Suchergebnisse
Filter
6 Ergebnisse
Sortierung:
Ora che il Portogallo ha un re che lo governi, un padre che lo consoli e un signore che lo difenda (.) Signore, portatemi con voi". L'Arcivescovo Rodrigo da Cunha e la Restaurazione del 1640
Vi sono eventi che hanno la forza di cambiare il corso della Storia, già segnati come eventi-avventi. In questo contributo analizziamo il ruolo svolto da un individuo concreto in un processo storico specifico: Rodrigo da Cunha e la sua partecipazione al movimento della Restauração del 1640, una delle ribellioni che fecero tremare la poderosa Monarchia spagnola. Secondo la testimonianza di coloro che lo elogiarono dopo la morte, questo arcivescovo di Lisbona, che negli anni Trenta si presentava come fedele servitore di Filippo IV, affermò che sarebbe morto tranquillo perché, finalmente, con Giovanni IV, il Portogallo avrebbe di nuovo avuto un re che lo governasse, un padre che lo consolasse e un signore che lo difendesse. In che modo intervenne Rodrigo da Cunha nei preparativi e nel colpo di Stato del 1 dicembre?Che ruolo giocò da allora fino al 1643? Perché scelse di tradire il re che aveva servito per più di vent'anni? In questo studio si risponderà a tali domande, mediante l'analisi di un insieme di fonti che forniscono informazioni sull'operato dell'arcivescovo, e cercheremo di comprendere, a partire da un caso di studio centrato sulla figura di un ecclesiastico, come funzionava l'esercizio della politica nella prima metà del XVII secolo.
BASE
"Ora che il Portogallo ha un re che lo governi, un padre che lo consoli e un signore che lo difenda (.) Signore, portatemi con voi". L'arcivescovo Rodrigo de Cunha e la restaurazione del 1640 ; "Ora che il Portogallo ha un re che lo governi, un padre che lo consoli e un signore che lo difenda (.) Si...
Vi sono eventi che hanno la forza di cambiare il corso della Storia, già segnati come eventi-avventi. In questo contributo analizziamo il ruolo svolto da un individuo concreto in un processo storico specifico: Rodrigo da Cunha e la sua partecipazione al movimento della Restauração del 1640, una delle ribellioni che fecero tremare la poderosa Monarchia spagnola. Secondo la testimonianza di coloro che lo elogiarono dopo la morte, questo arcivescovo di Lisbona, che negli anni Trenta si presentava come fedele servitore di Filippo IV, affermò che sarebbe morto tranquillo perché, finalmente, con Giovanni IV, il Portogallo avrebbe di nuovo avuto un re che lo governasse, un padre che lo consolasse e un signore che lo difendesse. In che modo intervenne Rodrigo da Cunha nei preparativi e nel colpo di Stato del 1 dicembre?Che ruolo giocò da allora fino al 1643? Perché scelse di tradire il re che aveva servito per più di vent'anni? In questo studio si risponderà a tali domande, mediante l'analisi di un insieme di fonti che forniscono informazioni sull'operato dell'arcivescovo, e cercheremo di comprendere, a partire da un caso di studio centrato sulla figura di un ecclesiastico, come funzionava l'esercizio della politica nella prima metà del XVII secolo ; There are events that have the force to change the path of history, already designated as events-advents. In this paper we analyze the role of a concrete individual in a specific historical process: Rodrigo da Cunha and his participation in the Restoration movement of 1640, one of the rebellions that made the powerful Spanish monarchy tremble. According to the testimony of those who praised him after his death, this archbishop of Lisbon, who in the 1630s presented himself as a faithful servant of King Philip IV, confidently declared that he would die peacefully because, finally, with Juan IV, Portugal returned to have a king to govern it, a father to console it and a knight to defend it. How did Rodrigo da Cunha intervene in the preparations and in the coup d'état on December 1? What role did he play from then until 1643 on the succession of events? Why did he come to betray the king he had served for more than twenty years? This study will answer these questions, from the analysis of a set of sources that report on the work of the archbishop, and we'll try to understand, from a case study centered on the figure of an ecclesiastic, how the exercise of politics worked in the first half of the seventeenth century
BASE
The New Christian Divide in the Portuguese-Speaking World (Sixteenth to Eighteenth Centuries)
In: Racism and Ethnic Relations in the Portuguese-Speaking World, S. 269-280
El Estado en la Iglesia y la Iglesia en el Estado Contaminaciones, dependencias y disidencia entre la monarquía y la Iglesia del reino de Portugal (1495-1640)
