Democracy in Crisis? Politics, Governance and Policy
In: Revue française de science politique, Band 64, Heft 6, S. 1258-1260
ISSN: 0035-2950
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In: Revue française de science politique, Band 64, Heft 6, S. 1258-1260
ISSN: 0035-2950
In: Studi politici, diplomatici e internazionali 2
Questa tesi vuole affrontare la tematica della questione alimentare, con un approccio interdisciplinare, declinandola sotto vari aspetti. In particolare, gli ambiti generali sono quelli della governance e della sovranità alimentare e verrà poi analizzato un caso di studio, frutto di un periodo di ricerca all'estero, contestualizzato nell'India contemporanea. Viene quindi analizzato il tema della governance alimentare in una dimensione storica e globale, nonché quello della sovranità alimentare sotto vari punti di vista. Quelli della sostenibilità, della biodiversità, della diversità culturale, del rapporto tra ecosistemi e sistemi sociali e della vulnerabilità alle crisi sono aspetti che attraversano il percorso di analisi. Il primo capitolo - "La governance alimentare tra concentrazione e crisi" - vuole fornire in linee generali un quadro storico e globale del sistema di produzione, distribuzione e consumo alimentare, con particolare attenzione agli aspetti che più riguardano l'evoluzione della governance alimentare globale, anche in termini di conflitto sociale. Verrà introdotta l'importanza che il cibo ricopre in molti aspetti della socialità umana e la necessità di un approccio interdisciplinare al suo studio. Poi, procedendo più o meno cronologicamente, si delineano gli eventi ed i processi storici che hanno influenzato una prima globalizzazione dei mercati alimentari e la formazione di regimi alimentari globalizzati. Vengono poi descritte le nuove dinamiche del periodo postbellico, come ad esempio lo sviluppo di economie di scala, la modernizzazione agricola e la rivoluzione verde, che videro l'emergere di un nuovo ordine alimentare basato su un sistema agricolo e su di una produzione alimentare di tipo industrializzato e ad alta intensità di capitale. In tale sistema, che fu protagonista di un progressivo processo di razionalizzazione, crescente centralizzazione e concentrazione di capitale, gli stati nazionali assunsero un ruolo di primaria importanza e accanto al modello contadino si diffuse un nuovo tipo di azienda agricola, sviluppata su modello industriale. Intanto, le politiche dello sviluppo e gli aiuti alimentari si rivolsero verso il Sud del mondo rappresentando un'importante flusso di beni alimentari che col tempo alimentarono una condizione di dipendenza dalle esportazioni. Con la crisi petrolifera del '73 e la crisi alimentare globale l'ordine alimentare postbellico fondato sugli aiuti alimentari si inceppò. La crisi del debito e l'applicazione della ricetta neoliberale rappresentò una spinta verso un nuovo ordine alimentare, che vide un più importante ruolo del settore privato e si consolidò la posizione delle grandi imprese nazionali e di una filiera alimentare industriale sempre più globalmente integrata. Una nuova architettura dell'ordine alimentare globale risultò dai processi di integrazione dei mercati internazionali e di concentrazione di potere di mercato a vantaggio dei colossi dell'agrobusiness, in particolare quelli della vendita al dettaglio. che assunsero un importante ruolo all'interno della governance agroalimentare globale: un esempio significativo si riscontra nell'ambito della food safery. Davanti ai fallimenti degli impegni presi in ambito di lotta alla fame, la comunità internazionale sostenne il bisogno di una nuova rivoluzione verde basata sulle nuove biotecnologie. La crisi dei prezzi alimentari del 2007-2008, oltre ad aver comportato un impatto significativo sulla popolazione più indigente e rivolte per il cibo in decine di paesi, comportò una serie di reazioni protettive in ambito di politica economica e l'esplosione del fenomeno del land grabbing, ma anche un processo di riforma istituzionale a livello della governance alimentare globale. Quello che è mancato in questa congiuntura, è una seria e tempestiva considerazione dei sistemi e dei modelli che contribuiscono alla produzione di diseguaglianza. L'aspetto più importante della gestione della crisi è rappresentato dal fatto che le radici che ne stanno alla base sono state non solo ignorate dai governi, quanto piuttosto rafforzate attraverso un appello ad un'ulteriore liberalizzazione dei mercati e all'utilizzo di nuove tecnologie che rischiano di produrre gli stessi risultati. Nel secondo capitolo – "Verso la sovranità alimentare" - dopo aver fornito una breve introduzione, mi concentro sulle quattro dimensioni della sicurezza alimentare, evidenziando come storicamente tale questione, in termini di presa di impegni politici, sia stata ridotta fondamentalmente a soltanto una di esse: