L'Unione Europea vive oggi una situazione di difficoltà che è frutto dell' impasse subìto negli anni post Maastricht 1992. Gli anni dei Trattati hanno permesso all'Unione di poter accrescere e consolidare il proprio ruolo, in quanto organizzazione sovranazionale di Stati, sia in termini economici che politici e sociali. Tuttavia, la battuta di arresto ha comportato una serie di conseguenze tuttora in atto: l'incapacità di mettere in pratica il progetto della buona governance per sanare i deficit democratico e comunicativo; la difficoltà di riavvicinare alle proprie istituzioni i cittadini europei che, mai prima di adesso, si erano sentiti così distanti dall'Unione Europea; l'inerzia che vivono le istituzioni di fronte alla carenza di rappresentatività democratica del Parlamento Europeo. L'Unione ha dovuto impegnarsi per riformulare se stessa: ha così predisposto numerosi piani e strumenti per dare un nuova impostazione all'Europa, per rispondere alla crisi di immagine e aprirsi alla società civile. Nonostante gli sforzi, l'Unione fatica oggi a riconfermarsi quale progetto iniziale recepito in una prospettiva ottimistica. L'euroscetticismo e le circostanze esogene come la crisi finanziaria del 2008 hanno intaccato il sistema di governance, rendendo quasi impossibile per l'Unione attuare i principi espressi all'interno del Libro sulla governance, orientati alla realizzazione di democrazia partecipativa enunciata dal Trattato di Lisbona del 2009. La governance è quindi oggi un progetto ancora in fieri: è necessario che l'Unione riveda i propri meccanismi, affinché realizzi un nuovo progetto di unione politica nel rispetto dei principi di dialogo, apertura e partecipazione e smentisca il sentimento di disaffezione ed estraneità avvertito dai cittadini europei.
Con la locuzione Governance economica dell'Unione europea si intende riferirsi all'attuale assetto di poteri in materia di Politica economica diviso tra Stati membri e Unione europea. Ci riferiamo, altresì, alla disciplina adottata dagli Stati membri e dalle istituzioni dell'Unione che regola l'attribuzione delle competenze in materia, nonché le loro modalità di esercizio. Tali fonti hanno diversa natura: internazionale, dell'Unione e nazionale. Per Politica economica si intende la disciplina che studia gli effetti dell'intervento dei poteri pubblici (Stato, Banca centrale, ed altre autorità) e dei soggetti privati (imprese, famiglie,.) sull'economia, allo scopo di elaborare interventi destinati a modificare l'andamento del sistema economico a livello macroeconomico per raggiungere obiettivi prefissati. Alla luce di questa considerazione, lo studio sulla Governance economica dell'Unione europea, oggetto della nostra indagine, deve necessariamente aprirsi con l'analisi delle teorie economiche che hanno informato le scelte istituzionali, in particolare dell'Unione, e degli strumenti di politica economica ad oggi ancora in possesso degli Stati membri e di quelli ormai attribuiti alle Istituzioni europee. In tale contesto, chi scrive si è avvalso di nozioni, concetti appartenenti alla Scienza economica, strumentali alle riflessioni di carattere giuridico e istituzionale che costituiscono il principale oggetto di studio del presente lavoro. A ben vedere la cessione di sovranità nei confronti dell'Unione non riguarda la sola politica monetaria, ma anche ulteriori strumenti di politica economica. Tale circostanza porterebbe a ritenere, almeno prima facie, che i margini di manovra dei governi nazionali nella predisposizione delle proprie politiche ne escano sensibilmente ridotti, sebbene una riflessione approfondita, come vedremo, conduce ad una valutazione almeno più bilanciata riguardo l'apprezzamento delle ultime riforme. Una volta analizzato in dettaglio ognuno di tali strumenti e rilevato lo stato dell'arte, anche alla luce della portata da riconoscere alla regola d'oro, inserita in Costituzione, del pareggio in bilancio, si passerà ad analizzare le prospettive della "comunitarizzazione" del Trattato sulla Stabilità, sul Coordinamento e sulla Governance nell'Unione Economica e Monetaria, prevista all'art. 16 del Trattato stesso. Sarà preso in considerazione l'impatto della comunitarizzazione sul funzionamento del sistema dei rapporti tra Europa e Stati membri, riservando una particolare attenzione alle conseguenze che da essa potrebbero derivare sulla qualificazione e sullo sviluppo del processo di integrazione europeo. Ciò anche alla luce delle recenti novelle legislative in materia di Unione bancaria, al cui studio sarà dedicata un'apposita sezione all'interno del lavoro.