El objetivo primordial de este artículo es mostrar cómo, durante el período analizado, hubo una profunda contaminación entre el Estado y la Iglesia, lo cual contribuyó a la existencia de relaciones de mutua dependencia entre ambos. Esta aproximación parte de una perspectiva que haga posible poner en relación la utilidad de los conceptos de confesionalización y disciplinamiento social para conocer mejor la realidad política, social y religiosa de Portugal, discutiendo, igualmente, algunas de sus propuestas. Se asume la necesidad de analizar las relaciones entre la Iglesia y el Estado, no como si fuesen dos entidades absolutamente autónomas una de la otra y con fronteras de actuación y competencias claramente definidas, sino más bien como dos universos que vivían en profunda ósmosis. En ese sentido, se propone una sistematización de las áreas y formas de intervención del Estado en la actividad de la Iglesia y de esta en el ejercicio de la actividad política del Estado, procurando poner en claro los motivos que justifican el interés de cada una de estas formaciones en mantener una vinculación tan fuerte de la una con la otra. ; L'objectiu primordial d'aquest article és mostrar com, durant el període analitzat, hi va haver una profunda contaminació entre l'Estat i l'Església, la qual cosa contribuí a l'existència de relacions de mútua dependència entre tots dos. Aquesta aproximació parteix d'una perspectiva que fa possible posar en relació la utilitat dels conceptes de confessionalització i disciplinament social per conèixer millor la realitat política, social i religiosa de Portugal, tot discutint, també, algunes de les seves propostes. S'assumeix la necessitat d'analitzar les relacions entre l'Església i l'Estat, no com si fossin dues entitats absolutament autònomes una de l'altra i amb fronteres d'actuació i competències clarament definides, sinó més aviat com dos universos que vivien en profunda osmosi. En aquest sentit, es proposa una sistematització de les àrees i formes d'intervenció de l'Estat en l'activitat de l'Església i d'aquesta en l'exercici de l'activitat política de l'Estat, mirant d'esclarir els motius que justifiquen l'interès de cadascuna d'aquestes formacions per mantenir una vinculació tan forta entre l'una i l'altra. ; The objective of this article is to show the strong relation among Church and State during the analyzed period, which contributed to the existence of mutual dependences between both entities. This approach sets off the utility of the concepts «confessionalisation» and «social discipline» to know better the political, social and religious reality of Portugal, discussing also some of their proposals. That is assumed by the analysis of the relationship between Church and State not as if they were two autonomous entities with clear frontiers of performance and competences, but as two universes that live in deep osmosis. In this sense, a systematization of the areas and forms of governmental intervention in the activity of the Church and of this in the exercise of the political activity of the State is suggested, to clarify the reasons that justify the interest of these two institutions in maintaining a strong link with the other one.
BASE
Bishops and Politics: The Portuguese Episcopacy During the Dynastic Crisis of 1580
Using Pierre Bourdieu's concept of "field", this essay assumes that there was no single "Church position" during Portugal's dynastic crisis of 1578-81: Portugal's Church was an institution encompassing a large number of different agencies, each containing a huge number of very different agents (from a social, cultural, economic and even religious perspective) struggling for power and influence and disputing control over material, spiritual and symbolic goods. Therefore, my purpose is to explain the various and changing ways that the different prelates of Portugal's thirteen mainland dioceses responded to the acute political problem of the royal succession between 1578 and 1581, and how the crown candidates tried to obtain their support. ; Partindo do conceito de "campo" tal como formulado por Pierre Bourdieu, este estudo assume que não existiu uma posição unitária da Igreja no agitado processo político que marcou a vida portuguesa nos anos da crise dinástica (1578-1581). A Igreja portuguesa era uma instituição constituída por várias instâncias e organismos, englobando diferentes agentes, tanto do ponto de vista social, como económico, cultural e até religioso, os quais lutavam por poder e influência e disputavam a posse de bens materiais, espirituais e simbólicos. Em face desta perspectiva, a intenção central da análise aqui apresentada é explicar como é que cada um dos bispos que ocuparam as 13 dioceses do reino de Portugal se posicionaram e actuaram no contexto da vida política portuguesa, entre 1578 e 1581, e como é que os candidatos à sucessão da Coroa portuguesa em 1580 tentaram obter o seu apoio
BASE