la disponibilità di cibo. Per quanto essa risulti fondamentale, le cause dell'insicurezza alimentare sono da ricercarsi soprattutto nella dimensione dell'accesso al cibo, che dipendono da diverse condizioni strutturali e dalla dimensione dei diritti soggettivi, per cui la sicurezza alimentare può essere conseguita attraverso una strategia di lotta alla povertà che persegua un principio di democrazia economica. Altra importante dimensione è quella della misura in cui il cibo a cui si ha accesso fornisce un valore nutrizionale appropriato, considerate le problematiche sanitarie di derivazione alimentare diffusamente riscontrabili nelle popolazioni umane. Infine, la dimensione della stabilità dell'accesso al cibo introduce a un insieme di questioni attinenti alla sostenibilità, alla vulnerabilità e alla resilienza dei sistemi agroalimentari di fronte a crisi e shock improvvisi. Da questo punto di vista risulta cruciale la vulnerabilità legata a vari fattori di instabilità dei mercati quali: la dipendenza dall'utilizzo di prodotti ed energia di derivazione fossile, in termini di input agricoli, trasformazione industriale e trasporto; l'aumento del prezzo del petrolio e la produzione di biocarburanti; la pressione sulle terre derivata dall'internazionalizzazione della zootecnia industriale ed intensiva. La competizione food-feed-fuel, insieme alle dinamiche speculative finanziarie, sono infatti alla base della volatilità dei prezzi che ha determinato la crisi alimentare del 2007-2008. Per quanto riguarda la relazione tra cambiamento climatico e sistemi alimentari, il rapporto è a doppio senso. Il sistema agroalimentare globale rappresenta un grande produttore di gas serra. Allo stesso tempo, il settore agricolo risulta particolarmente vulnerabile agli effetti del cambiamento climatico in termini di produttività e, sebbene a seconda comunque della collocazione geografica, rappresenta un'importante minaccia in termini di sicurezza alimentare. La diffusione del modello agroalimentare industriale è alla base di varie crisi e la sua sostenibilità discutibile. Una sua critica, sotto vari punti di vista, può prendere facilmente le mosse dalla discussione dei miti che spesso accompagnano una sua valutazione positiva. L'agricoltura è al centro del rapporto tra uomo e ambiente, rappresenta la principale attività umana nella gestione delle risorse naturali e va sempre più minacciando l'ambiente in termini di sostenibilità. A fronte di una massiccia erosione della biodiversità, a cui si lega un'erosione culturale, attraverso un approccio agroecologico, la dimensione culturale assume un'importanza fondamentale nella gestione dell'agroecosistema, non solo dal punto di vista della sostenibilità ma anche in termini di produttività, attraverso un'arricchimento dell'agrobiodiversità coltivata. Da un punto di vista ecosociologico, possiamo valorizzare in questo senso la condizione contadina, in un'ottica di contributo alla sicurezza alimentare, alla resilienza e alla sovranità alimentare. Nell'ultima parte del capitolo prendo in analisi quest'ultimo concetto, in primo luogo dal punto di vista di modello di filiera. In secondo luogo, ripercorrorrendo le principali tappe che lo hanno visto accentrare su di sé un'attenzione non solo da parte della società civile organizzata, ma anche da parte delle istituzioni internazionali. Da una dinamica di opposizione al processo di globalizzazione neoloberista, i promotori del diritto alla sovranità alimentare sono infatti riusciti a confluire in un percorso costruttivo all'interno di nuovi e coraggiosi meccanismi di governance alimentare, capaci di ampliare gli spazi di agibilità politica. Quello che risulta da questi due capitoli è un conflitto strutturale sul futuro del cibo, tra uno scenario di ulteriore evoluzione del modello produttivista tramite l'applicazione delle scienze della vita ed uno fondato sull'approccio agroecologico e sulla centralità del modello di agricoltura di piccola e media scala vocata ai mercati di prossimità. Nel terzo capitolo - "L'India e il caso Navdanya", presento uno studio di caso che prende in oggetto la realtà della Fondazione Navdanya, risultato da un periodo di ricerca in loco della durata di due mesi. Dopo una prima parte di contualizzazione storica che prende in analisi i processi che hanno interessato la situazione agroalimentare indiana, con particolare riferimento alla politica della Rivoluzione Verde, mi concentro sugli sviluppi delle campagne e della struttura di attività di Navdanya riconducibili alla promozione della sovranità alimentare. Una particolare attenzione viene data allo sviluppo e al funzionamento della rete di conservazione e scambio di sementi e di conoscenza, incentrata sul coordinamento di una rete di banche dei semi diffuse sul territorio nazionale, mettendo in luce vari aspetti che riguardano la promozione della sovranità alimentare.
