Paradigms of "Vulnerability": from Post-structuralism to Eco-feminism ; Paradigmi della "vulnerabilità": dal poststrutturalismo all'eco-femminismo
What are the most useful lenses to wear and from which positioning is most effective to speak today, in order to answer the need for a paradigm shift within the critical thinking concerning the culture of Capitalism? An increasing number of authors support an interdisciplinary approach carried out, not only in academic environments, by political ecology and ecofeminism, connecting the critique of capitalism with that of patriarchy, and re-establishing a relationship between theory and praxis, in which the latter produces knowledge through embodied experience. The following article agrees with this hypothesis, but its aim is not so much to delineate the contours of what feminist political ecology is and what new conceptual categories it introduces, but to understand instead what is the dialectical necessity that produces this approach and what it distances itself from. To do so, I will use the process of resignifying the category of vulnerability in the contemporary feminist debate in the poststructuralist approach, as an antithetical example to the feminist political ecology lens and posture. The aim is to begin paving an autonomous path for this critical matter, beginning by delineating the antagonism toward poststructural feminism as one of the conflicts which produces it. ; Quali sono le lenti più utili da indossare e che rendono il posizionamento più efficace per prendere parola oggi al fine di rispondere al bisogno di un cambio di paradigma all'interno del pensiero critico sulla cultura del capitalismo? Sempre più autori e autrici stanno abbracciando un approccio disciplinare sviluppato, non solo in ambiente accademico, dall'ecologia politica e dall'ecofemminismo, che lega la critica del capitalismo con quella del patriarcato e ristabilisce un rapporto tra teoria e prassi in cui la prima produce conoscenza per mezzo dell'esperienza incarnata. L'articolo accoglie questa ipotesi ma il suo obiettivo non è tanto delineare i contorni dell'ecologia politica femminista e delle sue nuove categorie concettuali, ma di comprendere quale necessità dialettica produce e da quale si distanzia. A tal fine userò il processo di risignificazione della categoria di vulnerabilità nel dibattito femminista contemporaneo nell'approccio post-strutturalista come esempio antitetico alla lente e alla postura dell'ecologia politica femminista. Lo scopo è iniziare a gettare le basi per un percorso autonomo di questa critica, a partire dalla definizione dell'antagonismo contro il femminismo post-strutturalista come uno dei conflitti che la produce.