L'obbiettivo della ricerca è l'analisi del riassetto istituzionale dovuto alla crisi economica. Il progetto di ricerca parte da un'analisi della formazione della moneta unica e dell'Unione economica e monetaria, per proseguire attraverso l'analisi dello stato di avanzamento delle politiche economiche e monetarie mediante la ridefinizione degli assetti giuridici ed istituzionali, come diretta conseguenza della crisi economica. Si prende infine in considerazione l'accelerazione di alcuni processi d'integrazione che hanno messo in discussione il ruolo di alcune Istituzioni partendo dalla natura stessa del metodo comunitario e del processo di legittimità democratica alla base del consolidamento e dello sviluppo dell'Unione economica e monetaria. Fino ad arrivare allo statuto speciale ottenuto dal Regno Unito che mette in discussione l'assetto stesso del progetto europeo, decretando un Europa a più velocità, frutto di una specifica visione di un Europa regolatori. ; The propose of this research is to analyze the future of the European project due to the changes of the economic crisis. The research is based on a deep analysis of European economic and monetary policies, starting from the creation of the single currency through the construction of the Economic and Monetary Union, until the impact of the debt crisis on the European Governance and institutions. The research project analyses the legal and political arrangements that have queries the Community method in favor of the intergovernmental method. It is analyzed the acceleration of certain processes of integration/desegregation of the European project that have questioned the role of some institutions, their accountability and legitimacy, until the UK special status that have create de facto a legal multi-speed Europe.
La domanda di ricerca dello studio è la seguente: si sta verificando una convergenza verso un modello di corporate governance europeo?L'analisi delle risposte fornite al 'Green Paper' dell'Unione Europea in tema di governo societario evidenzia come i differenti approcci di governance, adottati dai vari stati membri, siano influenzati da fattori politici, socio-economici e legislativi di contesto.Con particolare riferimento ai codici di comportamento, si presenta un'indagine comparativa tra i seguenti codici: UK Corporate Governance Code del 2010, il Codice di Autodisciplina italiano del 2011, e il Kodex tedesco del 2010.In sintesi, dall'analisi congiunta dei codici e delle risposte fornite al 'Green Paper' dell'Unione Europea in tema di governo societario, emerge la volontà dei paesi membri di proseguire verso un processo di convergenza in modo 'spontaneo', senza ricorrere ad ulteriori regole o raccomandazioni emanate a livello comunitario. The research question of this study is as follows: is there convergence towards a European model of corporate governance?The analysis of the responses to the Green Paper of the EU on corporate governance shows that different approaches to governance, adopted by the member States, are influenced by political, socio-economic and legislative environmental factors.With particular reference to codes of conduct, a comparative survey of the following codes: UK Corporate Governance Code of 2010, the Italian Corporate Governance Code of 2011, and the German Kodex 2010 is presented.In summary, the combined findings show the will of the member States to pursue a process of convergence in a 'spontaneous way', without the need for additional rules or recommendations issued by the Community.
Questa tesi si propone di dibattere il significato e l'applicazione della governance alla luce dei processi di globalizzazione che, soprattutto negli ultimi decenni, hanno cambiato il volto del pianeta. Per poter analizzare questo nuova paradigma, si prendono in esame alcuni fenomeni che caratterizzano, a nostro avviso, la società attuale: prima di tutto quello dell'anarchia nelle relazioni internazionali, e il successivo disordine che continua a generare; il processo della globalizzazione con le sue conseguenze non solo sulle economie ma anche nella società e sugli individui; la "crisi dello Stato" e i nuovi attori che emergono sia "dall'alto che "dal basso" ; infine il funzionamento delle istituzioni internazionale, in primis le Nazioni Unite, a livello globale. Lo scopo è di capire, soprattutto dopo la fase di disorientamento che si è creata dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989, se al giorno d'oggi esiste un modello che può porsi come forma nuova di fare politica al fine di generare un "ordine nel disordine", soprattutto alla luce della crisi del sistema democratico tradizionale. Senza dubbio, è innegabile che il mondo e i problemi globali che lo caratterizzano hanno bisogno di un diverso modello che richiede una partecipazione maggiore e promuova nuove forme di intervento nei confronti di queste problematiche globali. Può la governance, tenute presenti tutte le riserve e le ambiguità che suscita la parola e le sue applicazioni, rappresentare questo modello? In che modo può esser migliorato tanto il suo meccanismo come quello di chi (a livello istituzionale) deve farsene portavoce? A queste domande si cerca di dare delle risposte al fine di tenere vivo il dibattito su questioni di importanza e intersse globale: temi che hanno bisogno di un intervento oggi più che mai urgente. ; This thesis aims to discuss the meaning and application of governance in the light of globalization processes that have changed the face of the planet, especially in recent decades. In order to analyse this new paradigm, we ...