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Il lavoro parte con un inquadramento generale sui corpi intermedi, ossia di quelle istituzioni che si collocano a metà strada tra lo Stato e gli individui, sul presupposto che Stato e Mercato non sono esaustivi per coprire la complessità di una collettività. Si passa poi a illustrare i principali passaggi normativi e politici legati alle fondazioni bancarie, originate dalla riforma delle Casse di Risparmio e dalla privatizzazione del settore bancario Poi si fa una "fotografia" attuale dello stato dell'arte: le fondazioni sono analizzate e classificate in base ad alcuni parametri di riferimento. Lo strumento cardine per capire meglio il percorso di una fondazione è la valutazione, e su questo tema si presentano anche alcuni modelli tratti da esperienze italiane e internazionali. Si passa poi all'esame di tre casi di studio, con dati tratti da documenti ufficiali e interviste. In appendice, l'analisi dei rapporti con la Cassa Depositi e Prestiti.
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In: Politique étrangère: PE ; revue trimestrielle publiée par l'Institut Français des Relations Internationales, Band 79, Heft 4, S. 206-207
ISSN: 0032-342X
In: Revue française de science politique, Band 64, Heft 4, S. 810-811
ISSN: 0035-2950
In: Idee. Economia 9
In: Lectio Magistralis
Over the past 30 years, all European countries have been affected by reorganization processes concerning their higher education systems. In this volume, two aspects of this type of reorganization are discussed: changes in governance models and differentiation processes within the various higher education systems. The new governance models of higher education systems are based on three pillars: autonomy, evaluation and competition. Everywhere, universities were managed in a more business-like fashion, strengthening the central leadership and reducing the power of the collective bodies. In Italy, autonomy has developed in a distorted way, and for a long time has not been accompanied by evaluation and competition. In addition to reforming governance, European governments have responded to the students' mass demand for university access with different backgrounds and ambitions, differentiating the higher education systems in the concerned countries. There was a first surge of differentiation in the 1960s and 1970s, and a second one took place in the late 1990s. Italy was an exception, and in this lies the origin of most of the problems of Italian universities, which the volume discusses while also offering possible solutions.
L'idea di governance è cambiata profondamente e sta diventando un modello di costruzione del potere eurocentrico in cui vi è davvero spazio per una decisione pubblica costruita in termini democratici
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Il seguente lavoro si inserisce nell'ottica di presentare uno dei principali strumenti di governance dell'innovazione all'interno del settore sanitario, sia a livello centrale sia a livello Hospital-Based. Tale strumento è noto come Health Technology Assessment (HTA), che nasce come metodologia multidimensionale volta a supportare i processi decisionali in ambito sanitario attraverso lo studio delle diverse alternative disponibili e alla generazione di informazioni significative riguardo i possibili impatti clinici, economici, organizzativi, sociali ed etici delle tecnologie oggetto di valutazione. Grazie all'utilizzo dell'HTA, team di esperti con competenze eterogenee (medici, economisti, ingegneri, epidemiologi e sociologi) lavorano per selezionare e, successivamente, deliberare riguardo all'introduzione di nuovi dispositivi clinici, attrezzature, farmaci, procedure organizzative e gestionali all'interno dei presidi sanitari. Tale pratica, grazie ad una strutturata attività di ricerca, è capace di coniugare le tecniche scientifiche con quelle manageriali, in modo da individuare quella tecnologia che, al contempo, evidenzia un uso efficiente di risorse ed un'efficacia clinica in grado di impattare positivamente sulla salute del paziente. Il lavoro svolto prende avvio da un capitolo che analizza il contesto ambientale sanitario di riferimento, attuale e prospettico, evidenziando le dinamiche macroeconomiche, quelle riguardanti il sistema Welfare italiano e la spesa sanitaria, in modo da palesare i problemi e le criticità che in futuro i decisori politici dovranno affrontare per mantenere un certo grado di sostenibilità del SSN. Nel capitolo successivo vengono presentate tutte le caratteristiche riguardanti l'HTA, delineando un quadro esaustivo sul tema. Nel terzo capitolo viene svolta una disamina sul tema delle valutazioni economiche in sanità, fondamentali per il percorso di analisi, chiarendo le best practices da seguire per attuare una procedura corretta di indagine. Inoltre si esaminano in dettaglio le varie tecniche valutative (analisi costi- efficacia, analisi costi-utilità, analisi costi-benefici). Nel quarto capitolo si evidenziano i risultati di una valutazione empirica applicata al sistema Calypso 4D Localization System (Calypso Medical) utilizzato nella U.O. Radioterapia dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana. Tale valutazione sanitaria è stata svolta utilizzando i dettami di un particolare modello innovativo, ideato da analisti del Politecnico di Milano, applicabile soprattutto a livello Hospital-Based. Infine, nell'ultimo capitolo vengono esposte le conclusioni finali e le riflessioni inerenti ad una pratica di così forte impatto innovativo come l'HTA.
