 2005). Lungo questa direttrice di studio, nel secondo capitolo si presentano, in particolare, i rischi psicosociali (strain) che agiscono come fonti di tensione sul benessere organizzativo. Viene poi conferito particolare risalto al costrutto di Work engagement e la sua rilevanza nel generare all'interno dell'organizzazione benessere tra il "sociale e l'"individuale". Conclude la prima parte del lavoro la discussione sull'importanza assunta dalla prevenzione dello stress e il potenziamento del Work engagement negli assistenti sociali nei contesti organizzativi dei Servizi sociali. La seconda parte, presenta operativamente il Modello di valutazione dei rischi psicosociali (VA.R.P, Aiello et al, 2012) e l'Utrecht Work Engagement Scale (Schaufeli e Bakker, 2006), evidenziandone la valenza e l'utilità assolta in particolare nell'articolazione tra "richieste lavorative" e "risorse personali". L'indagine si è avvalsa della collaborazione di un campione di tipo "opportunistico" costituito da un gruppo di 66 assistenti sociali, operanti in tutta Italia, ai quali è stato chiesto di compilare in forma anonima un questionario denominato "Benessere lavorativo". Vengono poi presentate in dettaglio nella sezione del Metodo, la procedura e gli strumenti utilizzati e la successiva pianificazione ed esecuzione delle analisi dei dati. I risultati mettono in evidenza, a partire dall'analisi delle correlazioni tra lo strumento Va.R.P e la misura di Work engagement come quasi per tutte le scale del Va.R.P si riscontrino correlazioni con il costrutto del Work engagement. Dall'analisi dei risultati si evince, innanzitutto, come gli assistenti sociali intervistati trovino il loro "ruolo all'interno dell'organizzazione", nell'insieme, soddisfacente. Si è riscontrata, più nello specifico, una correlazione significativa tra il "supporto sociale", la "coesione" e la "qualità delle comunicazioni" (con il costrutto del Work engagement). Inoltre è commentata in dettaglio la correlazione negativa emersa nella dimensione "lavoro/vita privata", ascrivibile a una probabile forma di "conflitto inter-ruolo" nel quale le richieste dei ruoli lavorativi e familiari appaiono difficilmente conciliabili. Infine sono state inquadrate delle "possibili soluzioni" che coinvolgono il professionista, il gruppo di lavoro e l'organizzazione per affrontare quelle che sono state individuate come aree "critiche" (fonti di strain), ma soprattutto per intervenire nell'ambito di una prospettiva promozionale/preventiva (e non riparativa). Nell'insieme lo scopo dell'elaborato è stato quindi quello di mettere a fuoco l'importanza rivestita dal Benessere organizzativo e dal Work engagement, costrutti sempre più emergenti e studiati in letteratura per una professione come quella dell'assistente sociale dai risvolti sociopsicologici di sempre maggiore crescente complessità.
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