[ita] Questa tesi si propone di dibattere il significato e l'applicazione della governance alla luce dei processi di globalizzazione che, soprattutto negli ultimi decenni, hanno cambiato il volto del pianeta. Per poter analizzare questo nuova paradigma, si prendono in esame alcuni fenomeni che caratterizzano, a nostro avviso, la società attuale: prima di tutto quello dell'anarchia nelle relazioni internazionali, e il successivo disordine che continua a generare; il processo della globalizzazione con le sue conseguenze non solo sulle economie ma anche nella società e sugli individui; la "crisi dello Stato" e i nuovi attori che emergono sia "dall'alto che "dal basso" ; infine il funzionamento delle istituzioni internazionale, in primis le Nazioni Unite, a livello globale. Lo scopo è di capire, soprattutto dopo la fase di disorientamento che si è creata dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989, se al giorno d'oggi esiste un modello che può porsi come forma nuova di fare politica al fine di generare un "ordine nel disordine", soprattutto alla luce della crisi del sistema democratico tradizionale. Senza dubbio, è innegabile che il mondo e i problemi globali che lo caratterizzano hanno bisogno di un diverso modello che richiede una partecipazione maggiore e promuova nuove forme di intervento nei confronti di queste problematiche globali. Può la governance, tenute presenti tutte le riserve e le ambiguità che suscita la parola e le sue applicazioni, rappresentare questo modello? In che modo può esser migliorato tanto il suo meccanismo come quello di chi (a livello istituzionale) deve farsene portavoce? A queste domande si cerca di dare delle risposte al fine di tenere vivo il dibattito su questioni di importanza e intersse globale: temi che hanno bisogno di un intervento oggi più che mai urgente. ; [eng] This thesis aims to discuss the meaning and application of governance in the light of globalization processes that have changed the face of the planet, especially in recent decades. In order to analyse this new paradigm, we examine some of the phenomena that characterize, in our view, society today: first of all the anarchy in international relations, and the subsequent disorder that continues to generate; the process of globalization and its consequences not only on economies but also on society and individuals; the "crisis of the State" and new actors that emerge "from above" and "from below "; finally how international institutions, and above all United Nations, works at the global level.
The governance of complex education systems, characterized by numerousnodes in a multilevel structure, has become a political priority in many Europeanand non-European countries; these nations are increasingly lookingfor models and examples of governance, purposely designed for educationand training systems, in order to adapt them to their needs. This paper,building on the concepts of network system and complexity, summarizesthe results of an exploratory analysis of research projects carried out by researchinstitutions on topics like the governance foundations and the modernleadership of schools, and disseminated through official publicationsand reports. In this perspective, the aim is to provide a basis to define thekey issues of managing and complex education and training systems. Surprisingly,among the key topics trust has been identified as one of themmost relevant, because it represents the expectation of all school stakeholderstowards the adoption and use of positive and effective behaviours.Particular attention has been dedicated to the analysis of studies and researchcarried out in OECD countries in the past five years. ; La Governance dei sistemi di istruzione complessi con più livelli di articolazioneè diventata una priorità politica in molti paesi europei ed extraeuropei;questi sono sempre più alla ricerca di esempi e modelli che possanoadattarsi alle proprie esigenze. Questo saggio, utilizzando i concetti di sistemadi rete e di complessità come riferimenti di base, riassume i risultati diun'analisi esplorativa a carattere di evidenza effettuato sulle pubblicazionidi progetti di ricerca e di rendicontazione realizzati da enti di ricerca inmerito ai fondamenti della governance e della leadership moderna dellascuola. Lo scopo, quindi, è precisare i temi chiave posti a fondamento dellagovernare dei sistemi di istruzione e formazione complessi: tra i temi chiavisi è scelto di inserire quello della fiducia, ovvero l'aspettativa da parte di tuttigli stakeholder della scuola verso l'adozione e l'uso di ...
