È da almeno un ventennio che si assiste all'uso crescente del termine governance nei più diversi ambiti istituzionali, politici e di ricerca e con significati e implicazioni differenti nei diversi contesti d'utilizzo. In particolare, nella comunità scientifica essa attraversa le contemporanee dottrine dell'amministrazione e dello stato (New Public Management, dottrine o teorie della regolazione), le teorie dell'organizzazione delle corporazioni economiche (corporate governance), i dibattiti sul governo locale e urbano, alcuni sviluppi della politica internazionale (global governance). Il contributo si propone di ricostruire queste diverse accezione segnalandone i termini di rilievo per la contemporanea riflessione politica e politologica.
To explain the institutional developments of the EC/EU, the traditional theories of European integration used to build their arguments around two opposite and well-known models of public authority, the International Organisation one vs. the State one: But both of these yardsticks have proven to be of limited heuristic power, faced with the peculiarity of the EC/EU institutional configuration. The deadlock that classic theories run into, then, was just bypassed by the following studies, that left behind the "ontological question" to focus on middle-range fields or specific dynamics, driven by the idea that the system had a unique nature, but the way it worked could be known and named. Thus, the post-ontological studies often referred to the European institutional level as a "governance system", to indicate that the EC/EU is able to allocate values by shaping trans-boundary policy processes, but through an institutional interplay hardly referable to some conventional political model. Thus, this paper aims (1) to analyse the different contents attached to the "governance" label in European studies since the fixing Hix made when talking of a "new governance agenda" in 1998, (2) to recast the ontological question in the light of the "new governance", a theoretical framework linking Rosenau's concept of self-sustaining trans-boundary "Spheres of Authority" to policy cycles now decoupled from the nation-state jurisdictions, and (3) to define and apply this framework to the institutional development of the EC/EU, to identify the reasons beneath the common project actual stalemate.
Il Servizio sanitario nazionale è l'istituzione attraverso la quale lo stato garantisce ai propri cittadini il diritto costituzionale alla salute. Le funzioni e le risorse sono state delegate alle regioni, che le esercitano attraverso le aziende sanitarie locali. Con le riforme avvenute nel 1992-93 e nel 1999 il Ssn si è trasformato di fatto in un "Sistema di sistemi sanitari regionali", composto da 21 Servizi sanitari regionali e provinciali, organizzati diversamente nei vari territori. Lo studio dei sistemi regionali riveste quindi un interesse per l'individuazione di modelli comuni tra le regioni e, soprattutto, per la valutazione delle loro performance. Il volume raccoglie i risultati di una ricerca empirica svolta attraverso l'analisi dei dati statistici disponibili (Istat, Ministero della Salute, Regioni) e l'approfondimento su 9 regioni campione, attraverso interviste dirette ai key decision makers, delle best practices regionali. La ricerca si proponeva tre obiettivi: (i) valutare la coerenza intrinseca dei modelli regionali di risposta ai bisogni sanitari della popolazione; (ii) definire e analizzare gli elementi costitutivi e differenziali dei diversi modelli di governance dei sistemi sanitari regionali; (iii) valutare le performance dei differenti sistemi regionali. La coerenza intrinseca e le performance sono state valutate attraverso indicatori sintetici (calcolati su circa 80 dati statistici elementari), rappresentativi di 9 "aree di fenomeno" (ad es. contesto socio-economico, stato di salute, efficienza e appropriatezza dei servizi sanitari, economicità della gestione, outcomes, ecc.) e la graduatoria per quartili delle regioni. L'analisi degli elementi costitutivi dei sistemi regionali ha portato ad identificare tre modelli regionali: (a) il modello burocratico (prevalente nelle regioni del sud), (b) il modello accentrato (ad es. Veneto) e (c) il modello contrattuale (ad es. Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana). I risultati dell'analisi statistica hanno portato ad identificare 10 regioni con sistemi sanitari "coerenti" (con bilanciamento tra bisogni sanitari-domanda di servizi vs. offerta-spesa sanitaria-outcomes), 6 regioni "incoerenti" e 5 parzialmente incoerenti. Sono state descritte le aree di incoerenza. Riguardo alle performance dei sistemi regionali lo studio ha formulato una graduatoria delle regioni con le migliori (Toscana, Friuli-V.G. , Emilia-Romagna, Umbria) e peggiori (Sicilia, Calabria Sardegna, Campania) performance. La correlazione tra i ranghi ha portato a concludere che il contesto generale e specifico sanitario esercitano un'influenza sulla governance regionale (rho=0,60) e che le capacità e gli strumenti di governance svolgono un'azione decisiva sui risultati di processo (0,70) e sugli outcomes (0,66) del sistema. Il livello di spesa sanitaria pro-capite è invece scarsamente correlato con tutti i tipi di risultato (gestionali, di processo, di outcome) e denota solo l'incapacità delle regioni di controllare la spesa. Nessuna relazione si è trovata tra modelli di governance e performance dei sistemi sanitari. L'impiego degli indicatori sintetici si è dimostrato quindi efficace nel descrivere i modelli regionali e valutarne le performance.
The reasoning of the text is as follows: — the development of intermediary organisations, — the discussion of the "broad" concept of governance, — a comment on the White Paper on Governance of the European Union. ; L'argumentation du texte est la suivante : - le constat du développement d'organisations intermédiaires, - la discussion de la conception « large » de la gouvernance, - un commentaires du Livre Blanc de la gouvernance de l'Union Européenne.
Lo scopo di questo contributo è di indicizzare alcuni degli elementi che caratterizzano il quadro, pure variegato e composito, della governance mettendo in risalto come essa si ponga all'incrocio tra problematiche differenti, anche se strettamente intrecciate. Problematiche che non sono univocamente riconducibili al quadro offerto dalle difficoltà delle istituzioni democratiche e del government, ma che sembrano essere implicate sia in un più complessivo ri-organizzarsi dei poteri – politici ed economici – su scala macro-regionale e globale, sia in una condizione di trasformazione e mutamento delle prassi intorno alle quali si è articolata la modernità politica. In altre parole, a voler fare i conti con le contemporanee teorie della governance ci si deve anche confrontare con quelle strumentazioni di cui la modernità, nei suoi diversi percorsi, si è dotata: siano esse quelle che hanno a riferimento il modello paradigmatico della sovranità o quelle proprie della conservazione politica.
International audience ; The Moroccan oasis region is facing new environmental problems. The Government often delegates their solution to the local administrations that do not have the resources to solve them. Therefore the role of the local associations is growing but sometimes the lack of training of their members in the field of environmental issues and EE, and the absence of the public administration cannot solve the problems but partially. We present, as case study, the activities of the Association Hassilabiad pour l´environnement, le développement et la coopération (AHT).
International audience ; The Moroccan oasis region is facing new environmental problems. The Government often delegates their solution to the local administrations that do not have the resources to solve them. Therefore the role of the local associations is growing but sometimes the lack of training of their members in the field of environmental issues and EE, and the absence of the public administration cannot solve the problems but partially. We present, as case study, the activities of the Association Hassilabiad pour l´environnement, le développement et la coopération (AHT).
