The article begins with the redefinition of complexity and risk. Indeed, phenomena such as earthquakes, pandemics, ecological emergencies, and issues related to the development of echnology highlight the unique and reciprocal relationship between complexity and risk. However, modernity endeavoured to simplify complexity and to erase the connection of the latter with any issue concerning risk. Despite its negative results, whose ineffectiveness and dangerousness have at the present become unmistakably clear, the attitude in favour of simplification succeeded in becoming the forma mentis of modern science, politics, culture, ethics, etc. Yet, in the last decades a new trend seems to have arisen, namely the one focusing on the "governance" of complexity and of the related risks. If considered under a socio-political point of view, its aim is to succeed in efficiency, whilst maintaining democracy. This can be achieved through the advancement of dialogue, the appreciation of diversities, and the enhancement of pluralism. Hence, the pars construens of the article focuses on the notion of responsibility, and tries to highlight its fruitfulness for the socio-political "governance" of complexity.
Il Servizio sanitario nazionale è l'istituzione attraverso la quale lo stato garantisce ai propri cittadini il diritto costituzionale alla salute. Le funzioni e le risorse sono state delegate alle regioni, che le esercitano attraverso le aziende sanitarie locali. Con le riforme avvenute nel 1992-93 e nel 1999 il Ssn si è trasformato di fatto in un "Sistema di sistemi sanitari regionali", composto da 21 Servizi sanitari regionali e provinciali, organizzati diversamente nei vari territori. Lo studio dei sistemi regionali riveste quindi un interesse per l'individuazione di modelli comuni tra le regioni e, soprattutto, per la valutazione delle loro performance. Il volume raccoglie i risultati di una ricerca empirica svolta attraverso l'analisi dei dati statistici disponibili (Istat, Ministero della Salute, Regioni) e l'approfondimento su 9 regioni campione, attraverso interviste dirette ai key decision makers, delle best practices regionali. La ricerca si proponeva tre obiettivi: (i) valutare la coerenza intrinseca dei modelli regionali di risposta ai bisogni sanitari della popolazione; (ii) definire e analizzare gli elementi costitutivi e differenziali dei diversi modelli di governance dei sistemi sanitari regionali; (iii) valutare le performance dei differenti sistemi regionali. La coerenza intrinseca e le performance sono state valutate attraverso indicatori sintetici (calcolati su circa 80 dati statistici elementari), rappresentativi di 9 "aree di fenomeno" (ad es. contesto socio-economico, stato di salute, efficienza e appropriatezza dei servizi sanitari, economicità della gestione, outcomes, ecc.) e la graduatoria per quartili delle regioni. L'analisi degli elementi costitutivi dei sistemi regionali ha portato ad identificare tre modelli regionali: (a) il modello burocratico (prevalente nelle regioni del sud), (b) il modello accentrato (ad es. Veneto) e (c) il modello contrattuale (ad es. Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana). I risultati dell'analisi statistica hanno portato ad identificare 10 regioni con sistemi sanitari "coerenti" (con bilanciamento tra bisogni sanitari-domanda di servizi vs. offerta-spesa sanitaria-outcomes), 6 regioni "incoerenti" e 5 parzialmente incoerenti. Sono state descritte le aree di incoerenza. Riguardo alle performance dei sistemi regionali lo studio ha formulato una graduatoria delle regioni con le migliori (Toscana, Friuli-V.G. , Emilia-Romagna, Umbria) e peggiori (Sicilia, Calabria Sardegna, Campania) performance. La correlazione tra i ranghi ha portato a concludere che il contesto generale e specifico sanitario esercitano un'influenza sulla governance regionale (rho=0,60) e che le capacità e gli strumenti di governance svolgono un'azione decisiva sui risultati di processo (0,70) e sugli outcomes (0,66) del sistema. Il livello di spesa sanitaria pro-capite è invece scarsamente correlato con tutti i tipi di risultato (gestionali, di processo, di outcome) e denota solo l'incapacità delle regioni di controllare la spesa. Nessuna relazione si è trovata tra modelli di governance e performance dei sistemi sanitari. L'impiego degli indicatori sintetici si è dimostrato quindi efficace nel descrivere i modelli regionali e valutarne le performance.
This article explores the capacity of the concept of multi-level governance to respond to the analytical, empirical & normative challenges posed to political science by EU decision-making processes & structures. After exploring the relationship between governance & multi-level governance (MLG), the article tackles the question of the empirical fruitfulness of this latter concept. It argues that the concept is best understood as describing those decision-making processes in which territorial jurisdictions with different competencies end up collaborating on a par, thus upsetting & recasting traditional territorial hierarchies. It also discusses whether MLG, by involving different groups of citizens & fostering the diffusion of shared norms & convictions, contributes to more legitimate decision-making. The conclusions, on all counts, are somewhat mixed. Although MLG appears to describe effectively a new class of phenomena & to suggest intereasing novel hypotheses as to the transformation of the structures of democratic rule, it has not yet succeeded in generating new testable propositions nor in suggesting new convincing criteria of legitimacy. References. Adapted from the source document.
Il presente contributo indaga due aspetti problematici dell'Unione Europea che emergono durante le crisi. Il primo riguarda il rapporto tra Stato e mercato, soprattutto con riferimento alla presenza della sfera pubblica nel mercato; il secondo, invece, si riferisce al ruolo che gli Stati membri riservano all'Unione Europea durante le emergenze. A tal riguardo, si prenderanno in esame, quali focus tematici: la crisi del debito greco, l'emergenza climatica e la crisi del Coronavirus. ; This paper explores two problematic aspects of European Union, which have emerged in the last few crisis. The first concerns the relation between the State and the market, referring specifically to the public intervention in the economy; the second one is related to the role reserved for the European Union by the Member States during the emergencies. In order to analyse these two issues, we'll take into consideration the greek crisis, the climate emergency and the Coronavirus crisis.