This Ph.D thesis entitled "Impairment of goodwill and corporate governance" explores the association between the impairment of goodwill according to the international and US accounting standards (IAS 36 and SFAS 142) and the corporate governance system. In brief, the research question aims at verifying if and how different corporate governance actors influence the impairment test choices. Indeed, the impairment of goodwill involves across-the-board most firm functions. The procedures needed to carry out the impairment test cannot be limited only to the accounting domain, being instead necessary merging the competences in the strategic and operational management, in organization and finance with the accounting-related ones. Underlying the impairment of goodwill there are indeed assumptions that are used for both the ordinary and the strategic decisions. The valuations underlying goodwill impairments are meaningful, revealing about internal politics and they are portentous of the management past (because goodwill originates from business combinations) and future (because goodwill is the expression of the expected benefits deriving from the synergies created or from the invisible intangibles of the acquired entity) strategy. The result of the periodic impairment test constitutes a signal of the future strategy of the firm or of the effectiveness of past strategies. Also, the assumptions underlying the impairment procedure derive from the forecasts, which are predicted at different levels within the firm. The development of my research takes into account a conceptual, historical and doctrinal analysis of the goodwill write-offs, mainly in the Italian accounting literature and with a brief overview on the International accounting literature. The reason to explore the evolution of the goodwill notion and treatment through the accounting history moves from the dense and puzzling debate that since the nineteenth century characterised the accounting panorama, leading the goodwill to be one of the most controversial assets. By common consent the process underlying the valuation of goodwill is associated to the entire process to determine the company economic value. From the introduction of Statement of Financial Accounting Standards No. 142 (SFAS 142) in the United States and of International Accounting Standard 36 (IAS 36) in the International Accounting Standards adopter countries, follows several critiques and reservations from academics, practitioners, standard setters and regulators. As far afield as that in recent years both the US Public Company Accounting Oversight Board and the European Financial Reporting Advisory Group questioned whether prior amortisation process was more relevant and reliable. The corporate governance system may moderate the use of discretionary accounting choices, enforcing the overall reliability of financial reporting. On the one hand I investigate the impact that the internal corporate governance mechanisms have on the impairment test. On the other hand I verify whether the external corporate governance mechanisms are able to affect the decision of impairment. Within the internal corporate governance mechanisms I explore the board of directors, the managerial incentives, the insider ownership and the chief financial officer perception on the impairment of goodwill. Within the external corporate governance mechanisms I explore the institutional ownership, state ownership, external auditor and the analysts forecasts likely associations with discretional impairment of goodwill. This study is mainly grounded on the positivist agency theory, supposing that the agent, whether is the management, or the external auditor or different types of shareholders acts in its own interests which usually may not correspond to the best interests of the principal (Jensen and Meckling, 1976; Fama and Jensen, 1983; Jensen, 1983; Eisenhardt, 1989). The empirical analysis comprises the use of diverse research methods such as archival and survey method. This thesis provides a threefold theoretical contribution, contributing to the studies on accounting history, on accounting and on corporate governance. First, it develops a path within the Italian accounting tradition that might be considered as trailblazing of the modern accounting standards. I retrace different approaches on the evaluation issues and on the concept of goodwill that some of the most influential Italian "Economisti Aziendali" emphasised in their writings. From the specific attention devoted to the long-lived assets financial evaluations one can appreciate the multidimensionality of our "Economia Aziendale", including operations, management and control. As a matter of fact, the impairment of assets constitutes the trait d'union between various functions within the firm, involving beyond accounting also strategy, finance, operation, internal and external control. I thus carefully explore the past accounting literature on the goodwill-related issues, employing a constructive and historical method that led me to build a personal interpretation. Second, as underlined by prior literature, the manipulation of goodwill write-offs makes allocating financial resources highly inefficient, both at the firm and at market levels, and compromises the role of financial reporting as an external control system (Beatty & Weber, 2006; Ramanna and Watts, 2012). Given the important economic and market implications, managers, directors, chief financial officers, shareholders and external auditors carefully assess the estimates underlying the goodwill write-offs (Gu and Lev, 2011; Ramanna and Watts, 2012). Despite this, prior research has not yet systematically investigated whether the corporate governance system influences the write-offs decisions. As a matter of fact, in literature there are conflicting findings on managerial incentives in manipulating the earnings through specific accruals and in detail through assets write-offs. Third, as far as I know there are still unexplored areas of corporate governance's influence on impairment of goodwill.