International audience ; Greater awareness of global change and the emergence of issues relating to climatic events in recent decades, biodiversity conservation and the associated European policies, decentralisation are all elements making for major change in state policy towards forests in France. Foresters have come up with innovative responses to these changes with the support of public authorities, e.g., ecocertification and the establishment of the Inter- Trade body. State action has refocused on public goods such as climate, biodiversity or energy. Territorialbased approaches have been developed or have replaced topic-related ones. The state continues in France to play an important regulatory role alongside Europe and local governments, which are now major players in the forestry institutional landscape. ; La progression des préoccupations sur les changements globaux et les questions nées des aléas climatiques des dernières décennies, la préservation de la biodiversité et les politiques européennes correspondantes, la décentralisation : autant d'éléments de changements forts dans le contexte de l'action forestière publique en France. Des réponses novatrices ont été apportées à ces évolutions par les professionnels, avec l'appui des pouvoirs publics : l'écocertification et la création de l'interprofession, notamment. L'action publique s'est recentrée sur des biens publics tels que le climat, la biodiversité, ou l'énergie. Elle a développé des approches territoriales à côté ou à la place des approches thématiques. L'État conserve en France un rôle régulateur important, à côté de l'Europe et des collectivités qui sont maintenant très présentes dans le paysage institutionnel forestier.
Greater awareness of global change and the emergence of issues relating to climatic events in recent decades, biodiversity conservation and the associated European policies, decentralisation are all elements making for major change in state policy towards forests in France. Foresters have come up with innovative responses to these changes with the support of public authorities, e.g., ecocertification and the establishment of the Inter- Trade body. State action has refocused on public goods such as climate, biodiversity or energy. Territorialbased approaches have been developed or have replaced topic-related ones. The state continues in France to play an important regulatory role alongside Europe and local governments, which are now major players in the forestry institutional landscape. ; La progression des préoccupations sur les changements globaux et les questions nées des aléas climatiques des dernières décennies, la préservation de la biodiversité et les politiques européennes correspondantes, la décentralisation : autant d'éléments de changements forts dans le contexte de l'action forestière publique en France. Des réponses novatrices ont été apportées à ces évolutions par les professionnels, avec l'appui des pouvoirs publics : l'écocertification et la création de l'interprofession, notamment. L'action publique s'est recentrée sur des biens publics tels que le climat, la biodiversité, ou l'énergie. Elle a développé des approches territoriales à côté ou à la place des approches thématiques. L'État conserve en France un rôle régulateur important, à côté de l'Europe et des collectivités qui sont maintenant très présentes dans le paysage institutionnel forestier.
Tra le realtà politico-istituzionali che nel proprio percorso di sviluppo hanno maggiormente puntato sulla governance - sia come uno strumento per l'accrescimento della propria efficacia operativa, sia come il complesso dei processi idonei a ridurre il deficit democratico delle proprie istituzioni - c'è l'UE. Questo breve lavoro intende allora mostrare alcuni caratteri e il senso dei documenti prodotti dalla Commissione Europea a partire dalla pubblicazione nel luglio del 2001 del Libro bianco sulla governance europea. In questo documento sono definiti i principi a partire dai quali ri-articolare il processo di policy-making europeo: in altre parole, quel processo di implementazione ed attuazione delle politiche da parte di quell'organo che viene definito - forse impropriamente - l'esecutivo europeo. Scopo del saggio è mostrare come la governance della Commissione si sforzi di nascondere quelle tensioni e quelle conflittualità che appartengono ed accompagnano la partecipazione politica. E lo fa tentando di affermare un modello di legittimità centrato su una idea di risoluzione dei conflitti che si propone innanzitutto come problem-solving. Nel condurre il proprio confronto con il modello della sovranità statale, la Commissione sembra ritenere che non esistono conflitti di tipo ideologico e così facendo chiude gli spazi pubblici per l'esercizio di un'effettiva partecipazione politica e civile.