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In: Revue française de science politique, Band 64, Heft 4, S. 802-803
ISSN: 0035-2950
In un contesto dominato da invecchiamento della popolazione, prevalenza della cronicità e presenza crescente di pazienti multiproblematici e non autosufficienti è indispensabile spostare il baricentro delle cure dall'acuzie alla cronicità, e quindi assicurare la continuità e la coerenza fra i diversi setting di cura, sia sanitari che socio-sanitari (ospedale, servizi sanitari territoriali, domicilio, strutture residenziali di Long term care). Dall'analisi della letteratura emerge che il maggiore ostacolo a realizzare questa continuità è rappresentato dalla presenza, caratteristica del sistema di welfare italiano, di molteplici attori e strutture con competenze, obiettivi e funzioni diverse e separate, e la raccomandazione di lavorare per l'integrazione contemporaneamente su più livelli: - normativo-istituzionale - programmatorio - professionale e gestionale Il sistema della "governance" realizzato in Emilia-Romagna per l'integrazione socio-sanitaria è stato valutato alla luce di queste raccomandazioni, seguendo il modello della Realist evaluation per i Social complex interventions: enucleando le "teorie" alla base dell'intervento ed analizzando i diversi step della sua implementazione. Alla luce di questa valutazione, il modello della "governance" è risultato coerente con le indicazioni delle linee guida, ed effettivamente capace di produrre risultati al fine della continuità e della coerenza fra cure sanitarie e assistenza sociale e sanitaria complessa. Resta da realizzare una valutazione complessiva dell'impatto su efficacia, costi e soddisfazione dei pazienti. ; In a context dominated by population aging, chronic conditions, and a growing number of multiproblematic and dependent persons, it is essential to shift the focus from acute to chronic care, and thus ensure the continuity and consistency between care settings, and especially between health and social care settings. An analysis of the literature shows that the biggest obstacle to achieving this continuity is the presence , typical of the Italian welfare system of a multiplicity of actors and structures each having its peculiar responsibilities, objectives and functions, and issues the recommendation to foster integration simultaneously on multiple levels: - policy makers - programmes and interventions design - Professional and practical The system of " governance " built by Emilia- Romagna's government was assessed in the light of these recommendations, making use of a "Realist evaluation" analysis: drawing out the "theories" at the base of the intervention and analyzing the different steps of its implementation. In the light of this assessment, the model of " governance " appears consistent with the indications of the recommendations for health and social care integration , and actually capable of producing results in order of continuity and coherence between health and social care settings. Further research is needed in order to achieve a comprehensive assessment of the impact of this model on effectiveness, costs, and patient satisfaction.
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L'obiettivo del paper è quello di permettere una valutazione sistemica degli strumenti di governance dei corridoi transalpini inseriti nelle reti di trasporto trans europee (TEN-T), evidenziando le relazioni che intercorrono tra gli specifici sistemi di pre-funding, finanziamento e tariffazione e le più ampie politiche dei trasporti e dell'ambiente attivate anche durante la fase di messa a regime e gestione delle infrastrutture. L'analisi si avvale di una matrice di valutazione che tiene conto degli effetti di politica economica ampia oltreché degli impatti trasportistici e delle conseguenze in termini di governance, soffermandosi sull'esame di meccanismi di competizione verticale e orizzontale delle scelte degli enti pubblici coinvolti dai corridoi TEN-T. I casi studio relativi alla Nuova Linea Torino-Lione fra Italia e Francia, della direttrice del Gottardo in Svizzera e del corridoio del Brennero fra Italia e Austria, permettono di comprendere l'ampia valenza di politica economica che sottende queste scelte e come le iniziative attivate da parte dell'Unione Europea sui temi del finanziamento e sulla governance possono offrire spunti di efficientamento dal punto di vista economico.
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In: Revue française de science politique, Band 64, Heft 2, S. 349-350
ISSN: 0035-2950
In: Revue française de science politique, Band 64, Heft 6, S. 1263-1264
ISSN: 0035-2950