The research of innovative educational models is, in the modern era, one of the topics of greatest interest in the pedagogical theorization. The education of young generations has always been the focal point of the social evolution and the economic and cultural growth of a people. A recent study by "TreeLLLe" highlights how, in today's educational landscape, the form of "learning to know" prevails significantly on the form of "learning to live with others". In this sense, it would be desirable to have greater interaction between social governanceand cultural governance. The Capability approach opens, in this direction, interesting reflections, combining capabilities and opportunities in the perspective of well being. In this context, cultural responsibility, social responsibility, political governance and cultural governance intersect each other, creating a subject conscious of "being" through a "social being". Thus, an "active space of education" is dominated by an eternal tension between "universal action" and "individual action". It is necessary to look for the birth of a renewed social and personal identity, capable of facing the challenges of an increasinglycomplex and planetary world. ; La ricerca di modelli pedagogici innovativi, capaci di rispondere alle contestuali esigenze educative dell'epoca moderna, rappresenta uno dei temi di maggiore interesse per il mondo della scuola e per la teorizzazione pedagogica. L'educazione delle giovani generazioni è da sempre l'elemento focale intorno a cui ruota l'evoluzione sociale e la crescita economica e culturale di un popolo. Una recente indagine condotta da "TreeLLLe" evidenzia come, nell'odierno panorama educativo, la forma dell'"imparare a conoscere" prevalga inmaniera significativa sulla forma dell'"imparare a vivere con gli altri". Sarebbe auspicabile, in tal senso, una maggiore interazione tra una governance sociale e una governance culturale. Il capability approach apre, in questa direzione, interessanti scenari di riflessione, coniugando capacità e ...
La governance e il sistema dei controlli interni degli intermediari finanziari sono di recente al centro del dibattito: è ormai pacifica la convinzione che lacune e inefficienze riscontrate in questi ambiti hanno contribuito a determinare la situazione di crisi o a ritardare l'adozione di tempestive misure correttive. Eppure, negli anni precedenti la crisi, vi era un ampio consenso sul fatto che l'assetto del sistema finanziario e quello di gran parte, se non di tutti, gli intermediari fosse tale da assicurare la stabilità. Nella pratica guardando gli intermediari colpiti dalle maggiori perdite, si sono riscontrate inadeguatezze negli organi di governo; anche se queste inefficienze non hanno in sé provocato la crisi, ma la cattiva governance ha influenzato la profondità e il perdurare della stessa. Le banche sono esposte a rischi diversi da quelli tradizionali, quali rischi di reputazione, legali e operativi, che sono rilevanti per l'affidabilità e la credibilità dei singoli intermediari che operano nel settore del credito. Efficaci assetti organizzativi e societari costituiscono per tutte le imprese condizione essenziale per il perseguimento degli obiettivi aziendali: per le banche essi assumono particolare rilievo in ragione delle caratteristiche che ne connotano l'attività. Gli interessi che gravitano intorno ad una banca sono più articolati e ampi rispetto a quelli di un'impresa industriale e coinvolgono finalità di interesse generale. Obiettivo del presente lavoro è quello di esaminare la riorganizzazione e riqualificazione delle funzioni del sistema dei controlli interni delle banche, alla luce dei numerosi cambiamenti portati da Basilea II e soprattutto dal 15° Aggiornamento della Circolare 263 in tema di controlli interni che hanno contribuito allo sviluppo del sistema bancario ponendoli a confronto con i cambiamenti registrati nell'ambito delle giuste politiche di corporate governance da adottare mediante analisi di due gruppi bancari : il Gruppo Credem e il Gruppo Intesa.