Lo scopo di questo contributo è offrire una panoramica dei molteplici dispositivi che sono oggi impegnati nei diversi livelli della politica contemporanea nel contenimento e nella gestione delle emergenze prodotte dai processi di mondializzazione e globalizzazione . Questo insieme di dispositivi incide su piani diversi: sulle prassi di intervento del government così come sulle modalità di esercizio del potere statale nel suo complesso; sugli svolgimenti più tradizionali della politica interstatale e della geopolitica; nel quadro globale costituito da istituti, organismi e più generalmente attori il cui intervento si configura come governance globale. Sebbene l'attore politico di riferimento rimanga prevalentemente lo stato, la loro attività si articola sulla base del contributo di soggetti diversi che operano un rapporto articolato e non univoco con le sovranità statali. Nella prima parte si offre quindi una rapida sintesi degli strumenti giuridici e amministrativi attraverso i quali le democrazie contemporanee fanno fronte alle emergenze. Tutte le costituzioni – anche quelle consuetudinarie – presentano norme, istituti o procedure finalizzate a regolare l'esercizio di poteri straordinari nei casi in cui siano a rischio l'esistenza e la sopravvivenza dell'ordine politico e dello stato. Vi sono, tuttavia, anche altri dispositivi con i quali le democrazie affrontano situazioni critiche o ritenute straordinarie, anche se non propriamente eccezionali. Questi strumenti operano nel quadro costituzionale ordinario, ma ne alterano alcune caratteristiche fondamentali: l'equilibrio e la separazione dei poteri, l'esercizio del rule of law, l'esercizio di funzioni di controllo degli organi esecutivi, il godimento di diritti e libertà da parte dei cittadini . A questi strumenti se ne affiancano altri dalla natura non giuridica (e non sempre giuridicamente regolata) che, oltre ad assumere un ruolo centrale nella gestione delle emergenze, incidono in maniera rilevante nel complesso della vita democratica, tanto da configurare una vera e propria ragion di stato democratica e costituzionale. Se si pone poi l'attenzione anche al ruolo sotterraneo, ma costante, dell'intelligence ed alla gestione delle dinamiche di inclusione/esclusione prodotte dalla regolazione del welfare state, è possibile allora delineare i tratti di una governamentalità specifica che stringe insieme gli svolgimenti della sovranità politica, i percorsi del governo democratico ed il contributo dei dispositivi della conservazione politica. Nello scenario offerto dai processi di globalizzazione, al fianco dei poteri crescenti di cui si dotano gli esecutivi statali e che operano con lo scopo esplicito di rafforzare l'incidenza del governo, sorgono una pluralità di attori il cui obiettivo è la gestione sul piano mondiale delle emergenze. Il nesso che s'instaura tra sicurezza e sviluppo in questa nascente security governance internazionale, e il ruolo che in essa assume lo stato, mostrano quanto sia ancora profondamente ambiguo il rapporto tra i nuovi attori sovranazionali e le sovranità statali . Nello sforzo di raccordare libertà, sicurezza e sviluppo si gioca la partita del riassetto dei poteri su scala mondiale. In questi processi lo stato conserva un ruolo preminente, pur venendo funzionalmente inserito in una rete di relazioni e attori che deve sostenere e dal quale non può sciogliersi.
http://www.sciencedirect.com/science?_ob=ArticleURL&_udi=B6V2W-4DTKN77-1&_user=1080505&_handle=V-WA-A-W-WYA-MsSAYWW-UUW-U-AABWVWVUEE-AABUUUVYEE-VAYWEWCZU-WYA-U&_fmt=summary&_coverDate=11%2F17%2F2004&_rdoc=234&_orig=browse&_srch=%23toc%235713%239999%239999 ; International audience ; The low level of involvement by international oil companies in Russia seems difficult to explain given what development of its resources and production has to offer. There are still many restrictions and contradictions, born of the particular institutional and political environment of the Russian oil industry at the end of fifteen years of transition, that act as a bar to international integration. Three factors currently define the establishment of relations with foreign investors. First, because of the many different levels of negotiation with Russian companies, the State and the Regions, the decisions are based on complex relations between the various forces. Second, the reforms, and especially privatisation and the allocation of rights of ownership to deposits, are considered by sizeable sections of public opinion and many political classes to be illegitimate, thus making the issue of international investment and foreign presence still more complicated. Finally, the State's wish to take back the oil industry in order to use it to fulfil its economic and foreign policies is creating further uncertainty. These three elements seriously restrict the entry of international oil companies to the Russian market.